Ora Ancelotti rischia il posto
Tre settimane per risorgere
Secondo i giornali inglesi Abramovich avrebbe dato un mezzo ultimatum al tecnico italiano, ritenuto il principale responsabile del brutto momento del Chelsea. Che, nel frattempo, continua a perdere pezzi in difesa (Ivanovic out un mese). Al Liverpool scoppia il caso Riera: dopo aver attaccato pubblicamente Benitez lo spagnolo è stato ceduto in Russia
- Tre settimane. Ventuno giorni. Questo il tempo che rimarrebbe a Carlo Ancelotti per salvare la stagione del Chelsea e, conseguentemente, la sua panchina, stando a quello che riporta il Mirror Sport, secondo cui una parte della dirigenza Blues, quella più vicina a Roman Abramovich, avrebbe puntato il dito contro l’allenatore piuttosto che contro i giocatori per le appena cinque vittorie nelle ultime undici partite.
Ancelotti (a sin.) a colloquio con Drogba. Ap partite decisive — Un periodaccio culminato con l’eliminazione dalla Champions League ad opera dell’amico-nemico, José Mourinho, e con il successivo pareggio contro il Blackburn, che ha fatto scivolare il Chelsea al terzo posto in classifica nella Premier League, dietro alla capolista Manchester United e all’Arsenal. Insomma, se Carletto vorrà restare a Stamford Bridge dovrà invertire la recente tendenza e inanellare una serie di vittorie, a partire da domani contro il Portsmouth, passando per la supersfida dell’Old Trafford in programma il sabato di Pasqua e finendo con la semifinale di FA Cup contro l'Aston Villa. A far arrabbiare Abramovich e soci pare essere stata la mancanza di reazione mostrata in campionato dalla squadra, dopo la bruciante sconfitta in Champions. Una mancanza che – sostiene il tabloid - sarebbe da imputare all’allenatore: da qui, la concreta ipotesi che possa andarsene a fine stagione, a maggior ragione se dovesse fallire gli obiettivi che restano.
mikel vuole il double — E proprio del “double” ha parlato anche Jon Obi Mikel, spiegando che se i Blues dovessero perdere campionato ed FA Cup “sarebbero davvero guai” e invitando i compagni “a giocare come una squadra e non da soli”. Un’accusa nemmeno troppo velata, che fa il paio con quelle che compaiono sul Daily Express dove si sottolinea come il Chelsea di Mourinho fosse una macchina da calcio pressoché invincibile e con un istinto del gol pazzesco: qualità che sono letteralmente “evaporate” due anni e mezzo dopo la cacciata dello Special One, insieme con la capacità di conquistare dei trofei, dando l’impressione che la squadra manchi oggi della necessaria forza mentale per vincere. E la colpa è sì di Ancelotti, chiamato apposta per riportare i Blues ai fasti dell’epopea dello Special One, ma non solo sua, perché è indubbio che la difesa (John Terry in testa) stia perdendo colpi, mostrando i segni di un’eccessiva fragilità non solo fisica ma anche psicologica.
si ferma ivanovic — E a conferma di ciò, ecco l’ennesimo infortunio di un uomo del reparto arretrato: questa volta a gettare la spugna è stato Branislav Ivanovic, fermato da un problema ai legamenti del ginocchio che lo terrà fuori dai giochi per almeno un mese. Una tegola che davvero non ci voleva per Ancelotti, che ora si trova senza terzini destri e sinistri titolari, visto che anche Jose Bosingwa ed Ashley Cole sono entrambi out fino a fine stagione (ginocchio il primo, caviglia il secondo).
Benitez (a sin.) e Riera, che guarda già altrove... Ap liverpool: via il ribelle riera — E da un infortunio rientra oggi anche Albert Riera, ma la sua permanenza al Liverpool è ormai questione di ore, visto che il giocatore dovrebbe trasferirsi al Cska Mosca entro fine settimana. I Reds hanno, infatti, accettato l’offerta di 6 milioni di sterline (pari a poco meno di 7 milioni di euro) della squadra russa per liberarsi dell’attaccante che, come ricorda il Sun, una settimana fa su una radio spagnola attaccò duramente Rafa Benitez (“non ha dialogo con i giocatori”) e definì la squadra “una barca che affonda”. Risultato: Riera venne bandito immediatamente dalla rosa e ora il 27enne è pronto ad emigrare in Russia (dove il mercato è ancora aperto), con grande gioia della moglie siberiana Yulia Koroleva, sposata l’anno scorso.
Simona Marchetti
