Autore Topic: L'inganno dei tre punti  (Letto 4039 volte)

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RobCouto

L'inganno dei tre punti
« : Giovedì 21 Ottobre 2010, 11:16:32 »
L'inganno dei tre punti

Quando due squadre si incontrano, una delle due può ottenere il massimo dalla partita, cioè la vittoria (100% del rendimento) oppure il minimo, cioè la sconfitta, cioè nulla (0%). Il pareggio invece costituisce lo stato di assoluta equivalenza per cui ognuna delle due squadre avrà ricavato il 50% dalla partita. 

Ne consegue che il vecchio metodo di assegnare 2 punti per la vittoria, 1 per il pari e zero per la sconfitta, era assolutamente corretto e perfetta espressione di equità.

I tre punti per la vittoria, in questo senso, costituiscono un autentico inganno e una palese ingiustizia. La stessa partita può elargire 2 punti per la classifica, se finisce in parità, oppure 3 se c'è un vincitore. Assurdo. Si è detto che questo metodo serviva ad incentivare lo spettacolo e a diminuire i pareggi, concetto quest'ultimo incomprensibile (una sfida DEVE avere un vincitore) per alcune culture sportive: ma nel calcio il pareggio esiste da sempre, da quando è stato inventato il torneo a girone, e se per renderlo piacevole agli occhi degli amanti del baseball occorre sfigurarlo, ci si deve chiedere se il gioco vale la candela.

In effetti, con l'introduzione dei 3 punti per la vittoria i pareggi sono diminuiti. Ma, più che effetto dell'incentivo rappresentato dai tre punti stessi, a mio avviso la diminuzione dei pareggi è dovuta all'aumento dei goal: se in un match i due condendenti hanno modo di realizzare 100 punti ciascuno, come nel basket, è estremamente difficile che al termine della partita siano in parità. Inoltre, l'estensione del torneo a 20 squadre (dalle 16 di allora) abbassa la qualità media con conseguente aumento di partite vinte e reti segnate. Prendendo ad esempio un torneo avaro di gol, anzi il più avaro come la serie A 1972/73, vediamo che il numero di pareggi rappresenta il 35% delle partite giocate: mentre nella serie A dello scorso anno sono finite pari il 25% delle partite. Nel torneo attuale, insomma, mancano in linea teorica 38 pareggi rispetto a un analogo torneo a 2 punti per vittoria: esattamente un pareggio per ogni turno di campionato. Se le 38 partite fossero terminate con un pari, avremmo naturalmente 38 punti in meno nel totale della classifica: in media 2 per ogni squadra. Questo vuol dire che tutto lo sforzo per incentivare lo "spettacolo" si traduce nell'alzare l'asticella della classifica di DUE punti. E ora viene il bello: se la squadra che ambisce ai tre punti, in una partita che sta pareggiando, si accontentasse del pari, neutralizzerebbe di fatto gli effetti negativi della mancata vittoria: se vinci, ti prendi i tre punti, ma se non vinci quella vittoria diverrebbe inutile: insomma, mancando l'incentivo dei tre punti, tutte le squadre giocherebbero in maniera meno spregiudicata, ci sarebbero più pareggi, equamente distribuiti, e nulla cambierebbe agli effetti della classifica. L'incentivo, insomma, si autoannulla nel momento in cui si concretizza.

Questo non vuol dire che è meglio pareggiare una partita che si sta vincendo: ma vuol dire che i tre punti contribuiscono a far diminuire i pareggi ma NON premiano un atteggiamento pù aggressivo o votato all'attacco: perché questo diventa vero per tutti e quindi gli effetti si annullano. Due, tre, quattro, cinque o un punto e mezzo a vittoria, non cambiano assolutamente nulla, servono solo per l'effetto-wrestling tanto caro a certi capoccioni della Fifa. Ma sappiamo bene che più gol NON vuol dire più spettacolo.

Boks XV

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #1 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 11:24:40 »
io sono la Lazio di Zeman. tutti all'attacco, una ne vinco e una ne perdo. due partite 3 punti.
io sono la Lazio di Zoff. stiamo equilibrati. una ne pareggio e una pure. due partite 2 punti.

RobCouto

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #2 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 11:27:35 »
Vero. Ma anche i tuoi avversari avranno totalizzato 3 punti nel primo caso, 2 nel secondo. Il cane si morde la coda, insomma.

Boks XV

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #3 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 11:51:43 »
Vero. Ma anche i tuoi avversari avranno totalizzato 3 punti nel primo caso, 2 nel secondo. Il cane si morde la coda, insomma.

estremizzando il concetto Zeman a tutta la stagione io chiudo il campionato a 57 punti.
con il concetto Zoff a 38.
dici che in ottica graduatoria finale cambierebbe poco?

RobCouto

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #4 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 12:02:36 »
estremizzando il concetto Zeman a tutta la stagione io chiudo il campionato a 57 punti.
con il concetto Zoff a 38.
dici che in ottica graduatoria finale cambierebbe poco?

No, ma il concetto vale per tutte e venti le squadre. Tutte proveranno a vincere le partite, piuttosto che pareggiarle: quindi, nessuna otterrà un vantaggio concreto. Insomma, se prendi i campionati a due punti, quando ci si accontentava del pari, e ipotizzi che la vittoria ne avesse valsi tre, in classifica non cambia nulla: al massimo si scambiano di posto due squadre, per lo più nella zona centrale della classifica. Insignificante. E' un artifizio che si autoneutralizza.

zorba

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #5 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 12:06:43 »
Se per un anno si provasse ad assegnare in classifica tanti punti quanti sono i gol segnati in ogni partita, dite che verrebbe incentivato il gioco offensivo ? ! ?  ;D ;D ;D ;D

Boks XV

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #6 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 12:15:47 »
Se per un anno si provasse ad assegnare in classifica tanti punti quanti sono i gol segnati in ogni partita, dite che verrebbe incentivato il gioco offensivo ? ! ?  ;D ;D ;D ;D

la Coppa delle Alpi che vincemmo nel 1971 dava un valore aggiunto, in termini di punteggio della classifica del gironcino, proprio ai gol segnati.
mi pare, vado a memoria. (ricordo perfettamente la sera che, in cucina, ascoltavo alla radio la cronaca di Basilea-Lazio che ci avrebbe dato la vittoria finale).

Boks XV

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #7 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 12:27:13 »
la Coppa delle Alpi che vincemmo nel 1971 dava un valore aggiunto, in termini di punteggio della classifica del gironcino, proprio ai gol segnati.
mi pare, vado a memoria. (ricordo perfettamente la sera che, in cucina, ascoltavo alla radio la cronaca di Basilea-Lazio che ci avrebbe dato la vittoria finale).

sono andato a verificare su LazioWiki ma la cosa non risulta. bò, io mi ricordavo così.
eppure sono pressochè certo che ci fu una qualche competizione in cui i ogni gol segnato garantiva maggior punteggio.
forse RobCouto sa qualcosa.

Offline AlenBoksic

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Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #8 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 12:31:17 »
Insomma, se prendi i campionati a due punti, quando ci si accontentava del pari, e ipotizzi che la vittoria ne avesse valsi tre, in classifica non cambia nulla

Questo però è un ragionamento che applichiamo a posteriori su una classiffica per niente influenzata dal concetto della vittoria da 3 punti.
I 3 punti furono inseriti per limitare i pareggi, specie quelli "di comodo", e visto che i pareggi sono calati direi che ha raggiunto il proprio scopo.
Che poi un pareggio possa essere spettacolare non ci piove.
Voglio 11 Scaloni

RobCouto

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #9 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 12:49:49 »
sono andato a verificare su LazioWiki ma la cosa non risulta. bò, io mi ricordavo così.
eppure sono pressochè certo che ci fu una qualche competizione in cui i ogni gol segnato garantiva maggior punteggio.
forse RobCouto sa qualcosa.

Forse ti riferisci al torneo Anglo-Italiano, con regole sperimentali di quel tipo (punteggi aggiuntivi per i gol, rimessa coi piedi e fuorigioco al limite dell'area).

Offline BobLovati

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Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #10 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 13:25:48 »
Non dimenticate il fatto che nelle Coppe si premia il gol esterno; per cui se una squadra ha un autogol a favore o un rigore inventato, al ritorno gioca con un vantaggio più o meno immeritato e può anche giocare a pareggiare.
Concludendo, gli artifici per cercare di premiare le squadre d´attacco, finiscono per favorire anche una squadra difensiva che trova il gol in maniera fortunosa.
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

TD

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #11 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 13:34:15 »
Rob, non regge. Tutti s'im pegnanore per vince, ma uno vince. Non tutti. Quello che resta uguale è il totale dei punti, se due partite non finiscono pari. Ma potrei averne fatti 6 io e zero te. Attrezzarsi per vincere le partite è diverso dall'attrezzarsi per non perderle. Una squadra come l'imbattibile Perugia, abbonata al pareggio, non potrebbe mai arrivare seconda. Comunque quella dei tre punti è un'innovazione che ha inciso sul gioco il giusto, meno di altre norme, tipo quelle sul fuorigioco, che modificano lo svolgimento di una partita. Spesso si è fatto il raffronto tra classifiche senza trovare sostanziali variazioni. Però in certi finali di campionato convulsi sapere che hai solo la vittoria e che col pari ti possono superare in classifica, oltre che raggiungere, mette le cose diversamente. Naturalmente nel campionato delle pastette tutto vale...

POMATA

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #12 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 14:05:36 »
Per lo spettacolo si potrebbe togliere 1 punto x la sconfitta e darne 0 in caso di pareggio :D

POMATA

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #13 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 14:07:42 »
O magari premiare un pareggio spettacolare (con gol) con un punto.

Offline carpelo

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Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #14 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 14:12:43 »
L'inganno dei tre punti
...
i tre punti contribuiscono a far diminuire i pareggi ma NON premiano un atteggiamento pù aggressivo o votato all'attacco: perché questo diventa vero per tutti e quindi gli effetti si annullano. Due, tre, quattro, cinque o un punto e mezzo a vittoria, non cambiano assolutamente nulla, servono solo per l'effetto-wrestling tanto caro a certi capoccioni della Fifa. Ma sappiamo bene che più gol NON vuol dire più spettacolo.
Se non ho capito male, dici che i 3 punti non premiano l'atteggiamento più aggressivo perchè ciò è valido per tutti. E perchè mai? Se un premio è ipoteticamente per tutti, allora non è un premio? Tutti hanno la stessa possibilità di essere premiati con il punto in più e proprio per questo lottano maggiormente per raggiungere il premio. Questo mi sembra un utile metodo per contrastare gli 0-0 già scritti! Poi magari verrà lo stesso un pareggio, ma sarà combattuto perchè le due squadre cercheranno di raggiungere la vittoria. O magari lo cercherà solo una di esse: l'altra si accontenta comunque dell'X, ma almeno una che lotta c'è.

Sappiamo bene che più gol non significano più spettacolo, infatti non stai parlando di allargare le porte o di far giocare i portieri bendati!!

Mazzola

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #15 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 14:51:23 »
Per me il vero "cambiamento" c'è stato solo con l'introduzione della regola del retropassaggio al portiere.
Quello ha veramente cambiato le cose: partite che sul pareggio, sul 2 a 0 ma anche sul 1 a 0 a venti minuti dal termine finivano così, con interminabili passaggi dai difensori, a turno, al portiere.
Con i tre punti sono aumentati i gol, permettendo a giocatori come Mauro Esposito, Carmine Esposito, Rizzitelli, Tovalieri, Caccia, Branca, Negri, Luiso, Suazo, Riganò, Tavano, Maniero, Lucarelli, Saudati, Spinesi, Amoruso, Doni, Budan, Maccarone, Bellucci, Ferrante, Hubner, Sosa, Marazzina, Caracciolo, Fava Passaro, di finire il campionato in doppia cifra.
A volte con talmente tanti gol che gli avrebbero permesso un tempo di vincere con distacchi abissali la classifica dei cannonieri.
Quando invece un tempo avrebbero segnato al massimo 5/6 gol a stagione (ma a dire tanto...).

Per il resto l'unico vantaggio finora che vedo nei tre punti è questo:

2001-02 tre punti

Juventus 20 vittorie 11 pareggi punti 71
roma       19 vittorie 13 pareggi punti 70

invece...

2001-02 due punti

Juventus 20 vittorie 11 pareggi punti 51
roma       19 vittorie 13 pareggi punti 51

Stop.


Offline cuchillo

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Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #16 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 15:25:35 »
Per me la grande differenza sta nell'allargamento del torneo prima a 18 e poi a 20 squadre.

Lo dico sempre. Se le partite fossero state 38, Cagliari, Lazio, roma, Verona, Napoli (almeno il suo secondo) e Samp non avrebbero vinto i loro scudetti negli anni '70 e '80 (Samp nel 1991).
La Juve prima e il Milan dopo avrebbero fatto il pieno. Avrebbero avuto il tempo per lo "scavalco" finale. 

Così come, se le partite fossero state 38, il Vicenza non sarebbe retrocesso nel 1979 e il Torino non sarebbe retrocesso dieci anni dopo. Avrebbero avuto il tempo per recuperare.

30 partite sono poche, pochissime e permettono le "imprese" così come (altro risvolto della medaglia) "istigano" ai pareggi perché...Tempo per recuperare le sconfitte non c'è.
Una volta, se perdevi 5 partite di fila eri praticamente spacciato. Oggi sono acqua fresca.

Altro che i 3 punti a partita o il retropassaggio al portiere.
Ciò che ha fatto ridurre i pareggi e aumentare il numero di gol, secondo me, è stato questo allargamento.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline AlenBoksic

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Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #17 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 17:03:19 »

Ciò che ha fatto ridurre i pareggi e aumentare il numero di gol, secondo me, è stato questo allargamento.

Sul numero dei gol non ci piove.
Anche per un solo fatto numerico visto che c'è quasi il 30% di gare in più rispetto al capionato a 16 squadre.
Quanto ai pareggi con i 3 punti sono diminuiti anche in C (la prima categoria a sperimentare la regolas e non sbaglio) dove i gironi sono rimasti a 18 squadre
Voglio 11 Scaloni

CiPpi

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #18 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 17:24:37 »
... Ma sappiamo bene che più gol NON vuol dire più spettacolo.

lo sanno chi apprezza la partita da un punto di vista piu' tecnico.

basta ritornare a meno di 5 giorni dove la Lazio ha giocato un ottimo primo tempo votato al controllo di un avversario da non sottovalutare.

eppure quanti hanno applaudito?

per il resto ci sono stati tanti cambiamenti negli ultimi 40 anni nel calcio, sia da un punto di vista tecnico, tra calcio totale, 4-3-3, daji ai difensivisti, oltre alle regole, al numero di squadre, che ora trovare cosa e' repsonsabile per cosa e' praticamente impossibile.

Mazzola

Re:L'inganno dei tre punti
« Risposta #19 : Giovedì 21 Ottobre 2010, 18:42:55 »
Per me la grande differenza sta nell'allargamento del torneo prima a 18 e poi a 20 squadre.

Lo dico sempre. Se le partite fossero state 38, Cagliari, Lazio, roma, Verona, Napoli (almeno il suo secondo) e Samp non avrebbero vinto i loro scudetti negli anni '70 e '80 (Samp nel 1991).
La Juve prima e il Milan dopo avrebbero fatto il pieno. Avrebbero avuto il tempo per lo "scavalco" finale. 

Così come, se le partite fossero state 38, il Vicenza non sarebbe retrocesso nel 1979 e il Torino non sarebbe retrocesso dieci anni dopo. Avrebbero avuto il tempo per recuperare.

30 partite sono poche, pochissime e permettono le "imprese" così come (altro risvolto della medaglia) "istigano" ai pareggi perché...Tempo per recuperare le sconfitte non c'è.
Una volta, se perdevi 5 partite di fila eri praticamente spacciato. Oggi sono acqua fresca.

Altro che i 3 punti a partita o il retropassaggio al portiere.
Ciò che ha fatto ridurre i pareggi e aumentare il numero di gol, secondo me, è stato questo allargamento.

Non sono d'accordo.
Le ultime giornate di campionato sono sempre state le stesse: l'unica differenza
è che prima spesso bastava il pareggio e fioccavano gli 0 a 0 oppure gli 1 a 1.
Molto più "facili da fare": non facciamo un tiro in porta...oppure segno io per sbaglio...e allora ti faccio fallo in area e ti faccio dare il rigore...
Nel 1989 il campionato era a 34 giornate ed il Torino retrocesse nonostante la vittoria in casa 2 a 0 ad una giornata dalla fine contro l'Inter già Campione d'Italia, quella dei 58 punti per capirci...
Ma poi perse lo scontro diretto decisivo all'ultima a Lecce.
La classifica finì così:
Lecce 31, Ascoli Bologna Cesena Lazio Verona 29 salve.
Pescara/Torino 27 retrocesse.

Per me non è assolutamente detto che se ci fossero state altre 4 giornate,
il Torino si sarebbe salvato.

L'Ascoli avrebbe battuto lo stesso il Napoli secondo classificato (con tale Bucciarelli numero 10 e Di Fusco portiere (!) schierato in attacco gli ultimi 10 minuti, lasciando in panchina Ciccio Romano) alla 36° invece che alla 32° ed avrebbe pareggiato 0 a 0 con Noi all'ultima alla 38°...
E così via le altre...