Autore Topic: 'Vieni via con me' di Fazio e Saviano  (Letto 13864 volte)

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Offline benvolio

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #100 : Venerdì 19 Novembre 2010, 18:42:55 »
....

I passaggi incriminati li ho comunque visti in altre trasmissioni.
Maroni ha sacrosanta ragione. ......


Saviano (di cui, vorrei precisare, non condivido tutto) stava facendo un discorso sulla capacità delle mafie (plurale) di inserirsi a tutto titolo nel gioco economico, politico, istituzionale. Non faceva distinzioni fra sinistra e destra, anzi. In questo contesto ha usato ed evidenziato il ruolo della Lega che, banalizzo e quindi riduco, è passata da un assunto separatista nei confronti del Sud e della criminalità organizzata (Miglio ha effettivamente detto che le mafie andavano assunte come dato di fatto dell'assetto di potere del Paese) sbandierato ai quattro venti con il rifiuto dei confinati ecc...ad atteggiamenti giocoforza neutri: quando sei assessore, consigliere e ti trovi a trattare col mondo dell'impresa o delle banche o delle finanziarie, se anche hai un sospetto che dietro possa esserci qualcosa di poco chiaro non riesci più a fare le crociate....
Saviano sviluppava il concetto di "...persino la Lega...".
Non vedo, caro cuchillo, in cosa e dove sia tutta questa ragione di Maroni.
Non capisco però perchè si debba parlare della trasmissione in chiave di sinistra e destra o meglio elettorale.
Il PD ed il centro sinistra hanno tutte le tare del mondo ma non è Fazio che gli farà vincere o perdere le elezioni. Se Fazio e Saviano (come chiunque altro) riescono a rendere almeno un"ette" del grottesco paradosso politico ed istituzionale in cui è precipitata l'Italia, io sono contento. A prescindere da chi e se voterò alle prossime elezioni.

Offline SAV

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #101 : Venerdì 19 Novembre 2010, 19:04:40 »
A proposito di fatti ed opinioni.
Alla fine è l'elemento personale, l'interpretazione che da valore alle conclusioni.. senza la cosa scritta qui sopra (della quale nutro qualche dubbio..) CHE NON E' UN FATTO il resto perde valore

Mi spiace di restare in OT...
Quello che avevo scritto, Skorpius, è un fatto.  Hai comunque ragione sulla circostanza che tale fatto non sia avvalorato da alcuna prova (né posso dartene se non la mia parola  :D).  E' quindi legittimo pensare che sia stato La Russa o qualcun altro in AN che, all'oscuro di Fini, abbia deciso di vendere l'appartamento a un prezzo stracciato a un mister X che poi l'avrebbe dato in locazione al cognato di Fini.  Il pensiero è legittimo, ma ritengo (questa sì opinione personale) che sia molto poco plausibile.

baol

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #102 : Venerdì 19 Novembre 2010, 20:10:08 »
Non capisco però perchè si debba parlare della trasmissione in chiave di sinistra e destra o meglio elettorale.

100%
E' proprio qui il tranello,  voler cercare una conferma alle proprie convinzioni politiche in una trasmissione televisiva. Specificatamente in una descrizione che Saviano fornisce della situazione nel nord Italia riguardo le infiltrazioni mafiose.
Voler attribuirle uno scopo, la connotazione di una parte elettorale porta (in)direttamente alla deligittimazione di quanto detto da Saviano.
Attenzione che Maroni è questo che sta cercando: attribuirle una parte politica.
Parlare di faziosi "attacchi alla lega", su questo piano può combattere e su questo vuole smontare l'intero impietoso panorama descritto da Saviano ( e ripeto: da EXIT il giorno successivo).
Altrimenti non credo potrebbe dare spiegazioni convincenti ai suoi elettori entrando nel merito....

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #103 : Sabato 20 Novembre 2010, 07:00:57 »
(Il Fatto Quotidiano 20.11.2010)

ALLA FACCIA DEL BAVAGLIO

LUNEDÌ sera sarà ospite di ‘Vieni via con me’: il ministro Maroni ha ottenuto il diritto di replica che chiede da una settimana, da quando Roberto Saviano, nel suo monologo in tv, ha spiegato i rapporti tra Lega e ‘ndrangheta al Nord. Tutti soddisfatti: il direttore di Raitre Ruffini che lo ha invitato - ma solo per leggere un elenco, come hanno fatto Fini e Bersani - il presidente della Rai Zavoli e il direttore generale Mauro Masi, che ha ringraziato il ministro per aver accettato l’invito. In attesa dell’elenco di lunedì, però, la tv pubblica e privata alle repliche del ministro ha già dato ampio spazio. L’intervento di Saviano sulle infiltrazioni tra malavita e leghisti, lunedì, è durato mezz’ora. Per Maroni, esclusi i servizi sui tg - anche quelli sull’arresto del boss dei Casalesi Antonio Iovine - ci sono quasi tre ore di video già occupate. Il ministro è stato ospite (unico) di ‘Matrix’ mercoledì (1h15m44s), di ‘Porta a Porta’ giovedì (21 minuti quelli in diretta dal Viminale), de ‘L’ultima parola’ venerdì (36 i minuti previsti in scaletta). Domani sarà a ‘In mezz’ora’. Lunedì leggerà il suo elenco da Fazio e Saviano per godere finalmente del meritato diritto di replica.


ROBERTO SAVIANO 0.32.09


ROBERTO MARONI 2.45.44

Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #104 : Sabato 20 Novembre 2010, 07:25:45 »
Caro Zorba, l'informazione è tutta in mano ai communisti, che nun ce lo sai?  ???
(Che poi, ha ragione sempre il fatto: perchè se Saviano parla di Lega non risponde Bossi ma il ministro dell'interno?)

Offline jegue98

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #105 : Sabato 20 Novembre 2010, 17:38:04 »
Oggi ho letto questo articolo, cosa ne pensate?




Dal blog di Antonio SOCCI
Notizie su Saviano e Caterina…
Caro Roberto,
vieni via con me e lascia i tristi a friggere nel loro odio. Questo è un invito pieno di stima: vieni a trovare mia figlia Caterina.
Ti accoglierò a braccia spalancate e se magari ne tirerai fuori l’idea per un articolo, potrai devolvere un po’ di diritti alle migliaia di bambini lebbrosi che sto aiutando tramite i miei amici missionari i quali li curano nel loro lebbrosario (in un Paese del terzo mondo).
Vieni senza telecamere, ma con il cuore e con la testa con cui hai scritto “Gomorra”, lasciandoti alle spalle i fetori dell’odiologia comunista (a cui tu non appartieni) che si respira in certi programmi tv.
Mi scrivesti – ti ricordi ? -  quando io ti difesi su queste colonne per il tuo bel libro.
Ora io, debole, scrivo a te forte e potente, io padre inerme in lotta con l’orrore (e in fuga dalla tv) scrivo a te, star televisiva osannata, io cristiano controcorrente da sempre, scrivo a te che stimo: vieni a guardare negli occhi mia figlia venticinquenne che sta coraggiosamente lottando contro un Nemico forse più tremendo di quei quattro squallidi buzzurri che sono i camorristi.
Lei non si arrende all’orrore, come non ci si arrende alla camorra. Vieni a vedere il suo eroismo e quello di tanti altri come lei, che – come dice Mario Melazzini, rappresentante di molti malati di Sla – sono silenziati dal regime mediatico del ‘politically correct’ nel quale tu, purtroppo, hai accettato di diventare una stella.
Vieni. Vedrai gli occhi di Caterina, ben diversi da quelli arroganti e pieni di disprezzo delle mezzecalzette o dei tromboni che civettano nei salotti intellettuali e giornalistici.
Magari potrai vedere addirittura la felicità dentro le lacrime e forse eviterai di straparlare sull’eutanasia, sulla malattia o sul fine vita (come hai fatto lunedì scorso) imponendo il tuo pensiero unico, perché i malati, i disabili che implorano di essere aiutati e sostenuti, nel salotto radical-chic tuo e di Michele Serra, non hanno avuto diritto di parola.
Come non ce l’hanno – in questa dittatura del pensiero unico – i bambini non nati o i cristiani macellati da ogni parte e disprezzati o condannati a morte per la loro fede: è il caso della giovane Asia Bibi.
Vedi, a me non frega niente della tua diatriba col ministro Maroni: siete due potenti e avete gli strumenti a vostra disposizione per battervi. Non c’è bisogno di galoppini che osannino l’uno o l’altro.
A me importa dei deboli, dei malati, dei piccoli, dei poveri che sono ignorati, silenziati e umiliati in televisione. A cominciare dal programma di Michele Serra dove recitate tu e Fazio. Dove si taglia a fette il disprezzo per la Chiesa.
Per la Chiesa che tu sai bene – caro Roberto – ha lottato contro la camorra e la mafia ben prima di te e con uomini inermi e poveri che ci hanno pure rimesso la pelle.
La Chiesa che conosce i sofferenti e i miseri, li ama e quasi da sola soccorre tutti i disperati della terra, un po’ più di Michele Serra di cui ho sentito parlare solo nei salotti giornalistici, non in lebbrosari del Terzo Mondo o nei bassifondi di Calcutta (di Fabio Fazio neanche merita occuparsi).
E’ un peccato che tu metta il tuo volto a far da simbolo di un establishment intellettuale che non ha mai letto il tuo e mio Salamov e non ha mai combattuto l’orrore rosso che lui denunciò e contro cui morì.
Quello sì che sarebbe anticonformismo: andare in tv a raccontare Kolyma che è con Auschwitz l’abisso del XX secolo, ma che – a differenza di Auschwitz – non è mai stata denunciata nella nostra cultura e nella nostra televisione!
Abbiamo visto nel tuo programma lo spettro del (post) comunismo che legittimava lo spettro del (post) fascismo. Dandoci a bere che loro hanno “i valori”. Anzi: solo loro. Visto che solo loro sono stati ritenuti degni di proclamarli.
Il rottame dell’odiologia del Novecento che ha afflitto l’umanità e in particolare l’Italia è davvero quello che oggi ha i titoli per sdottoreggiare di valori?
Mi par di sentire mio padre minatore cattolico – che lottò in  vita contro il comunismo e contro il fascismo – che, quando era ancora fra noi, si ribellava davanti a questa tv e gridava: “Andate al diavolo!”.
Quelli come lui – che hanno garantito a tutti noi la libertà e il benessere di cui godiamo – non ce li chiamate a proclamare i loro valori.
Perché sono state le persone comuni come lui a capire la grandezza di un De Gasperi e ad aiutarlo, ricostruendo l’Italia. Invece gli intellettuali italiani del Novecento sono andati dietro ai pifferi di Mussolini e di Togliatti (e di Stalin).
E dopo questo tragico abbaglio l’establishment intellettuale di oggi ancora pretende di indicare la via, gigioneggiando su tv e giornali.
Pretendono di fare la rivoluzione (etica naturalmente) con tanto di contratto o fattura (sacrosanta retribuzione per la prestazione professionale, si capisce).
Sono il regime e pretendono di spacciarsi per l’eresia, incarnano la pesantezza del conformismo e si atteggiano a dissidenti, sbandierano le regole per gli altri e se ne infischiano di quelle che dovrebbero osservare loro, predicano la tolleranza e non tollerano alcune diversità culturale e umana.
Come se non bastasse proclamano l’antiberlusconismo etico e antropologico e con l’altra mano (molti di loro) firmano contratti con le aziende di Berlusconi come Mondadori, Mediaset o Endemol (di o partecipate da Berlusconi).
Pensa un po’ Roberto, io pubblico con la Rizzoli e lavoro per la Rai. Ti assicuro che si può vivere dignitosamente anche senza lavorare con aziende che fanno capo al gruppo Berlusconi, visto che (a parole) viene così schifato da questa intellighentsia.
Caro Roberto, l’altra sera mia figlia Caterina stava ascoltando un cd con canti polifonici che lei conosce bene (perché li cantava anche lei). Era molto concentrata ad ascoltare una laude cinquecentesca a quattro voci che s’intitola: “Cristo al morir tendea”.
In essa Maria parla di Gesù ai suoi amici, agli apostoli. E quando le sue struggenti parole – cantate meravigliosamente – hanno sussurrato “svenerassi per voi” (si svenerà per voi), Caterina – che non può parlare – è scoppiata a piangere.
Questa commozione per Gesù – che nei salotti che oggi frequenti è disprezzato come nei salotti di duemila anni fa – ha cambiato il mondo e salva l’umanità.
E’ la stessa commozione di Asia Bibi, la giovane madre condannata a morte perché – a chi voleva convertirla all’Islam – ha risposto: “Gesù è morto per me, per salvarmi. Maometto cos’ha fatto per voi?”.
Ecco, caro Roberto, questa commozione per un Dio che ama così è il cristianesimo.
E tu hai conosciuto uomini che per l’amicizia di Gesù, per amare gli esseri umani come lui, hanno scommesso la vita, hanno dato se stessi. Quando si sono visti quei volti come si può sopportare di vivere in un mondo di maschere e di recitare nei loro teatrini?
Ti abbraccio,
 Antonio Socci
 Da “Libero” 19 novembre 2010
Never change the way you are...

baol

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #106 : Sabato 20 Novembre 2010, 18:49:56 »
Oggi ho letto questo articolo, cosa ne pensate?

Ho letto l'articolo e, dopo aver eliminato le espressioni di disgusto (vorrei contiunuare a partecipare in questo forum ancora a lungo) ne rimane ben poco.
Ne rimane l'orrore di vedere un dramma personale (per cui merita tutta la solidarietà possibile) che diventa spunto per un confuso e contradditorio attacco ( altro che "ti abbraccio" )...
 
E' partita la macchina del fango

Offline MCM

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #107 : Sabato 20 Novembre 2010, 18:51:51 »
Ho più volte scritto contro Socci e il suo polemizzare eccessivamente filo-occidentale, ma stavolta(come tante altre volte va detto) scrive un pezzo di straordinaria bellezza, che in mezzo a tanto strombazzare uniformato, spicca per un realismo che oggi sembra davvero essersi perduto per sempre.
Ho pregato per Caterina e pregherò ancora. Prima pregavo perchè guarisse, ora pregherò perchè non perda mai la voglia di vivere, come invece qualcuno vorrebbe imporre.
A reti unificate.

L' unica vergogna e fango che tutta questa vicenda ha lasciato è quella che giornalmente, ancora una volta, si butta contro la vita e chi questa vita la vuole vivere autenticamente.

Offline MCM

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #108 : Sabato 20 Novembre 2010, 18:55:15 »
Ne rimane l'orrore di vedere un dramma personale (per cui merita tutta la solidarietà possibile) che diventa spunto per un confuso e contradditorio attacco ( altro che "ti abbraccio" )...
 

Englaro, Giuliani e Welby ne stanno facendo una professione politica del loro dramma personale.
Senza vergogna proprio.
Altro che Socci, stimato giornalista molto prima di avere la tragedia di una figlia ventenne in coma.

Offline benvolio

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #109 : Sabato 20 Novembre 2010, 19:11:55 »
MCM io credo che la cosa che possiamo fare (tanto più su di un forum) è portare il massimo rispetto per il dolore di ognuno e per le forme ed i modi in cui il dolore viene vissuto e (non) mostrato, anche dai parenti, dagli intimi che partecipano di quel dolore. Non ho certo la pretesa 8sarebbe stupidità) di anche solo pensare che sia giusto il modo di Welby e della moglie, del padre di Eluana o invece quello di Socci e della figliola Caterina.
Posso anche convenire sul fatto che probabilmente temi così complessi come quelli della bioetica, dell'inizio e della fine della vita, andrebbero trattati in contesti e trasmissioni diverse da quelle come Vieni via con me. [Per quanto spero tu abbia ben presente quale tipo di trattamento è stato riservato a Peppino Englaro durante i giorni della drammatica vicenda di Eluana. E spero quindi tu possa ripensare il giudizio su questa persona].
Detto questo e precisato che i genitori di Giuliani non fanno altro che portare avanti una civilissima battaglia di libertà ed amore della verità - e quindi non capisco come possano essere assimilati nel tuto giudizio ad Englaro e Welby - c'è una cosa che a me lascia sgomento. E' questa ansia di accomunare comunismo e fascismo per antonomasia, questa livella che sbatte i morti di qua e di là della barricata (furono esserei umani di carne ed ossa, non numeretti da inserire in questo o quel libro nero o vademecum dell'orrore), questo continuo rivendicare una primazia del cristianesimo cattolico  proprio mentre ne si invoca (giustamente, direi) il valore universale.
Non credi che davvero nelle espressioni come quelle di Socci, prevalga come sempre un fumus di odio, di apriorismo storico, di assiomatica certezza che il proprio credo, la propria fede (politica o religiosa) sia migliore? Non credi che forse se ricominciassimo tutti laicamente a confrontarci sul valore storico delle esperienze, miglioreremmo e di molto il livello del dialogo'
Togliatti fu come Stalin? Fu certo stalinista ma qui in Italia, ripeto, qui in Italia vedesti purghe, politiche del terrore, collettivizzazioni forzate dei kulaki?
Suvvia torniamo a ragionare, a discutere a confrontarci...

bak

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #110 : Sabato 20 Novembre 2010, 19:15:56 »
Grande benvolio, avrei voluto scrivere quello che hai scritto tu, ma lo avrei fatto in maniera sicuramente meno chiara.

Applauso.

baol

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #111 : Sabato 20 Novembre 2010, 21:01:31 »
Mah, a mio modo di vedere Socci nel suo articolo avrebbe potuto condurre la sua battaglia (qualsiasi sia) in mille modi molto più efficaci.
Parte da questo dramma personale, condiviso da migliaia di persone affette da patologie incurabili, per poi, lancia in resta,
infarcire l'articolo di establishment intellettuale, comunismo e fascismo (equamente legittimati da Saviano...), gulag e lager, Mussolini, Stalin e Togliatti, per finire con l’antiberlusconismo etico e antropologico.
Attribuire a Saviano (Fazio, Serra & c.) la legittimazione dei mali del XX secolo (tralascio per carità la questione Endemol, Mondadori...) a quale ragionamento possiamo ricondurlo ?
Io ci vedo una sequenza di connotazioni negative da accostare al nome Saviano ( chiamato affettuosamente Roberto ).

Voleva parlare di SLA e dei drammi vissuti da chi ne è colpito e dalle loro famiglie ?
Voleva dire la sua nel dibattito su eutanasia, bioetica e testamento biologico ?
Voleva farsi portatore dei valori Cristiani ?
Oppure voleva scagliarsi contro una trasmissione ed un personaggio talmente funzionali al conformismo ed al regime, da provocare una marea di reazioni (negative o positive che siano) ad ogni puntata ?


Senza vergogna proprio.

Non ho capito, chi si deve vergognare e di cosa ?



baol

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #112 : Sabato 20 Novembre 2010, 21:03:51 »
Dimenticavo l'applauso a benvolio  ;)

Offline ammiraglio

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #113 : Sabato 20 Novembre 2010, 23:06:45 »
è un pezzo peloso e fintamente colloquiale quello di socci.
l'odore c'è ed è quello del cristianesimo militante quale unica strada da percorrere per combattere le barbarie del secolo.
non mi sta bene, è una soluzione che si basa su un valore per molti versi anacronistico al cospetto delle dimensioni dell'attuale società civile, fatta per fortuna di tanta gente con delle idee in testa e che non sente alcuna necessità di mettere cristo avanti prima degli altri uomini attualmente viventi sul pianeta, uomini con cultura e valori più ampi e, per definizione, diversi tra loro e quindi portati ad una latente conflittualità.
la conflittualità appunto non si combatte con ricette a senso unico e, a cascata per l'italia, con il bulldozer di una descrizione (inopportuna nel pezzo di socci) delle vicende politiche del dopoguerra italiano.
quindi sento dire che fascismo  e comunismo in italia sono stati due mali, mi sembra sempre opportuno riflettere che c'è gente che non ha studiato bene le vicende italiche.

in definitiva il pezzo di socci mi ricorda vagamente una scena molto ironica nel film ovo sodo di p. virzì quando la commissione di esame liceale giudica il componimento dell'attore protagonista un po' controverso.
partendo da un analisi della poetica del pascoli, il protagonista arriva ad una critica feroce alla viabilità marittima dei traghetti che da piombino solcano le acque per la corsica.

socci scrive bene, ma ha troppe ova soda andate per traverso, forse per via di una carriera iniziata in tv e finita pressocchè subito per una certa incapacità culturale ed editoriale.
esprimo il massimo rispetto, chiaramente, per le sue vicende personali.

un applauso poi  a benvolio, uomo sicuramente generoso nella sua laicità.
lo abbraccio da lontano e non pelosamente come fa socci con roberto.
lo abbraccio non conoscendolo di persona.

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Offline benvolio

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #114 : Domenica 21 Novembre 2010, 00:30:53 »
Contravvengo alla netiquette, solo per contraccambiare l'abbraccio a baol ed ammiraglio e rocco tanica...il piacere di condividere un luogo virtuale con persone di buona volontà, preparate e desiderose di confronto (anche duro, certo), piacere e conforto vero e non virtuale, non colma del tutto il rimpianto per quello che (parlo per me ovvio) non si è fatto o non si è fatto abbastanza per lasciare che l'Italia scivolasse in questa strana e per molti versi disdicevole situazione.
Grazie

Offline MCM

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #115 : Domenica 21 Novembre 2010, 01:40:26 »
MCM io credo che la cosa che possiamo fare (tanto più su di un forum) è portare il massimo rispetto per il dolore di ognuno e per le forme ed i modi in cui il dolore viene vissuto e (non) mostrato, anche dai parenti, dagli intimi che partecipano di quel dolore. Non ho certo la pretesa 8sarebbe stupidità) di anche solo pensare che sia giusto il modo di Welby e della moglie, del padre di Eluana o invece quello di Socci e della figliola Caterina.
Posso anche convenire sul fatto che probabilmente temi così complessi come quelli della bioetica, dell'inizio e della fine della vita, andrebbero trattati in contesti e trasmissioni diverse da quelle come Vieni via con me. [Per quanto spero tu abbia ben presente quale tipo di trattamento è stato riservato a Peppino Englaro durante i giorni della drammatica vicenda di Eluana. E spero quindi tu possa ripensare il giudizio su questa persona].
Detto questo e precisato che i genitori di Giuliani non fanno altro che portare avanti una civilissima battaglia di libertà ed amore della verità - e quindi non capisco come possano essere assimilati nel tuto giudizio ad Englaro e Welby - c'è una cosa che a me lascia sgomento. E' questa ansia di accomunare comunismo e fascismo per antonomasia, questa livella che sbatte i morti di qua e di là della barricata (furono esserei umani di carne ed ossa, non numeretti da inserire in questo o quel libro nero o vademecum dell'orrore), questo continuo rivendicare una primazia del cristianesimo cattolico  proprio mentre ne si invoca (giustamente, direi) il valore universale.
Non credi che davvero nelle espressioni come quelle di Socci, prevalga come sempre un fumus di odio, di apriorismo storico, di assiomatica certezza che il proprio credo, la propria fede (politica o religiosa) sia migliore? Non credi che forse se ricominciassimo tutti laicamente a confrontarci sul valore storico delle esperienze, miglioreremmo e di molto il livello del dialogo'
Togliatti fu come Stalin? Fu certo stalinista ma qui in Italia, ripeto, qui in Italia vedesti purghe, politiche del terrore, collettivizzazioni forzate dei kulaki?
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Il continuo accusare di accomunare fascismo e comunismo è già un chiaro richiamo di valore,
Chi fa infatti notare giustamente come Togliatti non fu Stalin, lo fa dando per scontato però che, per esempio,  Mussolini fu Franco e Franco fu Hitler.

E per fortuna che sarebbe Socci ad avere la certezza assiomatica che il suo credo sia l' unico giusto.
Che poi ci mancherebbe fosse diverso. Dove si è mai visto uno che crede, ha fede, è convinto di una cosa, ma allo stesso tempo non ci crede, non ha fede, non è convinto?...
Se non fosse convinto che il Cattolicesimo fosse giusto crederebbe nel dio Chtulu.
Socci semmai è coerente con sè stesso.
Come quei comunisti che non si affannano a fare paragoni tra comunismo e fascismo, perchè per loro il primo è giusto e il secondo no.

Offline ammiraglio

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #116 : Domenica 21 Novembre 2010, 01:58:29 »
lo scrivo meglio: il continuo livellare tra comunismo e fascismo non ci azzeccha un emerito cazzo nel contesto tecnico e motivazionale delll'articolo di socci.
livella poi che è antistorica visto che un certo mussolini ci ha portato ad una dittatura monocromatica, cosa non imputabile al "migliore".
peraltro il riferimento ai cristiani macellati è veramente fuori rima e rappresenta un altro ingrediente non richiesto che contribuisce a questo popò di minestrone di articolo.
un pezzo di carne buttato lì tanto per dire "noi cristiani ancora soffriamo" e provare a strappare un applausino da pare del pubblico conservatore e borghese.
pofferbacco, mi verrebbe da dire.
gli uomini tutti portati a soffrire in questa esistenza se non altro perchè vivono e pertanto la vita, quella di ognuno di noi, ci riserva momenti di estrema difficoltà e momenti di gioia.
tutto ciò indipenentemente dall'adesione ad una confessione.

socci ha voluto ancora una volta fa' lo storico in un articolo nel quale doveva, forse, parlare meglio di fede, speranza e temi legati alla vita, alla bioetica, alla morte giusta (se esiste per qualcuno).
naturalmente col suo punto di vista.

non mi meraviglia però sta cosa, abbiamo tutti avuto a che fare con la testata che ha ospitato socci.
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Offline MCM

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #117 : Domenica 21 Novembre 2010, 02:06:16 »
 [Per quanto spero tu abbia ben presente quale tipo di trattamento è stato riservato a Peppino Englaro durante i giorni della drammatica vicenda di Eluana. E spero quindi tu possa ripensare il giudizio su questa persona].

Io spero invece che tu abbia presente quale trattamento  è stato riservato alla figlia.
Morta di fame, dato che l' unico modo per ucciderla era toglierle l' alimentazione.
E' stato fatto. Peppino Englaro lo voleva a suo tempo. Non capisco cosa voglia ora.
Non prendetela per cattiveria, ma ribadisco. Io amo i modelli positivi, perchè quelli vorrei essere per i miei figli.

Non ho avuto la fortuna di incontrare le suore che hanno passato anni della loro vita a curare giornalmente una donna che per loro, se non fosse per il vangelo che predicano e che quindi impone di prendersi cura degli ultimi, non significava niente di particolarmente diverso da ogni altro malato. Non era loro parente, non era loro amica, non la conoscevano prima dell' incidente. Eppure l' hanno curata come una figlia. Ho parlato però con una dottoressa che ha visitato Eluaana Englara più volte e anche lei, non solo nè parente, nè amica, ma anche lontana dall' ospedale dove eluana era ricoverata, ha girato l' Italia a testimoniare di quello che aveva visto affinchè Eluana potesse continuare a vivere.

Ripeto. Mi scuso ancora con voi e con tutti. Pieno rispetto per ogni esperienza umana in buona fede, ma io vorrei sforzarmi ad assomigliare nell' apporcciarmi alla vita a queste suore e a questa dottoressa.
un pezzo di carne buttato lì tanto per dire "noi cristiani ancora soffriamo" e provare a strappare un applausino da pare del pubblico conservatore e borghese.
pofferbacco, mi verrebbe da dire.
.
Citazione

Hai ragione. Chi c ' è d' altronde di più borghese di Asia Bibi, dei copti massacrati ogni anno in alcuni villaggi dell' entroterra egiziano e dei fedeli e parroci siro-cattolici uccisi a Baghdad poco tempo fa.

Offline gazzaladra

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #118 : Domenica 21 Novembre 2010, 14:10:21 »
Oggi ho letto questo articolo, cosa ne pensate?




Dal blog di Antonio SOCCI
Notizie su Saviano e Caterina…
Caro Roberto,
vieni via con me e lascia i tristi a friggere nel loro odio. Questo è un invito pieno di stima: vieni a trovare mia figlia Caterina.
Ti accoglierò a braccia spalancate e se magari ne tirerai fuori l’idea per un articolo, potrai devolvere un po’ di diritti alle migliaia di bambini lebbrosi che sto aiutando tramite i miei amici missionari i quali li curano nel loro lebbrosario (in un Paese del terzo mondo).
Vieni senza telecamere, ma con il cuore e con la testa con cui hai scritto “Gomorra”, lasciandoti alle spalle i fetori dell’odiologia comunista (a cui tu non appartieni) che si respira in certi programmi tv.
Mi scrivesti – ti ricordi ? -  quando io ti difesi su queste colonne per il tuo bel libro.
Ora io, debole, scrivo a te forte e potente, io padre inerme in lotta con l’orrore (e in fuga dalla tv) scrivo a te, star televisiva osannata, io cristiano controcorrente da sempre, scrivo a te che stimo: vieni a guardare negli occhi mia figlia venticinquenne che sta coraggiosamente lottando contro un Nemico forse più tremendo di quei quattro squallidi buzzurri che sono i camorristi.
Lei non si arrende all’orrore, come non ci si arrende alla camorra. Vieni a vedere il suo eroismo e quello di tanti altri come lei, che – come dice Mario Melazzini, rappresentante di molti malati di Sla – sono silenziati dal regime mediatico del ‘politically correct’ nel quale tu, purtroppo, hai accettato di diventare una stella.
Vieni. Vedrai gli occhi di Caterina, ben diversi da quelli arroganti e pieni di disprezzo delle mezzecalzette o dei tromboni che civettano nei salotti intellettuali e giornalistici.
Magari potrai vedere addirittura la felicità dentro le lacrime e forse eviterai di straparlare sull’eutanasia, sulla malattia o sul fine vita (come hai fatto lunedì scorso) imponendo il tuo pensiero unico, perché i malati, i disabili che implorano di essere aiutati e sostenuti, nel salotto radical-chic tuo e di Michele Serra, non hanno avuto diritto di parola.
Come non ce l’hanno – in questa dittatura del pensiero unico – i bambini non nati o i cristiani macellati da ogni parte e disprezzati o condannati a morte per la loro fede: è il caso della giovane Asia Bibi.
Vedi, a me non frega niente della tua diatriba col ministro Maroni: siete due potenti e avete gli strumenti a vostra disposizione per battervi. Non c’è bisogno di galoppini che osannino l’uno o l’altro.
A me importa dei deboli, dei malati, dei piccoli, dei poveri che sono ignorati, silenziati e umiliati in televisione. A cominciare dal programma di Michele Serra dove recitate tu e Fazio. Dove si taglia a fette il disprezzo per la Chiesa.
Per la Chiesa che tu sai bene – caro Roberto – ha lottato contro la camorra e la mafia ben prima di te e con uomini inermi e poveri che ci hanno pure rimesso la pelle.
La Chiesa che conosce i sofferenti e i miseri, li ama e quasi da sola soccorre tutti i disperati della terra, un po’ più di Michele Serra di cui ho sentito parlare solo nei salotti giornalistici, non in lebbrosari del Terzo Mondo o nei bassifondi di Calcutta (di Fabio Fazio neanche merita occuparsi).
E’ un peccato che tu metta il tuo volto a far da simbolo di un establishment intellettuale che non ha mai letto il tuo e mio Salamov e non ha mai combattuto l’orrore rosso che lui denunciò e contro cui morì.
Quello sì che sarebbe anticonformismo: andare in tv a raccontare Kolyma che è con Auschwitz l’abisso del XX secolo, ma che – a differenza di Auschwitz – non è mai stata denunciata nella nostra cultura e nella nostra televisione!
Abbiamo visto nel tuo programma lo spettro del (post) comunismo che legittimava lo spettro del (post) fascismo. Dandoci a bere che loro hanno “i valori”. Anzi: solo loro. Visto che solo loro sono stati ritenuti degni di proclamarli.
Il rottame dell’odiologia del Novecento che ha afflitto l’umanità e in particolare l’Italia è davvero quello che oggi ha i titoli per sdottoreggiare di valori?
Mi par di sentire mio padre minatore cattolico – che lottò in  vita contro il comunismo e contro il fascismo – che, quando era ancora fra noi, si ribellava davanti a questa tv e gridava: “Andate al diavolo!”.
Quelli come lui – che hanno garantito a tutti noi la libertà e il benessere di cui godiamo – non ce li chiamate a proclamare i loro valori.
Perché sono state le persone comuni come lui a capire la grandezza di un De Gasperi e ad aiutarlo, ricostruendo l’Italia. Invece gli intellettuali italiani del Novecento sono andati dietro ai pifferi di Mussolini e di Togliatti (e di Stalin).
E dopo questo tragico abbaglio l’establishment intellettuale di oggi ancora pretende di indicare la via, gigioneggiando su tv e giornali.
Pretendono di fare la rivoluzione (etica naturalmente) con tanto di contratto o fattura (sacrosanta retribuzione per la prestazione professionale, si capisce).
Sono il regime e pretendono di spacciarsi per l’eresia, incarnano la pesantezza del conformismo e si atteggiano a dissidenti, sbandierano le regole per gli altri e se ne infischiano di quelle che dovrebbero osservare loro, predicano la tolleranza e non tollerano alcune diversità culturale e umana.
Come se non bastasse proclamano l’antiberlusconismo etico e antropologico e con l’altra mano (molti di loro) firmano contratti con le aziende di Berlusconi come Mondadori, Mediaset o Endemol (di o partecipate da Berlusconi).
Pensa un po’ Roberto, io pubblico con la Rizzoli e lavoro per la Rai. Ti assicuro che si può vivere dignitosamente anche senza lavorare con aziende che fanno capo al gruppo Berlusconi, visto che (a parole) viene così schifato da questa intellighentsia.
Caro Roberto, l’altra sera mia figlia Caterina stava ascoltando un cd con canti polifonici che lei conosce bene (perché li cantava anche lei). Era molto concentrata ad ascoltare una laude cinquecentesca a quattro voci che s’intitola: “Cristo al morir tendea”.
In essa Maria parla di Gesù ai suoi amici, agli apostoli. E quando le sue struggenti parole – cantate meravigliosamente – hanno sussurrato “svenerassi per voi” (si svenerà per voi), Caterina – che non può parlare – è scoppiata a piangere.
Questa commozione per Gesù – che nei salotti che oggi frequenti è disprezzato come nei salotti di duemila anni fa – ha cambiato il mondo e salva l’umanità.
E’ la stessa commozione di Asia Bibi, la giovane madre condannata a morte perché – a chi voleva convertirla all’Islam – ha risposto: “Gesù è morto per me, per salvarmi. Maometto cos’ha fatto per voi?”.
Ecco, caro Roberto, questa commozione per un Dio che ama così è il cristianesimo.
E tu hai conosciuto uomini che per l’amicizia di Gesù, per amare gli esseri umani come lui, hanno scommesso la vita, hanno dato se stessi. Quando si sono visti quei volti come si può sopportare di vivere in un mondo di maschere e di recitare nei loro teatrini?
Ti abbraccio,
 Antonio Socci
 Da “Libero” 19 novembre 2010

pessimo articolo.
solidarietà al dramma umano del Socci ma pessime argomentazioni.
Non chi comincia...ma colui che persevera.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #119 : Domenica 21 Novembre 2010, 19:26:23 »
(Il Fatto Quotidiano 21.11.2010)

LE POLEMICHE SULLO SCRITTORE

SE IL NEMICO DIVENTA ROBERTO SAVIANO

(di Gian Carlo Caselli)

Stimo Saviano da sempre. Anni fa ebbi occasione di presentare “Gomorra” a Pescara (quando in pratica ancora pochissimi conoscevano il libro ed il suo autore) e lo “raccomandai” con forza al pubblico presente. Il mio giudizio è stato poi confermato dallo straordinario successo editoriale e dai mille apprezzamenti che ho raccolto in giro: un’opera che appassiona, che piace soprattutto ai giovani e li “cattura”, anche quelli – e sono davvero tanti – che di solito pensano a tutt’altro; un’opera di alta divulgazione (l’accento va su “alta”), che ha il merito di parlare della mafia (la camorra dei Casalesi) non solo come orrore e violenza praticati in modo spietato, ma anche come redditizie attività economiche che – utilizzando “necro-euro” intrisi di violenza e sangue – si insediano ben oltre i confini di stretta operatività dell’organizzazione criminale.

A ben vedere, niente che già non si potesse sapere. Da anni gli studi e le cronache di mafia condotti in termini non di banalizzazione folkloristica offrono materiale imponente a riscontro della tesi secondo cui non vi sono – nel nostro Paese – zone franche rispetto al pericolo di infiltrazioni mafiose. Sottolineando concordemente come il baricentro del problema vada situato proprio sul versante “grigio” delle attività economico-finanziarie delle organizzazioni criminali. 

Il merito dell’autore

IL MERITO di Saviano è di essere riuscito a comunicare tutto questo – in modo letterariamente godibilissimo e quindi con grande efficacia – al grande pubblico (soprattutto, ripeto, ad un’infinità di giovani), spazzando via una serie di luoghi comuni, equivoci e sottovalutazioni che fanno il gioco della mafia e ne rafforzano costantemente il potere. Per questo la mafia lo odia e gliel’ha giurata. Anche perché Saviano non si è “limitato” a scrivere un libro, ma offre – con articoli di giornale, trasmissioni televisive   , partecipazione ai processi “caldi”, sostegno a magistrati e forze dell’ordine – testimonianza coerente e continua del suo impegno. Per questo corre concreti pericoli e deve vivere perennemente sotto scorta.

Ma se le riflessioni di Saviano – nel merito – non sono nuove, si fa fatica a capire il perché delle furibonde polemiche che lo hanno investito in questi giorni. Salvo trovare in esse conferma che in Italia, in alcuni ambienti, il vero peccato non è il male, ma raccontarlo, perché certi affari amano il silenzio. Del resto, quel che sostiene Saviano a proposito di infiltrazione delle mafie al Nord, fra i tanti preziosi precedenti ne ha uno autorevolissimo. 

In un’intervista a Giorgio Bocca del 10 agosto dell’82 il prefetto Dalla Chiesa sosteneva: “La mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fatto grossi investimenti edilizi, o commerciali e magari industriali. A me interessa conoscere questa ‘accumulazione primitiva’ del capitale mafioso, questa fase di riciclaggio del denaro sporco, queste lire rubate, estorte che architetti o grafici di chiara fama hanno trasformato in case moderne o alberghi o ristoranti à la page. Ma ancor più mi interessa la rete mafiosa di controllo, che grazie a quelle case, imprese e commerci magari passati a mani insospettabili e corrette, sta nei punti chiave, assicura i rifugi, procura le vie di riciclaggio, controlla   il potere”.

A fronte di queste parole, stupirsi 30 anni dopo delle infiltrazioni al Nord (magari dopo l’ennesimo allarme della DIA) è davvero impossibile. Sarebbe come stupirsi che la pioggia bagna. Anzi, 30 anni dopo le parole di Dalla Chiesa vanno certamente moltiplicate molte volte, perché più facile è diventata la circolazione di persone, beni e denaro, incentivando così anche quell’espansività che la mafia aveva già nel suo DNA.

La fine del denaro sporco

IL PORTAFOGLIO dei mafiosi ogni giorno si gonfia grazie a mille traffici illeciti (armi-droga-rifiuti, appalti truccati e quant’altro) ma è denaro sporco che va ripulito. Ed è proprio per riciclare che l’impresa criminale sempre più si trasforma in impresa economica, dando vita ad una “economia parallela” che si insinua ovunque, con andamento costantemente in crescita. Chi polemizza con Saviano – allora – è come se polemizzasse con Carlo Alberto Dalla Chiesa. Ha senso? No, anche perché, in un Paese dov’è diffusa l’attitudine a piegarsi di fronte ad ogni forma di potere, c’è il forte rischio che chi ha la schiena dritta finisca per diventare un “bersaglio migliore”.

La parola chiave per superare le polemiche strumentali è dunque “riciclaggio”. La ripulitura del denaro sporco mediante investimenti in attività apparentemente lecite riguarda principalmente le aree più ricche (o meno colpite dalla crisi) del nostro Paese, Nord in testa. Perché il denaro sporco – se riciclato là dove ne circola molto – più facilmente può mimetizzarsi e quindi a queste aree sarà “logicamente” indirizzato (se io mafioso investo in un deserto, facile che mi becchino subito….). Certo i mafiosi fan di tutto per non farsi notare, così che il riciclaggio vada a buon fine. Ed è perciò arduo individuare i loro investimenti. Tanto più che spesso non si vuol vedere, perché “pecunia non olet” e gli affari sono affari.

Ma fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto terra è davvero troppo: per di più se si attacca chi (come Saviano) si ostina ad occuparsi del problema con rigore osando l’inosabile: cioè esplorare il lato più nascosto del potere mafioso, quello che si vorrebbe tenere fuori di ogni scena pubblica.