Autore Topic: Lazio, Radu e l'emozione dell'addio: "Sono stanco, ma mi mancherà tutto"  (Letto 193 volte)

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Il Boss pronto a chiudere con il calcio giocato, con la Cremonese possibile ultima apparizione in campo davanti ai suoi tifosi



                   ROMA - Stefan Radu saluta i suoi tifosi. Chiude con il calcio, lo fa da mito e giocatore con più presenze con la maglia della Lazio. Da gennaio 2008 una storia d'amore che non si chiude, non può chiudersi, con Lazio-Cremonese di domenica all'Olimpico. Passerella finale tra gli applausi, poi scarpini nel cassetto. Fine. Nel match program che anticipa la partita contro l'ex Ballardini, il difensore ha raccontato con emozione: "Sì, la mia ultima partita davanti ai nostri tifosi, sarà molto triste per me. Scusate, non riesco a dire altro (si commuove, ndr). È una gara importante per centrare la qualificazione in Champions League anche senza la penalizzazione della Juventus. Vogliamo finire secondi in classifica perché questa squadra se lo merita dopo il grande lavoro fatto in questa stagione. È stata un'annata piena di impegni, tra campionato e coppe. La qualificazione alla prossima Champions League ci darà ancora più consapevolezza in futuro".

Radu e il racconto della sua vita alla Lazio

"Questa squadra è cresciuta tantissimo in questi anni. Da quando sono arrivato, ci sono stati dei miglioramenti continui. Adesso la Lazio fa paura, è diventata una big. Nei prossimi anni ci farò divertire tantissimo, ne sono sicuro. Sono orgoglioso di essere diventato il calciatore più presente nella storia della Lazio ma, come già detto in passato, la mia priorità è sempre stata quella di ottenere risultati importanti per la squadra. Non posso fare un solo nome perché sono legato anche a chi è andato via. Mi sono trovato bene con tutti, impossibile sceglierne uno solo. Nello spogliatoio ho sempre cercato di tenere alto l'umore del gruppo, a volte anche con alcuni scherzi particolari (ride, ndr). Il ritiro mi spaventa? Un po' si, è inevitabile. Mi mancherà tutto, per 15 anni ho sempre fatto la stessa cosa: casa, Formello, casa. Arrivo però stanco, per questo ho deciso di dire basta. Forse l'unica cosa che non mi mancherà sarà il ritiro estivo (ride, ndr). L'ho già detto ai ragazzi: quest'estate li andrò a trovare ad Auronzo di Cadore in borghese. Un ricordo bellissimo fu la vittoria contro la Juventus a Torino nel 2017, con il rigore parato da Strakosha all'ultimo minuto. Vincemmo in casa loro dopo tanti anni. La mia preghiera al momento del rigore divenne virale, invocai tutti i Santi. Fu come un segno divino".

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