Autore Topic: Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia  (Letto 14551 volte)

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Offline Skorpius

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #60 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:27:20 »

ottimo thomas, riga per riga e un'applauso.  è un bel pezzo, scritto per elogiare reja. il resto è noia e paranoia

gusto personale no e?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline aquilafelyx

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #61 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:31:07 »
e che quando uno è costretto a stà in trincea h24 pure se viene una tregua non posa il fucile manco pe fumasse 'na sigaretta,

la guerra non l'hanno cominciata quelli in trincea (ndaf)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline franz_kappa

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #62 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:32:00 »
gusto personale no e?
Ma infatti lui intende che è un bel pezzo dal suo PERSONALE punto di vista.

E' giusto e legittimo che tu lo giudichi, immagino, un pessimo articolo.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #63 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:33:01 »
Un articolo simaptico, godibile, che fa una ricostruzione, necessariamente colorata, vista la natura del pezzo, del momento del professionista Reja, che soltanto a 65 anni riesce ad arrivare in vetta alla classifica e in una piazza importante.
Rimane inspiegabile il mistero di chi non gradisce il pezzo - padronissimo peraltro - e ci pianta sopra la solita polemica contro la stampa sempre incline a parlare male di Lazio.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline Baruch

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #64 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:42:10 »
Che poi se volessimo parlare noi di Reja, cosa diremmo?
Io cose non tanto diverse
E' un personaggio che "chiama" il sorriso
Vi ricordate che faccia fece quando Foggia gli ruppe gli occhiali?
In fondo in fondo è uno che si offende, e quindi ha il cuore grande
E' uno che ci rimane di sale se gli portano uno psicologo
Che risponde a tono, e in pubblico, ai giocatori anche più giovani e "irrilevanti" (Diakite)
Non si tiene nulla, va per la sua strada
Perché lui 65 anni ce li ha, un vecchietto brontolone lo è, ma non arteriosclerotico, e questo nel pezzo, a chiosa di tutto, c'è ben riportato

Da cosa dovrebbe difendersi? Il personaggio è lui, a difenderlo ci sono i risultati che nessuno può interpretare

Offline franz_kappa

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #65 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:43:28 »
Bella pe' te, Baruch.  ;D
Buon viaggio, caro Piero.

Offline ammiraglio

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #66 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:47:38 »
bravo baruch, ma l'espressione vecchietto non è corretta.
costui gode di un buon fisico e di un'età portata benissimo, senza finta modestia.
ha ste rughe laterali, a me sembra un texano stagionato non un vecchietto.
un texano dal volto bruciato dal sole che si diverte ad attraversare il confine dalle parti di el paso.
se vogliamo è anche interessante questa sua esperienza croata, interrotta per prendere l'ultimo  treno italiano di livello.

yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline Ataru

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #67 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:55:31 »
tra l'altro, al di là dell'adriatico è visto come un vate...
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline Baruch

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #68 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:55:53 »
bravo baruch, ma l'espressione vecchietto non è corretta.
costui gode di un buon fisico e di un'età portata benissimo, senza finta modestia.
ha ste rughe laterali, a me sembra un texano stagionato non un vecchietto.
un texano dal volto bruciato dal sole che si diverte ad attraversare il confine dalle parti di el paso.
se vogliamo è anche interessante questa sua esperienza croata, interrotta per prendere l'ultimo  treno italiano di livello.

Sai chi mi fa venire in mente? Questo qui, e proprio in questo ruolo "non v'avvicinate che sparo"


Offline mazzok

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #69 : Martedì 28 Settembre 2010, 16:58:44 »
Sai chi mi fa venire in mente? Questo qui, e proprio in questo ruolo "non v'avvicinate che sparo"



un giorno ci faranno un film e lo chiameranno "Gran Lazio"  ;)

zorba

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #70 : Martedì 28 Settembre 2010, 17:02:05 »
un giorno ci faranno un film e lo chiameranno "Gran Lazio"  ;)

 :headbang: :headbang: :headbang: :headbang: :headbang: :ikes: :ikes: :ikes: :ikes: :ikes: :ikes: :ikes: :priest: :priest: :priest: :priest: :priest: :priest: :priest: :priest:

 ;D ;D ;D ;D ;D

Offline ammiraglio

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #71 : Martedì 28 Settembre 2010, 17:23:09 »
reja in giro col fucile e a cavallo mi farebbe venire in mente una bella colonna sonora con gil eccellenti meat puppets.
nei momenti melanconici del tragitto farebbero la propria comparsa tori amos e cat power.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

CiPpi

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #72 : Martedì 28 Settembre 2010, 18:11:41 »
ma manco per niente, parla di nuove idee di sperimentazione, di coraggio nell'età del tramonto. è molto bello invece
certamente. ma avesse parlato anche di cognizione di causa e conoscenza  del calcio, invece di  frulli di  cubi  e noia  da  terza eta', il mio  giudizio sarebbe diverso.  Se invece  di scrivere  di Zarate largo a sx per urlargli nelle  orecchie, quando poi  prende pali e segna da dx,  si fosse soffermato sul fatto che la  sperimentazione non  tocca  la difesa  che e' cambiata solo in  un infrasettimanale con  un meritevole  Cavanda al posto  di un  Licht  non al massimo,  anche il colorito del pezzo ne avrebbe guadagnato. Senza  far  sospettare  che  probabilmente  ha speso piu' tempo  a scrivere  l'articolo che a conoscere  l'argomento.

bak

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #73 : Martedì 28 Settembre 2010, 18:42:17 »
Milano, 28 settembre - Il presidente della Lazio Claudio Lotito si gode il momento di successo del club biancoceleste e in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24 ha rilasciato alcune dichiarazioni sul magico momento che sta vivendo la società romana. Il primo posto in classifica potrebbe rappresentare il passo iniziale di una grande stagione, ma il n° 1 non vuole montarsi la testa.

Dopo la vittoria di Verona, Reja ha detto che mancano 30 punti alla salvezza: troppo prudente, o scaramantico?
«Non si tratta di essere scaramantici, ma di essere realisti. Anche lo scorso anno eravamo primi in classifica, eravamo reduci da una vittoria importante, quella in Supercoppa contro l’Inter, ci eravamo qualificati in Europa League. Nonostante ciò, poi, purtroppo, nella prima fase del campionato abbiamo rischiato pure di retrocedere. Quindi, significa che bisogna stare con i piedi per terra e, soprattutto, essere convinti dei nostri mezzi ma, allo stesso tempo, consapevoli che gli obiettivi si raggiungono soltanto attraverso il sacrificio, lo spirito di gruppo, la coesione e la determinazione».

Il rischio è quello di montarsi la testa?
«No, il rischio è di sottovalutare, secondo me, le singole partite. Ogni partita è una storia a sé. Noi dobbiamo giocare proprio con la consapevolezza che ogni partita ha i propri rischi, i propri impegni. Il gruppo deve avere una tenuta tale da poter consentire di poter esprimere sul campo le potenzialità che rappresenta. Purtroppo, spesso questo non accade, perché i risultati dipendono anche da fattori imponderabili, che non dipendono dalla volontà delle squadre che scendono in campo. Quindi, noi dobbiamo essere consapevoli, come è successo anche contro la Sampdoria, dove siamo usciti sconfitti, ma con la squadra che, in realtà, aveva fatto una buona prestazione, che questa squadra ha delle potenzialità. Sta a loro dimostrarlo sul campo, attraverso questo spirito di gruppo, questa coesione e, soprattutto, con totale sacrificio e umiltà. Questi sono gli ingredienti in cui tutti sono titolari e tutti sono riserve. Chi scende in campo, deve farlo, soprattutto, per la persona che è rimasta a casa, o sta in panchina, perché lo deve rappresentare al meglio».

La Lazio arriverà in Europa se…?
«La Lazio ha delle potenzialità per confrontarsi alla pari con tutti. Questo non significa che necessariamente potrà raggiungere determinati obiettivi. Questi obiettivi non vanno proclamati, non vanno annunciati, vanno raggiunti. Per raggiungerli, torno a ripetere, occorre uno spirito diverso, uno spirito di gruppo, una voglia, tutti insieme, di raggiungere certi obiettivi sacrificandosi e rinunciando alle proprie posizioni personali e individuali. Sicuramente, se questa squadra manterrà questo profilo e questo atteggiamento, potrà dare grandi soddisfazioni ai propri tifosi».

Come ha fatto a portare Hernanes alla Lazio?
«L’ha condotta in prima persona Tare, che era in collegamento diretto con me, mentre era in Brasile ed io ero a Roma e, addirittura , in un certo periodo, ero pure a Parigi,. Abbiamo passato notti insonni, anche per il fuso orario, per cercare di trovare la soluzione al problema. Ci siamo riusciti convincendo, innanzitutto, il giocatore, che si è rivelato una persona che, oltre ad avere numeri atletici ed agonistici, ha una grande personalità e, soprattutto, una grande umiltà Questo è quello che ha colpito, soprattutto, del giocatore, anche all’interno dello spogliatoio, dove si è messo a disposizione del gruppo, si è reso partecipe delle scelte e ha condiviso le scelte dell’allenatore e della squadra. Si è inserito in punta di piedi e sta cercando di dimostrare il proprio valore soltanto nel rispetto degli altri ma, soprattutto, cercando di saltare anche il ruolo degli altri, che è una cosa importante, senza creare discrasie all’interno dello spogliatoio, senza creare ruoli da prima donna, ma parlando soltanto con i fatti sul campo».

Quali sono stati i problemi dello scorso anno?
«Sono stati molteplici. Innanzitutto, la preparazione che, purtroppo, è stata legata alla Supercoppa. La Lazio non ha potuto fare una preparazione idonea, perché si è trovata a dover disputare, immediatamente subito dopo il campionato, la Supercoppa, peraltro vincendola contro l’Inter di Mourinho. Poi, c’è stato un momento di difficoltà legato a tutta una serie di problemi, innanzitutto di preparazione, ma anche ambientali, che hanno inciso enormemente. Mi riferisco a problemi ambientali interni, su scelte che sono state fatte per rafforzare il ruolo della società e, nello stesso tempo, alcune scelte che oggi hanno dato un riverbero anche nella contrattazione collettiva. Ma anche una situazione esterna, che ha determinato uno scollamento totale all’interno dello spogliatoio, per le pressioni mediatiche, ambientali e quanto altro, che hanno inciso profondamente. Quando mi sono reso conto che l’allenatore non era più nella condizione di poter governare la squadra, ho deciso di sostituirlo, peraltro di comune accordo con l’allenatore, allora Ballardini, che ritengo sia un grande allenatore, che abbia fatto molto bene, e lo ha dimostrato conseguendo sia il trofeo, che raggiungendo, nella prima parte di campionato, obiettivi importanti. L’ho sostituito con una persona che, oggi è sotto gli occhi di tutti, credevamo fosse la persona giusta per l’esperienza, per il carisma umano, per la trasparenza nei rapporti umani, per la capacità di dialogare con i giocatori. Era una squadra che aveva dei numeri, aveva delle potenzialità ma, allo stesso tempo, non aveva, purtroppo, capacità di interscambio interno».

Ha parlato con la Sensi?
«Non mi sono mai permesso di intromettermi in vicende che non mi riguardano, che non riguardano la squadra che rappresento. Ho visto ieri la Sensi, ma non abbiamo parlato delle vicende della Malagrottese, perché sarebbe stato indelicato da parte mia intromettermi in vicende che non mi competono. La vedo molto serena, molto tranquilla, sta facendo un ottimo lavoro. Per cui, al di là di quello che sarà, ritengo abbia fatto un grande lavoro per la malagrottese, ha conseguito una serie di obiettivi importanti nel passato. Ritengo sia stato un presidente che ha risposto molto bene alle esigenze dei tifosi».

La cosa che le piace di più di Reja
«Innanzitutto, la grande professionalità, la grande serietà, la grande compostezza e, ripeto, la grande trasparenza nei rapporti umani».

Con Reja ha già parlato del futuro?
«È un rapporto nato in pochissimo tempo, come se ci conoscessimo da tantissimi anni. C’è un’affinità di linguaggio, di vedute, di obiettivi, un modo diverso di affrontare le problematiche del calcio. Reja è una persona che ha un’esperienza incredibile, che ha una storia importante, e mi auguro che riesca a coronarla attraverso il raggiungimento di un obiettivo, che per lui sarebbe una meritata ricompensa per quello che ha fatto nel calcio e per quello che farà successivamente all’interno della Lazio».

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Offline benvolio

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #74 : Martedì 28 Settembre 2010, 19:03:04 »
Il pezzo in cui Lotito parla degli errori della passata stagione e' un saggio di linguaggio moroteo, altro che latinorum...:)

Offline Baruch

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #75 : Martedì 28 Settembre 2010, 21:46:31 »
Se invece  di scrivere  di Zarate largo a sx per urlargli nelle  orecchie, quando poi  prende pali e segna da dx,  si fosse soffermato sul fatto che la  sperimentazione non  tocca  la difesa  che e' cambiata solo in  un infrasettimanale con  un meritevole  Cavanda al posto  di un  Licht  non al massimo,  anche il colorito del pezzo ne avrebbe guadagnato. Senza  far  sospettare  che  probabilmente  ha speso piu' tempo  a scrivere  l'articolo che a conoscere  l'argomento.

Però CiPpi mi viene da pensare che hai un conto in sospeso con il giornalista. O che anche tu hai speso poco tempo a leggere il pezzo, visto che lui scrive "incluso Zarate. Lo schiera più largo sulla fascia per potergli sbraitare nelle orecchie", la fascia sinistra l'hai invocata solo tu (che poi le due occasioni prima e dopo il palo nel primo tempo la posizione di partenza era realmente a sinistra). E in definitiva la difesa avrà cambiato poco gli uomini, ma è passata da 3 (5) a 4, e non è poco. Serenità, dai

Offline Andre

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #76 : Martedì 28 Settembre 2010, 22:07:10 »
e per quello che farà successivamente all’interno della Lazio».

vai col totoallenatore  O0

mi piace l'idea di Reja nei quadri societari della Lazio, le persone di buon senso sono rare, è un bene avvalersi di loro  :)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline WombyZoof

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #77 : Martedì 28 Settembre 2010, 22:50:33 »
gusto personale no e?

pareri personali no, eh?
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Dija

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #78 : Martedì 28 Settembre 2010, 23:53:23 »
A me piace.

 :D
Sono i sogni a fare la realtà

CiPpi

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #79 : Mercoledì 29 Settembre 2010, 08:27:34 »
Però CiPpi mi viene da pensare che hai un conto in sospeso con il giornalista. O che anche tu hai speso poco tempo a leggere il pezzo, visto che lui scrive "incluso Zarate. Lo schiera più largo sulla fascia per potergli sbraitare nelle orecchie", la fascia sinistra l'hai invocata solo tu (che poi le due occasioni prima e dopo il palo nel primo tempo la posizione di partenza era realmente a sinistra). E in definitiva la difesa avrà cambiato poco gli uomini, ma è passata da 3 (5) a 4, e non è poco. Serenità, dai

nessun conto in sospeso con il giornalista, Baruch, solo un refuso delle discussioni ai tempi di Delio (c'oo schierava largo a sx)  :D.

rimane pero' il resto. Che non e' che Reja non sperimenti e cambi, ma piuttosto che lo faccia con cognizione di causa e non a frullo di cubo.

che lo faccia per motivazioni che vanno ben oltre la noia della terza eta'.

anche la scelta improvvisa, ma mai cambiata in 5 giornate, di giocare 4 in difesa (e credo non ci si debba mettere a spiegare la logica dietro tale scelta ndCP)

ma tant'e' il mondo e' bello perche' e' vario cantava un duo di Milano, non vedo proprio qual'e' il problema di non aver apprezzato un articolo.

come detto prima de gustibus. con serenita', senza paranoia.

mica si campa per i giornalisti.