FROSINONE -- S.S. LAZIO: commenti

[Matita]

 Al termine della sfida il tecnico Giovanni Martusciello ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

REAZIONE - "Sono stati tre giorni molto travagliati, non è stato bello dopo tanto tempo passato in questo ambiente. Le risposte viste questa sera sono figlie anche di questo senso di appartenenza che si è sprigionato dopo quello che è accaduto in settimana. Mi auguro che il gruppo riesca a mantenere il cuore fatto vedere questa sera. La vittoria ha un significato importante per la squadra, per come è maturata".

TRADITORE - "Sul discorso del traditore bisogna fare attenzione a quello che si dice perché questa è una piazza particolare. Non c'è nessun tradimento, la squadra è composta da ragazzi per bene. Perdono e vincono le partite ma andare nella direzione additando qualcuno come traditore è brutto. Io sono nel calcio da tanti anni e avvertire un senso così sconfortante nell'apostrofare i giocatori come traditori è stato brutto. Ho la certezza che non è così perché sono tre anni che li guardo negli occhi. Si dicono a volte cose che dovrebbero essere dette all'interno di una stanza. Tatticamente non abbiamo cambiato nulla, non c'è stata la necessità, questa squadra è figlia di Sarri io sono un suo collaboratore non avrei potuto modificare nulla. La squadra è andata in campo dopo tre giorni terribili e ha fatto la prestazione. Se fanno tesoro di quello che hanno tirato fuori negli ultimi dieci minuti di gara la Lazio arriverà lontano, a prescindere da chi l'allena".

SARRI - "Sarri essendo una persona molto intelligente ha realizzato che non riusciva più a incidere sul gruppo. Ha preferito fare un passo indietro per portarli a una reazione, l'allenatore ha preso questa decisione per amore della Lazio. Il ds Fabiani c'è stato davvero male, una persona di 62 anni che piange, vuol dire che ha cercato in tutti i modi di cambiare la decisione. Ora andare a trovare la causa è inutile, tutto è venuto meno".

FUTURO - "In questa settimana tutto ho fatto tranne che andare dietro a tutto quello che si è detto. Da martedì non chiudo occhio, per me è stata una cosa molto forte. Io dovevo gestire da solo, insieme al direttore, una situazione molto borderline. La società mi ha chiesto di rimanere ma io ho solo una faccia e un'etica. La mia disponibilità era fino a quando la Lazio avrebbe preso il nuovo allenatore. Sapevo che era fino a oggi, o fino a domenica, l'ho sempre saputo. Rimanere? No, io sto con Sarri, sono dieci anni che sto con Maurizio non l'avrei mai fatto. Ho dovuto combattere anche contro qualcuno che ha spinto per creare ancora più confusione, già ce n'è abbastanza nella Lazio. Io com Tudor? Non ho mai chieso di rimanere con un altro allenatore.

TUDOR - "Bravissimo allenatore ma io non lo conosco. Consigli? Ogni gruppo ha la sua soggettività, lo consiglierà la società. Io ho dato disponibilità a Lotito e a Fabiani perché me lo hanno chiesto. Martedì si è dimesso il mister e in un momento difficile. Mi mancherà l'Olimpico, i magazzinieri, la stampa, mi mancheranno i giocatori, l'ambiente. Sono stato qui tre anni, mi mancherà tutto. Vivo a Roma, un salto a Formello lo farò".

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[Davide]

un sopravvalutato incapace tabagista  si vede che le umiliazioni degli ultimi 3 anni non ti sono ancora bastate..
perfortuna è andata cosi

Ma esseri come quello ci godono non l'hai ancora capito?

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[Panzabianca]

 Al termine della sfida il tecnico Giovanni Martusciello ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

REAZIONE - "Sono stati tre giorni molto travagliati, non è stato bello dopo tanto tempo passato in questo ambiente. Le risposte viste questa sera sono figlie anche di questo senso di appartenenza che si è sprigionato dopo quello che è accaduto in settimana. Mi auguro che il gruppo riesca a mantenere il cuore fatto vedere questa sera. La vittoria ha un significato importante per la squadra, per come è maturata".

TRADITORE - "Sul discorso del traditore bisogna fare attenzione a quello che si dice perché questa è una piazza particolare. Non c'è nessun tradimento, la squadra è composta da ragazzi per bene. Perdono e vincono le partite ma andare nella direzione additando qualcuno come traditore è brutto. Io sono nel calcio da tanti anni e avvertire un senso così sconfortante nell'apostrofare i giocatori come traditori è stato brutto. Ho la certezza che non è così perché sono tre anni che li guardo negli occhi. Si dicono a volte cose che dovrebbero essere dette all'interno di una stanza. Tatticamente non abbiamo cambiato nulla, non c'è stata la necessità, questa squadra è figlia di Sarri io sono un suo collaboratore non avrei potuto modificare nulla. La squadra è andata in campo dopo tre giorni terribili e ha fatto la prestazione. Se fanno tesoro di quello che hanno tirato fuori negli ultimi dieci minuti di gara la Lazio arriverà lontano, a prescindere da chi l'allena".

SARRI - "Sarri essendo una persona molto intelligente ha realizzato che non riusciva più a incidere sul gruppo. Ha preferito fare un passo indietro per portarli a una reazione, l'allenatore ha preso questa decisione per amore della Lazio. Il ds Fabiani c'è stato davvero male, una persona di 62 anni che piange, vuol dire che ha cercato in tutti i modi di cambiare la decisione. Ora andare a trovare la causa è inutile, tutto è venuto meno".

FUTURO - "In questa settimana tutto ho fatto tranne che andare dietro a tutto quello che si è detto. Da martedì non chiudo occhio, per me è stata una cosa molto forte. Io dovevo gestire da solo, insieme al direttore, una situazione molto borderline. La società mi ha chiesto di rimanere ma io ho solo una faccia e un'etica. La mia disponibilità era fino a quando la Lazio avrebbe preso il nuovo allenatore. Sapevo che era fino a oggi, o fino a domenica, l'ho sempre saputo. Rimanere? No, io sto con Sarri, sono dieci anni che sto con Maurizio non l'avrei mai fatto. Ho dovuto combattere anche contro qualcuno che ha spinto per creare ancora più confusione, già ce n'è abbastanza nella Lazio. Io com Tudor? Non ho mai chieso di rimanere con un altro allenatore.

TUDOR - "Bravissimo allenatore ma io non lo conosco. Consigli? Ogni gruppo ha la sua soggettività, lo consiglierà la società. Io ho dato disponibilità a Lotito e a Fabiani perché me lo hanno chiesto. Martedì si è dimesso il mister e in un momento difficile. Mi mancherà l'Olimpico, i magazzinieri, la stampa, mi mancheranno i giocatori, l'ambiente. Sono stato qui tre anni, mi mancherà tutto. Vivo a Roma, un salto a Formello lo farò".

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Intervista serena.
Brava persona, professionista esemplare.
L'ho apprezzato molto.
Complimenti e buona fortuna a Martusciello e a Sarri.

In bocca al lupo al Drago di Tersatto. La Lazio è la bambina da proteggere.

[Gotty]

Io martedì ho gioito.
Ieri ho avuto la conferma che avevo fatto bene a gioire.
Speriamo che Tudor sia la scelta giusta.
FORZA LAZIO

[Er Matador]

La prima mezz’ora, fra il gol subito da una difesa immobile (con la minuscola) e la gelida non esultanza di Zaccagni, trascorre in un’atmosfera surreale che ricorda l’autocombine della Longobarda per onorare il “perdere e perderemo” del presidente Borlotti.
Come se la squadra intendesse ottenere la cacciata dell’allenatore, non avendo ancora registrato il provvidenziale e già avvenuto raggiungimento dell’obiettivo.
Ripartendo da un 1-1 assai generoso rispetto all’andamento della prima frazione, che avrebbe permesso a una controparte maggiormente qualitativa di chiudere la gara, la Lazio applica il teorema De Rossi: secondo il quale basta togliere la squadra di mano a uno psicopatico bollito per consentirle di battere almeno avversari più deboli.
Con un gioco elementare, ma senza strumenti di contenzione tattica e grazie a palloni che arrivano finalmente in area, i biancocelesti ristabiliscono le gerarchie tecniche.
A beneficiarne è soprattutto Castellanos, il quale si rivela per ciò che gli osservatori meno prevenuti avevano intuito fra le nebbie del sarrismo: non un fenomeno né un killer da area di rigore, magari pagato troppo, ma giocatore comunque volitivo, dignitoso, utile alla causa.
Oltre ai due gol, offre un buon movimento su tutto il fronte offensivo e prende qualche fallo, utile a tenere il pallone lontano dall’area durante un recupero interminabile.
Nessuno nega che finora fosse sembrato un oggetto misterioso, ma non era difficile fare la tara considerando che, in mano a un malato di mente, anche Gerd Müller sarebbe stato ridotto in simili condizioni.
Se il Taty ha dato un promettente colpo di reni, Immobile appare ancora nel tunnel: e gli errori, per quantità e qualità, rimandano proprio a un blocco mentale peraltro tipico del ruolo.
D’altronde parliamo di un ragazzo sensibile (e con qualche limite di personalità, si può dire?) che, dopo le partite della Nazionale, soffriva per le critiche ridicolmente in malafede di qualche urlatore.
Ovvio che da un episodio infame e gravissimo come quello che lo ha raggiunto laddove il calcio non dovrebbe mai arrivare, nonché da un triennio di sevizie tattiche, non possa uscire nel giro di novanta minuti.
Unica terapia: insistere, con un po’ di pazienza tornerà lui.
Naturalmente non sono mancate le tracce della precedente conduzione tecnica, soprattutto nella gestione del doppio vantaggio: un gol imbarazzante su palla da fermo; una fotocopia, con la considerevole differenza di un fuorigioco, del gol di El Azzouzi contro il Bologna.
A questo proposito, nel derby di Coppa Italia la tremarella di Mandas aveva ricordato quella di Salafia in Padova-Lazio; ieri la tremarella che imponeva ai tifosi su ogni intervento ha richiamato alla mente il peggior Valerio Fiori.
Prima di risalire a Nardin, forse sarebbe il caso di rispolverare il troppo modesto ma più rodato Sepe: al quale il greco, un tantino immaturo per i suoi 23 anni, ha tolto il posto di secondo per motivi francamente poco decifrabili.
Concludendo, è bastato il ritorno di un po’ di buonsenso per ottenere inequivocabili segnali di vita.
Ci sono buone premesse, pur fra tanti problemi ancora irrisolti, perché un tecnico meno improvvisato dell’ostiense possa aggiungere qualcosa di suo.

Passato un anno ad insultare nel peggiore dei modi un allenatore bravo e una persona per bene

Sì, certo.
Uno squallido ipocrita e mitomane, che ha usato la Lazio come il gabinetto di casa per coltivare quel falso tecnico e di immagine noto come sarrismo.
Quasi peggio come persona che come allenatore, e ce ne vuole.

[Davide]

Esultare per la vittoria mai,l'importante rompere il cazzo e sparare merda,la gente è veramente stupida, alcuni qua sopra poi sono da psichiatria manco da psicologo,proprio da psichiatra

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[Jim Bowie]

La prima mezz’ora, fra il gol subito da una difesa immobile (con la minuscola) e la gelida non esultanza di Zaccagni, trascorre in un’atmosfera surreale che ricorda l’autocombine della Longobarda per onorare il “perdere e perderemo” del presidente Borlotti.
Come se la squadra intendesse ottenere la cacciata dell’allenatore, non avendo ancora registrato il provvidenziale e già avvenuto raggiungimento dell’obiettivo.
Ripartendo da un 1-1 assai generoso rispetto all’andamento della prima frazione, che avrebbe permesso a una controparte maggiormente qualitativa di chiudere la gara, la Lazio applica il teorema De Rossi: secondo il quale basta togliere la squadra…….etc etc

Sul commento alla partita mi astengo anche se riscontro una violenza verbale mai riscontrata nei tuoi scritti precedenti.
Però una precisazione te la voglio fare e spero che ti faccia capire che il tuo più che un commento tecnico alla partita mi sia parsa una liberatoria personale e preconcetta.
Dicevo della precisazione:
Madras ha superato in gerarchia Sepe per un motivo molto semplice spiegato da Sarri e reiterato da Fabiani. Sepe e in prestito, Madras e un capitale della Lazio che, quando possibile, va valorizzato.
Non so quanti anni tu abbia e quindi non so se ricordi la Roma di HH, ma quella squadra faceva esordire I primavera, a stagione compromessa, per poi venderli in serie C con beneficio economico per la società’.

Così che due miei carissimi amici, entrambi portieri Luzzi e Quintini si fecero la loro onesta carriera.
Spero che con l’avvento di Tudor tu ritrovi le competenze che ti riconoscevo e che mi portavano ad una godente lettura della tua visione della partita.

[MagoMerlino]

L’unica novità che è pure un netto taglio col recente passato é la sostituzione di Zaccagni con Kamada, invece di Pedro.
Questa è la maggior colpa ascrivibile a Sarri

[borgorosso]

Il "tradimento" lo concepisco se perpetrato nei confronti della Lazio.

Nei confronti di una persona che stava visibilmente danneggiando la Lazio, se mai c'è stato, è un atto dovuto.

La partita di ieri sera relega Lazio Foggia, Lazio Vicenza e tutte le altre dell'iconografia laziale, a partitelle sulla spiaggia di Toevajanica alle due di pomeriggio con la panza piena di pastasciutta e vino dei Castelli.

Grazie ragazzi.

Davvero ricordavo uno Zapruder migliore, assai più addentro la discussione e con una capacità innata di infilare una iperbole spiazzante quando era funzionale.

Questa nuova edizione mi pare vittima del suo personaggio.

Chi decide che l’allenatore “sta facendo male alla Lazio?” Un gruppo carbonaro che, inficiando il lavoro dell’allenatore di cui sopra, fa in modo che la profezia si auto avveri?

Decidere di ostacolare l’allenatore, producendo in serie risultati scadenti che ti porteranno fuori dall’Europa, di sicuro quella che conta, chi danneggia se non la Lazio? O danneggia l’allenatore?

Quindi, seguendo quello che hai scritto e cercando di non violentare Aristotele e il principio su cui si fonda l’Occidente, dovremmo ringraziare i ragazzi di aver scientemente remato contro l’allenatore producendo partite dell’immondo livello che abbiamo visto?
Perché quando parliamo di tradimento non parliamo di fare le puzzette e poi dire che è stato Sarri.

Ti vedo confuso, arrancante, barcollante.
Segui il tuo stesso filo logico, altrimenti una opinione già debole diventa una patente minchiata.

O forse non dovevi andare a giocare in spiaggia da Biagio dopo aver ingurgitato l’intero menù di Zi Checco.

In bocca al lupo per la prossima intemerata


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[Er Matador]

Sul commento alla partita mi astengo anche se riscontro una violenza verbale mai riscontrata nei tuoi scritti precedenti.
Però una precisazione te la voglio fare e spero che ti faccia capire che il tuo più che un commento tecnico alla partita mi sia parsa una liberatoria personale e preconcetta.

Parlando coi miei conoscenti e abituali interlocutori calcistici, sai come definivo la partita della Lazio? "Il lavoro", testuale.
Perché seguire quel nonsense tattico, ossessivamente riproposto a danno della squadra, era ormai una fatica senza senso come quella profusa dai giocatori in campo.
Che ci sia del risentimento e uno sfogo dopo la fine di quell'incubo, violenza verbale compresa, non lo nego.
Non sono d'accordo sul carattere preconcetto, dato che l'esasperazione nei confronti di quel personaggio poggia su una base fattuale piuttosto consistente.
A partire dal fatto che il tipo, dopo aver sperimentato con successo qualcosa di diverso contro Sassuolo e Frosinone, sia tornato ai suoi dogmi anteponendoli all'interesse della squadra: dato che mi sembra oggettivo e oggettivamente gravissimo.
E non credo che il surplus di emotività, ancorché percepibile, abbia completamente obliterato l'analisi tecnica.
Ero convinto che l'organico non fosse così male, e che sottratto a una conduzione tecnica ciecamente autoreferenziale potesse solo esprimersi meglio.
Secondo me la gara di ieri ha fornito sostanziali conferme in questa direzione.

Dicevo della precisazione:
Madras ha superato in gerarchia Sepe per un motivo molto semplice spiegato da Sarri e reiterato da Fabiani. Sepe e in prestito, Madras e un capitale della Lazio che, quando possibile, va valorizzato.
Non so quanti anni tu abbia e quindi non so se ricordi la Roma di HH, ma quella squadra faceva esordire I primavera, a stagione compromessa, per poi venderli in serie C con beneficio economico per la società’.

Così che due miei carissimi amici, entrambi portieri Luzzi e Quintini si fecero la loro onesta carriera.

Sono del 1974: quindi di Quintini ho solo sentito parlare, soprattutto per la statura davvero insolita in rapporto al ruolo.
Preso atto della tua precisazione, vorrei però condividere una riflessione.
Mandàs è stato gettato a freddo nella mischia in un derby da dentro o fuori.
Mi viene in mente un Lazio-Empoli in cui l'espertissimo estremo difensore dei toscani, Daniele Balli, invitava i compagni a insistere con la soluzione da fuori sperando in un errore dell'incerto Muslera.
Se la xxxx avesse dimostrato altrettanto senso pratico, si sarebbe prospettato un pomeriggio difficile: per fortuna c'era ancora Mourinho.
Non pago di aver scherzato col fuoco, lo staff tecnico ha riproposto un portiere chiaramente non ancora pronto sul piano psicologico.
Domanda: lo stiamo valorizzando? O lo stiamo mandando allo sbaraglio, e in un ruolo in cui un errore diventa un marchio a fuoco, rischiando di distruggerlo?

Spero che con l’avvento di Tudor tu ritrovi le competenze che ti riconoscevo e che mi portavano ad una godente lettura della tua visione della partita.

Lo spero anch'io.
Ho voglia di cose di campo.
Di un allenatore magari da criticare per una singola scelta infelice, ma effettuata partendo dalla realtà anziché da un fermo immagine nella propria testa.
Di una Lazio come patrimonio comune, anziché trasformata in terreno di scontro ideologico come la Nazionale ai tempi del Vate(r) di Fusignano.
Tudor ha fama di un pessimo carattere, e potrebbe non essere un difetto, ma anche di pragmatismo.
Ci sono discrete probabilità che sia l'uomo giusto, anche per poter tornare a parlare di calcio con un minimo di serenità.

[Panzabianca]

Er Matador, spero per noi tutti e per il Drago di Tersatto, con un organico sensibilmente migliore, nel senso della compiutezza.

Manca qualcosa, forse di più.

[violator]

Comunque la cosa ironica è che per una settimana,anzi di più,un marea di gente a scrivere,a criticare,a vomitare cazzate,tutti riesumati dal pozzo coi forconi,ogni ora,ogni minito,una pletora di filippiche su quanto la Lazio dovesse fare,lotito vattene,nuova gestione,pedulla'...vinciamo,spariscono tutti,è quantomeno ironica la situazione...

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beh, per alcuni sembra quasi una professione

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[Panzabianca]

Conosci un riommico e li avrai conosciuti (e sgamati) tutti, conosci un Laziale e avrai conosciuto solo quello.

Daje, ragà, è anche questo il bello.

[Il frigorifero]

Un calcio più semplice, forse quasi elementare.

I primi 30-40 minuti un po’ complicati , anche per la poca serenità, ci possono stare considerando che la stagione non è andata come si sperava.

Poi però la squadra si è sciolta, dal pareggio in poi.

Abbiamo subito due gol , però ne abbiamo fatti 3...

E soprattuto, nella ripresa, potevamo farne almeno altri 3-4. Si sono visti 10-12 tiri in porta.

Signori cari, oggi sono contento !!!

 

[giulver]

Un calcio più semplice, forse quasi elementare.

I primi 30-40 minuti un po’ complicati , anche per la poca serenità, ci possono stare considerando che la stagione non è andata come si sperava.

Poi però la squadra si è sciolta, dal pareggio in poi.

Abbiamo subito due gol , però ne abbiamo fatti 3...

E soprattuto, nella ripresa, potevamo farne almeno altri 3-4. Si sono visti 10-12 tiri in porta.

Signori cari, oggi sono contento !!!

 

Concordo.
Anche se i tiri in porta, credo siano stati 7. Ma 22 tiri in totale non si vedevano da tempo. Nella gara di andata ne avevamo fatto la metà: 11
Però, teniamo presente che il Frosinone ha la peggiore difesa della serie A.
Che è l'unica squadra che siamo riusciti a rimontare dopo essere passati in svantaggio (nella gara di andata).
Al di là della insufficiente gara di ieri, credo che finché non sarà sereno, Ciro dovrebbe partire dalla panchina.
Ho apprezzato la novità di Kamada messo al posto non di Luis ma sulla fascia.
Molti errori individuali nel primo tempo, forse sintomo di scarsa serenità però una vittoria che potrebbe servire psicologicamente.
Fosse rimasto Martusciello, avrei sperato in un 4-2-3-1. Ma dal momento che dovrebbe esserci Tudor, che conosce la difesa a 3, credo che, sulla base della disponibilità dei ns centrali, il modulo a 3 andrebbe preso in considerazione, considerando che Marusic, Lazzari e Pellegrini, fanno fatica a difendere. D'altronde, i primi 2 erano quinti di centrocampo.
Se continueremo con la difesa a 4, sarà necessaria una batteri nuova di terzini: Pellegrini titolare non mi convince e anche Valeri non mi pare un upgrade.
Infine, Mandas potrebbe essere un ottimo portiere, in prospettiva ma, al momento, coi piedi, vale la metà di Provedel: spero di non vedere più costruzioni dal,basso, a maggior ragione se in porta c'è lui.
Spero che Zaccagni (il migliore) e Felipe rinnovino.
Non per i 2 gol di ieri, ma se jon gioca spalle alla porta, Castellanos non è una pippa a pedali

[Boksic]

Davvero ricordavo uno Zapruder migliore

Vedi, da sempre ci sono accadimenti riguardanti il mondo Lazio in cui una maggioranza cospicua imbocca, inspiegabilmente (per me), una direzione che conduce in modo palese all'errore. Per fortuna, vista la nota incidenza di commentatori e pubblico (l'appellativo di "giornalisti" e "tifosi" mi sembra non meritato, in questa fase) sulle decisioni di chi comanda e sul campo, cioè zero, l'errore tende ad essere evitato. Quando poi la massa urlante e sguaiata va a sbattere contro il muro, allora invoca il chihavutohavutohavuto o si straccia le vesti se qualche palata delle tonnellate di merda che hanno scaraventato su tutto e tutti gli ritorna indietro.

Un tempo mi spendevo in maniera concreta per cercare di condividere e far passare concetti semplici: Lazio-Reggina va comunque vinta, non si sa mai; la probabilità che "compratori" si avvicinino alla Lazio mandando in avanscoperta ex giornalisti di La7 o capitifosi pluripregiudicati è pari a meno di zero; la "proprietà americana" dei cugini scemi non porterà a trasformazioni concrete perché nello scenario economico e finanziario mondiale Roma è ultraperiferia; la questione campionato 1915, pur avendo i sostenitori l'iniziativa beneficiato ampiamente di documenti da me segnalati con anni di anticipo sulle loro "scoperte", è un percorso che, era evidente fin dal primo giorno, conduce a un vicolo cieco, tanto è vero che è ormai arenata da tempo.

[Boksic]

In tutti questi casi si finisce sempre nell'elenco dei "nemici del popolo": salvo il popolo, una volta inanellata l'ennesima figura di gesso, invocare come detto il chihavutohavutohavuto, il diritto di sognare, il complotto e tutto il campionario da festa di paese che ben conosciamo.

Poi nel tempo ho mollato perché gli anni passano e ci si stanca e perché mi sono reso conto, appunto, che il popolo - per fortuna - non conta un cazzo: nelle vicende del calcio così come in ogni altro contesto umano e, se esiste chi comanda e chi obbedisce, questa è la migliore organizzazione che l'umanità possa darsi e che infatti si è sempre data.

Un paio di anni fa, per concludere, ho visto piombare addosso alla Lazio quella che per me è stata una delle poche panzate di Lotito: preso nella morsa dell'uscita di scena di Inzaghi e dell'arrivo sull'altra sponda dello Special Zero, ha reagito con un colpo di scena, proponendo un tecnico a mio avviso con troppo bagaglio sulle spalle, bagaglio che non ne corroborava la voglia e la freschezza ma sotto cui il nostro era ormai solo curvo e in palese declino.

Ma se la scelta dell'allenatore, in sé, poteva rivelarsi più o meno azzeccata, quello a cui ho assistito con rassegnazione - stavolta - ma aspettando con serenità l'inevitabile cadavere sulla riva del fiume, è stata la divinizzazione del personaggio che, parliamoci chiaro, i più hanno visto come un grimaldello anti-Tare e anti-Lotito; un modo per scardinare dall'interno, col gggggggggggggggggioco e le richieste di upgrade, la presunta gestione a vivacchiare (che assurdità) della Lazio: arrivando qualcuno a immaginare un passaggio di mano della società in forza, appunto, della crescita senza fine della Lazio a colpi di qualificazioni in CL, player trading e tutte 'ste fesserie a nastro: crescita che avrebbe indotto qualche compratore a palesarsi o lo stesso Lotito a dover mollare una realtà diventata troppo grossa per lui.

Un ruolo non marginale lo ha giocato la "simpatia" per il personaggio da parte di chi aborrisce la politica aaaaooooo ssadio, a meno che non si quella di parte propria: Sarri, oltre il resto, ha assunto i tratti del "Che" Guevara, nell'immaginario e in fior di meme: analogia che, non fosse altro che per motivi scaramantici, vista la finaccia toccata al rivoluzionario cubano, io avrei fortemente evitato.

A nulla è valso spiegare che nessun allenatore ha mai inciso nelle strategie di gestione di un club; che nessun progetto tattico richiede il tempo di digestione di un pitone che ha ingoiato un bue per essere assimilato; che i primi due anni sono solitamente quelli dei risultati migliori e che al terzo, se la stagione zoppica, l'allenatore salta invariabilmente; che gli scricchiolìi nel castello del Guru erano già evidenti dal primo anno; che il massacro a cui è stato sottoposto l'ex DS nella scorsa stagione non trovava spiegazioni razionali, nonostante la proposizione a cantilena della lista di acquisti sbagliati (io non ho mai visto nessuno citare di contro né liste di partite oscene né la sola trasferta di Midtjylland, che già meriterebbe una sequela di bestemmie da far scendere giù il Padreterno in persona con un camion pieno di estintori).

na volta che, come disse un tizio anni fa, "tutto è compiuto" e che non c'è manco più Giuda con cui prendersela, perché dopo che "uno di voi mi tradirà", diffuso per mesi dal portavoce non ufficiale ma palese di (non)-si-sa-bene-chi, ha comportato l'esilio preventivo del Giuda stesso in territorio sqipero, non è rimasto altro che prendersela col "popolo" che ha "crocifisso" il Cristo di turno: lo spogliatoio, additato da una folla urlante e bestiale come colpevole di deicidio: come se l'esautorazione di un allenatore da parte di un gruppo evidentemente esausto e scoglionato non sia pratica vecchia quanto il calcio.

Altro che barcollante ecc.

[Il lodolaio]

Davvero ricordavo uno Zapruder migliore, assai più addentro la discussione e con una capacità innata di infilare una iperbole spiazzante quando era funzionale.

Ma pure RobCouto, se è per questo.
Ormai gli piace spararle grosse, evitando i ragionamenti.
 
Tipo che il gol di Castellanos  di ieri è più importante del gol di Chinaglia in Lazio-Foggia del 1974.
Come no. 

[borgorosso]

In tutti questi casi si finisce sempre nell'elenco dei "nemici del popolo": salvo il popolo, una volta inanellata l'ennesima figura di gesso, invocare come detto il

ti stupirò, o forse no.
ma io concordo in larga parte con quello che hai scritto in questo post, anche se io ho preso una cantonata in merito a sarri.
mi è sembrato un atto di coraggio da parte di lotito, e ho immaginato una voglia di crescita che invece era giustamente impensabile.
per ma sarri andava esonerato in danimarca, la sera stessa.
e quest'anno dopo la sconfitta con il genoa.
con iperbole generosa (per la nostra claudicante storia) ho anche sostenuto che la sconfitta in supercoppa con l'inter è stata la più umiliante che abbia visto.
e comunque non ci sono andato lontano.
ma la cosa che rimprovero di più a sarri è l'atteggiamento da entomologo schifiltoso nei nostri confronti, questo guardarci da dietro la lente del microscopio, per poi bofonchiare sentenze più o meno condivisibili.

in un mondo in cui è il grigio a farla da padrone, però, non posso non ravvisare le colpe di una società che non riesce a prendere un ds con esperienza solida, a fare mercato in maniera organica e seguendo un percorso.
mancano centimetri, manca velocità, manca tecnica nei laterali, manca chi batta le punizioni a rete in maniera proficua.
tutte cose che si comprano al mercato eh, non parlo di "amalgama"

come detto, io a lotito non rimprovero fondamentalmente di essere stupido, indolente, ciccione, antipatico, protofascista e chi ne ha più ne metta.
io gli rimprovero di non essere Muhammad Bin Salman. uno che che ha fatto fare a pezzi Kashoggi, per intenderci.

ma nel tuo caso... è un post triste quello in cui sostieni che la Lazio non va tradita ma approvi lo scarso impegno dei giocatori per far fuori l'allenatore.

[Il lodolaio]

Spero che Zaccagni (il migliore) e Felipe rinnovino.

Perdonami, ma questo è un esempio della mancanza di non voler ragionare.
Ormai gli over 28 vanno via a parametro zero, è una tendenza del mercato mondiale e noi dobbiamo sperare che un 31enne e un 29enne (Zaccagni alla scadenza del contratto) rinnovino, rinunciando a molti soldi che prenderebbero andando a zero in altre squadre più o meno forti.
Attenzione, non è colpa di Lotito, sia chiaro.
Ma è proprio per questo che devi fare scouting e player trading, abbassare l'età media dei giocatori.
Il caso della Lazio è da manuale.