Autore Topic: 'Vieni via con me' di Fazio e Saviano  (Letto 13899 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline MCM

  • Biancoceleste Clamoroso
  • *
  • Post: 20570
  • Karma: +218/-201
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #60 : Martedì 16 Novembre 2010, 22:10:07 »
Su Fazio scrisse un ottimo articolo oltre un anno e mezzo fa su Micromega Andrea Scanzi.

http://temi.repubblica.it/micromega-online/fabio-fazio-e-non-solo-i-santini-del-'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'smo/

Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #61 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 10:18:00 »
Bellissima Analisi, Satanasso, alla quale mi sento di aggiungere molto poco.
I partiti "di massa" nascono nell'ultimo decennio del XIX secolo, con la "svolta" di Genova e la separazione tra gli anarchici di Cafiero e Bakunin ed i Socialisti di Turati e Kuliscioff. C'era stato, è vero, già un socialista al prlamento (Tale Andrea Costa, scritto così per motivi di forum  :P) ma l'accettazione delle regole parlamentari da parte dei partiti di massa parte da lì. Ad un partito di massa "proletario" non si è però contrapposto un partito di massa "borghese", semplicemente perchè per ragioni storiche (che IMHO riconducono tutte alla chiesa cattolica ed al concilio di Trento, con la filosofia della verità spiegata contrapposta a quella "da cercare" protestante, che ha spinto le masse ad imparare a leggere e scrivere) una borghesia di massa in italia è stata abortita sul nascere (e che nascita! Firenze, Milano e Venezia del XIII-XVI secolo...). Non a caso il secondo partito di massa non si è identificato con una "classe", ma con una "religione" (il PPI, poi DC di Don Sturzo). Finito lo schifo del ventennio, il PCI ha preso il posto del PSI, con la differenza (sostanziale, secondo me) del metodo parlamentare come mezzo per giungere al socialismo reale. Questo ha radicalizzato il confronto soingendo la DC a fare da "baluardo" (e che infatti è crollata quando il pericolo è scomparso).
E' quindi naturale che, in assenza di riferimenti storici e culturali (cosa che, ad esempio, in Germania è molto presente) si ritorni al notabilato, questa volta però senza una giustificazione di merito (il Risorgimento).
Sul distacco dei politici aggiungerei solo un caveat: attenzione, ognuno di noi è "distaccato" dal resto della società. Siamo sicuri che fare il politico di professione sia un male? (è uno spunto di discussione, lo so anche io che ora siamo a livelli di guardia, eh...)
Comunque, poi mi imbatto in
Se oggi Marx fosse vivo sarebbe indubbiamente liberale.
(Marx ha teorizzato la fine della storia, emmeciè, che stai addì?  :D)
e
Saviano è diventato il nuovo profeta, che ogni cosa che dice è dogma di fede, delle sinistre.
Intoccabile, chi lo mette in discussione è blasfemo alla meglio, collaborazionista della mafia alla peggio. Eppure chi conosce ogni singola riunione delle cosche, al punto da descriverle nei suoi monologhi(come un novello Gesù, come Travaglio, Saviano non dibatte con nessuno...lui ammaestra le folle) appare essere proprio Saviano.

Continuano comunque le prove (maldestre) di regime.
La domanda è: ce la faranno a far rivincere Berlusconi anche stavolta?

E' talmente plurale e pluralista l' anima della nuova sinistra italiota da essere monocorde.
Un solo il quotidiano citato, manco fosse la Bibbia (il fatto quotidiano), i soliti profeti veterotestamentari da 10 anni, con qualche aggiunta dell' ultim' ora, e lo stesso risultato raggiunto. Tonfi su tonfi alle elezioni.

Ossessionati da un uomo solo (il satana biblico evidentemente), hanno erezioni al primo sentore di denigrazione dello stesso, finiscono per essere il loro principale sponsor.

(Hai prove che una qualsiasi cosa detta da Saviano sia falsa? Perchè queste sono accuse sulla persona, non su quello che ha detto. Sul monologo senza contraddittorio, poi siamo al parossismo: Gesù parlava per parabole, ma non mi risulta che le persone si lamentassero dell'assenza di contraddittorio: quando glie l'hanno imposto è finito sulla croce e poi si sono pentiti e folgorati sulla via di Damasco - è ironico, così forse è più chiaro)

... e ritorno con i piedi per terra

Offline satanasso

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 791
  • Karma: +101/-3
  • Sesso: Maschio
  • "A volte sei tu che mangi l'orso"
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #62 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 13:11:09 »
Ad un partito di massa "proletario" non si è però contrapposto un partito di massa "borghese", semplicemente perchè per ragioni storiche (che IMHO riconducono tutte alla chiesa cattolica ed al concilio di Trento, con la filosofia della verità spiegata contrapposta a quella "da cercare" protestante, che ha spinto le masse ad imparare a leggere e scrivere) una borghesia di massa in italia è stata abortita sul nascere (e che nascita! Firenze, Milano e Venezia del XIII-XVI secolo...). Non a caso il secondo partito di massa non si è identificato con una "classe", ma con una "religione" (il PPI, poi DC di Don Sturzo). Finito lo schifo del ventennio, il PCI ha preso il posto del PSI, con la differenza (sostanziale, secondo me) del metodo parlamentare come mezzo per giungere al socialismo reale. Questo ha radicalizzato il confronto soingendo la DC a fare da "baluardo" (e che infatti è crollata quando il pericolo è scomparso). E' quindi naturale che, in assenza di riferimenti storici e culturali (cosa che, ad esempio, in Germania è molto presente) si ritorni al notabilato, questa volta però senza una giustificazione di merito (il Risorgimento).

D’accordo con te Giglic! Mi pare che la tua analisi sia propriamente weberiana, nel senso che valorizzi il fattore culturale (in particolare religioso) nella comprensione dei fenomeni storico-politici: l’assenza di una classe propriamente borghese in Italia è ricondotta principalmente all’influenza della religione cristiano-cattolica.
Mi sentirei di aggiungere che, accanto a questa spiegazione, ve ne è un’altra possibile: l’assenza di una vera rivoluzione industriale. In Italia, sostanzialmente, l’unico polo industriale è stato, per tutto il tardo Ottocento e la prima metà del Novecento, quello concentrato nel triangolo Milano-Torino-Genova. Il Sud è rimasto prevalentemente agricolo (con l’eccezione dell’area dei cantieri navali e siderurgici di Napoli), così come una larga parte del Nord (Friuli, Veneto, Trentino ad esempio) e del centro-Italia.
A Roma capitale d’Italia, per ragioni politiche (il timore della presenza di un proletariato politicizzato concentrato nelle fabbriche), la grande industria non è mai arrivata (il polo tecnologico e quello chimico-farmaceutico si sviluppano a partire dagli anni ’70). La mancanza di una classe borghese vera e propria, cioè di forti possessori e investitori di capitale, di quelli che venivano chiamati “capitani d’industria”, può dunque esser fatta risalire all’arretratezza del sistema produttivo italiano.
A mio modo di vedere, una vera e propria industrializzazione in realtà non si è mai data, poiché anche le miriadi di piccole e medie imprese che costituiscono oggi l’ossatura portante del sistema produttivo italiano, sono organizzate prevalentemente su base familiare (piccole dimensioni, profilo marcatamente territoriale, poca ricerca e innovazione, padroni che lavorano insieme agli operai, bassa sindacalizzazione…), mentre le industrie “pesanti” hanno sempre visto, data la loro collocazione strategica (sia economica sia politica), una sorta di co-gestione pubblico-privato, con un forte sostegno, anche sotto il profilo della contrattazione sindacale, statale (vedi Fiat).
Volendo fare una brutalissima schematizzazione, fino agli anni ’70 la Dc aveva come bacino elettorale di riferimento l’alleanza tra notabilati locali e contadini (soprattutto al Sud, in Veneto, in Trentino, in Friuli, in alcune zone della pianura padana, soprattutto mezzadri e soprattutto donne) cattolici; il Pci sia le “masse proletarie” del Nord (compresi ovviamente gli immigrati del Sud che andavano a popolare le periferie urbane, lavorando negli stabilimenti industriali), sia ciò che veniva chiamato il “ceto medio riflessivo” (intellettuali, impiegati statali, insegnanti, giovani con formazione universitaria…). Ma ormai siamo largamente OT..sorry...
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

Offline Skorpius

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8737
  • Karma: +228/-59
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #63 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 13:19:55 »
MA tutto quello che scrive cosa centra con l'ideologia?

Certo qualcuno dovrebbe dire a Saviano che la parola FATTO e la parola INCHIESTA non sono coincidenti
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #64 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 15:23:16 »
D’accordo con te Giglic! Mi pare che la tua analisi sia propriamente weberiana, nel senso che valorizzi il fattore culturale (in particolare religioso) nella comprensione dei fenomeni storico-politici: l’assenza di una classe propriamente borghese in Italia è ricondotta principalmente all’influenza della religione cristiano-cattolica.
Mi sentirei di aggiungere che, accanto a questa spiegazione, ve ne è un’altra possibile: l’assenza di una vera rivoluzione industriale. In Italia, sostanzialmente, l’unico polo industriale è stato, per tutto il tardo Ottocento e la prima metà del Novecento, quello concentrato nel triangolo Milano-Torino-Genova. Il Sud è rimasto prevalentemente agricolo (con l’eccezione dell’area dei cantieri navali e siderurgici di Napoli), così come una larga parte del Nord (Friuli, Veneto, Trentino ad esempio) e del centro-Italia.
A Roma capitale d’Italia, per ragioni politiche (il timore della presenza di un proletariato politicizzato concentrato nelle fabbriche), la grande industria non è mai arrivata (il polo tecnologico e quello chimico-farmaceutico si sviluppano a partire dagli anni ’70). La mancanza di una classe borghese vera e propria, cioè di forti possessori e investitori di capitale, di quelli che venivano chiamati “capitani d’industria”, può dunque esser fatta risalire all’arretratezza del sistema produttivo italiano.
A mio modo di vedere, una vera e propria industrializzazione in realtà non si è mai data, poiché anche le miriadi di piccole e medie imprese che costituiscono oggi l’ossatura portante del sistema produttivo italiano, sono organizzate prevalentemente su base familiare (piccole dimensioni, profilo marcatamente territoriale, poca ricerca e innovazione, padroni che lavorano insieme agli operai, bassa sindacalizzazione…), mentre le industrie “pesanti” hanno sempre visto, data la loro collocazione strategica (sia economica sia politica), una sorta di co-gestione pubblico-privato, con un forte sostegno, anche sotto il profilo della contrattazione sindacale, statale (vedi Fiat).
Volendo fare una brutalissima schematizzazione, fino agli anni ’70 la Dc aveva come bacino elettorale di riferimento l’alleanza tra notabilati locali e contadini (soprattutto al Sud, in Veneto, in Trentino, in Friuli, in alcune zone della pianura padana, soprattutto mezzadri e soprattutto donne) cattolici; il Pci sia le “masse proletarie” del Nord (compresi ovviamente gli immigrati del Sud che andavano a popolare le periferie urbane, lavorando negli stabilimenti industriali), sia ciò che veniva chiamato il “ceto medio riflessivo” (intellettuali, impiegati statali, insegnanti, giovani con formazione universitaria…). Ma ormai siamo largamente OT..sorry...

Giustissimo! Veramente Interessante! Sulla parte industriale mi trovo d'accordo con te fino ad un certo punto: in realtà mancando la borghesia vera, l'industrializzazione si è fermata a metà. Ma rivoluzione industriale in Italia c'è stata eccome: I Pirelli, I Bastogi, etc. esistevano: quando però il liberalismo è morto (1922-oggi, sigh!) si è verificato il fenomeno cui fai riferimento IMHO. Ed il Sud, passata la barbarie della lotta al brigantaggio, si è sviluppato di più nei primi 50 anni di rstato unitario che non dopo (sempre IMHO) ma hai ragione: siamo fortemente OT

MA tutto quello che scrive cosa centra con l'ideologia?

Certo qualcuno dovrebbe dire a Saviano che la parola FATTO e la parola INCHIESTA non sono coincidenti
Perchè, l'inchiesta serve a trovare opinioni? I fatti da cosa escono fuori, da verità rivelate?
Francamente a me sembra che le critiche a Saviano siano un poco pretestuose. Io lo trovo migliore come affabulatore che non come giornalista, addirittura...
(poi, la libertà di vedere il Vespa o Paragone o Minzolini credo sia rimasta. Lì i contraddittori, per chi li ama si sprecano, mi dicono)

Offline Skorpius

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8737
  • Karma: +228/-59
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #65 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 16:24:55 »
Perchè, l'inchiesta serve a trovare opinioni? I fatti da cosa escono fuori, da verità rivelate?
Francamente a me sembra che le critiche a Saviano siano un poco pretestuose. Io lo trovo migliore come affabulatore che non come giornalista, addirittura...
(poi, la libertà di vedere il Vespa o Paragone o Minzolini credo sia rimasta. Lì i contraddittori, per chi li ama si sprecano, mi dicono)

Se inchiesta giudiziaria si tratta di ipotesi acusatorie da passare al vaglio della magistratura.
Hai presente quelle ricostruzioni della cupola mafiosa del calcio come emergeva dalle intercettazioni? Ecco quelle secondo te erano fatti?

Delle inchieste giornalistiche... non so che dire sinceramente.. hai presente l'inchiesta del giornale sulla casa di fini? la chiami un insieme di fatti?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #66 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 18:36:38 »
Se inchiesta giudiziaria si tratta di ipotesi acusatorie da passare al vaglio della magistratura.
Hai presente quelle ricostruzioni della cupola mafiosa del calcio come emergeva dalle intercettazioni? Ecco quelle secondo te erano fatti?

Delle inchieste giornalistiche... non so che dire sinceramente.. hai presente l'inchiesta del giornale sulla casa di fini? la chiami un insieme di fatti?

Le ipotesi accusatorie non fanno parte del mestiere di giornalista, quindi lì Saviano non c'entra. Come ogni cittadino, se è a conoscenza di fatti penalmente rilevanti DEVE andare a deninciarli. Ma i fatti NON PENALMENTE rilevanti esistono, e quello che Saviano ha citato in trasmissione è uno di questi. Nel parlare con un esponente della criminalità organizzata non c'è nulla di penalmente rilevante, ma giornalisticamente e politicamente è una cosa importante, secondo me. (Crisafulli, il capataz PD di enna baciò un mafioso, fatto non penale, ma fortemente politico). Il giornalista fa bene a dirle queste cose. Le intercettazioni erano FATTI, Skorpius, così come la casa a Montecarlo. L'interpretazione dei fatti che magari te ed io possiamo avere è diversa. Sulle intercettazioni si è costruito un "castello" (chiamiamolo così per carità di patria) magari nascondendo dei FATTI, sulla casa a Montecarlo ci sono alcuni fatti giornalisticamente rilevanti (la leggerezza di Fini con il cognato, ma chi non ha mai fatto stronzate per una donna?  :D) ed altri secondo me meno (la cucina ad esempio).

Offline MCM

  • Biancoceleste Clamoroso
  • *
  • Post: 20570
  • Karma: +218/-201
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #67 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 20:58:26 »
evidentemente, a seconda delle fattispecie, in Italia c' è presunzione di innocenza o presunzione di colpevolezza...

bak

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #68 : Mercoledì 17 Novembre 2010, 21:09:49 »
evidentemente, a seconda delle fattispecie, in Italia c' è presunzione di innocenza o presunzione di colpevolezza...

e già, lo ricordo bene Telekom Serbia per tutte. Ma il doppiopesismo feltrian/belpietrino deve aver contaminato anche il prode Maroni, visto che all'epoca giudicava colpevoli politici accusati del nulla su prove costruite sulla carta oleata con la quale i fornai incartano la pizza unta d'olio la mattina.
All'epoca tutti savonarola i centro destristi eh, compreso quell'altro campione di Casini.
Ma per piacere.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #69 : Giovedì 18 Novembre 2010, 07:42:54 »
(Il Fatto Quotidiano 18.11.2010)

Intanto Rai Extra censura le puntate dello show di Fazio

Si fa quel che si può: ci aveva provato, la Rai, a non mandare in onda Vieni via con me. Il dg Mauro Masi non ha ricevuto i conduttori, ha creato problemi per i compensi degli ospiti, ha usato la scusa dei costi della trasmissione per ostacolarla. Non ci è riuscito: lo show non solo va in onda ma ha pure incassato risultati storici (e il paradosso del direttore generale è che non può neanche esultare dei successi della sua azienda). Non essendo riusciti a bloccare l’originale, però, si sono sfogati sulle repliche: Rai Extra – il canale che ripropone la programmazione Rai – non ha mandato in onda né la prima né la seconda puntata di Vieni via con me. E nei giorni in cui il ministro del Carroccio, Bobo Maroni, attacca Saviano per aver ricordato che nel Nord “la ’ndrangheta dialoga con la Lega”, non si può far a meno di notare che Rai 5 (che dal 26 novembre sostituirà Rai Extra) è affidata a Pasquale D’Alessandro, l’uomo di riferimento di Antonio Marano, vicedirettore della Rai in quota Lega. Non proprio un fan di Vieni via con me.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #70 : Giovedì 18 Novembre 2010, 07:45:05 »
(Il Fatto Quotidiano 18.11.2010)

ENDEMOL soffre il conflitto d’interessi

A un primo sguardo, visto che entrambe le puntate di Vieni via con me hanno battuto (la prima di 5 e la seconda addirittura di 10 punti di share) il loro diretto concorrente di Mediaset, cioè il Grande Fratello, viene da pensare che l’azienda di Fedele Confalonieri sia furiosa col nuovo programma di Roberto Saviano e Fabio Fazio. In realtà poi ci si ricorda che sia il Gf sia Vieni via con me vengono prodotti da Endemol, che è una diretta controllata di Mediaset. Dunque, all’azienda di proprietà di Silvio Berlusconi dovrebbe importare ben poco che a vincere la prima serata sia Canale 5 o Rai3: ci guadagna lo stesso (Endemol nel 2009 si è aggiudicata lo stesso identico numero di produzioni sia in Rai e che in Mediaset). Ma non è così semplice. Ai piani alti di Viale Mazzini non si basano sugli ascolti record per decidere se riconfermare gli show. Ed Endemol guadagna al momento in cui stipula i contratti con la Rai, cioè prima che i programmi che produce vadano in onda. Se poi gli ascolti premiano, alla controllata di Mediaset (nell’immediato) non viene in tasca nulla: potrebbe guadagnarci dopo perché, in teoria, se un programma ha successo ne vengono confermate altre puntate, con nuovi contratti rivisti al rialzo. Quando però i dirigenti di Rai3 hanno chiesto di prolungare Vieni via con me di altre quattro puntate, la Rai ha escluso che fosse possibile. Non importa quanto ci guadagnerebbe, dato che i nuovi spot pubblicitari verrebbero venduti sulla base degli ascolti attuali (mai così alti nella storia di Rai3). Quindi anche Endemol, cioè Berlusconi, ci rimetterà, nonostante sia sommersa dai debiti. E non potrà neppure rifarsi rivendendo il format, visto che (come succede sempre) è al 50 per cento di proprietà della Rai. Ma, come è ovvio dalle polemiche politiche, non è solo questione di soldi.


Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #71 : Giovedì 18 Novembre 2010, 08:14:43 »
evidentemente, a seconda delle fattispecie, in Italia c' è presunzione di innocenza o presunzione di colpevolezza...

E' evidente che Saviano non l'hai sentito. Nulla di male, se non esporsi al rischio di dire queste cose.
Innocenza e colpevolezza sono termini giuridici. I giornalisti perlano di fatti (rilevanti per i giudici o meno). L'"abbiamo una banca" di Fassino anche se penalmente inutile, ed estorto con metodi che violano la legge ATTUALE, altro che quello schifo di bavaglio che il pidux ci vuol propinare, era politicamente rilevantissima. Non a casa il centro sx perso un sacco di voti....
Io presumo che tu sia prevenuto. E' innocenza o colpevolezza?  :D

Offline benvolio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 3559
  • Karma: +123/-0
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #72 : Giovedì 18 Novembre 2010, 08:40:59 »
A me sembra che Maroni stia strumentalizzando l'intervento di Saviano in chiave (pre)elettorale. Politicamente ci sta (ci sta tutto ormai...) ma non scomoderei i prinicipi del diritto per stabilire la ragione e il torto. L'intervento di Saviano aveva un senso preciso e di carattere storico/sociologico. Non stava affatto dicendo che la Lega e' collusa alla mafia quanto piuttosto che (anche o soprattutto) un movimento separatista come la Lega si ritrova a confontarsi con le mafie e che anzi storicamente (vedi  Miglio) la sua visione territoriale tende ad attribuire un ruolo oggettivo alle mafie nell'assetto istituzionale. La presunzione di colpevolezza e di innocenza le lascerei ai tribunali ed agli avvocati, in questo caso.

Offline Skorpius

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8737
  • Karma: +228/-59
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #73 : Giovedì 18 Novembre 2010, 09:51:02 »
Le ipotesi accusatorie non fanno parte del mestiere di giornalista, quindi lì Saviano non c'entra. Come ogni cittadino, se è a conoscenza di fatti penalmente rilevanti DEVE andare a deninciarli. Ma i fatti NON PENALMENTE rilevanti esistono, e quello che Saviano ha citato in trasmissione è uno di questi. Nel parlare con un esponente della criminalità organizzata non c'è nulla di penalmente rilevante, ma giornalisticamente e politicamente è una cosa importante, secondo me. (Crisafulli, il capataz PD di enna baciò un mafioso, fatto non penale, ma fortemente politico). Il giornalista fa bene a dirle queste cose. Le intercettazioni erano FATTI, Skorpius, così come la casa a Montecarlo. L'interpretazione dei fatti che magari te ed io possiamo avere è diversa. Sulle intercettazioni si è costruito un "castello" (chiamiamolo così per carità di patria) magari nascondendo dei FATTI, sulla casa a Montecarlo ci sono alcuni fatti giornalisticamente rilevanti (la leggerezza di Fini con il cognato, ma chi non ha mai fatto stronzate per una donna?  :D) ed altri secondo me meno (la cucina ad esempio).

Sono poco addentro nelle inchieste specifiche nominate da saviano per dire la mia, però ogni santa volta che ho approfondito una inchiesta rimango deluso.
Ci sono due analisi da fare: il primo è se quel fatto sia vero vero o no.
La casa di montecarlo è veramente del cognato di Fini? Il giornale lo da come un fato assodato ma in realtà non lo è, il giornale ci assicura che ha la prova che la casa sia del cognato e nomina documenti che in realtà non dicono questo.
La seconda analisi è la conseguenza del fatto, saviano dice chiaramente che la mafia "dialoga" con la lega e le inchieste lo provano.. una frase dai molteplici significati che però non è un fatto ma una opinione basata su... non so perchè non conosco bene l'inchiesta citata ma so però che saviano usa un termine ambiguo che spaccia come un fatto ma di per se non lo è.. che significa dialogare.. anzi "tentare di dialogare"?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline AlenBoksic

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 13249
  • Karma: +184/-13
  • Belgrado: se non la ami, non ci sei mai stato
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #74 : Giovedì 18 Novembre 2010, 10:17:46 »
è.. che significa dialogare.. anzi "tentare di dialogare"?

Significa che ovunque la criminalità organizzata entra in contatto con il potere politico per avere/fornire coperture/appoggi

L'INTERVISTA
Saviano: "La Lega dica perché tace
sulla mafia infiltrata al Nord"
Lo scrittore dopo le accuse di Maroni: "Inquietante, mi sfida come Sandokan. Se Berlusconi vuole venire a fare un elenco come gli altri, nessun problema. Il nostro successo? Un miracolo"
di GOFFREDO DE MARCHIS
 
ROMA - "Un attacco del tutto immotivato". Roberto Saviano risponde al ministro dell'Interno Maroni che ha definito "infame" la ricostruzione sulle infiltrazioni di mafia in Lombardia, terra della Lega. "Vieni via con me", alla sua seconda puntata, ha registrato un pazzesco record di ascolti. "Un miracolo", dice Saviano e la sua voce si accende. Ma c'è anche la polemica frontale con il Carroccio. Maroni e lo scrittore si stimano. Ora forse meno. Soprattutto per colpa di un passaggio nelle dichiarazioni del titolare del Viminale. Lì dove sfida Saviano a ripetere le accuse di lunedì "guardandolo negli occhi". Dice Saviano: "Una frase che mi ha molto inquietato".

Perché?
"Mi ha ricordato un altro episodio. Su Repubblica scrissi una lettera a Sandokan Schiavone dopo l'arresto del figlio. Lo invitavo a pentirsi. L'avvocato di Schiavone mi rispose: voglio vedere se Saviano ha il coraggio di dire quelle cose guardando Sandokan negli occhi. Per la prima volta, da allora, ho riascoltato questa espressione. E sulla bocca del ministro dell'Interno certe parole sono davvero inquietanti".

Si può accettare lo stesso la sfida di Maroni?
"La mia risposta è: dove e quando vuole. Posso guardare negli occhi tutti".

Quindi gli sarà concesso il diritto di replica?
"Posso dire questo. Non so che trasmissione abbia visto Maroni. Io non ho fatto altro che raccontare l'inchiesta condotta dalla Boccassini e da Pignatone. Se il ministro deve appellarsi a qualcuno, lo faccia all'Antimafia. Ho segnalato che il politico leghista incontrato dal boss Pino Nieri non è stato arrestato. Ho raccontato che la penetrazione della 'ndrangheta a Milano è gigantesca. Ho citato un'intervista di Miglio, il Professùr come lo chiamavano loro, in cui si propone di costituzionalizzare la mafia. Ma ho riconosciuto il contrasto culturale di Maroni e della Lega, in particolare quella degli esordi, verso la criminalità organizzata. Ho dato atto al ministro di un'operatività vera nei confronti della camorra. Dopo di che, dire, a ogni blitz, "stiamo sconfiggendo le mafie" è un'ingenuità, una miopia".

Anche la denuncia della politica contro i rom e contro gli immigrati era un duro attacco alla politica del Viminale.
"Noi sogniamo un'Italia diversa. Ma non facciamo un programma politico, tantomeno una tribuna politica: è narrazione. Non cerco lo scontro ideologico, non sono entrato nel merito della vicenda politica. Certo, ho raccontato una storia dal mio punto di vista. La logica secondo cui si debba, in ogni occasione, dare spazio anche al punto di vista contrario è tutt'altro che democratica. In questo modo si cerca il litigio, non il racconto. Ciascuno ha la possibilità di rispondere nei propri spazi, il pluralismo è determinato dalle diverse voci".

Non diceva che Maroni era uno dei migliori ministri dell'Interno degli ultimi anni?
"L'ho visto al lavoro nel Casertano e mi è piaciuta la sua capacità operativa. Ma la mia analisi rimane la stessa. Continuo a criticare la serie di proclami ripetuti a ogni arresto. E critico il silenzio culturale sull'infiltrazione della mafia in Lombardia. È un problema cruciale che imprenditori e politici lombardi rimuovono perché non vogliono rinunciare ai capitali del narcotraffico investiti nella regione. Il mio compito è rompere questo silenzio".

Maroni invece tace?
"Si potrebbe fare molto di più anziché prendersela sempre con chi racconta. Si dovrebbe guardare i fatti, andare oltre, non limitarsi a tirare un sospiro di sollievo perché il consigliere regionale leghista non è stato arrestato. Chiedersi perché gli 'ndranghetisti cercano di interloquire con la Lega. Dire la verità, ossia che c'è un nord completamente infiltrato. Io voglio parlare anche a quella parte dell'elettorato leghista che si fa condizionare dai dirigenti e sembra vedere tutto il bene al Nord e tutto il male al Sud. Non è così. Far finta che la 'ndrangheta sia sporca quando spara e pulita quando investe è un problema enorme".

Come spiega il clamoroso successo del programma?
"Non sono un televisivo. Non so come questo miracolo avvenga. Fabio Fazio costruisce la grammatica della trasmissione, gran parte del merito è suo. Credo che a premiarci sia il pubblico giovane, la differenza vera la fanno loro"

Fa piacere strappare spettatori al Grande fratello?
"Sono contento che i giovani possano spostarsi su Raitre divertendosi e ascoltando delle storie. È la dimostrazione che si può rendere concreto il sogno di una tv diversa".

Ci saranno politici il prossimo lunedì?
"Credo di no".

Berlusconi lo inviteresti?
"Se vuol venire a fare un elenco come tutti gli altri, nessun problema". 
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 8737
  • Karma: +228/-59
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #75 : Giovedì 18 Novembre 2010, 10:30:01 »
Non so che trasmissione abbia visto Maroni. Io non ho fatto altro che raccontare l'inchiesta condotta dalla Boccassini e da Pignatone. Se il ministro deve appellarsi a qualcuno, lo faccia all'Antimafia. Ho segnalato che il politico leghista incontrato dal boss Pino Nieri non è stato arrestato.

Tutto viene da qui.
A me la cosa indicata mi sembra poco per poter affermare che sia un "fatto" che la mafia dialoghi con la lega
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

bak

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #76 : Giovedì 18 Novembre 2010, 11:02:51 »
Che poi. Io ho vissuto a Milano nel periodo 85/90 e pure i sassi sapevano che il quadrante sud della città (Ortomercato-Rogoredo-Corvetto fino a San Donato) era gestito dalle cosche ndranghetiste; tanto che un paio di mesi fà i vigili urbani furono cacciati da Piazza Aspromonte al grido "questa è terra nostra". L'ortomercato già da allora era appannaggio dei clan di Reggio Calabria, notizie note a tutti.
Di cosa si inalbera Maroni ? Forse della collusione tra alcuni clan ed alcuni politici leghisti ? E loro che sono al governo della città da almeno un ventennio (Formentini, double di Albertini, Moratti) cosa hanno fatto in concreto per debellare questo intreccio malavitoso, confermato anche ieri dalla DIA ?

Offline AlenBoksic

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 13249
  • Karma: +184/-13
  • Belgrado: se non la ami, non ci sei mai stato
    • Mostra profilo
Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #77 : Giovedì 18 Novembre 2010, 11:14:07 »
Tutto viene da qui.
A me la cosa indicata mi sembra poco per poter affermare che sia un "fatto" che la mafia dialoghi con la lega

Non ha detto "dialoga" ha detto "cerca il dialogo", la cosa mi pare diversa.

La Dia: «La 'ndrangheta condiziona politici e imprenditori»
Secono la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia al nord i cartelli di imprese dei clan calabresi "sono ormai una realtà pacificamente accettata dalla società a tutti i livelli"

La relazione della Direzione Investigativa Antimafia sul primo semestre 2010 riguardo alle infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord-Italia sembra confermare in pieno le parole di Roberto Saviano dette durante la trasmissione di lunedì sera "Vieni via con me": «In alcune aree del nord e della Lombardia in particolare la 'ndrangheta ha determinato un vero e proprio condizionamento ambientale - dice la relazione - che si è insinuato a tutti i livelli da quello sociale a quello economico e politico-amministrativo». La relazione insiste in particolare sul radicamento di alcune famiglie nel tessuto economico lombardo le quali sono ormai in grado di condizionare le scelte della politica e degli operatori economici.

Con questa strategia, e favorita da "una serie di fattori ambientali", si consolida la "mafia imprenditrice calabrese" che con "propri e sfuggenti cartelli d'imprese" si infiltra nel "sistema degli appalti pubblici, nel combinato settore del movimento terra e, in alcuni segmenti dell'edilizia privata" come il "multiforme compartimento che provvede alle cosiddette 'opere di urbanizzazione'. Storie che "a casa nostra", come direbbero i leghisti, abbiamo già dovuto scrivere e che proprio un politico della Lega come Modesto Verderio, aveva denunciato. Impossibile pensare, infatti, che un paese come Lonate Pozzolo a forte infiltrazione mafiosa non fosse condizionato, anche indirettamente, proprio dal forte spostamento di voti che i vari Filippelli e De Castro (arrestati con l'operazione Bad Boys nel 2009) riuscivano a mettere in atto nella foltissima componente cirotana del paese. Centinaia di preferenze spostate sul candidato prescelto per poi poter presentare il conto, probabilmente a sua insaputa, e condizionare la vita amministrativa ed economica del paese.

La Dia mette in guardia la politica sui settori a maggior rischio di condizionamento come il cosiddetto 'ciclo degli inerti', la cantieristica e la logistica collegata, la manodopera e le bonifiche ambientali": questi sono i settori - scrive la Dia - maggiormente esposti al rischio di infiltrazione dell'intero indotto che si muove attorno alle grandi opere, agli appalti pubblici e privati". Secondo la Dia  il "condizionamento ambientale" delle cosche su parte dell'economia lombarda, va inteso come "partecipazione ormai pacificamente accettata di società riconducibili ai cartelli calabresi a determinati segmenti, in espansione, del settore edile, sia pubblico che privato". Qualcosa di più di un allarme, dunque, ma quasi uno status quo immodificabile se gli stessi settori interessati ai vari livelli (imprenditori, amministratori pubblici e tecnici) non trovano il coraggio di denunciare al minimo odore di bruciato. La stessa Bocassini, il sostituto procuratore dell'operazione Infinito, ha deciso di trattare alcuni imprenditori palesemente collusi come gli stessi mafiosi.

http://www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=188195
Voglio 11 Scaloni

baol

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #78 : Giovedì 18 Novembre 2010, 12:00:32 »
Non ha detto "dialoga" ha detto "cerca il dialogo", la cosa mi pare diversa.

Più che un fatto indica una buona prassi:
Se voglio truccare una partita, cerco di dialogare con chi va in campo (lega e pdl in lombardia), mica con le riserve ;)

....
Di cosa si inalbera Maroni ? Forse della collusione tra alcuni clan ed alcuni politici leghisti ? E loro che sono al governo della città da almeno un ventennio (Formentini, double di Albertini, Moratti) cosa hanno fatto in concreto per debellare questo intreccio malavitoso, confermato anche ieri dalla DIA ?

Maroni non si inalbera per quello che saviano (non) ha detto contro la lega.
Maroni ha capito che quanto detto da Saviano: "c'è un nord completamente infiltrato" fa crollare le fondamenta del mito su cui si basano le fortune leghiste.
Il mito del laborioso ed autosufficiente nord, isola felice in un paese marcio e corrotto, dove tradizioni e confini celtici vengono difese a spada tratta da popolazioni elmo-cornomunite.
Quelli del "Roma ladrona".
Quelli della padania libera".
Quelli del "padroni a casa nostra".
Quelli "radicati nel territorio".

Ah, qualcuno sta dicendogli che forse, ma forse dopo decenni di queste menate basta guardarsi intorno per vedere che non è così ?
Non basta più il confine sul Po a proteggervi ?

Questo fa paura (giustamente) a Maroni: che si scopra il bluff....

P.S. ieri sera ho visto ( non per intero ) la puntata di EXIT su La7, anch'essa trattava l'argomento, presentando interviste ed approfondimenti sulla realtà brianzola. Probabilmente non vantando uno share importante, non ha suscitato reazioni da parte di Maroni.

Boks XV

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #79 : Giovedì 18 Novembre 2010, 15:46:12 »
no, naturalmente.
mi riferivo alla potente lobby dei paganissimi Centurioni dell'Impero.