Autore Topic: Jeelani.  (Letto 3736 volte)

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Mazzola

Jeelani.
« : Domenica 24 Ottobre 2010, 17:59:34 »
Dal Corsport.

Il futuro di Abdul Jeelani è certamente meno cupo di quanto apparisse solo qualche giorno fa. Grazie all’interessamento del Corriere dello Sport che qualche settimana fa ha segnalato la condizione di indigenza dell’ex giocatore di Livorno e Lazio, attualmente negli Stati Uniti, la situazione sembra sul punto di risolversi. Proprio la Lazio, infatti, attraverso le parole del presidente Simone Santi si è attivata per trovare un lavoro a Jeelani. «Ho parlato con lui per telefono e gli ho spiegato come stiamo lavorando. Gli ho proposto un lavoro nella nostra società, probabilmente come direttore tecnico del progetto giovani. Lui era contentissimo e mi ha detto subito di sì». Jeelani ha vestito la maglia dell’Eldorado Lazio dal 1977 al 1979, prima di due anni a Portland e Dallas, e poi è diventato l’idolo di Livorno facendo le fortune della Libertas dal 1981 al 1985.

A DICEMBRE IN ITALIA - - Santi ha già attivato la comunità italo-americana e l’ambasciata italiana negli Usa, con la certezza di averlo a Roma insieme col figlio Azim, entro il mese di dicembre. Il club romano si farà carico del costo del biglietto aereo e delle altre spese necessarie per permettere al grande ex giocatore di viaggiare: attualmente Abdul, infatti, non avrebbe neppure un vestito adatto per affrontare il ritorno in Italia. Intanto a Livorno gli ex compagni di squadra Massimo Giusti e Andre Forti, e tanti altri tifosi, si sono incontrati per studiare la maniera migliore per dare un sostegno economico e morale a Jeelani.


Offline fiDelio

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Re:Jeelani.
« Risposta #1 : Domenica 24 Ottobre 2010, 23:20:51 »
Il fantastico Gary Cole, divenuto poi Kareem Abdul Jeelani una volta abbracciata la religione musulmana, era un giocatore incredibile.
Capace di 40 punti a partita, ci fece vincere da solo il campionato di A2, permettendo alla Lazio di giocare per la prima volta in A1.
Non sapevo dei problemi attuali ma spero proprio che sensibilizzando chi di dovere, spiegando chi è stato Jeelani, si possa veramente aiutare quella che è stata una vera e propria bandiera di quel breve ma bellissimo momento di Lazio applicato alla pallacanestro.
Forza Kareem, Forza Lazio.
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bak

Re:Jeelani.
« Risposta #2 : Sabato 30 Ottobre 2010, 21:03:52 »
Abdul Qadir Jeelani (nato Gary Cole[1] e riportato anche Karim Abdul Jeelani[2]; Bells, 10 febbraio 1954) è un ex cestista statunitense.

Centro di 207 cm, dopo aver esordito in Italia con la maglia della Lazio ha giocato due anni in NBA, prima con i Portland Trail Blazers e poi con i Dallas Mavericks[3].

La sua carriera è quindi proseguita alla Libertas Livorno, conquistando la promozione nella massima serie al suo primo anno di permanenza e disputando le successive tre stagioni in Serie A.[4]

Ha infine chiuso con un biennio nella Liga ACB spagnola[5], con la maglia della Caja de Álava, con cui ha giocato anche in Coppa Korać[1]. wikipedia
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se la Lazio ha conosciuto i fasti della serie A lo deve principalmente a questo signore. Bravo il presidente Santi

Offline BobLovati

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Re:Jeelani.
« Risposta #3 : Mercoledì 10 Novembre 2010, 13:04:45 »
Io passavo dall´Olimpico al Palazzetto, quasi solo per vedere lui. Che spettacolo !!!

Questo é il tipo di iniziative che fa bene a tutto il mondo Lazio; ma non crediate se ne abbiano notizie sui giornali cittadini. Loro non sono abituati a certe cose ...
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oizaL

Re:Jeelani
« Risposta #4 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 05:45:29 »

Da LA REPUBBLICA di giovedì 13 gennaio


L'ASSO DIVENTATO BARBONE. JEELANI RICOMINCIA DA ROMA  (a firma Concetto Vecchio)

Il gigante Usa da senzatetto a coach di borgata
 
Ex Lazio e Livorno, viveva in un centro homeless. Il figlio di un compagno lo ha invitato in Italia



Sepolto in un centro per senzatetto, a Racine, nel gelido Wisconsin, il mondo s´era dimenticato di Abdul Jeelani, simbolo di un basket pazzo e sregolato. Poi, come dentro un film, una sera qualunque, a una festa della Homeless assistance leadership organization, il vecchio campione ha avvicinato un volontario milanese - un impiegato di una multinazionale che nel tempo libero si dedica agli ultimi - dicendogli con sguardo amaro che anche lui parlava un poco la nostra lingua. L´italiano si ricordava vagamente di quel gigante, poi capì: aveva davanti a sé la stella dell´Eldorado Lazio e della Libertas Livorno. A 56 anni aveva perso tutto, nemmeno il passaporto gli era rimasto, ma il suo fascino era intatto.

Domani Abdul sbarcherà a Fiumicino per ricominciare una nuova vita. Simone Santi, 39 anni, il presidente della Basket Lazio, gli ha offerto la chance del riscatto: allenerà i ragazzi in uno dei centri di accoglienza per bambini disagiati della periferia romana. Una mattina dell´autunno scorso l´imprenditore stava bevendo il cappuccino quando l´occhio gli è caduto su un articolo di Andrea Barocci del Corriere dello Sport, che lo aveva scaraventato alla sua infanzia di figlio di giocatore dell´Eldorado. Abdul, "la mano di Maometto", trascinava i suoi giorni in un ospizio per poveri. Avviò subito un´affannosa ricerca. Dodici giorni dopo l´aveva trovato: grazie a Facebook. C´era il profilo di una Kareema Jeelani, la figlia di Abdul. La pista giusta. La prima telefonata, il 22 ottobre scorso: «Perché non vieni via da lì? Ti porto in Italia». «Perfecto!» ha risposto Abdul.

Alla Lazio era approdato nel ‘77, e c´era in quella squadra un altro americano, Bob Elmore, che morì per overdose da eroina. Alto 207 centimetri. Nero. Bellissimo. Allora si chiamava ancora Gary Cole. Portò la Lazio in A1 con una media punti strepitosa: 32,8 a partita. Poi, dopo una parentesi in Nba, rientrò in Italia nell´81, a Livorno, e vi giocò quattro anni, venerato come il Gigi Meroni della pallacanestro. S´era convertito all´Islam. Ora si faceva chiamare Abdul Jeelani. Ala di fantasia assoluta, il tipo di campione per il quale uno può perdere la testa. In sei stagioni italiane aveva messo insieme 5083 punti. La storia dello sport è fatta di grandi irregolari e Abdul non si fece mancare mai nulla. Quindi era sparito, lasciando dietro di sé una scia di rimpianti. «Abdul, non so dove sei finito, se fai ancora parte di questa terra e se sì, dove passi il tuo tempo» scrive su internet I love basket.

Come tanti assi neri, per i quali il basket era stata la fuga dalla strada, aveva vissuto la fine della carriera come la fine del mondo. Depressioni, matrimoni andati in frantumi, problemi con l´affidamento dei figli. Alla fine aveva perso anche il lavoro. Il Dio del canestro era diventato un barbone. Santi ha chiesto e ottenuto aiuto anche ai vecchi compagni di Livorno e una mano gliel´ha data l´avvocato Jeff Capaccio della Niaf (la potente associazione degli italo-americani).

Abdul non viaggia da vent´anni. Per fargli riavere il passaporto c´è voluta pazienza infinita, il pagamento di un debito con l´agenzia governativa che tutela l´interesse dei minori (nel frattempo i figli sono diventati adulti e sono al fianco del padre in questa sfida di rinascita), una trafila resa più complicata dal cambio del nome, e dal fatto che l´autorità dei passaporti si trova a Chicago, Abdul è nato in Tennessee e vive nel Wisconsin. Ma martedì notte un sms ha avvertito Santi: «Ce l´ho!» Era fatta. Sabato al palazzetto dello sport di viale Tiziano a Roma - il suo palazzetto - migliaia di amici gli faranno festa. «Speriamo che possa ritrovare quel diritto a una vita stabile e ad una serenità che per noi ha guadagnato sul campo», dice Santi, i cui 12 centri ospitano 600 bambini di 27 nazionalità diverse. L´aereo verso l´Happy End decollerà oggi alle 9,28 am da Milwaukee.


Offline Matita

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Re:Jeelani.
« Risposta #5 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 06:04:20 »
pare un film.

Forza Jeelani !!!
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline BobLovati

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Re:Jeelani.
« Risposta #6 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 12:52:09 »
se ne era parlato anche su " ALTRI SPORT "; non so se vale la pena accorpare, visto che c´é anche un invito a sostenere progetti umanitario-sportivi delkla Lazio Basket in Mozambico !


scusate, avevo fatto confusione   :-[   :-[   :-[
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Offline Dissidé

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Re:Jeelani.
« Risposta #7 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 13:01:21 »
io probabilmente ci sarò, rischio di incontrare altri netter ?   :)

Offline BobLovati

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Re:Jeelani.
« Risposta #8 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:06:56 »
riposto qui qualcosa che già scrissi su " lazio basket e virtus " ecc. ecc.; c´è un link per poter adottare una bimba giocatrice della Lazio basket in Mozambico:

Simone Santi, presidente S.S.Lazio Basket, ha detto stamane alla radio in diretta che loro erano stati coinvolti nell´iniziativa ma che, piano piano, si sono visti estromettere, anche perché la Lazio Basket era considerata " una realtà amatoriale " !

La Lazio voleva anche inserire le bimbe del Mozambico, squadra organizzata e sostenuta finanziariamente dalla Lazio Basket; queste bimbe sono raccolte nelle realtà più povere di un paese poverissimo. Al 1º anno sono arrivate alle finali nazionali del loro paese   
A tale proposito stasera ci sarà una cena commemorativa del ritorno a Roma ( finanziato da Lazio Basket ) del mitico Abdul Jeelani, nel corso della quale si può " adottare un bimbo del basket "; si pagano 90€, che comprendono  l´adozione di 1 bimbo/a, oltre naturalmente all´aperitivo, cena e proiezioni video.
Saranno presenti Floccari, Brocchi e forse Hernanes e qualcun´altro ...

Per info vedete    http://www.laziobasket.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=97&Itemid=9

Spero che qualcuno possa andare; io spero di esserci. In caso sentiamoci in pvt, così magari potremmo andare insieme !

Grazie per chi parteciperà in qualche modo !
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bak

Re:Jeelani.
« Risposta #9 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 16:20:51 »
Jeelani, il lieto fine
"Mi ha salvato la fede"L'ex campione del basket degli anni Ottanta, dopo aver vissuto un tremendo periodo da homeless nel Wisconsin, è a Roma, dove allenerà i ragazzi in uno dei centri di accoglienza per bambini disagiati. Dino Meneghin lo stringe e dice: "Questa storia farà del bene al nostro sport"
di CONCETTO VECCHIO 

"I'm so happy" gli scappa detto al figlio di Abdul, Azim, 38 anni, mentre osserva commosso la scena. E' davvero come un film a lieto fine. Il campione nero finito male che ritrova il vecchio avversario che ha fatto carriera (Meneghin presiede la Federazione italiana pallacanestro), e insieme s'incamminano verso il futuro.

Jeelani aveva trascorso gli ultimi due anni in un centro per senzatetto a Racine, nel lontano Winsconsin: sembrava perso, ora ricomincia una nuova vita. Allenerà i ragazzini in due centri per bambini disagiati della periferia romana. "Qui mi sento a casa, spero di dare una mano a chi sta peggio. Lo sport per me è sempre stato questo: conoscere il mondo, stare con le persone, non il business" ha detto "la mano di Maometto". Dal suo destino di barbone lo ha tirato fuori il presidente della Lazio Basket Simone Santi, un imprenditore generoso, il cui padre aveva giocato con Jeelani nella Eldorado Lazio nel 1977. Gli ha dato una chance di riscatto disinteressata.

L'incontro con Meneghin è bellissimo. Non si vedevano da oltre trent'anni. "I remember you" dice Azim stringendo la mano al grande Dino. "Eri un campione vero, io un mestierante, sono contento di non averti mai dovuto marcare" celia Meneghin. "Ammiravo la tua leadership, la tua classe enorme", gli replicato Abdul. "Questa storia farà bene al basket e Abdul farà bene nel sociale" compendia Meneghin.

Bella sorpresa: Abdul dà l'impressione di stare benissimo. Parla uno spagnolo buffo, l'italiano invece l'ha dimenticato. Quando, alle ore 7,50 del mattino, ha messo piede a Fiumicino lo ha colpito la mitezza del clima: "Ho lasciato Racine a meno venti". Durante la conferenza stampa sono venuti fuori nuovi particolari sul suo calvario: nel centro per barboni c'era finito due anni fa. In un colpo solo aveva perso lavoro e i medici gli avevano diagnosticato un cancro alla prostata. "Mi ha salvato la fede", ha detto Abdul.

Domani pomeriggio - ore 15,30 - al palazzetto di viale Tiziano, a Roma, Jeelani ritroverà i compagni di una volta, la sua gente, e gli amici persi di vista. Domenica assisterà a Virtus-Siena. Lunedì va a Livorno, per salutare gli ex sodali della Libertas, e in Toscana Santi conta di aprire un altro centro per bambini in difficoltà: il tredicesimo. Ieri pomeriggio ha già preso contatto con le strutture che dovrà seguire. Giovedì torna in America per sbrigare alcune pratiche, per poi rientrare stabilmente in Italia. "E siccome l'opportunità di avere un lavoro ha coinciso anche con il riavvicinamento della sua famiglia, stiamo pensando di aprire una sede anche nel Winsconsin, così Abdul potrà tornare a stare con i suoi", ha annunciato Santi. 
(14 gennaio 2011)
 

Online MCM

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Re:Jeelani.
« Risposta #10 : Sabato 15 Gennaio 2011, 20:16:57 »
Pur appassionato di Basket, non conoscevo la storia...

SPETTACOLO!!

Voglio un film!

Mazzola

Re:Jeelani.
« Risposta #11 : Sabato 15 Gennaio 2011, 21:25:19 »

jumpingjackflash

Re:Jeelani.
« Risposta #12 : Sabato 15 Gennaio 2011, 22:12:36 »
applausi a scena aperta per una storia che sembra uscita dal libro cuore. Sarebbe da portare all'Olimpico e dedicare 15 minuti di standig ovation a lui ed a Santi. Queste sono storie che fanno bene al cuore.


bak

Re:Jeelani.
« Risposta #14 : Domenica 16 Gennaio 2011, 12:15:28 »


Faccio mio il contributo di CeiZanettiGarbuglia in solo Lazio. Se i moderatori sono d'accordo, credo che il post si possa spostare in quella Sezione.

Mazzola

Re:Jeelani.
« Risposta #15 : Domenica 30 Gennaio 2011, 12:25:07 »
Posto qui.
Bel servizio (lungo) in onda su "TG3 Persone".

bak

Re:Lazio Basket
« Risposta #16 : Mercoledì 11 Maggio 2011, 15:06:29 »
Questa galleria di foto è la sintesi del nostro tratto distintivo, quello che rende orgogliosi di essere della Lazio

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150124280414460&set=a.338714024459.187619.38824629459&type=1&theater

La premiazione di Bargnani

Tanti volti illustri, qualche aneddoto molto interessante e naturalmente sono stati d'obbligo alcuni spunti relativi al basket. Sono questi gli ingredienti principali del convegno “Sport sociale, integrazione, solidarietà”, tenutosi questo pomeriggio presso la facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata. Come si accennava in precedenza sono intervenuti molti personaggi noti negli ambienti sportivi e non, come il vicepresidente della Fip Gaetano Laguardia, il presidente del Lazio Basket Simone Santi, Luigi Musacchia, presidente del CNS Libertas, senza dimenticare tra gli altri Abdul Jeelani, vecchia gloria del basket nostrano ed americano che recentemente ha iniziato una collaborazione molto importante proprio con la Lazio Basket relativa all'integrazione dei bambini meno fortunati. Moderatore dell'incontro é stato Mario Arceri che ha introdotto i vari temi trattati all'interno della discussione. Molto interessanti a questo proposito i progetti presenti e futuri presentati da Simone Santi che ha parlato del rilancio della Lazio Basket e dell'impegno della stessa società per il sociale. Ad esempio é recente la riapertura di due orfanotrofi e l'inaugurazione di due campi da pallacanestro in Mozambico con cui é molto stretta la collaborazione della società. Come anticipato sono stati molti anche gli aneddoti che i relatori hanno portato in evidenza, con particolari riferimenti al basket come é stato ad esempio negli interventi di Jeelani e Musacchia. Ad ogni modo il momento più atteso riguardava sicuramente la premiazione di Andrea Bargani per il “X Premio Speciale Tor Vergata per l'etica nello sport”, come molto attese erano alcune domande relative alla NBA e alla Nazionale a cui il centro della Nazionale e dei Raptors non si é negato. E così dalla delusione per la stagione appena terminata alla visibile fiducia per il nuovo corso targato Pianigiani abbiamo potuto constatare gli stati d'animo e le impressioni di un giocatore divenuto simbolo del basket italiano. In seguito alla premiazione c'é stata anche una dimostrazione di Minibasket effettuata dai bambini della Virtus Roma, che ha presenziato all'evento con il capitano Alessandro Tonolli, e della Lazio Basket che hanno chiuso una giornata all'insegna dello sport e della solidarietà a cui, si spera, venga dato un ulteriore seguito.

Emanuele Bellizzi http://www.basketincontro.it

Offline lollapalooza

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Re:Jeelani.
« Risposta #17 : Mercoledì 11 Maggio 2011, 15:13:15 »
M'ero perso 'sto topic, stupendo, bellissima favola.

 :)

:band1:


bak

Re:Lazio Basket
« Risposta #18 : Venerdì 13 Maggio 2011, 18:42:54 »
12 Maggio 2011 - La Lazio Basket dedica un centro sportivo a Bob Lovati
   
E' stato dedicato al compianto calciatore della Lazio Roberto "Bob" Lovati il centro “Colors” per l’avviamento gratuito alla pallacanestro della scuola media romana Castelseprio.
Con questo evento si è voluto ricordare un grande uomo sportivo: Bob Lovati è stato giocatore, allenatore e poi dirigente sportivo della Lazio Calcio.
Tra i molti personaggi sportivi intervenuti anche Cristian Ledesma, centrocampista della Lazio Calcio, che ha voluto sottolineare il suo saluto a un simbolo della Lazio, “una delle prime persone della società che ho conosciuto, uno dei primi a stringermi la mano e ad incoraggiarmi, quando tutto andava storto”.

“E’ questo lo spirito alla base delle attività sociali della Lazio Basket: riscoprire il valore di integrazione che lo sport può offrire” ha dichiarato il Presidente Simone Santi”, che ha voluto anche ricordare come Cristian Ledesma abbia voluto offrire il suo personale sostegno all’iniziativa Colors, sostenendo un intero centro dove i bambini delle periferie più disagiate della città hanno la possibilità di avvicinarsi gratuitamente alla pratica della pallacanestro. “La differenza, anche negli sportivi, si vede dalla sensibilità della persona” ha aggiunto Santi “ed oggi questo evento vede protagonisti campioni che si sono distinti e si stanno distinguendo per questo lato umano”.

“Sono particolarmente orgoglioso” ha concluso Antonio Buccioni, Presidente della Polisportiva “che ancora una volta la Lazio sia protagonista di un’iniziativa capace di unire mondi ed ambiti diversi, dove una bandiera della Lazio Calcio è ricordata dalla Lazio Basket, attraverso un’iniziativa di così alto valore sociale come quella del progetto Colors”.

Presente anche la stella del basket degli anni Settanta Abdul Jeelani che ha ripreso proprio questi giorni il lavoro di collaborazione con la Lazio Basket, come maestro e testimonial dei centri "Colors".

http://www.fip.it/News.asp?IDNews=3557

bak

Re:Lazio Basket
« Risposta #19 : Lunedì 30 Maggio 2011, 21:27:48 »
Roma, 29 maggio 2011. Si terranno domani 30 maggio alle ore 11.00 presso la Chiesa di Santa Chiara in Piazza dei Giochi Delfici i funerali di Carlo Santi, volto storico del basket laziale, e componente di quella famiglia Santi che dal 1917 ad oggi ha contribuito al mondo della pallacanestro italiano con 22 tesserati, ma soprattutto con un impegno costante a valorizzare il ruolo di integrazione e di crescita civile dello sport.
Nato a Roma nel 1947, è stato giocatore prima della Stella Azzurra e poi della Lazio Basket, dove sotto la guida proprio del padre Sante (fondatore di questa “dinastia sportiva”)ed a seguire di Nello Paratore è diventato una pedina insostituibile,sia come rimbalzista sia come tiratore. Terminata l'attività agonistica. Terminata l'attività agonistica è rimasto nel mondo dello sport divenendo responsabile della sezione nuoto nella Vis Nova con cui ha ottenuto risultati agonistici di rilevanza nazionale.
Negli ultimi anni ha giocato un ruolo di primo piano con la famiglia nel rilancio della Lazio Basket, di cui il nipote Simone è Presidente, impegnandosi sia come dirigente per la prima squadra, sia per il progetto Colors, un’iniziativa volta a creare centri di avviamento gratuito alla pallacanestro a favore di bambini residenti in zone ad alto rischio di emarginazione nelle periferie italiane, con una significativa presenza di cittadini espatriati dai loro paesi di origine e di ceti meno abbienti.

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