Autore Topic: FOCUS - Da Klose a Di Canio, passando per Totti e De Rossi: le 10 frasi che caratterizzano il derby  (Letto 560 volte)

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      ‘Il derby non è una partita qualunque’, ‘il derby ha una storia a sé’, ‘il derby spesso lo vince chi è sfavorito’. Queste sono le più sentite. Frasi che ritornano ogni volta che la stracittadina è alle porte. Ce ne sono alcune che ben descrivono il clima che circonda Roma, prima, durante e dopo la gara. Dichiarazioni spinte dall’emozione e dalla foga agonistica, volte verso un mostrare o cercare di nascondere tensioni che solo un Lazio-Roma può creare. La nostra redazione ha raccolto 10 frasi che ben rappresentano la rivalità tra biancocelesti e giallorossi e il clima derby.







“Il mio goal nel derby allo scadere è stato quello più bello, mi ha suscitato un'emozione pazzesca. Ho visto gente piangere. E poi la finale di Coppa Italia con la Roma resta nel mio cuore, fu qualcosa di spettacolare”.  (Miroslav Klose)







“È sempre stata una partita che mi faceva dare qualcosa in più, i tifosi mi dicevano che era la partita più importante dell'anno, me la sono presa a cuore”(Marco Delvecchio)







“Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto sia stato importante il mio gol il 26 maggio e di quanto abbia significato quel giorno. Per me e per tutta la squadra è stata un'emozione incredibile perché un derby come quello non si vince ogni anno, rimane per sempre”. (Senad Lulic)







“I miei primi derby da calciatore in fondo sono la scia di quelli vissuti da tifoso: la città si ferma e ti scaraventa dentro un turbinio di emozioni. Tenerle a freno non è facile. Sul campo devono restare l’intensità e la concentrazione: ma il calore che ti trasmettono gli spalti non potrà mai lasciarti indifferente”. (Daniele De Rossi)







“È un derby e a Roma vale di più che nelle altre città. Vale tre punti come le altre partite, ma può darti o toglierti punti in quelle successive”. (Pierluigi Casiraghi)







“Abbiamo riportato la chiesa al centro del villaggio”. (Rudi Garcia dopo la vittoria nel derby del 22 settembre 2013)







“Giocare il derby a Roma è un'emozione talmente particolare che la paragono a quella provata nella finale di Coppa del Mondo”. (Simone Perrotta)







"Io li odiavo, non lo so perché, visto che avevo tanti amici che giocavano con la Roma come Cordova Rocca e Vieri. Ma quando scendevo in campo odiavo loro e soprattutto i loro tifosi, e io e Pino (Wilson, ndr) sapevamo come far infuriare i tifosi della Roma. Ci bastava fargli vedere il piedino dal tunnel degli spogliatoi prima dell'ingresso in campo per controllare il terreno di gioco e quelli impazzivano. Allora noi uscivamo, facevamo finta di controllare il terreno, poi correvamo verso la Sud. Sapevamo come farli imbufalire. Ci bastava starcene fermi e guardarli per mandarli in bestia. Ci urlavano e tiravano di tutto e noi fermi, impassibili. Poi sorridevamo e agitavamo le braccia e a quel punto succedeva il finimondo. Ci caricavamo così. Poi io entravo in campo e segnavo”. (Giorgio Chinaglia)







“Io so cosa provano i tifosi della Roma di fronte al derby, perché da ragazzo ho avuto il privilegio di poterle vivere in mezzo a loro. Io ero e sarò sempre un tifoso della Roma. E il derby per me sarà sempre una partita speciale. Da calciatore le cose cambiano, l’esperienza è fondamentale a domare le emozioni. Vincere un derby significa regalare una gioia immensa ai tuoi tifosi e alla città intera: esultare con loro è la Grande Bellezza”. (Francesco Totti)







"È un momento meraviglioso, non me lo sarei aspettato così bello. Non avrei mai creduto di poter gestire così la situazione perché, devo dire, sono arrivato carichissimo. Ero un po’ preoccupato, ma questa gente mi da un’adrenalina, una tranquillità, come ho detto all’inizio ed è la verità, con questa maglia non ho paura di niente. Che bellezza sentire dall’altra parte, “è vecchio”, “non si regge in piedi”, è una goduria doppia. Oggi è per il popolo della Lazio e per tutta quella gente che non è potuta stare qui, anche ai diffidati che non sono potuti stare qui, è anche per loro”. (Paolo di Canio dopo la vittoria per 3-1 del 6 gennaio 2005)

   

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