Autore Topic: Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?  (Letto 1657 volte)

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zorba

Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« : Giovedì 30 Settembre 2010, 08:48:49 »
(Il Fatto Quotidiano 30.09.2010)

DIMMI DOVE WEB SEI

Pronto ad esplodere il fenomeno Foursquare il social network che riesce a trovarti ovunque sei

(di Federico Mello)

Il prossimo botto, “The next big thing”. Nella Silicon Valley invasa da nerd, creativi, ingegneri e smanettoni, gli analisti finanziari cercano risposta a un unico interrogativo: quale sarà la prossima creatura digitale che riuscirà a sfondare, la prossima Next Big Thing? In questi mesi il candidato principe al botto è “Foursquare”. Il social network progettato ai tempi della “geolocalizzazione” e dell’Internet ovunque è nato New York, città che ormai sfida apertamente la California sul terreno dell’innovazione. Foursquare è una piattaforma integrata per Web e smartphone (per ora disponibile su iPhone e Android) sulla quale, come ogni social network che si rispetti, ogni utente ha il suo account, i suoi “amici”, dice “cosa gli piace” e cosa no. Ma il cuore di questo nuova rete sociale sono i “luoghi”. “Abbiamo voluto creare qualcosa che rendesse migliori le nostre città” ha dichiarato Nadeen Selvadurai, il co-fondatore della start-up in un recente incontro a Roma (vedi articolo sotto).

Per usarlo serve lo Smartphone

TUTTO PARTE da un semplice dato di fatto: gli smartphone sono oggi in grado di indicare in ogni momento la nostra posizione geografica e di pubblicarla su Internet. Con il nuovo social network, perciò, possiamo dire dove siamo e gli amici possono fare la stessa cosa – magari scoprendo che siamo a pochi isolati di distanza. Non solo, ci sono i luoghi, appunto. Appoggiandosi su Google Maps, Foursquare permette di lasciare i propri commenti (“tip”) sui posti che frequentiamo: com’è il caffè in quel bar?; sono gentili i commessi di quel negozio? “Ho appena preso una ‘coppa Portofino’: il miglior pranzo che si possa fare in questa zona, tanta frutta e ottimo gelato”recita un “Tip” su un bar in Piazza Cola di Rienzo, vicino alla redazione del Fatto Quotidiano, a Roma: è lo stesso Foursquare ad indicarcelo sull’iPhone appena siamo nello stesso isolato. Una piccola rivoluzione. Prendete questo meccanismo, moltiplicatelo per tutti i luoghi della vostra città e quindi per tutte le città del mondo: ecco una gigantesca “mappatura sociale” dei luoghi generata dagli utenti. Va chiarito che la localizzazione non è automatica ma sempre volontaria. Foursquare si basa sul meccanismo del “check-in”. Per indicare se siamo in luogo specifico, dobbiamo fare “check-in” con l’applicazione del telefonino: lo smarphone ci geolocalizza e, una volta verificata la nostra posizione, la pubblica online (volendo anche su Facebook e Twitter). Un meccanismo interno, inoltre, prevede un articolato sistema di reputazione: se si fa check-in per primi in un certo luogo, e si ripete l’operazione per alcuni giorni, c’è la possibilità di guadagnarsi la qualifica di “sindaco”; se si “scoprono” nuovi luoghi, invece, ecco che si sale di livello. Il geo-network per ora è soltanto in inglese, quindi sono ancora pochi i luoghi mappati e commentati nel nostro Paese. Ma se gli utenti italiani sono appena quarantamila, nel mondo gli iscritti sono tre milioni e mezzo: la start-up, fondata un anno fa con due soli dipendenti, adesso conta su uno staff di 40 persone e su un venti milioni di dollari appena arrivati da un fondo di “venture capital”.

Problemi di privacy e altre inquietudini

È ANCHE VERO che nessuna rosa è senza spine: le implicazioni per la nostra privacy sono notevoli. È vero: solo chi abbiamo accettato come “amico” può vedere le nostre attività, ma è altrettanto vero che su Foursquare non indichiamo solo dove abbiamo fatto “check-in”, ma viene conservata anche una “history” di tutti i nostri movimenti. “Non obblighiamo nessuno a pubblicare informazioni riservate” ha spiegato sempre Selva-durai durante l’incontro romano. Ma il sito “Please rob me” mostra plasticamente, con una provocazione, tutti i rischi della geolocalizzazione social. Su “per favore derubami”, infatti, sono pubblicatiinautomaticoidati–pubblici –lasciati dagli utenti su Foursquare incrociati con i rispettivi messaggi Twitter: un twitt come “Non tornerò a Dallas prima di domenica”, accompagnato da un “check-in” effettuato a 1000 kilometri di distanza, suona come un invito esplicito ai topi di appartamento. Questi rischi non fermeranno la voglia di condividere ogni cosa ovunque: “Una buona diffusione di Foursquare certo favorirebbe l’incremento del traffico dati sul cellulare – ci dice Aldo Torchio, che per Vodafone è direttore del marketing sui social network – ma si porta dietro altre opportunità”. Nel film Minority Report il protagonista Tom Cruise è tempestato da messaggi pubblicitari personalizzati mentre cammina per strada – i sensori dei negozi lo riconoscono dalla retina. Così con Foursquare, attraversando il corso della nostra città, potremmo sapere che in un certo negozio c’è un’offerta ‘per chi fa il check-in’. “Questo meccanismo non può diventare invasivo però, deve essere un servizio” aggiunge Torchio. Anche Luca Conti, esperto di Internet sociale, ritiene che il connubio divertimento-utilità risulterà vincente: “Foursquare è destinato a crescere esponenzialmente – ci dice –. Anche Facebook ha lanciato un servizio simile: Places, ma Foursquare è più avanti perché ha interpretato meglio quell’elemento ludico che stimola l’utente a partecipare sempre”.

Gli sviluppi futuri nelle mani di chi lo usa

RIMANE DA CAPIRE come il geo-social-network potrà generare introiti. “Non è ancora particolarmente chiaro –aggiunge Conti – Ma adesso stanno pensando soprattutto a sviluppare la piattaforma: hanno già annunciato che per i prossimi due anni non puntano ad incassare. Ciò che crea valore per il futuro è il numero di utenti: già adesso Foursquare viene valutato 95 milioni di dollari”. Saranno però gli utenti, come sempre, ad avere l’ultima parola: “Com’è successo per tutte le altre piattaforme che in questi anni si sono affermate in Rete – conclude il blogger – sono poi gli utenti a reinventare, adattandolo alle loro esigente, l’evoluzione dello strumento: Twitter ora è completamente diverso dalla sua prima versione. Gli sviluppatori sono stati dietro ai bisogni degli utenti: a Foursquare sembrano in grado di seguire la stessa strada”. Dove ci porterà la geo-localizzazione sociale? Verso un nuovo grande fratello? In Italia, per esempio, verso una mappatura dell’evasione fiscale? Lo capiremo nei prossimi mesi. Appena saremo sicuri che è proprio Foursquare la“next big thing”.

Offline Baruch

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Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #1 : Giovedì 30 Settembre 2010, 09:51:00 »
Finalmente tutti potranno localizzarmi in tempo reale, wow! Io sono severissimo nei confronti di tutti i tipi di facebook di questo mondo. Se di una persona non resta più niente di misterioso, niente da scoprire, quella persona è "morta". Se il futuro dell'umanità sono i social network mi sa che diventeremo tutti più stupidi di un romanista quando parla di calcio. Noi pochi felici che abbiamo i piedi ben piantati nel mondo reale dobbiamo fare i conti con tante persone che prima c'erano e ora non ci sono più.

Offline lollapalooza

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Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #2 : Giovedì 30 Settembre 2010, 10:48:22 »
Prevedo un flop totale, secondo forse solo a quello dei videofonini, e per la stessa identica ragione: è un sistema troppo invasivo, che toglie la libertà di raccontare al capo che stai in macchina bloccato nel traffico quando invece ti sei appena svegliato dopo una pesante sbornia.
 ;)

(...) Dove ci porterà la geo-localizzazione sociale? Verso un nuovo grande fratello? In Italia, per esempio, verso una mappatura dell’evasione fiscale? Lo capiremo nei prossimi mesi. Appena saremo sicuri che è proprio Foursquare la“next big thing”.

Questa poi è la migliore della settimana.


jumpingjackflash

Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #3 : Giovedì 30 Settembre 2010, 11:01:06 »
Prevedo un flop totale, secondo forse solo a quello dei videofonini, e per la stessa identica ragione: è un sistema troppo invasivo, che toglie la libertà di raccontare al capo che stai in macchina bloccato nel traffico quando invece ti sei appena svegliato dopo una pesante sbornia.
 ;)

Questa poi è la migliore della settimana.
il sistema che dici tu esiste ed è molto usato.

CiPpi

Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #4 : Giovedì 30 Settembre 2010, 11:38:33 »
goggle gia' offre una cosa simile

http://www.google.com/mobile/latitude/


Offline lollapalooza

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Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #5 : Giovedì 30 Settembre 2010, 14:38:30 »
il sistema che dici tu esiste ed è molto usato.

Il termine flop non aveva come oggetto la localizzazione in sé, bensì il tentativo di rendere la stessa un fenomeno di massa stile facebook.




zorba

Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #6 : Sabato 15 Gennaio 2011, 08:26:39 »
Up.

A proposito di nuove 'diavolerie' informatiche........

(Il Fatto Quotidiano 15.01.2011)


FENOMENI WEB 

Il “Facebook” per domande e risposte

CHI SIAMO? DA DOVE VENIAMO? CI PENSA QUORA

(di Jerome Taylor)

Se le riviste specializzate rivolte agli studiosi con le loro note a piè di pagina, le bibliografie accurate e l’assoluta attendibilità scientifica dei contenuti sono la Formula Uno dell’informazione, Internet può sembrare a volte una vecchia auto inaffidabile.
La rete ha immesso nella nostra vita un’enorme quantità di conoscenze, ma, come tutti sanno, spesso la qualità dell’informazione lascia a desiderare e non è sottoposta a verifiche e controlli accurati. Il nuovo social network, Quora, che sta diventando un fenomeno oggetto di studio, si propone di sfatare questa convinzione. 

IL SITO di domande e risposte è stato creato da Adam Smith e Charlie Cheever, ex dipendenti di Face-book.
È stato accolto dal mondo della tecnologia come la grande novità del 2011 in quanto ritenuto dagli esperti un sito in grado di offrire risposte sensate e attendibili alle domande più svariate. Nel giro di poco più di un anno, l’azienda, la cui sede legale si trova a San Francisco, da piccolo sito semisconosciuto per maniaci della tecnologia e per “beta tester” (Nuova professione consistente nel “collaudare” applicazioni e videogame, ndt) si è trasformata in un forum talmente popolare da contare al momento 500.000 iscritti, un numero destinato ad aumentare di molto nei prossimi mesi.
Si e parlato di “rete della conoscenza finalmente online”, di “nuova forma di blogging” e della possibilità che Quora diventi il prossimo Twitter, Facebook o Wikipedia.
I siti web di domande e risposte non sono un fenomeno nuovo. Yahoo, Google, Facebook e Linkedin hanno investito considerevoli risorse nel tentativo di fornire risposte alle domande degli utenti di Internet.
MA SPESSO gli utenti si sono lamentati del fatto che le risposte sono di qualità molto variabile: si passa da risposte autorevoli e documentate a sciocchezze non basate su alcuna seria ricerca.
Il sito Quora è stata unanimemente lodato per la qualità dell’informazione che fornisce. Descrivendosi come “una raccolta in continuo miglioramento di domande e risposte create, pensate e organizzate dagli stessi utenti”, il sito ha fatto la coraggiosa scelta di rinunciare all’anonimato che spesso caratterizza altri siti del genere e ha insistito affinché chi pone gli interrogativi e chi fornisce le risposte riveli la sua identità’’, in genere collegando l’account Quora a siti come Facebook o Twitter.
Chris Lake, analista di marketing digitale della Econsultancy, dice: “Abbiamo già assistito a tentativi del genere con siti quali Yahoo Answers, ma in realtà Yahoo ha sostanzialmente fallito quanto a capacità di mettere in collegamento tra loro gli utenti, mentre Quora ha tra le sue funzioni il collegamento automatico a un networking.
Il sito può essere usato da tutti coloro che necessitano aiuto, che vogliono esercitare la loro influenza sul processo di diffusione delle informazioni o che vogliono semplicemente delle risposte”.
Quora è diventato il luogo nel quale professori universitari, dottorandi, professionisti ed esperti si riuniscono per condividere il loro sapere.
A TITOLO di esempio basti pensare che poco dopo l’uscita nelle sale cinematografiche del film The Social Network un utente ha chiesto cosa pensava del film il co-fondatore di Facebook, Dustin Moskowitz. Ebbene la risposta gli è arrivata dallo stesso Moskowitz che sul film ha espresso non poche riserve.
Secondo i critici, Quora è destinato, crescendo, a diventare meno autorevole specialmente se cominceranno ad usarlo il tipo di persone che spesso affollano i siti rivali come Yahoo Answers. “Mantenere il livello di qualità del nostro sito è per noi della massima importanza”, ha dichiarato di recente D’Angelo sul sito di tecnologia TechCrunch. “Per questo, crescendo, investiremo notevoli risorse per riuscirci”.
Frattanto il numero degli iscritti continua ad aumentare, nel solo mese di dicembre 2010 il numero di accessi è stato 10 volte superiore al normale.

(c) The Independent
(Traduzione di Carlo Antonio Biscotto)

Le domande

PERCHÉ IL CIELO È AZZURRO?

Ecco alcune domande e risposte di Quora.

Come posso diventare più alto?

“Evita cibi e droghe che bloccano la crescita, mangia bene e lascia che la natura faccia il suo corso” (Jeremy Bruce).

Se un albero cade in un bosco e non c’è nessuno presente, fa rumore?

“No. Il suono è un’onda meccanica creata da una oscillazione della pressione che produce una sensazione facendo vibrare un organo. Perché si avverta un suono sono necessari sia l’onda meccanica che l’organo che vibra. Se in quel bosco non c’e’ un organo capace di vibrare, non si crea alcun suono” (Parveen Kaler, direttore dello sviluppo, AppSocial Media). 

Perché agli uomini non piacciono le donne sovrappeso?

“È un fatto culturale. In posti come la Mauritania, dove l’obesità è considerata un segno di ricchezza, le donne vengono costrette a mangiare per trovare marito. In posti come gli Stati Uniti dove gli alimenti più a buon mercato sono quelli che piu’ fanno ingrassare e devi essere ricco per poterti permettere di mangiare bene... le donne sovrappeso sono considerate poco o nulla attraenti” (Naomi Perl Saphra, Carnegie Mellon University). 

Perché il cielo è azzurro?

“Il principale scattering, processo di diffusione delle onde luminose, è lo scattering di Rayleigh che si verifica quando la luce attraversa una mezzo sostanzialmente trasparente, soprattutto gas e liquidi. Lo scattering di Raleigh della luce solare da parte delle molecole dell’aria è il motivo principale per cui vediamo il cielo di colore azzurro” (Leon C. Sten, dottorando del MIT).



http://www.quora.com/


Offline giamma

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Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #7 : Sabato 15 Gennaio 2011, 09:14:02 »
Ecco, bravi, fateve er mac. :P
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

jumpingjackflash

Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #8 : Sabato 15 Gennaio 2011, 09:24:13 »
qualcuno chieda se se attaccanoarca.. o se se la pijanondercu ?

POMATA

Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #9 : Sabato 15 Gennaio 2011, 10:21:52 »
Diventare piú stupidi dei romanisti quando parlano di calcio, é difficilissimo... ;D ;D ;D

Offline Ataru

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Re:Prossima diavoleria informatica: Foursquare?!?
« Risposta #10 : Sabato 15 Gennaio 2011, 23:32:04 »
Diventare piú stupidi dei romanisti quando parlano di calcio, é difficilissimo... ;D ;D ;D
si comincia facendosi un mac e scegliendo l'ipad come primo mac
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti