Autore Topic: 'Vieni via con me' di Fazio e Saviano  (Letto 13399 volte)

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zorba

'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« : Martedì 12 Ottobre 2010, 07:58:47 »
http://vieniviaconme.blog.rai.it/

Dal prossimo otto novembre in onda per quattro lunedì consecutivi su raitre.

Sempre che i vertici rai non ci ripensino, nel frattempo........  ::) ::) ::)

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #1 : Martedì 19 Ottobre 2010, 07:47:47 »
Come vole(v)masi dimostrare.......  :-[ :-[ :-[

La televisione pubblica italiana non vive un bel momento!

(repubblica.it)

L'ira di Fazio, accuse contro la Rai
"Bloccano il programma con Saviano"


La clamorosa denuncia del conduttore: "A tre settimane dal via di 'Vieni via con me' congelati i contratti dopo che tutto era stato concordato". Per la prima puntata stop a Benigni, Albanese, Paolo Rossi. "Evidentemente la tv non può permettersi di raccontare la realtà"

ROMA - Prima il caso Santoro (che ha fatto il record di ascolti), poi il tentativo di censura a Report 1  (altro record) con le accuse scomposte del ministro Romani, e ora la clamorosa denuncia di Fabio Fazio contro i vertici della Rai alla vigilia del nuovo programma condotto insieme a Roberto Saviano: "Così - dice Fazio - il programma non può andare in onda". La clamorosa presa di posizione del conduttore è per denunciare il mancato via libera ai contratti per Roberto Benigni, Paolo Rossi e Antonio Albanese, previsti come ospiti della prima puntata che dovrebbe andare in onda l'8 novembre in prima serata su Raitre.

"A tre settimane dalla messa in onda - denuncia Fazio - Endemol Italia non ha ancora il contratto, gli ospiti non hanno ancora il contratto e giustamente Saviano dice: 'Così non vado in onda' e io sottoscrivo pienamente". Evidentemente, conclude Fazio "è un momento in cui la tv non può permettersi di raccontare la realtà". Fazio esclude che dietro i ritardi nell'approvazione dei contratti ci siano ragioni di carattere economico: "Benigni ha accettato tutte le condizioni poste dalla Rai", e a quanto si apprende il premio Oscar avrebbe garantito la sua presenza alla prima puntata per un cachet decisamente inferiore a quello percepito per la sua ultima apparizione in Rai, lasciando all'azienda tutti i diritti. "Ma a tre settimane dal via - ribadisce Fazio
- praticamente non ha il contratto nessuno. E per di più oggi abbiamo saputo da Raitre che son stati rimandati indietro contratti sui quali erano già stati presi accordi. Ora basta".

Infine Fazio precisa: "Lo abbiamo già detto prima dell'estate: i programmi o si fanno bene o non si fanno, le vie di mezzo non esistono. Ci siamo messi a lavorare e abbiamo raccontato per filo e per segno all'azienda la trasmissione, nella quale Saviano avrebbe voluto parlare di mafia e politica, di emergenza rifiuti, di carceri, di ricostruzione all'Aquila, di delegittimazione e macchina del fango. Capisco che sono argomenti che fanno paura".

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #2 : Martedì 19 Ottobre 2010, 08:49:25 »
(Il Fatto Quotidiano 19.10.2010)

LA RAI CENSURA ANCHE BENIGNI E SAVIANO

Bloccato “Vieni via con me” per i dialoghi su B. e la malavita

di Beatrice Borromeo e Carlo Tecce

Roberto Benigni e Roberto Saviano che dialogano dei rapporti tra Silvio Berlusconi e la malavita in diretta su Raitre: il peggior incubo del direttore generale Mauro Masi poteva diventare realtà nel nuovo programma Vieni via con me. Testi già scritti (di cui il premio Oscar e lo scrittore di “Gomorra” vanno anche molto fieri) ed esordio previsto per l’8 novembre. Ma gli autori non hanno tenuto conto delle “pressioni da Zimbabwe” che anche questa volta il Cavaliere deve aver esercitato sui vertici di viale Mazzini. Così è arrivato, ufficiale, il veto della Rai che ha bloccato i contratti di Benigni, Antonio Albanese e Paolo Rossi, i quali erano disposti a lavorare anche a titolo gratuito. La trattativa con il produttore Endemol, che detiene i diritti del format, va avanti da mesi, ma non è andata a buon fine perché l’azienda non voleva contrattualizzare Saviano. Lo scrittore, rappresentato proprio da Endemol, doveva debuttare da conduttore assieme a Fabio Fazio per quattro puntate pronte dallo scorso febbraio.

La notizia dell’ultima censura ex ante in casa Rai arriva in un lunedì nero per Masi. Annozero continuerà nonostante la sanzione imposta dal dg a Michele Santoro. Il conduttore di Annozero ha annunciato di aver interrotto l’appello al suo pubblico perché, come prevede la legge, la sua richiesta di accedere all’Arbitrato ha sospeso l’applicazione della sanzione fino a che un giudice deciderà. Poi il caso Report: domenica l’avvocato del premier Niccolò Ghedini ha tentato, invano, di impedire la messa in onda della trasmissione condotta da Milena Gabanelli. E la faccia di Masi a Porta a Porta parlava da sola. (n.d.s. - vedi foto nel topic 'vip reloaded'....) Pur presente in collegamento dal suo studio in viale Mazzini (una foto con Benedetto XVI e un gagliardetto della Lazio) Bruno Vespa deve sperare che Masi sia particolarmente distratto.

Perché se ogni secondo il direttore generale invoca il pluralismo e il contraddittorio, né l’uno né l’altro hanno sfiorato le poltrone bianche di Porta a Porta, dove il conduttore ha inscenato un processo di un’ora e mezza a Santoro e Annozero, senza un rappresentante del programma. Di più: la platea era sbilanciata a destra con i direttori di Panorama (Giorgio Mulè), Libero (Maurizio Belpietro), e il senatore Maurizio Gasparri (Pdl). Dall’altra parte l’ambidestro Piero Sansonetti (Calabria Ora), il morbido Matteo Colaninno (Pd) e il segretario della Fnsi, Franco Siddi. Masi aveva l’aria dimessa di chi deve incassare, anzi si condanna a subire l’ennesima sconfitta nella battaglia contro Santoro: “Questa faccenda ha stancato me e anche voi e spero che oggi sia l’ultima volta che torni a parlare del tema. Abbiamo applicato le norme della Rai e del diritto del lavoratore, e la sanzione sarà applicata quando il percorso sarà compiuto”. A differenza del “vedremo” detto con ghigno da Gianluigi Paragone, stavolta Masi sulla presenza in video di Annozero deve arrendersi alla legge. Ma bastava leggere il titolo di Porta a Porta – “Le regole valgono per tutti?” – per capire il tenore della puntata. E l’introduzione di Cecilia Primerano – lodata da Masi – completava l’opera: “In una televisione fatta di insulti, ci sta pure il vaff di Santoro”. Il video della metafora viene stipato in due secondi per confondere le idee. E di ripresa in ripresa, come su un ring con un pugile solo, i protagonisti hanno seminato dubbi e bugie. Hanno fatto riferimento a una sospensione di Santoro per una puntata di Samarcanda su Salvo Lima, e non è vero. E Gasparri, mentendo a sua volta, allude al suicidio del maresciallo Antonino Lombardo nei giorni successivi a Tempo Reale: due sentenze hanno già condannato chi ha tirato in ballo Santoro. Informate Vespa.

CiPpi

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #3 : Martedì 19 Ottobre 2010, 09:08:33 »
al  di  la' di  tutte  le  tematiche relative al  problema censura, vecchio  come un premio nobel  e la  morte  di un  anarchico, ci si  rende  conto  che  sarebbe  molto piu' necessario  annotare che ad  oggi l'unica alternativa  politica a Mr.B  e' la lega  del  Siur  B?

POMATA

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #4 : Martedì 19 Ottobre 2010, 15:07:14 »
Un bel grande fratello edizione d'oro e passa la paura...

CiPpi

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #5 : Martedì 19 Ottobre 2010, 16:06:18 »
potrebbe aiutare anche pensare che la tecnica 'daji addosso a Berlusconi che prima o poi cade', non dia  i risultati sperati.

anzi.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #6 : Mercoledì 20 Ottobre 2010, 07:21:48 »
A proposito della professionalità del lazialissimo Masi (d.g. Rai).......

Se anche il tutto fosse una questione di compensi economici ai partecipanti alla trasmissione, sarebbe brutto far scegliere agli abbonati come spendere i propri soldi del canone; se per sciropparsi infinite dirette pomeridiane da Avetrana o per sentire qualcuno parlare dei problemi che realmente interessano i comuni mortali di questo assurdo Paese che si sta dimostrando l'Italia?!?  ::) ::)



(Il Fatto Quotidiano 20.10.2010)

MASI A SAVIANO: VAI VIA CON FAZIO

“Non vogliono terremoto e mafia in tv”

(di Carlo Tecce)

Poi verranno cifre, soldi e repliche, oggi c’è un vuoto nel palinsesto di Raitre. Non c’è Vieni via con me: “Le condizioni sono terribili. Come possiamo andare in onda?”, ripete Roberto Saviano, tre volte in un giorno, stanco di una Rai che tradisce se stessa, promette e non mantiene. Quando c’è un siparietto o un programma che sfugge a circolari e bavagli, dialoghi su mafia, monnezza, terremoto e governo, il direttore generale Masi fabbrica indiscrezioni sui compensi, diffonde false   notizie per nascondere una censura vera: “Con un chiaro di luna pazzesco, Roberto Benigni osa trattare per 250 mila euro?”. E passa che Benigni nemmeno li ha chiesti quei soldi, che la Rai ha approvato la scheda di Vieni via con me e relativi costi, che per le “riflessioni sui conti” Fazio e Saviano hanno rinunciato a Bono Vox. La cronaca e il calendario parlano da sé: il debutto di Vieni via con me è previsto lunedì 8 novembre, a tre settimane dal video mancano l’accordo principale con la casa di produzione Endemol, i contratti di Saviano, Benigni e addirittura le bozze per ospiti come Claudio Abbado, Antonio Albanese e Paolo Rossi. Mauro Masi spesso cerca di smontare il palinsesto, quasi mai riesce a togliere un pezzo, ma il dire e il rettificare, il fare e l’impedire è una goccia cinese che scava i nervi di conduttori e giornalisti.

Pressioni continue
SUPERATI MESI di rinvii e trappole, un bel giorno denunciano le pressioni: “A queste condizioni Vieni via con me è fermo”, e non serve capire chi l’ha dichiarato ieri, se Paolo Ruffini, direttore di Raitre o Fazio, Saviano, Albanese o un autore, regista. Difatto, tutti. Martedì per l’ennesima volta, la Rai spedisce al mittente i contratti, aria di censura fresca, eppure letti i giornali e consultati i soliti avvocati Masi aggira la questione: “Non ci sono rischi né problemi. Soltanto riflessione sui costi e valutazioni degli uffici preposti”. Loris Mazzetti (capo-struttura di Raitre) conserva ogni piccolo particolare dell’ostruzionismo: “Questa è una grande bugia: la Rai aveva definito ‘congruo’ l’ingaggio per Benigni e gli altri. Ora ci rassicurano su Benigni, poco: noi vogliamo la libertà di ospitare Albanese o Rossi o chiunque possa dare il suo contributo artistico”. Intervistato da Enrico Mentana al Tg La7, lo scrittore di Gomorra svela i trucchi di viale Mazzini: “Nulla è risolto. Hanno cercato di legittimare i ritardi con cifre assurdi. Anche perché tutti hanno annunciato – aggiunge Saviano – di voler partecipare a titolo gratuito. Forse ho sbagliato a inviare la scaletta degli argomenti, non vogliono che si parli di terremoto e mafia in televisione ... Questo è un nuovo strumento per frenare persone che vogliono parlare a un grande pubblico. Far capire che può esistere un modo nuovo di fare tv. O forse antico: raccontare, parlare, discutere. La risposta (dei dirigenti Rai) è stata: ‘Preferiamo intrattenere le persone piuttosto che fare un racconto. E se lo devi fare, fallo per poche persone, per l’élite che già la pensa come te’. Io sono l’ostacolo? Me ne vado”. Masi giura di aver pronta la penna, ma in Rai chiudono il telefono a precisa domanda: “Quando firma?”. Tu-tu-tu... La tecnica di Masi è semplice, già sperimentata per Annozero e Parla con me: lento sabotaggio per sospendere le decisione sino all’ultimo secondo. In una riunione estiva, l’unica tra i due, il direttore generale aveva blandito Fazio: “Vuoi rinviare Vieni via con me all’anno prossimo? Tranquillo, nessun problema”. Endemol e Raitre consegnano il progetto a febbraio e iniziano a lavorare in aprile e per la firma di una matricola, il numerino che avvia la burocrazia Rai, pazientano sino a settembre.

Tormentone sulle puntate

POI C’È il tormentone puntate: prima quattro in un mese, poi due ogni due settimane, sì il mercoledì, no il lunedì e viceversa. Vieni via con me è precario, forse andrà in onda, forse mai più. Endemol ha speso almeno 100 mila euro per i preparativi, la concessionaria Sipra ha venduto circa 4 milioni di euro in pubblicità. E proprio non regge “la fesseria”, dice Saviano, dei conti in disordine: il programma costerà intorno ai 3 milioni di euro, quindi un milione sarà per le casse di viale Mazzini. Proprio la salute economica della Rai sembra interessare poco al direttore generale, costretto dai vice (Comanducci, Marano, Leone e Lei) a convocare per domani una riunione sul piano industriale. Uno dei quattro confida al Fatto: “Siamo incazzati. Vogliamo i dettagli, altrimenti...”. Sarà rottura.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #7 : Lunedì 1 Novembre 2010, 17:35:33 »
Visione consigliata ad un pubblico adulto (o che aspirerebbe a divenire tale non solo di nome......)


http://vvcm.blog.rai.it/2010/10/27/i-tuoi-elenchi/

Per chi volesse contribuire fattivamente alla realizzazione del programma.

Lo so che lunedì prossimo ci sarebbe da vedere grande 'fardello' e Lazialità in tv di Guidone, ma per quanto riguarda il primo programma mi limito ad un semplicissimo no comment, mentre per quello di Guidone c'è sempre la replica del pomeriggio di martedì (sempre che le cose domenica prossima vadano in un certo modo......)  8)

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #8 : Venerdì 5 Novembre 2010, 07:52:11 »
(Il Fatto Quotidiano 05.11.2010)

Benigni-show “gratis” per Fazio e Saviano: prove a porte chiuse

Prime prove, a porte chiuse, per Roberto Benigni negli studi Rai di Milano Mecenate. L’attore toscano ha iniziato verso le 19 di ieri la prova della performance che regalerà (letteralmente, perchè dopo le polemiche dello scorse settimane ha deciso di esibirsi gratuitamente) al programma Vieni via con me di Fabio Fazio e Roberto Saviano, per la puntata d’esordio di lunedì, in prime time su Raitre. Nello studio per le prove di Benigni sono potuti rimanere solo pochissimi addetti ai lavori: oltre ai due conduttori, gli altri autori Francesco Piccolo, Marco Posani, Michele Serra e Pietro Galeotti, il regista Duccio Forzano e il manager dell’attore, Lucio Presta.
Il monologo di Benigni dovrebbe durare circa mezz’ora, tutto puntato all’ironia sull’attualità. I temi che il programma affronterà nelle quattro puntate (ma ad oggi non è stata ufficialmente comunicata la sequenza): dalla mafia all’emergenza rifiuti, dalle carceri alla ricostruzione post-terremoto in Abruzzo. Il programma è stato annunciato come “un ritratto civile del nostro Paese, che racconterà l’Italia di oggi attraverso delle storie emblematiche”.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #9 : Martedì 9 Novembre 2010, 08:08:09 »
Fantastico!






Offline benvolio

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #10 : Martedì 9 Novembre 2010, 08:15:20 »
Fantastico, aldila' di tutto, fantastico. Senza entrare nel merito, ripeto: fantastico!

Offline AlenBoksic

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #11 : Martedì 9 Novembre 2010, 08:25:43 »
Più che fantastico.
La dimostrazione di come ciò che vediamo alla televisione sia m**da, spesso neanche fritta.
E il ribaltamento del teorema che vuole che nel piccolo schermo non si possa fare qualità: basta volerla fare.

Voglio 11 Scaloni

Offline syrinx

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #12 : Martedì 9 Novembre 2010, 09:16:23 »
Splendida trasmissione.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #13 : Martedì 9 Novembre 2010, 10:44:51 »
Incoraggiante notizia (a prescindere dai motivi che abbiano indotto le persone a guardare la trasmissione).

(ilmessaggero.it)

Record di Fazio, Saviano e Benigni in tv:oltre 7,5 milioni per Vieni via con me

ROMA (9 novembre) - Record d'ascolti storico su Rai Tre per la prima puntata di vieni via con me, il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano che ieri ha ospitato una lunghissima performance di Roberto Benigni. Il programma è stato visto da 7.622.677 spettatori, pari al 25,48% di share. La trasmissione ha registrato anche 18.019.000 contatti con una permanenza record del 42.30%.

Tra gli interventi di Saviano, un monologo sull'unità d'Italia e sulla consapevolezza che «chi pensa, come la Lega, che spaccare il Paese sia un modo per renderlo più forte, dice un'idiozia. Il tricolore rappresenta il sogno di poter costruire un paese che emancipasse gli italiani dalle ingiustizie, che li emancipasse dal dolore. La Costituzione è unica: unica lingua e unico sangue come nel sogno di federalismo solidale di Carlo Cattaneo. La Lega sostiene che un'Italia non unita possa essere più forte, ma non è così. Dividere l'Italia è un'idiozia. Se il Paese si spezza diventa debole, diventa periferia di altri paesi e di altre economie. Rompere l'unità, oggi, significa perdere l'idea che siamo un popolo che può decidere per sè».

Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #14 : Martedì 9 Novembre 2010, 12:34:09 »
Incoraggiante notizia (a prescindere dai motivi che abbiano indotto le persone a guardare la trasmissione).

(ilmessaggero.it)

Record di Fazio, Saviano e Benigni in tv:oltre 7,5 milioni per Vieni via con me

ROMA (9 novembre) - Record d'ascolti storico su Rai Tre per la prima puntata di vieni via con me, il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano che ieri ha ospitato una lunghissima performance di Roberto Benigni. Il programma è stato visto da 7.622.677 spettatori, pari al 25,48% di share. La trasmissione ha registrato anche 18.019.000 contatti con una permanenza record del 42.30%.

Tra gli interventi di Saviano, un monologo sull'unità d'Italia e sulla consapevolezza che «chi pensa, come la Lega, che spaccare il Paese sia un modo per renderlo più forte, dice un'idiozia. Il tricolore rappresenta il sogno di poter costruire un paese che emancipasse gli italiani dalle ingiustizie, che li emancipasse dal dolore. La Costituzione è unica: unica lingua e unico sangue come nel sogno di federalismo solidale di Carlo Cattaneo. La Lega sostiene che un'Italia non unita possa essere più forte, ma non è così. Dividere l'Italia è un'idiozia. Se il Paese si spezza diventa debole, diventa periferia di altri paesi e di altre economie. Rompere l'unità, oggi, significa perdere l'idea che siamo un popolo che può decidere per sè».

E' la dimostrazione che se fai scegliere tra merxa e cioccolata il pubblico sa cosa vuole.
Certo che se il menù è fatto solo di merxa...

Offline BobLovati

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Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #15 : Martedì 9 Novembre 2010, 12:39:36 »
D´accordo con gli apprezzamenti postivi; ci mancherebbe ... !

Ma occhio alla reazione di giornalai, televisionari di bassa lega, trasmissioni chiacchieranti del pomeriggio/sera, prime porte ecc. ecc.

Sarà quasi più importante saper leggere la paura e le immancabili contromosse nelle reazioni di chi è contro , di quello che abbiamo visto ieri sera; occhio !!!
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Giglic

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #16 : Martedì 9 Novembre 2010, 12:45:02 »

Ma occhio alla reazione di giornalai, televisionari di bassa lega, trasmissioni chiacchieranti del pomeriggio/sera, prime porte ecc. ecc.

Sarà quasi più importante saper leggere la paura e le immancabili contromosse nelle reazioni di chi è contro , di quello che abbiamo visto ieri sera; occhio !!!

100%. Ma quello sta a noi italiani. E' importante vedere che se si può scegliere, si sceglie bene.

baol

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #17 : Martedì 9 Novembre 2010, 13:11:19 »
D´accordo con gli apprezzamenti postivi; ci mancherebbe ... !

Ma occhio alla reazione di giornalai, televisionari di bassa lega, trasmissioni chiacchieranti del pomeriggio/sera, prime porte ecc. ecc.

Sarà quasi più importante saper leggere la paura e le immancabili contromosse nelle reazioni di chi è contro , di quello che abbiamo visto ieri sera; occhio !!!

100%, in questo periodo di declino dell'imperatore, una (splendida) trasmissione come quella vista ieri non credo possa essere digerita tanto facilmente dai dispensatori di letizia che governano i media....

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #18 : Mercoledì 10 Novembre 2010, 07:47:04 »
(Il Fatto Quotidiano 10.11.2010)

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

Il panino con Dante

(di Luigi Galella)

Somiglia infine quasi al Papa, Benigni. Nel giorno in cui Karol Wojtyla, dalla valle dei Templi di Agrigento, si scagliò contro i mafiosi con l’indice della mano destra sollevato e la voce stentorea: “Verrà il giudizio di Dio!” Colpiva allora l’impeto civile e virile del pontefice, che rivestiva la sua invettiva di una connotazione guerriera. Quasi avesse voluto spogliarsi dei paramenti liturgici e mostrare il petto a quei nemici del Signore, che pure esortava a convertirsi. Era il 9 maggio del 1993, non era trascorso neanche un anno dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. 

Allo stesso modo, Roberto Benigni si è rivolto a “Sandokan”, Francesco Schiavone, e lo ha sfidato in un’esortazione paradossale, geniale, “folle” (“Vieni via con me”, Rai3, lunedì, 21.10). Chiedendo al boss dei Casalesi, con lacerante effetto straniante, di “ammazzare” Saviano. Ma di farlo con un libro. Parole di un “buffone”, come lui stesso ha chiarito. Perché certe cose “le possono dire solo i santi e i buffoni”. Facendo quindi pendant con la santità di Wojtyla, il “buffone” Benigni ha invitato il criminale di Casal di Principe a una conversione forse più ardua di quella religiosa: lo ha sfidato a scrivere un libro. Perché, “come dice Sergio Leone, quando un uomo con la biro incontra un uomo con la pistola, l’uomo con la pistola è un uomo morto”. Il “fucile” di “Per un pugno di dollari” si trasforma nella biro di Benigni, in un ribaltamento utopico, messianico, in cui il registro comico si alterna a quello profetico: “Va riconosciuta a ogni essere umano la piena appartenenza all'umanità”. È il momento più alto della performance del comico toscano, che si trova ora a fianco di Roberto Saviano, e lo stringe e lo abbraccia. E ha parole “serie” stavolta anche per il premier, che va “rispettato perché è il nostro presidente del Consiglio”, ma che tra tante cose intelligenti qualche volta “dice sciocchezze”. Come ad esempio quando inveisce contro quegli scrittori che con le loro opere sulla mafia offrono una cattiva immagine dell’Italia all'estero. Al contrario, “bisogna guardarlo in faccia il male”, ricorda Benigni, come fece Dante, che scese all’inferno per raccontarlo. Allo stesso modo, non sono le fiabe che generano i draghi, ma è solo attraverso le fiabe che si racconta ai bambini “che i draghi possono essere sconfitti”.

È la cultura il tema della serata. La biro che si sostituisce al fucile e il libro che vince sulla morte. È il racconto del male e il male come racconto. La “macchina del fango” di ieri e di oggi, quella che aveva insudiciato Giovanni Falcone per gran parte della sua vita, con attacchi che provenivano da destra e da sinistra. 
Così quando Saviano e Fazio in conclusione leggono alcune frasi “memorabili”, capita di riascoltare quella del nostro ministro più “colto”, Giulio Tremonti, il quale giorni fa per rispondere a chi gli chiedeva ragione dei tagli all’Università, ha chiosato: “Fatevi un panino con Dante Alighieri”. Una frase di sofisticata rozzezza da far impallidire Goebbels, a sua volta a disagio con le “biro”, che quando sentiva parlare di cultura, com’è noto, “metteva mano alla pistola”.

zorba

Re:'Vieni via con me' di Fazio e Saviano
« Risposta #19 : Giovedì 11 Novembre 2010, 08:44:49 »
(Il Fatto Quotidiano 11.11.2010)

Caro Roberto, datti una spettinata

(di Marco Travaglio)

I dati d’ascolto hanno già fatto giustizia delle censure preventive tentate dai Tafazzi della Rai contro Vieni via con me. Sulla qualità del programma nessuno ha avuto nulla da ridire: sarebbe curioso il contrario, in una tv farcita di politicanti, servi, mignotte di regime e silicone. Solo in un Paese ridotto a lazzaretto uno scrittore del calibro di Saviano attenderebbe quattro anni dal trionfo di Gomorra prima di avere in tv uno spazio tutto suo. Ciò premesso, Roberto potrebbe convenire con noi che molti, da uno come lui, si aspettavano qualcosa in più. Non c’era bisogno di scomodare lui per dire che Falcone era un uomo giusto e per questo fu vilipeso in vita e beatificato post mortem: tutte cose ampiamente risapute. Da Saviano ci si attende che parli dei vivi, non dei morti già santificati: cioè di quei personaggi (magistrati, ma non solo) che oggi rappresentano una pietra d’inciampo per il regime e proprio per questo, come Falcone, vengono boicottati, screditati e infangati appena osano sfiorare certi santuari. Elencarli è superfluo, li conosciamo bene. E conosciamo gli argomenti tabù di cui in tv conviene non parlare, perché chiunque ci abbia provato s’è ritrovato in mezzo a una strada o in un dossier di Pio Pompa e i suoi fratelli. L’impressione è che, nel programma di Fazio e Saviano, si sia deciso di rinviare ad altra data i temi più scottanti (mafia e Stato, trattative sulle stragi, monnezza e politica camorrista, casi Dell’Utri, Cuffaro, Schifani), lasciando al magnifico Benigni il ruolo del rompighiaccio. Speriamo che vengano recuperati nelle prossime puntate. La critica, dunque, investe non tanto Saviano, quanto i suoi autori, che hanno allestito il perfetto presepe della sinistra politicamente corretta, con tutti i santini, gli angioletti, i pastori, le pecorelle e le altre statuine leccate e laccate, pettinate e patinate. La versione televisiva delle figurine Panini 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'ane. Da quel presepe, in cui è appena entrata la statuina di un Vendola sempre più imparruccato, devono sparire le figure controverse, scapigliate, borderline. E allora, per una malintesa par condicio, ecco l’assurdo parallelo tra la “fabbrica del fango” dei corvi anti-Falcone e chi, magari sbagliando ma mettendoci la faccia, criticò il giudice poi morto ammazzato. Chi scrive pensa che il grande Sciascia, mal consigliato, prese un’epica cantonata accomunando Borsellino ai “professionisti dell’antimafia”, infatti ne fece pubblica ammenda in un incontro con Borsellino. Ma tutt’altro discorso meritano i rilievi che molti suoi amici mossero a Falcone quando andò a lavorare per il ministro Martelli nel governo Andreotti. Saviano ha mostrato l’avvocato Alfredo Galasso mentre, sul palco di Costanzo, invitava l’amico Giovanni a “uscire dal palazzo” maleodorante di cui entrambi conoscevano i padroni di casa e i rapporti con la mafia già immortalati – Leoluca Orlando lo ricordò quella sera, nella staffetta Santoro-Costanzo – nelle relazioni dell’Antimafia. Chi l’ha detto che avesse torto Galasso e ragione Falcone? Il fatto che Falcone sia un martire cristallino della lotta alla mafia non significa che non abbia mai sbagliato in vita sua. Il suo primo progetto di Superprocura (assoggettata al governo) disegnato con Martelli suscitò la rivolta di centinaia di magistrati, Borsellino compreso. E in ogni caso Galasso le critiche a Falcone le mosse vis à vis, senza nascondere la faccia o la mano in dossier o lettere anonime. Che c’entra allora Galasso con la fabbrica del fango? Non a torto, Aldo Grasso ha definito gli eccessi di retorica di Vieni via con me come un antipasto del governo di unità nazionale. Lunedì sera il conformismo “de sinistra” che pettina tutti allo stesso modo ha sbaragliato il conformismo berlusconiano del Grande Fratello. Ma c’è da dubitare che sia quello l’antidoto al berlusconismo. Questo sarà pure al tramonto, ma almeno è durato trent’anni. Il presepe del perfetto progressista rischia di stufare molto prima.