Autore Topic: Lazio: una tifoseria disunita mentre la squadra vola  (Letto 874 volte)

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Lazio: una tifoseria disunita mentre la squadra vola
« : Martedì 28 Settembre 2010, 15:04:20 »
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Il tutti contro tutti del popolo laziale

di Marco Piervenanzi - 28/09/2010

Prima in classifica insieme all'Inter, un pò di punti in più dei dirimpettai giallorossi ed un equilibrio di squadra che convince gli addetti ai lavori. Questa è la Lazio. Hernanes il profeta è all'unanimità considerato il colpo di mercato, Ibra già si conosceva, Mauri è tornato un gran giocatore, Matuzalem e Ledesma sono le garanzie del centrocampo, Brocchi il provvidenziale "rubapalloni". In panchina Foggia è il gioiello tra le seconde scelte. Dietro, Dias è il centrale che garantisce sicurezza, lo svizzero Lichsteiner a destra è la continuità, Radu ormai è un difensore solido.
Cavanda è la giovane sorpresa. Muslera è reduce da un mondiale nel quale si è messo in mostra pur con qualche incertezza. L'attacco è ricco, Floccari sta facendo un lavoro duro, davanti in pressing, lavorando per la squadra.Rocchi è sempre pronto a dare il suo contributo. E poi Zarate, il fenomeno che sembrava scomparso, accantonato e spento ma che con il gol capolavoro a Verona ha annunciato il ritorno.

Intorno alla squadra c'è però un ambiente diviso ed è notizia di questi ultimi giorni che la frammentazione sta addirittura aumentando. Ad accendere il caos, la questione del volo dell'aquila, sulla cui vicenda tutti hanno detto la loro, molto spesso senza cognizione di causa. Il casus belli è stato il volo nello stadio e l'annuncio di volerlo ripetere ad ogni gara casalinga. Questa decisione societaria ha destato scalpore tra gli animalisti, rei di aver protestato, a ragione, dando luogo a quello che per loro è un atto dovuto. Una parte della tifoseria, ha invece gradito, vedendo nel volo, l'affermazione simbolica della Lazio, il suo imporsi dal punto di vista mediatico. Poi sono arrivati gli anti-lotitiani capaci di contestare il volo dell'aquila per motivi strumentali, sapendo di colpire indirettamente la società.

E rispetto a questo pout pourri, nelle radio romane abbiamo ascoltato di tutto, innanzitutto l'attacco, sbagliatissimo, agli animalisti sinceri, al grido di "romanisti", spesso non sapendo che il Presidente della Lav, associazione finita nel mirino, è lazialissimo per sua stessa ammissione.
Abbiamo ascoltato anche frasi del tipo " perchè gli animalisti non si occupano delle botticelle?" non sapendo che le battaglie a Roma contro il maltrattamento dei cavalli è oggetto di una dura querelle tra le parti, spesso anche cruenta.
Insomma,la comunicazione sulla vicenda è stata molto approssimativa.
E poi una grande domanda amletica: gli animalisti tifosi biancocelesti, tra cui io, avranno diritto di parola o devono finire fagocitati dall'accusa di "giallorossi mascherati"?
Resta solo da augurarsi che la Lazio sul campo non si faccia influenzare da questa enorme confusione ambientale.

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