www.calciomercato.comFelipe Anderson è stremato.
Il Messaggero questa mattina spiega così il periodo opaco che sta attraversando l'attaccante della
Lazio, a digiuno di gol dalla gara contro il Sassuolo e ancora a secco in Champions. Le prestazioni deludenti del brasiliano in questa prima parte di stagione derivano prima di tutto dalla fatica accumulata in oltre due anni.
POCHE ENERGIE - L'ala destra biancoceleste ha collezionato
116 presenze consecutiìve da quando c'è Sarri in panchina.
Nessuno in Europa ha giocato così tanto, tra campionato e coppe. Per un giocatore di 30 anni, a cui è richiesto anche il lavoro "sporco" in fase di ripiegamento, il dispendio di energie è diventato eccessivo. Il che si traduce in poca lucidità per sfoderare i suoi colpi vincenti nell'1vs1 e per aiutare i compagni nella manovra offensiva.
RINNOVO - Per Felipe Anderson c'è in ballo anche la questione rinnovo.
L'accordo che Fabiani aveva dato per fatto qualche settimana fa
è stato congelato. La dirigenza biancocelelste ora vuole vedere una reazione in campo e nel frattempo sta valutando possibili alternative per il futuro, se l'esterno sudamericano non dovesse più garantire la stessa tenuta fisica e redimento degli ultimi anni. L'accordo attuale scadrà a giugno 2024. Per
Pipe c'è quindi ancora tutto il tempo per riscattarsi.
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