Autore Topic: Il decalogo del primato (repubblica.it)  (Letto 4668 volte)

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Offline Baruch

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Il decalogo del primato (repubblica.it)
« : Lunedì 18 Ottobre 2010, 12:42:16 »
Dal patto di Norcia al primato, i segreti di Reja
La trasformazione di una squadra che da una salvezza sofferta si trova in testa alla classifica. Un gruppo ricompattato dal tecnico, il fenomeno Hernanes e l'effetto Aquila
di MASSIMO MAZZITELLI

ROMA- Vola l'aquila sulle tribune dello stadio Olimpico ma vola anche l'aquila di Reja. La Lazio prima da sola in testa alla classifica dopo sette giornate non può più essere definita una sorpresa: gioca bene, ha giocatori di qualità e uno spirito di squadra che in questa prima parte del campionato è stata la vera forza del gruppo Reja.
La vera sorpresa è di come sia avvenuta la metamorfosi di questa Lazio, tra crisi e polemiche: un primo posto arrivato dopo un'annata disastrosa, con una salvezza conquistata solo nelle ultime giornate di campionato. Tensioni continue tra gran parte del pubblico e Lotito: la curva Nord abbandonata dalla tifoseria storica, crollo degli abbonamenti con solo 12 mila tessere vendute, record negativo nella storia della Lazio. Un'estate trascorsa tra polemiche continue con Ledesma e Zarate: uno per il rinnovo del contratto l'altro per un rapporto mai idilliaco con Reja. Sembrava la vigilia di un'altra stagione di sofferenza. L'unico ottimista era il tecnico, forse perché aveva capito la potenzialità di un gruppo che stava diventando squadra. Ma ecco i dieci segreti della rinascita laziale.

1) PATTO DELLA SALSICCIA - Questa squadra è nata lo scorso anno a Norcia, nel periodo più basso della stagione, quando la salvezza sembrava un' impresa. Reja portò la squadra in ritiro a Norcia e Lotito, senza avvisare nessuno, mandò un "motivatore psicologico". La squadra si ribellò, Reja si infuriò ("decido io come gestire la squadra o me ne vado subito" minacciò) e non fece entrare il motivatore in albergo. Fu la molla che fece scattare l'orgoglio dei giocatori: a tavola, davanti a un piatto di salsicce, quel gruppo si cementò. Furono messi da parte egoismi e vecchi rancori che avevano portato la Lazio a un passo dalla B e da quel giorno contò solo la squadra: finirono le polemiche tra chi giocava e chi andava in panchina e anche le antipatie e le invidie.

2) FENOMENO REJA - Ha festeggiato 65 anni la scorsa settimana, da circa 40 è nel calcio, ma mai così in alto. I brividi delle grandi imprese li ha vissuti con i racconti del suo fraterno amico Fabio Capello. Ma nel primato della Lazio c'è tanto di Reja: ha ricompattato e ridato fiducia ad un gruppo allo sbando, ha imposto a Lotito la riconferma di Ledesma ed ha contribuito a ricucire il rapporto. Ha fortemente voluto Hernanes. La squadra lo segue e si fida.

3) DA NEMICI A SQUADRA - Quando Reja arrivò trovò uno spogliatoio spaccato: c'era il caso Ledesma, ancora le tensioni per l'addio di Pandev e le continui liti con il gruppo degli emarginati. Ma c'era anche Rocchi e parte della squadra, contro gli egoismi di Zarate.  Ora tutto è cambiato: la Lazio è diventata una squadra, nessuna polemica tra chi va in campo e chi in panchina o in tribuna. A Bari abbiamo visto Stendardo in tribuna accanto a Lotito esultare al gol di Hernanes. Lo scorso anno c'era chi esultava al gol degli avversari. Funziona il turn over del tecnico: difficile stabile chi è riserva e chi titolare, tutti sono impegnati e si sentono parte attiva del progetto Lazio.

4) ZARATE RITROVATO -  Un anno da campione, poi  solo partite deludenti. Sembrava una delle tante chimere del calcio. Zarate continuava a intestardirsi sui dribbling, a voler vincere le partire da solo, a far arrabbiare i compagni che correvano chilometri in attesa di un assist che non arrivava mai. Reja lo sta trasformando in un giocatore completo: tutti sono sorpresi nel vederlo rincorrere l'avversario e quando serve giocare il pallone di prima. "Se continua così per me Zarate giocherà sempre: è un campione" ha detto Reja.

5) HERNANES IL PROFETA  -  Lo possiamo sicuramente considerare il miglior affare del calcio mercato. Con 13 milioni di euro Lotito ha comprato un campione: tanta classe ma anche spirito di sacrificio. Gioca al servizio della squadra e tra assist e gol è sempre stato decisivo in questa prima parte della stagione. Lo cercavano tante grandi squadra in Italia e in Europa,  bravo Lotito a bruciare tutti senza fare follie. Il brasiliano è stato bravissimo con la sua umiltà a farsi accettare subito dal gruppo. Reja lo ha voluto a tutti i costi: "E può crescere ancora molto, deve solo conoscere meglio il nostro calcio. Ce ne sono pochi nel mondo come lui".

6) MAURI RINATO  -  Se Hernanes è il fenomeno di questa squadra, Mauri è l'esempio della ricostruzione laziale. Voleva andare via a settembre, alla Sampdoria, ma Lotito lo ha bloccato. Mai scelta più fu saggia: corre, detta gli assist e segna. In un mese si è riguadagnato una maglia azzurra persa tre anni fa. Migliore in campo anche con Prandelli.

7) EFFETTO QUALITA'  -  Reja ha puntato tutto sulla qualità che la rosa poteva garantirgli. Ledesma, Matuzalem, Mauri, Zarate, Hernanes, Floccari: poche squadre in Italia possono contare su giocatori con un tasso di qualità così alto. Il difficile è stato metterli in campo insieme cercando di mantenere gli equilibri. Per farlo il tecnico ha riveduto uno dei suo cardini di gioco: la difesa a tre. Ha fatto un passo indietro, ha coperto il reparto difensivo ma dal centrocampo all'attacco ha una squadra che come poche sa far girare il pallone.

8) IL NUOVO LOTITO  -  Le polemiche della scorsa stagione, le contestazioni dei tifosi che sono diventate concrete con il crollo degli abbonamenti, hanno aperto gli occhi al presidente. Un esame di coscienza che ha fatto capire come certi atteggiamenti non avrebbero portato da nessuna parte: prima la pace con Ledesma nell'interesse della squadra, poi il tentativo di ricucire anche con il pubblico. Le vittorie aiuteranno questo percorso di pacificazione: Lotito ha capito che prima degli scudetti per una squadra di calcio contano i tifosi. Quelli veri però, non i teppisti che è giusto siano stati cacciati dall'Olimpico.

9) EFFETTO AQUILA  -   La trovata di far volare all'interno dello stadio Olimpico una vera aquila, copiando il Benfica, era stata accolta come un'altra invenzione folkloristica di Lotito. E invece intorno a quell'aquila è un po' rinato lo spirito di lazialità che si era perduto nel corso degli ultimi anni. La vogliono i tifosi, la rispettano i giocatori che la vedono tutti i giorni a Formello. A volte anche i simboli sono importanti.

10) TIFOSI RITORNANO  -  Sempre meno slogan anti Lotito allo stadio, sempre più sciarpe biancazzurre al collo dei ragazzi nelle strade romane. Doveva essere l'anno più triste per la Lazio all' Olimpico con le tribune vuote e invece, domenica dopo domenica, i tifosi stanno tornando. E la cosa positiva è che forse finalmente non sentiremo più parlare di Irriducibili, Banda de Noantri, cioè di quei gruppi organizzati che troppe volte sono finiti nella cronaca giuidiziaria. Nell'anno della svolta laziale forse si apre una nuova era anche per i tifosi veri. In attesa del tanto sospirato stadio.


RobCouto

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #1 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 12:48:29 »
Mi dispiace per chi continua a concionare sul "nuovo Lotito": Lotito è sempre lo stesso.

Offline fish_mark

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #2 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 12:50:49 »
Mi dispiace per chi continua a concionare sul "nuovo Lotito": Lotito è sempre lo stesso.

Ahimé hai ragione. Diciamo un po' compresso ma sempre lo stesso.
D'altronde a 53 anni cosa vuoi cambiare?
E' il contesto che è cambiato.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

TD

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #3 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 12:51:40 »
se serve per smettere di insolentirlo dire che è nuovo, così si salva la coerenza, allora famo che è nuovo  ;D
Nun semo noi che amo cambiato idea, è lui che s'è adeguato

RobCouto

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #4 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 12:52:38 »
Ahimé hai ragione. Diciamo un po' compresso ma sempre lo stesso.
D'altronde a 53 anni cosa vuoi cambiare?
E' il contesto che è cambiato.

So che Vocalelli e compagnia vorrebbero ascriversi una parte in questo effimero primato, ma si attaccano riccamente non dico dove. Loro sono quelli della Lazio "spacciata" quando venne fuori Calciopoli, e non voglio dimenticarlo.

Offline gazzaladra

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #5 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 12:55:08 »
a parte il paragrafetto sul Presidente, per il resto un articolo che rispecchia la situazione attuale.
Non chi comincia...ma colui che persevera.

CiPpi

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #6 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 13:05:45 »
pure la Lazio e' cambiata pur rimanendo sempre la stessa.

Offline aquilante

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #7 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 13:44:21 »

repubblica: "difficile stabile chi è riserva e chi titolare"

se c'è una cosa chiara nella Lazio del dopo Norcia invece è proprio questa: chi è titolare e chi è riserva. questa storia di reja e il turn over è un'altra delle favolette di cui tutti parlano così, per sentito dire

muslera è il portiere titolare; lich, biava, dias, radu sono i difensori titolari da cinque mesi, si giochi a tre o sigiochi a quattro; ledesma, mauri e brocchi giocano sempre, al massimo ne esce uno se si giocano tre partite in una settimana (e penso che stia stramaledicendo la partita con la samp in cui decise chissà perché di tenere fuori squadra brocchi e mauri); il centravanti titolare è floccari, naturalmente se sta bene; lo scorso anno kolarov era titolare fisso, quat'anno titolare fisso è hernanes; poi ci sono zarate, che titolare fisso lo sta diventando, e matusalem e rocchi (e foggai) che rappresentano, o possono rappresentare, variabili tattiche di grande spessore

però tutti parlano di turn over, e allora viva il turn over



Offline MagoMerlino

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #8 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 13:55:26 »
repubblica: "difficile stabile chi è riserva e chi titolare"

se c'è una cosa chiara nella Lazio del dopo Norcia invece è proprio questa: chi è titolare e chi è riserva. questa storia di reja e il turn over è un'altra delle favolette di cui tutti parlano così, per sentito dire

muslera è il portiere titolare; lich, biava, dias, radu sono i difensori titolari da cinque mesi, si giochi a tre o sigiochi a quattro; ledesma, mauri e brocchi giocano sempre, al massimo ne esce uno se si giocano tre partite in una settimana (e penso che stia stramaledicendo la partita con la samp in cui decise chissà perché di tenere fuori squadra brocchi e mauri); il centravanti titolare è floccari, naturalmente se sta bene; lo scorso anno kolarov era titolare fisso, quat'anno titolare fisso è hernanes; poi ci sono zarate, che titolare fisso lo sta diventando, e matusalem e rocchi (e foggai) che rappresentano, o possono rappresentare, variabili tattiche di grande spessore

però tutti parlano di turn over, e allora viva il turn over
Perfettamente d'accordo.
Reja sta realizzando un capolavoro, impensabile fino a qualche mese fa, speriamo continui.
Su Lotito sono anch'io convinto che non sia cambiato come si vorrebbe far credere, basta leggere le sue esternazioni della settimana scorsa, ma, forse, stiamo scoprendo un lato originale, non troppo reclamizzato, della sua personalità, quello scaramantico. Che non è neppure una novità assoluta se si ricordano i suoi discorsi su ruolo dell'imponderabilità applicata al gioco del calcio.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline sassoxsasso

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #9 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 14:13:25 »
lui non cambia. a quell'età..... ma ha affidato la comunicazione a persone qualificate e credo che ne abbia ascoltato i consigli.
il sito, la rivista, la televisione.
un poco meno (giusto un poco) di retorica.

i risultati aiutano.

"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Offline fiDelio

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #10 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 14:15:14 »
Perfettamente d'accordo.
Reja sta realizzando un capolavoro, impensabile fino a qualche mese fa, speriamo continui.
Su Lotito sono anch'io convinto che non sia cambiato come si vorrebbe far credere, basta leggere le sue esternazioni della settimana scorsa, ma, forse, stiamo scoprendo un lato originale, non troppo reclamizzato, della sua personalità, quello scaramantico. Che non è neppure una novità assoluta se si ricordano i suoi discorsi su ruolo dell'imponderabilità applicata al gioco del calcio.

Se si ricordano? Ci pensa Lotito a ricordarcerlo praticamente ad ogni intervista quasi come la sua visone escatologica della vita.  :D

Tornando seri, personalmente che Lotito impari a parlare, a stasse zitto, a non dire quello, a fare quell'altro, ho sempre pensato che non sposti di una virgola ne a livello di risultati (quelli arrivano se compri i giocatori forti e prendi l'allenatore giusto . ) ne a livello del fantomatico "rapporto società - tifoseria" che secondo me non serve assolutamente a niente se non a sfogare le frustazioni di qualcuno.
Sono pronto a scommetere che almeno il 90 % delle persone che anche qui nel forum sono critici con Lotito accusandolo di tutto e di più, se la Lazio si attestasse ai livelli attuali (e non dico altro) sarebbero pronti a fargli personalmente un monumento equestre al presidente, altro che "comunicazione".
#Liberate I Laziali

"Ancora date retta a quegli stronzi dei giornalisti?"

"Se un giorno dovessi fare un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo. Perché so che non è mai stato usato"

POMATA

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #11 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 14:36:11 »
La grande contestazione era solo mal di pancia della maggioranza dei tifosi, nulla é cambiato.

Torneranno le vedove ai primi intoppi.

DAJE LAZIO!!!

Offline ammiraglio

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #12 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 15:00:19 »
Tornando seri, personalmente che Lotito impari a parlare, a stasse zitto, a non dire quello, a fare quell'altro, ho sempre pensato che non sposti di una virgola ne a livello di risultati (quelli arrivano se compri i giocatori forti e prendi l'allenatore giusto . ) ne a livello del fantomatico "rapporto società - tifoseria" che secondo me non serve assolutamente a niente se non a sfogare le frustazioni di qualcuno.
Sono pronto a scommetere che almeno il 90 % delle persone che anche qui nel forum sono critici con Lotito accusandolo di tutto e di più, se la Lazio si attestasse ai livelli attuali (e non dico altro) sarebbero pronti a fargli personalmente un monumento equestre al presidente, altro che "comunicazione".

assolutamente in disaccordo.
conta eccome un presidente che parla di meno, che è meno invadente, che evita di dire troppe fesserie in una sovraesposizione meditica petulante.
ne giova il rapporto con la tifoseria nel complesso che non può essere vista solo come sparuta minoranza, ultras e altre menate che ha detto negli anni.

mi rendo conto che per qualcuno ammettere il cambiamento di lotito è un po' come abiurare il modello  comunista albanese degli anni '60 che prevedeva una lotta feroce contro il cosiddetto revisionismo storico.
ma tant'è.

sotto enver hoxha veniva propugnata agli impiegati la mezzora di attività fisica prima di andare al lavoro.
in mancanza del diktat adesso qualcuno può sempre decidere di iscriversi in palestra liberamente.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

POMATA

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #13 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 15:20:17 »
Che la contestazione era montata ad arte dalla "sparuta minoranza" era vero e sacrosanto.

Só dovuti anná a formello a fasse notá...

Offline fiDelio

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #14 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 15:36:13 »
assolutamente in disaccordo.
conta eccome un presidente che parla di meno, che è meno invadente, che evita di dire troppe fesserie in una sovraesposizione meditica petulante.
ne giova il rapporto con la tifoseria nel complesso che non può essere vista solo come sparuta minoranza, ultras e altre menate che ha detto negli anni.

mi rendo conto che per qualcuno ammettere il cambiamento di lotito è un po' come abiurare il modello  comunista albanese degli anni '60 che prevedeva una lotta feroce contro il cosiddetto revisionismo storico.
ma tant'è.

sotto enver hoxha veniva propugnata agli impiegati la mezzora di attività fisica prima di andare al lavoro.
in mancanza del diktat adesso qualcuno può sempre decidere di iscriversi in palestra liberamente.


Ammirà ma che te strilli?

Comunque ho scritto appositamente il 90 %. Sono sicuro infatti che se la Lazio vincesse lo ............, qualcuno che dice che "però Lotito non si può sentire" lo trovo di certo.

Penso invece che il dramma autentico sarebbe se Lotito cambiasse veramente, sai quante persone non saprebbero più a che attaccasse (per qualche idea potrebbero farsi consigliare dai cuginetti).
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Offline ammiraglio

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #15 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 15:41:29 »
Comunque ho scritto appositamente il 90 %. Sono sicuro infatti che se la Lazio vincesse lo ............, qualcuno che dice che "però Lotito non si può sentire" lo trovo di certo.

Penso invece che il dramma autentico sarebbe se Lotito cambiasse veramente, sai quante persone non saprebbero più a che attaccasse (per qualche idea potrebbero farsi consigliare dai cuginetti).

ma un presidente che afferma che il tifoso è al centro della relazione con la società non è già cambiato?
penso di sì e cmq due anni fa lotito avrebbe fatto dei distinguo in questa sua affermazione.
ora non li fa ed è evidente che stia dando maggiore serenità all'ambiente.
un presidente che istituisce un elemento bellissimo come olimpia non merita ampie aperture di credito? penso di sì.
un presidente che finalmente compra un hernanes non trasmette percaso l'idea di grandezza? penso di sì.
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Offline fiDelio

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #16 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 15:59:12 »
ma un presidente che afferma che il tifoso è al centro della relazione con la società non è già cambiato?
penso di sì e cmq due anni fa lotito avrebbe fatto dei distinguo in questa sua affermazione.
ora non li fa ed è evidente che stia dando maggiore serenità all'ambiente.
un presidente che istituisce un elemento bellissimo come olimpia non merita ampie aperture di credito? penso di sì.
un presidente che finalmente compra un hernanes non trasmette percaso l'idea di grandezza? penso di sì.


Si è meglio, sono contento di queste iniziative (specialmente dell'acquisto di Hernanes).
Come mi fa piacere sentire Lotito nelle interviste essere (non sempre ahimé) meno logorroico e ripetivo.

Quello che penso però è che se Lotito diventasse perfetto sia nelle esternazioni che nei comportamenti e al contempo la Lazio fosse ultima in classifica, sai che serenità nell'ambiente.....

La serenità nel calcio putroppo, specialmente in Italia, viene data soltanto dai risultati.



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IB

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #17 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 16:08:52 »
[...] ed è evidente che stia dando maggiore serenità all'ambiente.[...]

A lume di naso anche il primato aiuta.
Ma a lume di naso eh ?
 ;)


Io credo che il rischio é lasciarsi cullare nel folklore. Il presidente scaramantico, il vecchio allenatore che sulla soglia della pensione diventa un santone, il patto di Norcia, gli occhi negli occhi, le salsicce, ecc.
No, penso piuttosto che c'é una squadra ben assemblata con giocatori di talento che stanno facendo i giocatori di talento, un allenatore che azzecca le mosse e una società che ha lavorato per quello.
E dei tifosi che sono contenti perché la Lazio vince ed é prima.
Semplice.
Giornalisticamente poco interessante ma molto più semplice che ipotizzare un miracolo-Lazio.
No, secondo me di miracoloso c'é ben poco.

Offline LaLazioMia

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Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #18 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 16:22:39 »
Ma non è merito dei contestatori? ;) E' sicuramente merito dei plastino ,della graziella e dei sostenitori dei casalesi.
Certo come si arrampicheranno sugli specchi i detrattori quando sentono espertoni del mondo pallonaro sentenziare"l'anomalia era la Lazio dell'anno scorso non quella di quest'anno". Cioe' la squadra c'era anche l'anno scorso pre Norcia?. Ma allora altro che "contesto cambiato", qui' il merito e' tutto dello strizzacervelli minacciatoe di chi ce li ha mandati...a Norcia ( ricordo che Mister Reja era contrario al ritiro a Norcia).

Sara' "il contesto " o qualsiasi altro motivo dai contestatori ai pescioloni, o forse ai grandi giornalisti del messaggero, mai comunque un merito di Lotito che gli anti finoallafine considerano un immutevole pdm. Chissa' che un giorno non li assalga il dubbio di essere loro i pdm,
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Mark Lenders

Re:Il decalogo del primato (repubblica.it)
« Risposta #19 : Lunedì 18 Ottobre 2010, 18:41:07 »
[quote author=ammiraglio link=topic=28assolutamente in disaccordo.
conta eccome un presidente che parla di meno, che è meno invadente, che evita di dire troppe fesserie in una sovraesposizione meditica petulante.
[/quote]

Premesso che non dice sempre fesserie (anzi), nei 15 giorni di sosta del campionato l'ho letto e visto ovunque: forum in Gazzetta, ospite di Piroso, intervistato da Avvenire...
Mi pare veramente il solito Lotito. E lo dice uno che preferirebbe un presidente più silezioso.