Autore Topic: Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia  (Letto 14010 volte)

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Offline Kim Gordon

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #20 : Martedì 28 Settembre 2010, 12:32:15 »
pensavo che cippi stesse dicendo che l'articolo è assolutamente irrilevante. Inutile. Ed ero e sono anche io di questo avviso.

Invece , se non ho capito male, il problema è che passandolo nella macchinetta controllavaluta, il pezzo si è rivelato falso, perchè ci sarebbe un velato attaccho a Lotito, e alla Lazio.
(da qui lo sprone ad essere equidistanti nelle offese)

Siamo alla paranoia.


Offline Skorpius

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #21 : Martedì 28 Settembre 2010, 12:34:20 »
Quando, nel 2008, l´Università delle terza età gli procurò un Erasmus
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Ataru

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #22 : Martedì 28 Settembre 2010, 12:42:29 »
mi sono sforzato di leggerlo:

un bruttissimo articolo che non dice nulla, e lo dice male. rischia di offendere il tecnico nel tentativo di elogiarne la semplicità. rischia di offendere il lettore mischiando molte invenzioni romanzate e poche verità.
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

CiPpi

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #23 : Martedì 28 Settembre 2010, 13:25:16 »
pensavo che cippi stesse dicendo che l'articolo è assolutamente irrilevante. Inutile. Ed ero e sono anche io di questo avviso.

Invece , se non ho capito male, il problema è che passandolo nella macchinetta controllavaluta, il pezzo si è rivelato falso, perchè ci sarebbe un velato attaccho a Lotito, e alla Lazio.
(da qui lo sprone ad essere equidistanti nelle offese)

Siamo alla paranoia.

e beato te che in quello che ho scritto vedi solo un evidente paranoica difesa di Lotito.

del resto non ho nominato nessun altro.

Offline Andre

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #24 : Martedì 28 Settembre 2010, 13:28:13 »
Siamo alla paranoia.

il mondo sarà certamente migliore quando ognuno di noi imparerà a parlare per sè stesso ed eviti di intepretare gli altri ... basterebbe una domanda, se un intervento risultasse non chiaro ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #25 : Martedì 28 Settembre 2010, 13:39:48 »
I pezzi di colore hanno scritto la storia dello sport in Italia. Il calcio non si può ridurre a un bollettino di cronache dal campo: se così fosse stato, non ci sarebbero stati gli abatini e i rombi di tuono, i gesti bianchi, l'uomo solo al comando e tante altre belle storie. Non sapremmo niente di Coppi, di Benvenuti, di Berruti, di Sivori, di Pamich, di Bikila, di Moses, di Maradona, di eccetera eccetera.
Ci può essere un pezzo di colore bello e uno meno bello, un'analisi sensazionale di Brera, epica di Caminiti, piagnona di Pastorin, immaginifica di Soriano, quello che volete. Ma in un pezzo scritto in punta di penna voler trovare intenzioni di sfottimento è un esercizio che denota scarso senso dell'ironia, e l'ironia è uno dei massimi segni d'intelligenza. Conosco personalmente i critici di questo pezzo come persone estremamente intelligenti e li invito a usare il proprio senso dell'ironia. La conta delle critiche/non critiche a Lotito ci trasforma in tanti crucchi e mi pare una roba senza senso, soprattutto mentre chiacchieriamo su un forum. Né d'altro canto le critiche a Lotito devono per forza essere ritrattate a ogni vittoria della squadra: si è vinto, si è notato chiaramente che le critiche erano fuori luogo, lo dicono i fatti e non esiste tifoso al mondo che dopo aver inveito contro un proprio giocatore si dà del coglione se questo segna. Non capisco perché dovrebbero farlo i giornalisti. Ben venga un pezzo pro Reja (questo è chiaramente un pezzo pro), io ne sento il bisogno.

Offline Andre

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #26 : Martedì 28 Settembre 2010, 13:40:42 »
Non capisco... Trovi che l'articolo sia stato redatto con l'intento di prendere in giro qualcuno (scrivi "sperculare")? E chi, nel dettaglio?

Io leggo, dal mio punto di vista, un pezzo di colore, senza dubbio 'romanzato', sul personaggio del momento. L'allenatore che è primo in classifica assieme alla corazzata inter con la sua Lazio che è anche riuscito a salvare da una probabile retrocessione.

Mi pare che Reja ne esca bene, sinceramente.

esattamente, lo trovo francamente sarcastico, comportamento che si usa quando l'obiettivo a rendere a macchietta uno o più personaggi ... sulla falsariga di quanto scrissi sull'articolo di Cerracchio, è cronaca o opinione ? Io già trovo deontologicamente scorretto mischiare fatti a opionioni, figuriamoci poi se si aggiungono i si dice, i si vocifera ... la mia conclusione è che sia un articolo sperculatorio, nei confronti del vecchiatto Reja, di Lotito che senza un politico non fa nulla, nei confronti di Scalfaro che c'entra come i cavoli a merenda, nei confronti di Capello che si trova bollato come Traditore ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #27 : Martedì 28 Settembre 2010, 13:44:31 »
non mi sembra proprio, Andre, non capisco perché lo leggi in quel modo...

Offline Andre

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #28 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:00:05 »
non lo so, dici che mi son svegliato male ? ;D  ;)
mi dà questa sensazione Pank

e sì che tutto sono fuorché uno "squilibrato" e senza ironia (l'unica cosa che mi nausea è la malafede) ... e la mia impressione non è assolutamente influenzata da Lotito ...



da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

CiPpi

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #29 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:03:53 »
scusa TD, ma l'articolo dice chiaramente che reja non ha idea di cosa stia facendo, ma semplicemente fa una lista di nomi e li fa entrare in campo.

parla di sperimentazione, dettata comunque dalla noia gerontoriatrica piu' che dall'esperienza di non mi ricordo quanti anni in giro per i campi, ma non fa un accenno a come Reja giunga alla conclusione di schierare una certa formazione e modulo, se non che agita un cubo di Rubik e cosi lo risolve.

e credo che si sia tutti d'accordo che si puo' risolvere il cubo di Rubik in questa maniera solo di culo.

dici che l'idea che l'articolo voglia far apparire quanto fatto finora dalla Lazio solo una questione di culo possa venire solo a
tifosi paranoici e non sia in realta' pre-costruita? (sicuramente non pensata a tavolino da chissa quale loggia anti-Laziale, ma
sicuramente ideata come a chiunque di noi puo' venire in mente un post/canzone/vignetta/racconto a sperculare i ....http://www.biancocelesti.org/index.php?topic=2541.0;topicseen :) ndCP)

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #30 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:10:24 »
CiPpi, non mi sembra. Vorrà dire che me lo rileggo...

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #31 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:13:31 »
Signore e signori ecco a voi l´allenatore del momento: il primo in classifica, il più rivoluzionario e imprevedibile. Non cercate di aggiustare la sintonia: non ci sono interferenze, non è la replica di un vecchio programma, sebbene sia in bianco e nero e il protagonista parli come una telecronaca di Pizzul. È proprio lui: Edoardo Reja, classe 1945, l´uomo venuto dal passato. Quello che era stato scolpito nel marmo di uno schema fisso: 3-5-2. Quello che riscrisse i dieci comandamenti: primo, non retrocedere. E infatti, da primo, declama: «Meno trenta alla salvezza», essendo abituato a guardare avanti e vedere la fila, non lo sportello. A Napoli il fantasioso De Laurentiis l´aveva soprannominato «il mio Clint Eastwood» (anche se poi era lui a sparargli). Come somiglianza vengono in mente piuttosto Burgnich e Bearzot, prodotti della stessa terra. Come percorso fa pensare a un Camilleri del calcio: all´ora della pensione, toh: il successo.

questa è una descrizione bonaria e spiritosa del personaggio, pure parecchio azzeccata, direi.

Offline Golden Boy

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #32 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:13:53 »
Citazione
perche' non mi interessa ricadere nella solita spirale.

abbiamo gia' discusso ampiamente e non credo sia utile farlo ulteriormente.

mi limito ad esprimere il mio disappunto, come per l'articolo di Cerracchio, e mi riservo di commentare ampiamentesolo un articolo, quando apparira', che a mio avviso sara' degno di essere preso in considerazione.

il resto rimane un ammucchiata di parole buono giusto per coprire la carta che rimane tra le pubblicita'.

il resto, fortunatamente per la Lazio devo dire, e' noia.  :D

ah, che bella cosa l'umiltà.
attendiamo pazientemente un articolo degno.



TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #33 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:16:47 »
Sono i paradossi dell´Italia gerontocratica: c´è gente in giro da così tanto tempo che s´è annoiata di se stessa e alla fine fa quel che non ha fatto mai, sperimenta. I giovani, pur di vincere, obbediscono; i vecchi, niente da perdere, trasgrediscono.


Reja ha cambiato modulo spesso, quanto alla rigidità del vecchio schema è quello che tutti gli hanno rimproverato, finora.
Ha 65 anni, non è un giovincello.

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #34 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:18:06 »
A 65 anni Reja ha preso in mano la Lazio come fosse il cubo di Rubik, la frulla e a ogni giro la presenta con una faccia diversa: chi stava in tribuna va in campo, chi era esterno va al centro, gli attaccanti si allineano in orizzontale poi in verticale, il centrocampo fa l´asse e fa il rombo. Pare che a un allenamento d´inizio stagione, seduto sul prato con i suoi assistenti, abbia guardato l´orizzonte venirgli addosso e abbia chiesto, più a se stesso che agli altri: «Ma saremo ancora capaci di insegnare qualcosa di diverso da quel che abbiamo sempre fatto?». A occhio sì. Comincia a imparare perfino Zarate, per il quale Reja ha una sana allergia. La ragione risale all´anno 1967, l´immaginazione sognava di prendere il potere, i barbieri di prendere le forbici.

Alla Spal, dove divideva la camera con Capello («un secchione»), arrivò Ezio Vendrame, un figlio dei tempi quanto Reja ne era, già allora, uno zio. Esibì talento e anarchia. Fece innamorare il pubblico e una giovane prostituta di Genova. Per stare con lei simulò una colite cronica. Qualcuno (pare Capello) fece la spia al presidente. Reja imparò a detestare i brillanti solitari. Da allenatore, non ne avrebbe voluto uno. Se lo trovava in dotazione, lo riponeva nel cassetto. Non è che gliene siano capitati tanti in una carriera di panchine che sembra una classifica di A2: Verona, Bologna (dove organizzò una partitella tecnici-giornalisti e azzoppò un critico), Lecce, Brescia, Pescara (formidabili gli anni in coppia con Galeone), Torino, Vicenza, Genoa, Catania, Cagliari. Specializzato in squadre ascensore, quelle che vanno su e giù. Con lui, per lo più su: quattro promozioni contro due retrocessioni. Una volta arrivato all´attico, di solito faceva come il ragazzo in guanti bianchi nei grandi alberghi: riscendeva.



Mi pare un racconto spiritoso, le digressioni riguardano Vendrame e Capello.

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #35 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:19:17 »
e qui non trovo niente di offensivo, anzi. Magari evidenziatelo voi, se a me sfugge.



Ma prima, chiedeva una sigaretta a scrocco. Non lo ritenevano adatto ai piani alti. A Napoli mandava la squadra fuori dallo spogliatoio urlando: «Amma vincere!». A Roma urla: «Dovemo vince!». Quando, nel 2008, l´Università delle terza età gli procurò un Erasmus a Spalato non si sa, ma si può intuire, che cosa urlasse. Si dice che a convincere Lotito a chiamarlo per salvare la Lazio sia stato Gianfranco Fini, benché Reja abbia espresso anni fa una simpatia politica per Rosy Bindi.

Arrivò con il suo bagaglio a mano, si sistemò in albergo con la moglie, chiese una sola indicazione stradale: per Formello. Radunò i senatori e chiese dove stesse il problema: «Mister, dovremmo giocare in undici». Fece, per così dire, rifiatare Zarate, benché amatissimo da presidente e curva. La svolta avvenne in ritiro a Norcia, dopo l´ennesima batosta. Il presidente Lotito spedì a Reja un motivatore. Un po´ come mandare a Oscar Luigi Scalfaro il link per un sito pornografico. Indignato, fece firmare ai giocatori un appello contro la psicologia. La riscossa seguì a breve. La conferma fu meno scontata. A questo punto, di solito, Clint Eastwood tornava in garage a lucidare la Gran Torino. Invece, eccolo che sfreccia con la capote abbassata.

Sarà che anche Lotito s´è annoiato della propria follia. Gli ha lasciato fare il mercato e al posto del solito ribaltone, ecco il mini rimpasto: un solo prezioso innesto, Hernanes. A Santa Cruz ha rinunciato per non innervosire gli attaccanti, incluso Zarate. Lo schiera più largo sulla fascia per potergli sbraitare nelle orecchie. Ha ripescato dal ripostiglio perfino Foggia che l´anno scorso gli aveva calpestato gli occhiali.

Quando gli hanno venduto Kolarov ha detto, imperturbabile come uno scoglio lambito dalla marea del paradosso: «Tanto ho Del Nero». Il cubo di Edy Rubik continua a frullare, le facce a cambiare («Ma che è? Mo´ non s´infortuna più nessuno?). A chi l´ha accusato di avere idee confuse ha replicato stizzito: «Non mi è venuta l´arteriosclerosi». Piuttosto, una terminale curiosità di vedere come va a finire se, a forza di giocare, uno comincia a divertirsi.

Offline franz_kappa

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #36 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:20:03 »
Io sono decisamente in linea con l'interpretazione di TD. E sono di conseguenza lontano dalla visione di Andre e CiPpi.
Mi conforta che qualcun altro non veda nulla più che l'intenzione di 'colorare' un po' il ritratto dell'allenatore del club (inaspettatamente) primo in classifica in questo articolo.

Skorpius è rimasto colpito negativamente dalla frase sull'università della terza età. Che dire... Letto fuori contesto sembra un po' offensivo. Ma, sinceramente, nel contesto 'sopra le righe' dell'articolo ci può stare. Uno prova a scrivere qualcosa di originale e fuori dagli schemi. Qualche espressione - come quella dell'università della terza età che regala erasmus a Spalato - può risultare più o meno azzeccata.

Ciò detto, vi confesso che tutto posso trovare in un pezzo del genere fuorché una larvata critica alla società.

Se si celebra l'allenatore della Lazio si celebra, indirettamente, chi lo ha scelto.
E anche se l'imbeccata la diede Fini (un'indiscrezione che dà colore), alla fine Lotito ha deciso con la sua testa quando ha scelto Reja. La storia degli ultimi anni della Lazio ci conferma che Lotito non va certo dietro a improvvisati 'consigliori' quando si tratta di decidere su questioni decisive per le sorti del club.
Buon viaggio, caro Piero.

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #37 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:22:15 »
Se non sbaglio, Reja tra un po' diventerà direttore tecnico, per limiti di età. Non mi ricordo mai se è a 65. Certo, magari è offensivo ricordarglielo, ma che non sia la verità è dura da sostenere...

non perdiamo la leggerezza, mi raccomando. Quello vogliono da noi, come cittadini prima ancora che come tifosi.

Offline Skorpius

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Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #38 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:24:34 »
Se non sbaglio, Reja tra un po' diventerà direttore tecnico, per limiti di età. Non mi ricordo mai se è a 65. Certo, magari è offensivo ricordarglielo, ma che non sia la verità è dura da sostenere...

non perdiamo la leggerezza, mi raccomando. Quello vogliono da noi, come cittadini prima ancora che come tifosi.

Costruirci sopra un articolo mi sembra troppo.
Chi l'avrebbe mai detto che il vecchio....
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

TD

Re:Reja e la Lazio di Rubik: la rivoluzione a 65 anni per sconfiggere la noia
« Risposta #39 : Martedì 28 Settembre 2010, 14:26:50 »
mi sembra una chiave ironica divertente, Reja è un allenatore rispettato da tutti...