ROMA, 23 ottobre - «Cosa posso chiedere di più alla mia Lazio. Siamo primi in classifica e stiamo facendo non solo ottimi risultati, ma anche grandi prestazioni. Le insidie però sono dietro l'angolo, siamo solo all'inizio e mancano ancora troppe partite. Certo, io mi fido di questa Lazio». Edy Reja si coccola la sua creatura, ma alla vigilia della sfida contro il Cagliari avverte: guai ad abbassare la concentrazione.
LA CARICA - «Mi piacerebbe continuare così - ha aggiunto - la squadra sta mostrando grande maturità e c'è una crescita generale, non solo dal punto di vista tecnico ma anche societario. La squadra cresce di pari passo con la società. Certo, i risultati aiutano e ti permettono di investire e guardare al futuro. Non mi aspetto di più dai miei ragazzi, non so quanto dureremo, ma le basi solide ci sono».
TATTICA - Si pensava che il tecnico potesse cambiare modulo (dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2) e giocatori (Ledesma e Zarate) rispetto alla trasferta di Bari, ma è stato lo stesso Reja a smentire tutti in conferenza stampa. «Non cambierò assetto tattico rispetto a Bari. Mi meraviglio di quello che ho letto in settimana - ha concluso - Non penso di cambiare molto, dal punto di vista tattico e degli uomini. Gli undici che hanno giocato domenica scorsa, Zarate su tutti, sono in ottime condizioni».
IL SASSOLINO - «Qualcuno forse non conosce quello che ho fatto in passato nella mia carriera. Mi danno del difensivista, ma io ho vinto campionati facendo più di 80 gol. Bollito? Forse, per il fatto dell'età (65 anni), qualcuno si sente autorizzato a dire queste cose, ma io lascio dire. Non ho rivincite da prendermi. Qui a Roma non ho ancora capito chi è contro e chi è a favore, ma io penso solo a dare il massimo». Edy Reja risponde così in conferenza stampa a chi gli chiede come sta vivendo questo primato in classifica, a livello personale, dopo le tante critiche dello scorso campionato, in cui si era parlato di un tecnico inadeguato per la piazza di Roma e per di più anche difensivista.
L'AVVERTIMENTO - Il tecnico biancoceleste sa già che i momenti difficili arriveranno . «Auguriamoci che non succeda - ha aggiunto - certo c'è la consapevolezza che si possa perdere, è normale. In 30 anni di calcio, ho affrontato situazioni difficili. Certo il primato mi gratifica tanto, ma sono contento soprattutto per la squadra, per la società e per i tifosi, che tornano perchè cominciano a credere in questo gruppo»