Maledetto

[Skorpius]

In tarda notte chi l'ha visto era finito da un pezzo. Ha dovuto chiudere in fretta per lasciare il campo alle zuffe tra Livia Turco e Daniela Santanchè.

Ti confondi con qualche altro programma sul quale ti sarai - rispettosamente, per carità - rapidamente spostato per seguire gli sviluppi della vicenda.

non hai letto bene

[disabitato]

ma di fronte ad una confessione come quella dello zio, ci dobbiamo aspettare un processo decennale oppure è questione di una mezzora?

[Skorpius]

ma di fronte ad una confessione come quella dello zio, ci dobbiamo aspettare un processo decennale oppure è questione di una mezzora?

proprio perchè c'è una confessione del genere che differenza ci sarebbe?

[disabitato]

Fermo restando i tre gradi di giudizio, è ancora necessario per l'accusa presentare prove oppure il processo si potrebbe "non fare", vista la confessione, e comminare la pena prevista dal codice?

[Domizio]

non hai letto bene

non hai scritto bene

[giggio]

Fermo restando i tre gradi di giudizio, è ancora necessario per l'accusa presentare prove oppure il processo si potrebbe "non fare", vista la confessione, e comminare la pena prevista dal codice?

penso che in questi casi la difesa si possa attenere solamente a cercarre di ridurre la pena, magari accertando che non ci sia stata premeditazione, oppure qualche perizia pscichica... ma parlo da completo ignorante

[Sanfatucchio]

Qualsiasi pena non sarebbe abbastanza sufficiente per punire questo sporco misero uomo

[zorba]

[BobLovati]

lo so, è brutto ed antipatico dirlo, ma ...

un paio di giorni fa, avevo visto l´intervista rilasciata da questo signore malato, credo molto malato; dopo le prime parole mi sono detto che l´assassino ( se assassinio c´era stato ... ) era lui !


Sarà la mia passione per i gialli o, magari, le poche rimembranze latine, che mi hanno fatto balenare in mente la domanda tipica, in questi casi : " cui prodest "
E non sono affatto contento né orgoglioso di averci indovinato, lo giuro ...

[sassoxsasso]

Porta a Porta è nulla in confronto a quello che è successo ieri sera a "chi l'ha visto?"

mi hanno riferito di cose degne dei più lugubri sciacalli.


povera ragazza e povera mamma.


che siate maledetti giornalettari!

la malattia mentale: desiderare una quindicenne, cercare di violentarla, ucciderla e poi, solo dopo, usarle l'ultima violenza.

vi ricordo che questo tipo era considerato una persona normale. possibile che chi gli viveva accanto non si era accorto di tali enormi distorsioni?

ho una figlia 15enne. è stata lei a volerne parlare.

[sfumatura]

Mi dispiace che quando entrerà in carcere lo metteranno in isolamento, per evitargli la legge dei detenuti, che spesso è migliore di quella dei giudici.

Povera ragazza, per quanto raccapricciante ho avuto un sollievo a pensare che la violenza sessuale l'ha subita da morta, almeno non ha sofferto anche quella umiliazione.

[WombyZoof]

povera figlia, che orrore.  non so dove ho letto che le molestie andavano avanti da tempo e sarah se ne era lamentata con la cugina. ma poi, la paura l'omertà il terrore o la consapevolezza di avere  un padre mostro prevalgono, ed è spaventoso..


sulla sciarelli. è andata avanti un quarto d'ora con quello scempio. signora ha capito? portategli un bicchier d'acqua, ecco l'agenzia è uscita ma non è l'ansa, sembra che abbiano trovato il corpo, ma aspettiamo conferme, signora vuole provare a parlare lei con i carabinieri, dategli il telefonino, ecco ora anche repubblica parla del corpo ritrovato... e così via"

 ma era così difficile chiudere il collegamento, dicendo "prima di andare avanti trattandosi di notizie molto gravi e da verificare, preferiamo congedarci con la signora e lasciarla con l'avvocato e i suoi  amici", e farlo SUBITO?

[Daniela]

ma sentilo sto bastardo,
bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo bastardo

[fiDelio]

la Sciarelli vergognosa, mi auguro vivamente che venga interdetta da qualsiasi trasmissione televisiva.

[Aquilotta del Nord]

La vicenda è tragica, e qualsiasi commento che non sia di estrema compassione per la povera vittima mi parrebbe fuori luogo. Lo dico naturalmente per me, è un sentimento mio.
Ma mi inquietano e non poco anche questi rigurgiti forcaioli che leggo un po' ovunque (non qui, intendo sulla rete in generale, Facebook in prima linea): inneggiare alla pena di morte e ad altre sevizie mi lascia l'amaro in bocca, e ci sto andando cauta con le parole... la legge del taglione non ha mai risolto nulla, e comunque non sarebbe giustizia, ma solo sete di vendetta.
Di fronte a notizie atroci e violente, leggo un numero altrettanto alto di atrocità e violenze, e destano in me altrettanto disgusto.

[rash]

concordo con Aquilotta del nord
comminare la pena di morte sarebbe solo vendetta,
e nei paesi dove vige non ha risolto un'emerita mazza (se vogliamo passare sul piano pratico e non filosofico)
il reato cosa prevede l'ergastolo, che sia ergastolo, se dimostreranno che ci sono delle attenuanti che se ne tenga
conto, c'è la legge rispettiamola, il far west non risolve niente.
comunque certa gente fa veramente schifo (parlo dello zio a scanso di equivoci)
e mi fanno schifo anche i giornalisti che non rispettano mai il dolore dei parenti, e le persone che vanno in trasmissioni del cavolo in tv sia a pontificare sia a raccontare i cazzi loro e della loro famiglia bah

[chemist]

La vicenda è tragica, e qualsiasi commento che non sia di estrema compassione per la povera vittima mi parrebbe fuori luogo. Lo dico naturalmente per me, è un sentimento mio.
Ma mi inquietano e non poco anche questi rigurgiti forcaioli che leggo un po' ovunque (non qui, intendo sulla rete in generale, Facebook in prima linea): inneggiare alla pena di morte e ad altre sevizie mi lascia l'amaro in bocca, e ci sto andando cauta con le parole... la legge del taglione non ha mai risolto nulla, e comunque non sarebbe giustizia, ma solo sete di vendetta.
Di fronte a notizie atroci e violente, leggo un numero altrettanto alto di atrocità e violenze, e destano in me altrettanto disgusto.

100%. Non siamo nel far west. Ma se possibile lo sciacallaggio TV e' ancora peggio.

[Clazia]

non ci si provi nemmeno, ma quale malattia mentale.

questo è un assassino, oltretutto porco, ma malato manco un po'.

tocca rendersi conto che, putroppo, gli assassini esistono e non sempre sono assassini perchè malati.  sono cattivi all'ennesima potenza, e basta.

e come dicevo nel mio, lo ammetto, confuso ed emozionato post di esordio, qualcosa di strano già l'avevo percepito, sia pure del tutto irragionevolmente e senza conoscere alcunchè delle circostanze, in quella micro intervista a sto maledetto apparsa in un tg beccato durante uno zapping.

stasera su primaporta la dott.ssa Matone ha finalmente ammesso la smarronata che avevano preso nella trasmissione di qualche sera fa, quando pareva che la sparizione di Sarah fosse da ricondursi a frequentazioni non sane, da facebook, e con una comitiva di ragazzi più grandi, con tanto di più o meno velati rimproveri alla mamma.  Vivaddio, ogni tanto qualcuno si rende conto.

salvo poi, però uscirsene con ipotesi di omicidio da dolo eventuale. maddechè? questo è un assassino e basta, e dei peggiori, perchè ha abusato della fiducia, dell'affetto e del timore reverenziale che sta creatura aveva nei suoi confronti.

sempre a primaporta il vespa ci stava riprovando con la tesi della mamma di Sarah troppo fredda, e che per questo (secondo lui) Sarah aveva scritto nel diario che voleva fuggire da Avetrana, ed insinuando anche qualcosa di strano nel fatto che il papà ed il fratello di Sarah, emigrati lavoratori a Milano, non fossero rientrati dopo la sparizione.

Per fortuna è intervenuto il legale della famiglia - che m'era parso persona misurata e di buon senso già l'altra sera - a richiamarlo all'ordine. Ed il vespa ha dovuto cambiare stile ed approccio nel parlare della mamma di Sarah.

per il resto, svariate pippe mentali, ma che possono solo far correre il rischio di dare credibilità alle tesi che andrà a sostenere chi avrà il coraggio di difendere in giudizio il maledetto porco assassino.

del resto, perfino tullio brigida trovò qualcuno che lo difese.
per certi versi - e lo dico da addetta ai lavori - grazie al Cielo, ed ai sani principi del Diritto che devono dare garanzie in proposito.
ma anche, grazie al Cielo, non faccio penale, che se mi capitasse di avere clienti del genere la tentazione di chiedere io per prima il massimo della pena sarebbe davvero troppo forte.

[zorba]

Per l'ennesima volta, purtroppo, deprecabile l'accanimento massmediatico su vicende come questa.

Per la serie: Bruno Vespa è in buona compagnia.......

Per chi non l'avesse visto ieri sera, la Sciarelli intervistata da Mentana sulla questione.

http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=dv-50191247

[zorba]

(Il Fatto Quotidiano 08.10.2010)

Concetta, prigioniera di Teledolore

(di Luca Telese)

Il volto di Concetta, lo sguardo pietrificato e sconvolto, davanti alle telecamere. E a noi. Il volto di Concetta: la bocca semiaperta, l’espressione attonita, la sofferenza che non si metabolizza. È successo mercoledì notte e dall’altra parte dello schermo c’eravamo noi, un frammento di Italia: un po’ solidale un po’ guardona.

Di nuovo, per la seconda volta nella nostra storia – dopo la notte di Vermicino – una morte in diretta. Di nuovo una maratona di “teledolore” che ci frigge nella carne, una madre che apprende la morte della figlia e la colpevolezza del cognato in pochi minuti, esponendo il suo sconcerto, costretta a mostrarsi indifesa al mondo. Quanti segni da decifrare in quella inquadratura. Concetta nel tinello della casa di sua sorella, apprende in quel momento dalla tv, che è anche la casa dell’assassino di sua figlia. Siede al fianco di sua nipote. Che però, apprende in quel momento dalla tv, è anche la figlia omertosa che forse proteggeva il padre. E che forse lo subiva: nipote complice e vittima. Scopre tutto questo e noi lo scopriamo con lei, in un gioco perverso: lo spettacolo sono le notizie, ma anche il modo in cui rimbalzano sul suo viso: se piange, se tace, se si dispera, se capisce o soccombe. In mezzo il grande circo di una provincia contadina: la difficoltà di difendersi di una famiglia semplice, che dopo aver guardato per anni la tv, ci si ritrova dentro, masticata e digerita.

In mezzo – come lampi di una telenovela tragica – ingenuità e violenza: un avvocato che non riesce a proteggerti, i filmini matrimoniali dello zio-cognato-assassino, le interviste bugiarde in cui piangeva come un vitello, lanciando appelli lacrimevoli e depistanti: “Torna Sarah!!”. E le domande della Sciarelli alla figlia: “Quelli erano i giorni felici, vero?”. La cosa più pericolosa, mentre un intero paese deve ancora metabolizzare il trauma di questa angoscia spettacolarizzata è la violenza della tv del dolore, così calda protettiva e rassicurante mentre la ingerisci, così dolorosa quando spegni. La cosa più facile e sbagliata, invece, è cercare un capro espiatorio per autoassolversi. Oppure dare la caccia a “un mostro”, liberarsi del dolore tramutandolo in rabbia, magari invocando corda e sapone, un linciaggio che lavi con il sangue le macchie oscure.

Nessuno di noi, soprattutto i giornalisti tv – io che scrivo – sa cosa significhi trovarsi a bordo di un treno in corsa mentre cadono le bombe. È difficile capire se Federica Sciarelli, la conduttrice di Chi l’ha visto?, che spesso è riuscita a muoversi con passo lieve in mezzo alle peggiori sciagure, sia consapevole sino in fondo del paradosso che il suo programma ha prodotto ieri.

La diretta era padrona di tutto: dei carnefici e delle vittime. Riceveva le notizie delle indagini in modo quasi reale, ma allo stesso tempo aveva “in ostaggio” le vittime. Lo faceva oggettivamente, perché “il telefonino non prende”, e allora nemmeno i Carabinieri riescono a parlare con Concetta: solo la tv può decidere se liberarla o meno. Allo stesso modo è difficile capire se la Sciarelli sia pienamente consapevole che chiedere a una madre se “vuole interrompere la trasmissione?” non ha senso. Quando le forze dell’ordine vanno a spiegare a qualcuno che suo figlio è morto – se fanno bene il loro lavoro – portano uno psicologo, danno assistenza, non fanno domande. Il volto di Concetta, quel maledetto telefonino senza campo, le sue parole spezzate: “Stanno trovando un cadavere... È assurdo...”. È vero che la conduttrice le dava la possibilità di tirarsi fuori. Ma è altrettanto vero che per 2 ore e 42 minuti lei era dentro, la più indifesa di tutti noi: un tempo interminabile, in cui le notizie sono deflagrate in studio fra smentite e conferme, come bombe a frammentazione: “Qui c’è il Quotidiano di Puglia che dice...”. “Qui l’Agi conferma”. Anche la Sciarelli entrava in quel tinello come una bomba: “C’è Sabrina? Vuole parlare?”. La tv possedeva tutti i testimoni e tutti i personaggi del dramma, li “deteneva” (nel senso letterale) e anche quando loro si ritraevano dal suo sguardo ustorio, ci spiegava cosa accadeva, come in un reality: “Sabrina sta telefonando”, spiegava l’inviata. Ed era sempre lei a offrire un bicchier d’acqua a Concetta, non i padroni di casa.

Dentro questa storia ci sono stereotipi antichi e piccoli misteri. C’è la differenza di classe, tra chi si può difendere dalla tv e chi non può. C’è il potere di controllo, che non si attenua concedendo la possibilità di uscita volontaria, ma che semmai si esalta nella forza suggestiva che ti spinge a dire no. Il vero mistero è proprio quel tinello. Perché la Sciarelli fa il programma a casa dello zio? “Perché lui era diventato – spiega – il cuore della storia”. Ma Michele era già sotto interrogatorio da ore. E la tv aspettava il suo ritorno, interrogando la sua famiglia e portandogli a casa la sua vittima. Però c’era una cosa che forse si doveva fare prima.

Quando la Sciarelli ha saputo la verità su Sarah, non doveva, come ci ha raccontato , “provare a prolungare la trasmissione nella speranza che arrivasse una smentita”. Doveva chiudere il collegamento, liberarla, liberarci. Avere la forza di toglierci il nostro macabro spettacolo. Per il bene di Concetta. E anche per quello di noi, i guardoni di casa.