Quali laziali seguite su youtube o su altri social ?

[Eagleman]

i=fgd7Iv7jkW8UdzGS[/youtube]

Vi propongo un video del canale di Giovanni Stramacci.
A chi lo vorrà vedere chiedo di scrivere cosa ne pensano.

[Arch]

Su 10 cose che dice 11 sono sbagliate.

[Eagleman]

Su 10 cose che dice 11 sono sbagliate.

Buongiorno Arch, quali sono le cose sbagliate che vengono raccontate nel video  secondo te?

[Arch]

Io l'ho visto dall'inizio su altra fonte e comprendo tra gli errori anche quelli che qui non si sentono. Riporto qui di seguito le osservazioni che ho espresso qualche giorno fa. Io non ho nulla contro questo signore ma mi meraviglio che nel mondo degli storici dello sport sia sconosciuto. Affermando quel che con cotanta sicurezza dice fa passare ricostruzioni e concetti che lo studio dei documenti reali ha smentito. Purtroppo la genesi della Lazio è stata data per acquisita in base alla ricostruzione fattane, in buonissima fede, da M. Pennacchia. Le fonti primarie, che Pennacchia non aveva, hanno demolito le tante fantasie che sono circolate negli ultimi 50 anni. Ne viene fuori, affrontando l'argomento per tabulas inoppugnabili, una storia che apparentemente è meno romantica ma che in realtà è molto più emozionante e soprattutto vera. Abbiamo impiegato 16 anni di studi e di viaggi in mille archivi per dare ai Laziali la vera genesi della Nostra. Nell'ultimo anno i massimi dirigenti della Lazio Generale (Polisportiva, la sezione calcio non la conto nemmeno) nei discorsi ufficiali oramai parlano tranquillamente di "15 Fondatori", di "assenza dei colori" fino al 1904 e di "assenza" del simbolo dell'aquila fino al 1904/05. La Grecia e le Olimpiadi non c'entrano niente con noi (le Olimpiadi del 1900 venivano trattate dai giornali dell'epoca in poche righe nelle pagine di cronaca e venivano considerate come una manifestazione circense, con i nani, le donne cannone e lo zucchero filato. I nostri atleti non sapevano nemmeno che esistessero. E' vero invece che nelle previste e non effettuate Olimpiadi intermedie del 1906 che Ballerini tentò inutilmente di far svolgere a Roma, il clima era già cambiato (grazie soprattutto al più grande presidente che la Lazio abbia mai avuto, il Ballerini) e le Olimpiadi avevano assunto quel valore assoluto dal punto di vista sportivo ma soprattutto etico che la Lazio aveva già nei propri cromosomi. Il primo a dire "Lo Sport per lo Sport" - "Lo Sport aperto a tutti" è stato Ballerini e poi De Coubertin. la Lazio è nata, senza esserne consapevole, con quei valori olimpici che soltanto qualche anno dopo sono stati adottati come universali.

[Arch]

Ecco cosa ho scritto qualche giorno fa dopo aver visto il filmato del signor Stramacci:
"Questo ingenuo signore riesce a dire cose sbagliate con la tranquillità più disarmante. Vi prego, fratelli, non credete ad una parola di quello che racconta. Dopo 10 secondi dice che Prati nasce sulla sponda sinistra del Tevere. Lo ribadisce di nuovo poco dopo. Afferma che piazza della Libertà  nasce nel 1903 e che prima era assimilata a Piazza Cavour (!!). Nella Guida Monaci del 1896, purtroppo per lui, ci sono negozi e uffici che hanno già come indirizzo piazza della Libertà. Uno dei Fondatori (Venier) abitava in Piazza della Libertà n. 12 nel 1898. I colori della bandiera greca non c'entrano niente con la Lazio. I colori, come pure l'aquila, appaiono nel 1904 su iniziativa di Ballerini che Ancherani prontamente condivide. La foto del Pippa Nera che il tipo mostra nel filmato è una fake romanista smascherata da LW 3 anni fa. In una versione successiva, simpaticamente, i riommers tra i presunti atleti laziali che stanno in posa davanti al falso Pippa Nera ne mette uno che sta al PC. Ancora con la storia della Lazio che non si poteva chiamare Roma perché c'era una legge che lo impediva? Questo signore ignora che il 9 gennaio 1900 a Roma c'erano 10 società sportive che avevano il termine Roma nel nome. Come poteva essere vietato? Il perché ci chiamiamo Lazio lo spiega a chiare lettere il grande presidente Fortunato Ballerini che nel suo discorso di commiato del febbraio 1922 (che LW possiede in originale) ne dà una motivazione razionale, assoluta e definitiva. Oppure, estratto dal giornale ufficiale della S.S. Lazio sempre del 1922, il discorso del generale Francesco Graziani, alto dirigente sociale, che ribadisce e rafforza le motivazioni originarie balleriniane.
Ragazzi, c'è gente che studia nel dettaglio la genesi della Lazio da 17 anni con serietà e passione. Sull'argomento specifico del mito di fondazione hanno scritto un libro che la S.S. Lazio Generale ha fatto suo e condivide. https://159.69.14.80/wiki/L%C3%AC_dove_la_Lazio_nacque_-_Dal_barcone_di_Luigi_Del_Bigio_alla_panchina_di_Piazza_della_Libert%C3%A0 "

[Gasco luis veron]

E' un piacere leggerti, Arch: queste nozioni storiche credo che siano fondamentali per il tifoso della Lazio.

Non si finisce mai d' imparare:  grazie di tutto, Arch.

FORZA LAZIO!

[Frusta]

Arch non so tu ma io oltre all' ignoranza, che è proprio tanta, ci vedo una eccessiva malafede ed un inspiegabile astio.
Oltre ad esistere, che altro gli abbiamo fatto a sta gente?
P.s.
Non parlo tanto de sto Stramacci che a me sembra solo un incauto squinzio, ma delle fonti che prende per buone.

[Frusta]

Niente contro il barbetto che parla in quel video, ma dico questo perché mi sono stufato di sentirmi dire: "ma che stai a di',  che nel 1900 piazza della libertà manco c' era."

[Arch]

Grazie Gasco, anch'io ti leggo sempre con interesse.
Paolé, LW "nacquette" per questo. Eravamo stanchi di sentire affermare cretinate da chiunque avesse una bocca per parlare. Purtroppo la maggior parte dei Laziali non è interessata alla storia biancoceleste e si accontentano della "bella fiaba" che è stata raccontata. La realtà su quello che ci riguarda è molto più gratificante della fiaba. Se si fosse tutti un po' meno calciocentrici e si vedesse la Lazio nella sua natura originaria, ci accorgeremmo che quei 15 ragazzi (non nove) avevano capito cosa era lo sport, come praticarlo e come utilizzarlo per la crescita umana. Stavano un centinaio di anni avanti. Gli uomini e le donne che hanno fatto la Lazio hanno scritto pagine memorabili che vanno assolutamente raccontate. Abbiamo la fortuna di essere amici di figli e nipoti dei Fondatori (Erika Balestrieri, nipote diretta del Fondatore Arturo, è Presidente onorario di LazioWiki, vive d Albisola dove ancora gareggia con successo nel nuoto in acque aperte con la calotta della Lazio, ha un bambino che ha fatto diventare Laziali tutti i suoi compagni di classe), la nipote di Galileo Massa, il figlio di Giulio Lefevre, la nipote del presidente Ballerini, e tutti ci raccontano della grandezza di questi uomini. Grandezza, per altro, certificata in pieno anche dalle nostre ricerche.
Eppure la Lazio è oggetto di continui attacchi del fuoco amico. Giornalistucoli, servili portaborse, fancazzisti, ladri, ruffiani, millantatori svolazzano intorno e fanno danni gravi. Per non parlare di quelli, spesso insospettabili, che agli occhi del tifoso appaiono come tanti guerrieri con la lorica biancoceleste ed invece sono serpi in seno. A forza di insistere, tuttavia, qualcosa si sta smuovendo. Per la prima volta nella storia del premio, quest'anno la Lazio Generale ha voluto omaggiare del "Premio Bigiarelli" sia LazioWiki che il Centro Studi Lazio 1900, ovvero due Istituti che fanno cultura sportiva. Un ottimo segnale. Dateci una mano pure voi. Almeno comprate i nostri libri. A giorni esce quello sul Centenario del Circolo Canottieri Lazio (500 pagine di Lazio) e poi LW sta scrivendo un libro di circa 900 pagine (ricordatevi che LW non riceve un euro di sovvenzione da alcuno, tutti soldi nostri. L'ultima donazione che abbiamo ricevuto risale a due anni fa ed ammontava a 10 euro, mentre LW ai suoi 9 associati costa 5000 euro annui..., vedete che potete fa' ).

[Gasco luis veron]

Grazie Gasco, anch'io ti leggo sempre con interesse.
Paolé, LW "nacquette" per questo. Eravamo stanchi di sentire affermare cretinate da chiunque avesse una bocca per parlare. Purtroppo la maggior parte dei Laziali non è interessata alla storia biancoceleste e si accontentano della "bella fiaba" che è stata raccontata. La realtà su quello che ci riguarda è molto più gratificante della fiaba. Se si fosse tutti un po' meno calciocentrici e si vedesse la Lazio nella sua natura originaria, ci accorgeremmo che quei 15 ragazzi (non nove) avevano capito cosa era lo sport, come praticarlo e come utilizzarlo per la crescita umana. Stavano un centinaio di anni avanti. Gli uomini e le donne che hanno fatto la Lazio hanno scritto pagine memorabili che vanno assolutamente raccontate. Abbiamo la fortuna di essere amici di figli e nipoti dei Fondatori (Erika Balestrieri, nipote diretta del Fondatore Arturo, è Presidente onorario di LazioWiki, vive d Albisola dove ancora gareggia con successo nel nuoto in acque aperte con la calotta della Lazio, ha un bambino che ha fatto diventare Laziali tutti i suoi compagni di classe), la nipote di Galileo Massa, il figlio di Giulio Lefevre, la nipote del presidente Ballerini, e tutti ci raccontano della grandezza di questi uomini. Grandezza, per altro, certificata in pieno anche dalle nostre ricerche.
Eppure la Lazio è oggetto di continui attacchi del fuoco amico. Giornalistucoli, servili portaborse, fancazzisti, ladri, ruffiani, millantatori svolazzano intorno e fanno danni gravi. Per non parlare di quelli, spesso insospettabili, che agli occhi del tifoso appaiono come tanti guerrieri con la lorica biancoceleste ed invece sono serpi in seno. A forza di insistere, tuttavia, qualcosa si sta smuovendo. Per la prima volta nella storia del premio, quest'anno la Lazio Generale ha voluto omaggiare del "Premio Bigiarelli" sia LazioWiki che il Centro Studi Lazio 1900, ovvero due Istituti che fanno cultura sportiva. Un ottimo segnale. Dateci una mano pure voi. Almeno comprate i nostri libri. A giorni esce quello sul Centenario del Circolo Canottieri Lazio (500 pagine di Lazio) e poi LW sta scrivendo un libro di circa 900 pagine (ricordatevi che LW non riceve un euro di sovvenzione da alcuno, tutti soldi nostri. L'ultima donazione che abbiamo ricevuto risale a due anni fa ed ammontava a 10 euro, mentre LW ai suoi 9 associati costa 5000 euro annui..., vedete che potete fa' ).

Questo messaggio lo copio e lo stampero' e lo faro' leggere a mio papa': lui, non e' un amante di internet e ancora ama " La Storia", ma raccontata romanticamente attraverso i libri.

Che dire e' stupendo conoscere sempre piu' approfonditamente la Storia della Lazio: e vorrei qualche libro qui a casa con me, a farmi compagnia in grado di far conoscere "La Storia della Lazio", per tramandare il tutto di generazione in generazione (non ho figli ma anche amici, o parenti l'importante e' avere la verita' in mano nel caso in cui mi chiedessero qualche curiosita').

Grazie per tutto quello che avete fatto e state ancora facendo per la Lazio:

FORZA LAZIO!

[Setteblu]

Ecco cosa ho scritto qualche giorno fa dopo aver visto il filmato del signor Stramacci:
"Questo ingenuo signore riesce a dire cose sbagliate con la tranquillità più disarmante. Vi prego, fratelli, non credete ad una parola di quello che racconta. Dopo 10 secondi dice che Prati nasce sulla sponda sinistra del Tevere. Lo ribadisce di nuovo poco dopo. Afferma che piazza della Libertà  nasce nel 1903 e che prima era assimilata a Piazza Cavour (!!). Nella Guida Monaci del 1896, purtroppo per lui, ci sono negozi e uffici che hanno già come indirizzo piazza della Libertà. Uno dei Fondatori (Venier) abitava in Piazza della Libertà n. 12 nel 1898. I colori della bandiera greca non c'entrano niente con la Lazio. I colori, come pure l'aquila, appaiono nel 1904 su iniziativa di Ballerini che Ancherani prontamente condivide. La foto del Pippa Nera che il tipo mostra nel filmato è una fake romanista smascherata da LW 3 anni fa. In una versione successiva, simpaticamente, i riommers tra i presunti atleti laziali che stanno in posa davanti al falso Pippa Nera ne mette uno che sta al PC. Ancora con la storia della Lazio che non si poteva chiamare Roma perché c'era una legge che lo impediva? Questo signore ignora che il 9 gennaio 1900 a Roma c'erano 10 società sportive che avevano il termine Roma nel nome. Come poteva essere vietato? Il perché ci chiamiamo Lazio lo spiega a chiare lettere il grande presidente Fortunato Ballerini che nel suo discorso di commiato del febbraio 1922 (che LW possiede in originale) ne dà una motivazione razionale, assoluta e definitiva. Oppure, estratto dal giornale ufficiale della S.S. Lazio sempre del 1922, il discorso del generale Francesco Graziani, alto dirigente sociale, che ribadisce e rafforza le motivazioni originarie balleriniane.
Ragazzi, c'è gente che studia nel dettaglio la genesi della Lazio da 17 anni con serietà e passione. Sull'argomento specifico del mito di fondazione hanno scritto un libro che la S.S. Lazio Generale ha fatto suo e condivide. https://159.69.14.80/wiki/L%C3%AC_dove_la_Lazio_nacque_-_Dal_barcone_di_Luigi_Del_Bigio_alla_panchina_di_Piazza_della_Libert%C3%A0 "

Grazie mille per questi dettagli. Quale fu il motivo della scelta dei colori?

[Arch]

Setteblu, ci sono motivazioni di tipo culturale  che riguardano l'idea prevalente nella Lazio dei primissimi anni del '900 (influenze massoniche) e di consuetudine (praticamente tutte le società fiumarole, e tale era la Lazio, avevano il celeste nei colori sociali). Questi aspetti sono abbondantemente trattati sulle pagine di LW e potrai consultarle quando vuoi. Poi c'è l'intervista rilasciata da Ancherani che a domanda specifica sulla scelta dei colori racconta:"nel maggio 1904 dovevamo giocare con la Virtus. Noi usavamo delle maglie bianche e non volevamo sfigurare con i Virtussini che avevano divise bellissime. Presi l'impegno di comprare della stoffa e di far confezionare delle maglie da mi madre e mi sorella. Al mercato la stoffa colorata costava tanto e i soldi non mi bastavano. Però c'era uno scampolo di flanella celeste per camicie che era a buon mercato. Ho pensato che le maglie bianche e celesti a inquarti erano eleganti e distinte e ho. fatto l'acquisto. Mamma e mia sorella hanno cucito tutta la notte ma il giorno dopo giocammo con delle maglie  magnifiche bianche e celesti e vincemmo 3 a 0".
Questo avveniva nel maggio 1904. Qualche mese dopo Ballerini divenne presidente e nell'ottobre 1904, alla trattoria dell'Olmo di via Angelica, fu inaugurata la prima bandiera sociale della Lazio.  Il Messaggero scrive la cronaca dell'evento e della bandiera afferma che era "a strisce biancocelesti". Quei colori a Ballerini erano piaciuti molto.

[Setteblu]

Grazie infinite per la spiegazione! È curioso ricordare che Ancherani era nato in provincia di Ravenna ed io sono proprio nato e cresciuto nella “città bizantina”. Questo particolare mi fa molto piacere perché lega, seppur in modo marginale, la storia della Lazio a quella della mia città.
PS. Il sito SSLAZIO MUSEUM ventila l’ipotesi che Seghettini portò i colori del Racing Club de Paris: ipotesi destituita di fondamento? Grazie

[disabitato]

Curiosamente, anche il Racing Club di Avellaneda (Buenos Aires), è nato ad inizio novecento ed è biancoceleste.

[Arch]

Setteblu bizantino , nella vita tutto è possibile. Però uno straccio di prova, un pezzo di carta, un ritaglietto dovrebbe essere portato a supporto della contiguità Seghettini-Racing. Fino ad ora abbiamo un ricordo di un pioniere laziale che 67 anni dopo i fatti riferisce che Bruto avrebbe dichiarato di essere stato socio della società parigina.

Ecco cosa ha fatto LW come azione di verifica:

- Recupera a Nizza i nipoti del Seghettini che smentiscono qualsiasi rapporto Bruto/Racing.
- Incarica un noto e affidabile netter che vive da molti anni a Parigi di svolgere indagini negli archivi del Racing. Non emerge tra i soci/atleti nessun Seghettini.
- In occasione di un congresso della Multisport svoltosi a Roma cui LW è tra gli invitati, chiediamo al Vicepresidente del Racing, anch'egli invitato, di svolgere un accertamento sulla questione. La nostra richiesta viene rafforzata da medesima richiesta fattagli dal Vicepresidente della Lazio Generale nonché Presidente della Multisport. Dopo tre mesi ci viene risposto ufficialmente che nessun Bruto Seghettini compare in qualsiasi registro della società franzosa.

Allo stato dell'arte la notizia non è veritiera. Nella bio di Seghettini, tuttavia, riportiamo fedelmente il racconto lasciatoci da M. Pennacchia, lasciando quindi una porta socchiusa per eventuali futuri ricercatori che volessero cimentarsi.

P.S. 1 - Anche Seghettini era di origini romagnole.
P.S. 2 - Ma perché chiunque entra a San Vitale dice di accusare inizialmente un netto senso di disorientamento?

[Setteblu]

Curiosamente, anche il Racing Club di Avellaneda (Buenos Aires), è nato ad inizio novecento ed è biancoceleste.

Club mitico, infatti! 

[Setteblu]

Setteblu bizantino , nella vita tutto è possibile. Però uno straccio di prova, un pezzo di carta, un ritaglietto dovrebbe essere portato a supporto della contiguità Seghettini-Racing. Fino ad ora abbiamo un ricordo di un pioniere laziale che 67 anni dopo i fatti riferisce che Bruto avrebbe dichiarato di essere stato socio della società parigina.

Ecco cosa ha fatto LW come azione di verifica:

- Recupera a Nizza i nipoti del Seghettini che smentiscono qualsiasi rapporto Bruto/Racing.
- Incarica un noto e affidabile netter che vive da molti anni a Parigi di svolgere indagini negli archivi del Racing. Non emerge tra i soci/atleti nessun Seghettini.
- In occasione di un congresso della Multisport svoltosi a Roma cui LW è tra gli invitati, chiediamo al Vicepresidente del Racing, anch'egli invitato, di svolgere un accertamento sulla questione. La nostra richiesta viene rafforzata da medesima richiesta fattagli dal Vicepresidente della Lazio Generale nonché Presidente della Multisport. Dopo tre mesi ci viene risposto ufficialmente che nessun Bruto Seghettini compare in qualsiasi registro della società franzosa.

Allo stato dell'arte la notizia non è veritiera. Nella bio di Seghettini, tuttavia, riportiamo fedelmente il racconto lasciatoci da M. Pennacchia, lasciando quindi una porta socchiusa per eventuali futuri ricercatori che volessero cimentarsi.

P.S. 1 - Anche Seghettini era di origini romagnole.
P.S. 2 - Ma perché chiunque entra a San Vitale dice di accusare inizialmente un netto senso di disorientamento?

Direi che più chiaro di così non potevi essere!
Grazie.

Sul tuo…P.S. 1 - Purtroppo della provincia di Forlì però (preferisco non andare oltre ed evitarvi le nostre beghe locali  )
Sul tuo P.S. 2 - Potrebbe essere per la necessità di alzare la testa e volgere lo sguardo in maniera continuativa verso i mosaici posti nelle parti alte, oltre ai numerosi archi e alla forma della chiesa. Ma non è mia materia, probabilmente il motivo è tecnicamente un altro!

Aggiungo un ultimo P.S. sotto forma di domanda: premesso che ho grande stima di Mario Pennacchia e del suo libro “Lazio patria nostra”, si può dire che abbia scritto tantissime inesattezze su fondazione, colori e simbolo della Lazio?

[disabitato]

'Lazio patria nostra' è del 1994. A naso direi che trent'anni di ricerche successive magari hanno portato alla luce elementi, e documenti, che l'autore non aveva a disposizione ad inizio anni '90.

[Frusta]

Bisogna aiutare laziowiki, Arch, ne parleremo in pvt.

[Er Matador]

In straritardo, ma con un derby vinto in più , mi associo ai meritatissimi complimenti per Arch e LazioWiki.
Approfittandone per condividere una riflessione sulla presenza di leggende dure a morire.
E non solo - come ricordava disabitato - perché nate in epoche lontane e con meno informazioni, ma perché dotate di incredibile capacità di sopravvivenza, anche dopo essere state smentite più volte in maniera documentata.
Situazione peraltro comune alle due rive del Tevere, se pensiamo da una parte al campo in terra di Sorrento e dall'altra ad Amadei che si sarebbe rifiutato di giocare contro la sua ex squadra.
Sul funzionamento dall'alto di questo meccanismo si è espresso Arch: ruffiani, urlatori, mendicanti in cerca di meschini interessi economici e di visibilità, se necessario sulla pelle del club per cui sostengono di tifare.
Ma il funzionamento dal basso, vale a dire nell'ottica di chi ci crede senza guadagnarci niente?
Semplice ignoranza e assai più colpevole pigrizia nel documentarsi, a maggior ragione coi mezzi di cui oggi disponiamo, ma forse anche dell'altro.
Se la posizione di chi spaccia simili pseudo-informazioni ha una logica, sia pure squallida, qui siamo di fronte a qualcosa di parzialmente irrazionale.
Come se alcuni avessero, per qualche motivo, un oscuro bisogno di crederci.