www.calciomercato.comVigilia di Coppa Italia in casa Lazio. Domani i biancocelesti tenteranno l'impresa contro la Juventus per ribaltare il 2-0 subito allo Stadium nell'andata della semifinale. Tudor in conferenza stampa a Formello ha detto di credere nella rimonta.
Lazio, Tudor: 'Spero che domani sarà una partita lunga. I gol? Posso lavorare, ma in campo ci vanno i calciatori'.
PARTITA PERFETTA - "Domani è una gara importante perché ci giochiamo la finale contro una squadra forte. Dobbiamo ribaltare un risultato non facile, ma ci dobbiamo provvare con tutti noi stessi. Dovremo fare una partita perfetta".
MIGLIORAMENTI - "Miglioramenti li ho visti, ma è sempre difficile capire quanto manchi in percentuale. Da quando sono arrivato ho imposto un calcio diverso e ogni volta cerchiamo di migliorare, ma può succedere che ogni tanto si faccia un passo avanti e due indietro. La voglia di fare le cose giuste c'è. Siamo sulla strada giusta. Contro la Juventus abbiamo fatto due gare, ma ognuna è diversa. Cambiano gli episodi, i momenti, gli interpreti. Domani sarà difficile, ma è anche bello, perché il calcio è anche questo. Spero che sarà una partita lunga, ho visto i ragazzi motivati. Loro ci credono. Abbiamo studiato due tre cose dove loro sono stati meglio di noi all'andata e lavoreremo su quelle. I giocatori però la partita se la preparano per lo più da soli. Ai giocatori piace fare questo tipo di gare e le motivazioni già ci sono. Posso lavorare sul coraggio di andare in tanti uomini dentro l'area, su come posizionarsi suil cross, ma poi i gol li devono fare gli uomini".
CHI CI SARA' - "Guendouzi ha fatto due bei allenamenti e sarà convocato e anche Immobile è rientrato. Con Taty ci ho parlato ieri, lui ci tiene tanto, anche troppo. Ha doti interessanti che non ha ancora espresso al massimo. Gli pesa questa cosa. Io cerco sempre di tirare fuori il massimo da ogni giocatore. Contro la Salernitana aveva fatto una buona gara, anche se non ha segnato. Io consiglio sempre di non pensare al gol ma di come arrivare al gol. Felipe Anderson ha sempre giocato nel suo ruolo, sia esterno sia dietro le punte. Dalla fascia o centrale lui è sempre un giocatore da sfruttare in fase offensiva e con me ha sempre giocato lì. Luis Alberto anche ha più posizione in cui può giocare concontiunuità".
QUALITA' PER CRESCERE - "Le parole di stima del presidente sono sempre belle da sentire. Quando si parla di un'impronta di un allenatore bisogna sempre valutare tante cose. Ci sono dettagli, carattere, stile di gioco che spesso se non valutate bene possono portare ad etichettare in un modo o nell'altro un allenatore. Per vincere serve tutto: compattezza, concentrazione, intensità, carattere e tanto altro. Un allenatore ci lavora tutti i giorni su questi aspetti. Alla fine quello che conta però è la qualità dei giocatori. Un allenatore ti può dare qualcosa, ma se non hai gente che in mezzo ti fa la giocata giusta non si va da nessuna parte. Gli errori li abbiamo analizzati. Capita che focalizzandosi su una cosa da migliorare se ne perda un'altra che invece era venuta bene. Quando riusciremo a consolidarci come sistema, allora poi proveremo ad aggiungere più aspetti di gioco. Dobbiamo crescere nella solidità, nella concentrazione e nel riuscire a stare sempre sul pezzo. La Juventus in questo è bravissima. Contro la Salernitana di gol ne potevamo fare di più, ma anche contro il Genoa nel secondo tempo abbiamo avuto diverse occasioni. Abbiamo determinate caratteristiche in rosa e lo stile di gioco è importante. Isaksen mi piace, ha doti immportanti. Si sta ritagliando il suo spazio, può giocare sulla fascia o dietro le punte. Tutti però devono crescere nella mentalità e nella capacità di incidere in determinate situazioni. Lui è bravo a capire subito quello che gli si dice e a provare a farlo. Di Kamada ho già parlato tante volte. Un certo stile per alcuni è meglio per altri no. Anche a me è successo tante volte in carriera, ma sono cose di calcio che succedono ovunque".