da Gazzetta.it
Borgonovo: "Il mio amico Mario
un ragazzo da proteggere"
L'ex attaccante del Milan, affetto da Sla, ha ricevuto la visita del bomber del City, di cui ha apprezzato la sensibilità e per questo ha voluto renderla pubblica
MILANO 7 ottobre 2010 - Una visita a sorpresa. Privata. E tale avrebbe dovuto rimanere se Borgonovo non avesse deciso di renderla pubblica sulle nostre colonne, sedotto dalla umanità di Balotelli conosciuto tempo fa proprio in Gazzetta.
Ciao Mario, ciao Antony, amico di Balotelli da sempre. La punta del Manchester City si è presentata così, senza che io lo sapessi. D'altronde il suo carattere non è mai banale e sotto questo aspetto ci assomigliamo. Come va il ginocchio? Hai ricominciato ad allenarti? Mi è sembrato quasi timido nel rispondermi. Poi ragionando ho capito che un ragazzo di soli vent’anni, dotato di grande sensibilità, aveva bisogno di qualche minuto per metabolizzare il fatto di vedermi immobile in un letto con una macchina che mi permette di respirare. Vi dirò, cari lettori, che la cosa mi ha fatto molto piacere. Dimostra che il "bimbo" ha rispetto e sensibilità. Dovevo essere io a metterlo a suo agio, e così ho fatto. Alla fine, Mario è rimasto con me circa tre ore: abbiamo parlato con tanta semplicità proprio perché è un ragazzo semplice. E mi ha fatto capire che lui e le sue bravate sono solo autodifese, visto e considerato che ha solo vent'anni.
Avevo scommesso con un mio amico che Prandelli non l'avrebbe convocato in Nazionale, per via della sua stupidera. Ma ora, col senno di poi, sono convinto che Cesare abbia visto giusto e sono felice che un talento così faccia parte della nazionale italiana. Il Balo stravede per il nuovo cittì, con lui in azzurro si sente a suo agio e protetto. Perciò se vogliamo che il talento di Balotelli ci dia delle soddisfazioni dobbiamo proteggerlo in modo che lui si senta sereno. Io, facendo così, ho visto un ragazzo normale con tanta voglia di vivere la sua vita come fanno tutti i ventenni di questo mondo.
Devo ammettere che Mario mi ha trasmesso molto in quelle tre ore passate a casa mia, per una volta sono io che devo dire grazie. È molto attaccato alla famiglia e soprattutto ha personalità: mi ha confessato che entro i ventiquattro anni riuscirà a vincere il Pallone d'oro... Beh, meglio ragionare così che piangersi addosso. Mario, ti auguro di ottenere tutto il meglio dalla vita e ti ringrazio per aver mantenuto la promessa di venirmi a trovare. Un abbraccio.
Stefano Borgonovo