essere complessati ?

[TomYorke]

Ho pensato a lungo se aprire questo topic che avevo pronto già da un pò; non so se sia uno spunto interessante. qualora non lo sia mi scuso con chi ha perso tempo nel leggerlo



Ogni volta che qualcuno attacca direttamente o indirettamente la Lazio, l’amore per la nostra amata ci porta giustamente a schierarci in una sorta di posizione a riccio, tendiamo a chiuderci tra di noi per evitare che gli attacchi dei nostri nemici/avversari arrivino a colpire il cuore della nostra Lazio. Ci arrocchiamo, la difendiamo e negli ultimi anni addirittura siamo stati costretti ad alzare la guardia anche nei confronti di qualcuno che portava le nostre stesse bandiere!

Non c’è nulla di male in tutto questo, assolutamente nulla, però si corre un rischio. Quando si è abituati a vivere in cerchio, a riconoscere come amico solo chi è sempre teso a protezione, a riconoscere come valide solo i pensieri positivi e le parole di lode e a pensare che siano nemici tutti quelli che hanno nelle loro parole qualcosa di diverso da quelle che ci ripetiamo tra di noi, allora il rischio è quello di diventare dei COMPLESSATI.


Non tutti quelli che lanciano critiche al mondo Lazio (un mondo vastissimo) sono giallorossi, non tutti quelli che non capiscono i nostri entusiasmi sono giallorossi, non tutti quelli che non ci danno ragione sono giallorossi, non tutti quelli che non provano alcun interesse per noi sono giallorossi. Non tutto il mondo all’infuori del nostro cerchio è nemico,non tutte le persone che non spendono parole di elogio per il primato della Lazio sono nemiche.


Questa ricerca continua di un altro per identificarci come popolo mi porta a pensare che ogni tanto siamo noi che non crediamo quanto dovremmo nella nostra Lazio e per questo dobbiamo sempre guardare a quelli che ci criticano come nemici che non si devono permettere di parlare di noi.
Se fossimo un po’ più sicuri di noi stessi avremmo sempre bisogno di stare in cerchio e in difesa? E soprattutto, siamo sicuri che il mondo sia in guerra contro di noi ogni volta che il mondo non parla di noi come vorremmo?

Forza Lazio

[benvolio]

Ma soprattutto e' cosi' importante cio' che dice sto' benedetto mondo?
La Lazio e' al mondo da un bel pezzo. Certo, a volte la si deve difendere e sostenere (calciopoli, cordate, nouvelle vague dei veri laziali ecc...), ma altre volte la si deve solo seguire col sguardo e col cuore, proprio come l'aquila, come Olimpia. Rapportarsi troppo all'altra squadra della capitale, e' vero, ci rende asfittici. Tanto...
Da qualche parte la lazio e' in vantaggio (cit).

[TomYorke]

Ma soprattutto e' cosi' importante cio' che dice sto' benedetto mondo?
La Lazio e' al mondo da un bel pezzo. Certo, a volte la si deve difendere e sostenere (calciopoli, cordate, nouvelle vague dei veri laziali ecc...), ma altre volte la si deve solo seguire col sguardo e col cuore, proprio come l'aquila, come Olimpia. Rapportarsi troppo all'altra squadra della capitale, e' vero, ci rende asfittici. Tanto...
Da qualche parte la lazio e' in vantaggio (cit).

A quanto pare è importante, e mi sembra ci sia da parte nostra la ricerca di un consenso esterno nemmeno fossimo un partito politico.
Vorrei tanto capire il perchè...

[Kebab]

 E soprattutto, siamo sicuri che il mondo sia in guerra contro di noi ogni volta che il mondo non parla di noi come vorremmo?

Forza Lazio

Il mondo sicuramente no, molta gente sicuramente sì. E sta a noi difenderla .

Ciao e Forza Lazio a te  .

[TomYorke]

Il mondo sicuramente no, molta gente sicuramente sì. E sta a noi difenderla .

Ciao e Forza Lazio a te  .

Si ma qui a forza di difendere vediamo nemici anche dove non ce ne sono...è cosi o è solo una mia impressione?

vorrei tanto capirlo...veramente!!

[Kebab]

Non so, porta un esempio magari

[TomYorke]

Non so, porta un esempio magari

Certo.

Mi ricordo che su un LazioNet ci furono grandi invettive contro un personaggio che va in onda con i suoi pezzi nella trasmissione della Dandini, tal Diego Bianchi in arte Zoro.
C'era indignazione perchè era stato possibile che nel servizio pubblico andava in onda un pezzo nel quale Zoro analizzava le elezioni regionali e rimproverava la figlia di aver pronunciato la parola Lazio.

E ancora contro lo stesso, sempre su LN, si chiedeva di mandare mail di protesta al programma perchè Zoro aveva dedicato un pezzo al suo viaggio della speranza a Verona, pezzo oltrettutto molto autoironico visto che a Verona la xxxx perse definitivamente lo scudetto.

In entrambi questi casi, e ti ho fatto i primi due che mi sono venuti in mente, dev'è l'attacco alla lazialità di ognuno di noi? dove si manca di rispetto a quel sentimento che lega ognuno di noi alla nostra amata?

Se vuoi sarò felice di farti altri esempi.

OT
perdona eventuali errori, ma scrivo mentre faccio fare ruttino a mia figlia

[TomYorke]

Per completezza aggiungo che è chiaro che sportivamente Zoro sarà sempre un mio nemico in quanto tifoso della xxxx, ma in questi due casi che ho citato perchè devo entrare in guerra? Dov'è l'attacco alla Lazio?

[Kebab]

Ma io non me le ricordo ste grandi levate di scudi su sto zoro... possibile che me lo sia perso io. ricordo però il viaggio a Verona del suddetto (perchè era lui vero?) con Mastandrea e li non ci furono grosse discussioni.. anzi io personalmente (sempre se non sbaglio personaggio, è la prima volta che lo sento nominare con sto pseudonimo ma neanche sapevo nel dettaglio chi fosse costui) lo lodai pure perchè riuscì a non nominare la Lazio per tutto il tempo .

Poi tu mi dici che mi puoi fare altri esempi... e io ti credo sulla parola. Ma neanche devi iniziare, il problema è proprio quello... non è il singolo zoro del caso, è proprio l'esasperazione, la battuta continua che l'anno scorso non si fermava mai, il martellamento mediatico, l'attacco velenoso, l'accusa di antisportività, il prof. caracciolo di turno che se scorda improvvisamente di essere uomo di scienza per scrivere dei "formellesi", la commissaria di bologna che te augura di perde e di andà in serie b così dal nulla, e poi giu altre prese in giro e offese gratuite del genere dai mughini, i liguori etc.... dovresti ben ricordare cosa stava diventando sta città dopo Lazio Inter.

Ecco, lo vedi che in mezzo ad un'atmosfera del genere pure il singolo zoro, che conta come il due di picche quando regna bastoni, può fare andà il sangue al cervello?

Cioè che poi io sono pure d'accordo. Non è che chiunque  faccia una battutina del cazzo si può mettere sullo stesso piano di chi ci vorrebbe negare il volo dell'aquila per mere ragioni di campanilismo, o di chi vorrebbe la nostra sparizione con cocciutaggine e si batte aspramente per averla. Questi tocca combatterli con tutti noi stessi c'è poco da fà.

Però i suddetti, quelli delle battutine, quelli che cercano l'applauso facile sulla pelle della Lazio, devono anche capire che esiste l'altra faccia della medaglia ed accettare poi di risultare sgradevoli, antipatici, INDIGESTI ad altri. Altrimenti accettando tutto accettiamo pure le gaia de laurentis che vanno in tv ad augurarci fallimenti e scomparse varie, e io francamente non ce riesco. Si spinse talmente oltre che gli insulti che se prese se li meritò tutti.

OT

Vai tranquillo con la scrittura non vado meglio di te... e poi il ruttino di tua figlia è ben più importante dei nostri post!!

[RobCouto]

Racconto un episodio: ho un fratello di 29 anni (calcisticamente cresciuto da me, tanto per capirci), che tempo fa è stato assunto dalla Bridgestone. Mi ha descritto i colloqui per l'assunzione: due, il primo durato TRE ORE, dopodiché ne è stato necessario un altro, anche se più breve.

In tre ore un gruppetto di esaminatori (tecnici, dirigenti e c'era pure lo psicologo) lo ha ribaltato come un pedalino. Ambiente austero, serissimo, quasi ascetico. Non per niente la casa madre è giapponese.

Alla fine di questo trattamento, quando il fratellino aveva capito che si stava mettendo bene e che il suo profilo era apprezzato, uno degli esaminatori non gliel'ha fatta più e se n'è uscito con "BENE, ALLORA STASERA TAAAAAAVEDIAROOOOMA?", domanda alla quale il ragazzo ha naturalmente risposto "Non credo proprio" e l'altro "ANVEDI QUESTO E' DAAAAALAZZIO, ALLORA NUN LO PIJAMO, AH AH AH." Naturalmente quella dell'idiota (altro modo di chiamarlo non mi viene) è stata la solita sbragata a vuoto, visto che gli altri (in evidente imbarazzo) non l'hanno certo preso in considerazione, ma mi chiedo: perché una persona che si trova in una situazione che decide del suo futuro deve sopportare le stronzate di un frustrato; come mai questi signori si infilano in ogni aspetto della quotidianità, sempre spiattellando una "superiorità" che nessuno gli ha attribuito, che nessuno gli riconosce, che non si sono guadagnati in alcun modo.

Va a finire che ci facciamo i processi tra noi? Non ci sto. La smettano di rompere le palle. La signora Cirinnà denunci Mario Corsi e per me sarà una persona credibile. Al momento è solo una romanista che ci rompe le palle tramite l'abuso della sua carica istituzionale e che degli animali non gliene può frega' di meno. Non sono io che mi sento circondato: sono loro che rompono li colleoni.

Abbiamo avuto un sindaco che ha agitato uno straccio giallorosso strillando che "questa è la sciarpa DI Roma", ma come ti permetti brutto razzista falsario?, e sono io che c'ho la sindrome d'accerchiamento? E i complessi ce li hanno gli altri, io in quanto Laziale cammino tre metri sopra 'sta feccia, perché non mischio la mia passione con la vita quotidiana, come fanno loro per cercare di ricomprare un'esistenza squallida.

[jumpingjackflash]

Io non mi sento complessato. Io sono attaccato quotidianamente e senza quartiere da orde infami, revisioniste, massoniche e sedicenti, in una parola da romanisti. Da più di 80 anni mirano all'estinzione della mia squadra o cercano di dimostrare una loro presunta "superiorità" per il solo fatto di fare il tifo per una nota squadra di calcio della Capitale. Da decenni tentano di usurpare il nome di Roma come se fosse una loro prerogativa e di apparire come portatori della legalità e della sportività nel mondo quando loro per primi sono l'acme di tutti i mali calcistici e non.
 Queste persone hanno una caratteristica in comune, quella di essere prima di tutto romanisti e solo in secondo piano: avvocati, sindaci, imprenditori, politici, assessori, parlamentari, attori etc.etc.etc.
Troppe volte ho visto il "soccorso giallorosso" in azione.

Io non ne faccio passare una.

[sassoxsasso]

qualcuno mi spieghi perché lunedì scorso sul corriere dello sport la mia amata Lazio, capolista solitaria ormai da tre giornate (quindi non un caso), fosse messa in tredicesima pagina. dopo inter, milan, juve, roma.
ditemi come funziona il senso dell'impaginazione del giornale sportivo della capitale d'Italia.ngiornale che compro quasi mai ma che trovo ogni tanto nei bar. ci son giorni che si dedicano grandi articoli al cesena, reggina, palermo o fiorentina ma della lazio nemmeno un trafiletto.

non poter leggere di Lazio sul CdS, giornale di Roma, mi sembra assai strano.
ditemi se il toro o la juve non hanno pagine dedicate su tuttosport o milan ed inter mancano sulla GdS?

quale complesso?
io non capisco il perché di ciò, ma questo sono dei fatti.

[TomYorke]

I fatti, come li chiama giustamente sassoxsasso, che avete elencato non solo li noto anche io, ma possona dar fastidio anche a me.

Non è il caso del CDS; continuarsi a stupire di mancanza d’attenzione di questo giornale nei confronti della Lazio è impossibile, non è un giorno che è cosi, è sbagliato ma io lo metto nel paradigma “un giornale fatto male da giornalisti che non sanno fare i giornalisti”; per me non diventano tutti tifosi della Roma che stanno cercando di farmi la guerra!

Ho sentito anche molti che si straniscono ad ogni puntata della DS o di CC; ma alla fine La Lazio è prima, molti di noi vanno allo stadio, ti vedi 90 minuto, ma una volta che alla DS t’hanno fatto vedè i gol,  Collovati fa la sua considerazione (che non se capisce mai bene oltretutto), il comico de turno fa la battutina, una volta che succede questo che altro  deve accadere affinché il nostro primato sia veramente onorato? Ma ci interessa cosi tanto che il nostro primato sia elogiato all’interno della DS?

Poi io sono il primo a difendere gli attacchi alla Lazio, quelli veri; Ieri ho mandato subito una mail alla Cirinnà per chiederle conto di questa sua uscita infelice, però sinceramente se devo considerare nemici della Lazio il CDS che ancora esalta Totti (fossi un romanista sarei molto incazzato con il CDS), o con la DS, o contro Zoro, o contro Germano perché fa l’associazione degli attori romanisti(una cosa del genere), per me questi non so nemici, perché non sono in grado di attaccare la Lazio!

Quindi JJF, io capisco il tuo antiromanismo, ti assicuro che per me è lo stesso, però io le cose che non colpiscono la Lazio francamente le lascio passare volentieri!

[quote author=RobCouto link=topic=2863.msg80529#msg80529 date=1287722425

 E i complessi ce li hanno gli altri, io in quanto Laziale cammino tre metri sopra 'sta feccia, perché non mischio la mia passione con la vita quotidiana, come fanno loro per cercare di ricomprare un'esistenza squallida.
[/quote]

E sono d'accordo con te figurati, però come dici tu questi che mischiano la passione con la vita quotidiana, saranno pure fastidiosi, ingoranti e in una parola Romanisti, ma tutto sono meno che pericolosi per noi!

[jegue98]

Io non mi sento complessato anche se il tuo discorso ha un senso.
Spesso ci si chiude a riccio o ci si arrocca come dici tu proprio perchè veniamo attaccati in modo indecente. Ormai da anni.
Ammetto però, che spesso si finisce per esagerare.
Penso che sia comunque un discorso da affrontare evitando luoghi comuni o generalizzando.
Ossia, ognuno vive "gli attacchi" a suo modo. Io per esempio sono uno che si rende conto quando si oltrepassano dei limiti.
Mi incaxxo parecchio quando i peracottari esagerano ma rimango sempre con i piedi per terra, nel senso che le mie incaxxature si limitano ad essere circoscritte nell'ambito calcistico.
Alcuni dei miei migliori amici tifano per gli ASPERACOTTARI1927 ma anche quando ci vanno giù pesante non riesco a reagire in modo spropositato. Non mi offendo. Mi difendo e non mollo ma non mi offendo. L'ultima discussione "pesante" che ho avuto con una mia amica, per farti un esempio, è stata proprio in occasione del famoso Lazio-Inter dell'anno scorso.
Tra l'altro via facebook.
Lei insisteva nel voler dire che io da Laziale mi dovevo vergognare per aver fischiato la mia squadra del cuore (cosa che tra l'altro non ho fatto) sostenendo che loro non lo avrebbero mai fatto. Smentita in pieno con prove e dichiarazioni del passato non c'è stato verso, l'ultima battuta l'ha dovuta fare lei ma a me era bastato. E mi è bastato perchè io reputo le persone intelligenti e quindi capaci di capire chi ha ragione e chi no. O comunque capaci di capire quando è il momento di smettere.
E questo discorso, anche se in modo più ampio, va fatto anche quando si parla dei media. Pensa che io avvolte sono contento che escano certi articoli lo sai? Proprio perchè dimostrano sempre di più quanta differenza c'è fra NOI e loro.
E chi ha l'intelligenza (pochi) di comprendere questa differenza rimarrà non solo sorpreso ma anche piacevolmente soddisfatto.
Sempre secondo me.

[BobLovati]

Io devo dire che, con la faccia tosta che mi contraddistingue ( grazziaddio ) da sempre, sono riuscito a perkuleggiarli sempre; anche quando ero in B e durante gli spareggi per salvarci dalla C.

Io non li considero al mio livello; possono essere le persone più importanti dell´universo ma, al momento di diventare trigoriesi, visto che per loro é così, precipitano nel personaggio boro ed ignorante che quasi sempre li contraddistingue.

Eventuali individui salvabili di questa " inferiore specie ", nel caso, vanno da voi salvati a titolo esclusivamente personale e non trasferibile.

[TomYorke]

Io devo dire che, con la faccia tosta che mi contraddistingue ( grazziaddio ) da sempre, sono riuscito a perkuleggiarli sempre; anche quando ero in B e durante gli spareggi per salvarci dalla C.

Io non li considero al mio livello; possono essere le persone più importanti dell´universo ma, al momento di diventare trigoriesi, visto che per loro é così, precipitano nel personaggio boro ed ignorante che quasi sempre li contraddistingue.

Eventuali individui salvabili di questa " inferiore specie ", nel caso, vanno da voi salvati a titolo esclusivamente personale e non trasferibile.

Ma io dico solo di dividere quelli realmente pericolosi(Montali, Pradè), da quelli invece che vanno solo perculeggiati(er vicino de casa, Zoro)!
Lungi da me fare una apologia del fenomeno riommico!

[MagoMerlino]

Racconto un episodio: ho un fratello di 29 anni (calcisticamente cresciuto da me, tanto per capirci), che tempo fa è stato assunto dalla Bridgestone. Mi ha descritto i colloqui per l'assunzione: due, il primo durato TRE ORE, dopodiché ne è stato necessario un altro, anche se più breve.

In tre ore un gruppetto di esaminatori (tecnici, dirigenti e c'era pure lo psicologo) lo ha ribaltato come un pedalino. Ambiente austero, serissimo, quasi ascetico. Non per niente la casa madre è giapponese.

Alla fine di questo trattamento, quando il fratellino aveva capito che si stava mettendo bene e che il suo profilo era apprezzato, uno degli esaminatori non gliel'ha fatta più e se n'è uscito con "BENE, ALLORA STASERA TAAAAAAVEDIAROOOOMA?", domanda alla quale il ragazzo ha naturalmente risposto "Non credo proprio" e l'altro "ANVEDI QUESTO E' DAAAAALAZZIO, ALLORA NUN LO PIJAMO, AH AH AH." Naturalmente quella dell'idiota (altro modo di chiamarlo non mi viene) è stata la solita sbragata a vuoto, visto che gli altri (in evidente imbarazzo) non l'hanno certo preso in considerazione, ma mi chiedo: perché una persona che si trova in una situazione che decide del suo futuro deve sopportare le stronzate di un frustrato; come mai questi signori si infilano in ogni aspetto della quotidianità, sempre spiattellando una "superiorità" che nessuno gli ha attribuito, che nessuno gli riconosce, che non si sono guadagnati in alcun modo.

Va a finire che ci facciamo i processi tra noi? Non ci sto. La smettano di rompere le palle. La signora Cirinnà denunci Mario Corsi e per me sarà una persona credibile. Al momento è solo una romanista che ci rompe le palle tramite l'abuso della sua carica istituzionale e che degli animali non gliene può frega' di meno. Non sono io che mi sento circondato: sono loro che rompono li colleoni.

Abbiamo avuto un sindaco che ha agitato uno straccio giallorosso strillando che "questa è la sciarpa DI Roma", ma come ti permetti brutto razzista falsario?, e sono io che c'ho la sindrome d'accerchiamento? E i complessi ce li hanno gli altri, io in quanto Laziale cammino tre metri sopra 'sta feccia, perché non mischio la mia passione con la vita quotidiana, come fanno loro per cercare di ricomprare un'esistenza squallida.

no d'accordo, deppiù.....

[BobLovati]

no d'accordo, deppiù.....

abbraccio tutt´e due; così m´arisparambio un post     

[Trilux]

Io non la leggo come una "chiusura a riccio" di noi laziali. Piuttosto parlerei di una lotta che travalica il mondo del calcio. Personalmente, non mi sento offeso quando, in ambito calcistico, si ridimensionano le vittorie della Lazio o si esaltano le (poche) vittorie dei cugini. Non mi offendo se Zoro o chi per lui inneggia alla roma con correttezza e passione. Mi spingo oltre: rispetto i romanisti veri e non modaioli, quelli di vecchia data, quelli che soffrono per la loro squadra, al punto tale che, personalmente, in questo periodo io non sto infierendo verso di essi con battute e perculeggiamenti.  Non sopporto, però, il fatto che nell'ultimo decennio soprattutto,  la as roma sia diventata, per tanta gente, uno strumento politico e sociale, da utilizzare per farsi pubblicità. I media hanno esagerato, costruendo intorno ad una squadra di pallone, una mitologia e un simbolismo che hanno avuto come conseguenza la creazione di una vera e propria realtà parallela, in cui ormai i romanisti sono carnefici e vittime. Ne ha fatto le spese la Lazio, ovviamente, relegata ai margini culturali di una città. La as roma è immanente, sta dappertutto, in ogni istante della nostra vita. La Lazio, grazie anche all'atteggiamento di molti suoi "tifosi" (gli stessi che chiedevano la B per la propia squadra ai tempi di calciopoli), ha avuto, fino a questi ultmi mesi, una sorta di aurea negativa intorno e tutti potevano allegramente spararci sopra. L'anti-lazialità dei romanisti è strabordata sul terreno pubblico, senza che i laziali stessi (divisi dalla questione Lotito) facessero nulla per porre fine a questa marea giallorossa. E' innegabile che la nostra è anche una battaglia culturale, paradossalemente per riportare il calcio nel suo terreno, che è quello dello sport. L'anno scorso a Natale, per esempio, a mio figlio lazialissimo (che frequentava la prima elementare) le maestre fecero disegnare un bambin Gesù con la maglia di totti. Questo è l'atteggiamento che non  sopporto.     

[benvolio]

Quasi tutti gli interventi, condivisibili totalmente, evidenziano un retroterra culturale che ci distingue dai gladiatori di porta metronia. Apparteniamo ad una storia di contenuti ideali e morali che sentiamo intimamente nostri e che non necessitano di sguaiate ostentazioni o (peggio) di patetiche comparazioni di conferma. Ma questo, proprio questo e' il punto. La deriva politico mediatico che ha portato alla creazione artificiale del mito giallorosso ha contaminato, parzialmente, anche noi. Perche' altro e', come detto da Rob e MMerlino e da altri, non cedere un centimetro sul terreno della dialettica demistificazione del loro bluff ed altro e' sostituirsi a loro nelle sbruffonate e nelle ostentazioni modaiole o, peggio, nelle teorie complottarde. La Lazio e' stata oggettivamente emarginata e sottoconsiderata (solo) perche' le convenienze economiche e politiche cosi' consigliavano. Ma e' bastato poco, un'aquila, per riprendersi gran parte della scena. E questo non solo e non tanto perche' e' un'astuta mossa di marketing e comunicazione, quanto perche' e' un'espressione diretta di valori puri e originari che permeano l'attenzione, attraggono immediatamente. Un bambino col naso all'insu' e' un immagine primordiale, un richiamo d'innocenza che nel 1900 era spontaneo avere nel momento in cui si decideva di mettere a fattor comune l'ideale olimpico. I gladiatori di latta con le bighe rutilanti sono un tronfio tentativo di darsi un'immagine (grande se no chi la vede?), sono cioe' una totale mancanza di radici che non siano quelle, burocratiche del 1927, di un pugno di gerarchi compiacenti alla ricerca di fasti imperiali.
E' su questa diversita' di fondo che si fa la differenza. E la differenza non richiede ostentazione, anzi pretende misura e stile. Pretende pertinacia nelle proprie convinzioni e rifiuto dei modi dozzinali. Detto con molto stile:...ma chi se l'intruppa!....