Autore Topic: Adios, Comandante!  (Letto 22097 volte)

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #80 : Martedì 29 Novembre 2016, 13:55:42 »
Anche le Cayman o St Croix sono ad un passo.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #81 : Martedì 29 Novembre 2016, 14:15:24 »

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #82 : Martedì 29 Novembre 2016, 14:19:46 »
Anche le Cayman o St Croix sono ad un passo.

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le Cayman? be'  sono i vantaggi di essere nella "lista nera"
St. Croix? che paragone è?




Offline Jim Bowie

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #83 : Martedì 29 Novembre 2016, 15:18:08 »
Visto che si parla di vicinanza, tipo Haiti, allora anche St Croix e la cayman sono caraibi.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #84 : Martedì 29 Novembre 2016, 15:48:45 »

È noto quello che ha scritto qualcuno, che il popolo cubano è colto, diciamo abbastanza colto, fiero e, aggiungo, molto serio.

Ho avuto la fortuna di girare in automobile per circa 40 giorni l'isola dei Barbudos. Era il 2010. Fidel era vivo e vegeto, diciamo che il passaggio delle consegne c'era già stato e i cambiamenti - crollato il socialismo reale in Europa - erano già in atto da un pezzo. Però l'Avana era sempre ferma al 1956, con quelle macchinone americane e quell'atmosfera un pochino bohemien che si respira tuttora.
Ho avuto anche la fortuna di aver girato quasi tutta l'America Latina, l'ultimo viaggio l'ho fatto in Argentina a febbraio. Ventotto giorni, soltanto la Patagonia, il resto del Paese lo avevo già visto.
Oltre alla miseria inimmaginabile che uno tocca con mano in Ecuador, o in Honduras o in Brasile, avverti sempre una sensazione di pericolo, e non mi riferisco alla possibilità concreta di essere rapinati. Il pericolo spesso viene dalla Polizia. È così ovunque in Messico, in Guatemala, Colombia, ma anche nella ricca Buenos Aires o nei dintorni di Ipanema. In tutti i lidi del Sud America devi guardarti dai ladrones, da gente che per pochi dollari ti taglia la gola senza problemi. E al tempo stesso devi stare molto lontano dalla Polizia.

Quando i piedipiatti ti fermano se ti va bene te la cavi con un grosso spavento, visto che nella maggior parte dei casi hanno le armi in mano. E non hanno la Beretta 92 (con tre sicure inserite), hanno l'M-16 con il caricatore a nastro (quel cannone che avete visto nel film Rambo).
Se ti va malino devi sganciare almeno venti dollari, ma arrivano a chiedertene anche cinquanta inventando episodi decisamente improbabili.
A me ha detto sempre bene, ma soltanto perché me la cavavo con il castigliano mentre i vari tesserini che portavo nel portafogli hanno fatto il resto.

A Cuba non devi stare lontano dalla Polizia. Perché ti viene lei stessa a cercare e non ha le armi, neanche nella fondina, perché la fondina non ce l'ha.
Un dopobarba, una schiuma profumata, le lamette mach tre, ma anche un deodorante Dove. Ecco cosa vogliono. Tutti prodotti che nell'isola non arrivano, anzi non arrivavano. Perché?! Perché c'è un embargo vergognoso, fondato sulla paura del comunismo (che a quanto pare negli States è ancora diffusa) e sui voti di Miami.
A Cuba sono poveri, perché oltre all'embargo non c'è nulla. Il sottosuolo non ha ferro, bauxite, cromo, petrolio. Hanno soltanto il tabacco (che però non possono vendere negli States dove fumare il sigaro fa male, se è cubano) e la canna da zucchero, zucchero che ai tempi dell'URSS veniva dato come contropartita agli aiuti di Mosca.
A Cuba sono poveri, poveri sul serio, ma hanno una grandissima dignità. Le scuole che ho visitato sembravano quelle di un Paese occidentale, con la differenza che gli scolari sui quaderni scrivono con la matita. Perché?! Perché i soldi per comprare un quaderno nuovo la scuola non ce li ha e allora si scrive e si cancella, infinite volte, fino a quando le cancellature sono più evidenti della scrittura stessa.
È questa la dignità dei cubani, che non si curano nemmeno di celare le proprie ambizioni. A me è capitato diverse volte di sentire dei giovani anelare un viaggio in Europa alla ricerca di miglior fortuna. Ma questi discorsi li ho sentiti anche dai medici e dagli ingegneri poiché il loro guadagno era dieci volte inferiore a quello di chi ha svoltato con il turismo. Le guide o chi si affitta una casa (le note Case Particular), con l'apertura all'iniziativa privata, dopo la crisi del 1992, hanno fatto soldi a palate. Una bella fetta della popolazione, soprattutto quella rurale, è rimasta povera. Certamente ha cibo a sufficienza, una sanità gratuita e per certi aspetti all'avanguardia, l'istruzione, ma sempre povera rimane. I difetti di un tipo di Socialismo, o del Capitalismo. Fate voi.
La dignità dei cubani è anche quella che ha fatto partire per Haiti, a meno di ventiquattro ore dal terremoto, più di trecento medici e infermieri.
A Port au Prince, nel giro di poche ore, due ospedali da campo sono stati collocati a fianco degli ospedali crollati. Alla fine i cooperanti sanitari cubani sono arrivati a mille.
A Cuba sono poveri, ma in tutta l'isola non c'è una favela, non esiste una baraccopoli. Se le cerchi basta fare un giro a Guayaquil, a Caracas o a Manaus. Oppure a San Paolo del Brasile dove nella più grande discarica del mondo "vivono" circa un milione di persone.
Cuba è stata ed è, pur fra tante contraddizioni, un esempio di resistenza e dignità in un continente dove il neoliberismo ti costringe a lottare per la sopravvivenza.

Concludo con un saluto e un abbraccio a tutti coloro che hanno evidenziato i festeggiamenti degli esuli cubani a Miami, dimenticando le tante magliette di Videla indossate per l'occasione. Ah, c'è stato anche qualche slogan per Pinochet. Vabbè, ma quelli li scandiva anche la Polizia nel lager di Bolzaneto.
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #85 : Martedì 29 Novembre 2016, 16:05:01 »
una stretta di mano, perchè hai trovato la voglia di raccontare un qualcosa che è complesso, particolare, degno di un ragionamento non superficiale..ma che il primo che passa ti cancella con un: sipperò il dittatore sanguinario, sipperò la democrazia

bel post


 

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #86 : Martedì 29 Novembre 2016, 17:58:13 »
a Cuba c'è una dittatura dinastica

Si chiama monarchia.
Non c'è bisogno dell'investitura del Papa perché ci sia una monarchia, che è una dittatura ereditaria.
Non è che Luigi XIV fosse più democratico di Fidel, Ceausescu, Kim Jong-il. Sarebbe bello che i fini analisti delle dinamiche storiche, profondi conoscitori del materialismo dialettico, si accorgessero finalmente che il XX secolo ha introdotto una nuova procedura per la nascita di una monarchia, più simile a quella con cui sono nate certe teocrazie che a quella che ha prodotto gli assolutismi post medievali.
e ffforza lazzzio

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #87 : Martedì 29 Novembre 2016, 18:09:37 »
Ovviamente in cinquanta anni e passa di embargo (considerati dall'ONU al pari di un genocidio) sono una vergogna assoluta da parte degli stati uniti.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #88 : Martedì 29 Novembre 2016, 18:46:38 »
E anche da parte di coloro che non hanno avuto il fegato di violare l'embargo, noi compresi. Oltretutto in presenza di una serie di risoluzioni dell'ONU contrarie all'embargo. L'ultima credo l'abbiano votata solo USA ed Israele.
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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #89 : Martedì 29 Novembre 2016, 18:50:05 »
Vi lascio un link, è in inglese, ma con un po' di ingegno, se avete pazienza, ci si capisce qualcosa.

Credo sia molto interessante.

http://www.theatlantic.com/health/archive/2016/11/cuba-health/508859/?utm_source=atltw
Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #90 : Martedì 29 Novembre 2016, 20:42:39 »
E anche da parte di coloro che non hanno avuto il fegato di violare l'embargo, noi compresi. Oltretutto in presenza di una serie di risoluzioni dell'ONU contrarie all'embargo. L'ultima credo l'abbiano votata solo USA ed Israele.
Senza dubbio alcuno.
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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #91 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 08:41:27 »
...più simile a quella con cui sono nate certe teocrazie che a quella che ha prodotto gli assolutismi post medievali.
 Le ideologie e le divinità sono la stessa cosa: perfette, infallibili, irraggiungibili, inesistenti e disastrose allo stesso modo.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #92 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 09:02:24 »
AB, te lo dico con tutta la simpatia possibile, ma li leggi i tuoi colleghi di forum prima di scrivere o procedi davanti al (tuo) specchio?

M'è scappato,
d'altronde di domenica mica seguo tanto il forum.
in ogni caso fare un'affermazione del genere in un post in cui è quotato il commento di un collega di forum fa pensare...
 ;D
Voglio 11 Scaloni

Pomata

Re:Adios, Comandante!
« Risposta #93 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 15:21:31 »
Be' prima era solo bordello gestito da mafia e CIA, dopo l'embargo c'è stato un ritorno della prostituzione (assente sino a fine anni Ottanta) causata dalla grave situazione economica causata da potenti vicini di casa.

Non è la stessa cosa.

Ovvio, comunque lo sport nazionale cubano è il sesso.

Offline Jim Bowie

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #94 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 20:00:24 »
Be' prima era solo bordello gestito da mafia e CIA, dopo l'embargo c'è stato un ritorno della prostituzione (assente sino a fine anni Ottanta) causata dalla grave situazione economica causata da potenti vicini di casa.

Non è la stessa cosa.
Quindi la grave situazione e' causata dai potenti vicini di casa e non dalla Russia che dopo aver mantenuto il regime di Castro per usare Cuba per spiare l'america li ha mollati quando il loro tornaconto e' cessato, almeno a noi gli USA ancora ci sovvenzionano.
Quegli stessi potenti vicini di casa che firmarono un trattato chiamato wet feet, dry feet che assicura alle persone fuggite da Cuba la cittadinanza trascorso un anno dal giorno in cui hanno messo piede, anche clandestinamente, sul territorio USA, trattato ora chiamato dry feet visto le restrizioni imposte da quella spendida e democratica amministrazione del sassofonista, perche prima ai cubani bastava chiedere soccorso in acque statunitensi.
Questo non e' il riparo al torto dell' embargo sia chiaro, ma se vale solo per i cubani un motivo ci sara' e ti fa capire quanto, indipendentemente da chi siede alla Casa Bianca, siani ospitali gli statunitensi, chissa se i russi garanriscono le stesse liberta'.

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #95 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 20:08:34 »
Quindi la grave situazione e' causata dai potenti vicini di casa e non dalla Russia che dopo aver mantenuto il regime di Castro per usare Cuba per spiare l'america li ha mollati quando il loro tornaconto e' cessato, almeno a noi gli USA ancora ci sovvenzionano.
Quegli stessi potenti vicini di casa che firmarono un trattato chiamato wet feet, dry feet che assicura alle persone fuggite da Cuba la cittadinanza trascorso un anno dal giorno in cui hanno messo piede, anche clandestinamente, sul territorio USA, trattato ora chiamato dry feet visto le restrizioni imposte da quella spendida e democratica amministrazione del sassofonista, perche prima ai cubani bastava chiedere soccorso in acque statunitensi.
Questo non e' il riparo al torto dell' embargo sia chiaro, ma se vale solo per i cubani un motivo ci sara' e ti fa capire quanto, indipendentemente da chi siede alla Casa Bianca, siani ospitali gli statunitensi, chissa se i russi garanriscono le stesse liberta'.

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non entro nel merito della tua interpretazione dei fatti, rammento solo che parliamo dei tempi della guerra fredda e che Castro (che non era un comunista) fu spinto dalla cecità statunitense fra le braccia dell'URSS
ma vabbe'....

l'embargo in se è qualcosa di aberrante, nessun paese merita questo trattamento
leggiti circa le ritorsioni degli USA sui paesi che cercano di aggirare l'embargo...



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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #96 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 22:25:28 »
non entro nel merito della tua interpretazione dei fatti, rammento solo che parliamo dei tempi della guerra fredda e che Castro (che non era un comunista) fu spinto dalla cecità statunitense fra le braccia dell'URSS

Castro diede una robusta mano agli USA per farsi spingere nelle braccia dell'URSS. La scintilla che fece scoccare le rappresaglie fu la nazionalizzazione degli impianti petroliferi che operavano a Cuba. Castro voleva fargli raffinare il petrolio russo - vedi che i rapporti con l'URSS iniziano ben prima dell'embargo - ma le compagnie si rifiutarono. E lui si prese gli impianti.
Da https://it.wikipedia.org/wiki/Embargo_contro_Cuba

Le nazionalizzazioni

I rapporti con gli Stati Uniti andarono sempre più deteriorandosi e all'inizio del 1960 si ripeterono le incursioni degli esuli che a bordo di aerei da turismo partivano dalla Florida per bombardare le piantagioni cubane.[7]

Nel febbraio 1960 il vicepresidente sovietico Anastas Mikojan arrivò all'Avana e dichiarò che l'Unione Sovietica sarebbe stata disposta ad aiutare Cuba. Tra i due Stati si stabilirono feconde relazioni diplomatiche e in breve la giovane rivoluzione poté contare su un prestito di cento milioni di dollari e un accordo per scambiare imponenti quantitativi di zucchero cubano con un'importante fornitura di petrolio sovietico. La prima conseguenza fu che, dopo essersi rifiutate di raffinare 300.000 tonnellate di petrolio acquistate dai sovietici, le compagnie statunitensi Standard Oil, Esso e Texaco e la britannica Shell furono espropriate. Il decreto di nazionalizzazione, che porta la firma del ministro dell'industria Che Guevara è del 29 giugno 1960.[8]

Il 6 luglio 1960 il Congresso degli Stati Uniti votò una prima misura economica contro Cuba autorizzando il presidente a ridurre o sopprimere le importazioni di zucchero da Cuba. Il giorno dopo Eisenhower emanò un provvedimento che ridusse drasticamente tali importazioni per l'anno in corso.[9] Va considerato che dall'inizio del secolo una serie di accordi commerciali avevano favorito la penetrazione della produzione di zucchero cubana negli Stati Uniti ma aveva legato l'economia cubana a questa esportazione, tanto che circa l'80% della moneta straniera che arrivava a Cuba proveniva dal commercio di zucchero con gli Stati Uniti.[10] Sempre il 7 luglio, il Parlamento cubano rispose con una legge di nazionalizzazione di tutte società statunitensi operanti a Cuba. Come nel caso della riforma agraria furono previsti indennizzi attraverso buoni governativi ma si aumentava la dilazione temporale, che diventava trentennale, e si fissava un interesse annuo inferiore al 2%.

Questa legge anticipava la nazionalizzazione di tutte le grandi imprese private, che venne attuata con la legge del 13 ottobre 1960, cui Eisenhower rispose il 17 dello stesso mese con il ritiro dell'ambasciatore statunitense e la decisione di ridurre ulteriormente i commerci bilaterali.[11]

Il 20 ottobre 1960 venne istituito un ampio embargo sulle esportazioni in base all'Export control Act del 1949. La scelta di fare appello a questa legge piuttosto che al Trading with the Enemy Act in teoria consentiva alle sussidiarie delle multinazionali statunitensi di aggirare il blocco[12] anche se il Consiglio di Sicurezza statunitense aveva manifestato la netta preferenza verso l'utilizzo del Trading with the Enemy Act. Tra l'agosto e il settembre di quell'anno, il Dipartimento di Stato e quello del Tesoro avevano espresso posizioni molto diverse sull'applicazione dell'embargo e mentre il primo proponeva di attenuarne gli effetti, sottolineando ad esempio la necessità di mantenere attivi canali di comunicazione telefonica e di non estendere l'embargo a medicinali e beni alimentari per ragioni propagandistiche, il Tesoro insisteva sulla necessità di un embargo rigoroso.[13]

Alla fine le misure economiche contemplavano, oltre al drastico crollo delle importazioni di zucchero, il divieto di ogni tipo di commercio eccetto cibo e medicine. Gli Stati Uniti prevedevano che l'entità degli scambi tra i due Paesi sarebbero crollati dai 1.100 milioni del 1957 a 100 milioni e gli investimenti diretti statunitensi sull'isola, che prima assommavano 900 milioni, sarebbero stati totalmente azzerati.[6]

Quando la quota dello zucchero cubano sul mercato statunitense venne definitivamente diminuita, nel dicembre 1960, il Governo cubano firmò accordi per vendere a tutta l'area socialista 4 milioni di tonnellate di zucchero a un prezzo preferenziale di quasi quattro centavos[14] (prezzo molto più alto rispetto alle quotazioni dello zucchero sul mercato occidentale).

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #97 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 22:35:47 »
Castro non doveva prendere quelle misure? Allora se tenevano Batista, no?

Hai citato Wikipedia...appunto. leggiamo con attenzione....


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« Risposta #98 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 05:27:49 »
non entro nel merito della tua interpretazione dei fatti, rammento solo che parliamo dei tempi della guerra fredda e che Castro (che non era un comunista) fu spinto dalla cecità statunitense fra le braccia dell'URSS
ma vabbe'....

l'embargo in se è qualcosa di aberrante, nessun paese merita questo trattamento
leggiti circa le ritorsioni degli USA sui paesi che cercano di aggirare l'embargo...
Quali ritorsioni? Io ho sempre fumato sigari cubani, visti che in Europa vengono importati e non mi sembra che abbiamo subito ritorsioni dagli USA, ne mi sembra che i cittadini europei che hanno visto di cuba sul passaporto non vengono fatti entrare negli USA.
In quanto alla "mia" interpretazione dei fatti la Si può leggere in qualsiasi libro di storia sotto la voce " pig bay crisis".


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« Risposta #99 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 07:12:56 »
Castro non doveva prendere quelle misure? Allora se tenevano Batista, no?

Hai citato Wikipedia...appunto. leggiamo con attenzione....



No.
Tra eliminare Batista e prendersi gli impianti di raffinazione c'è una bella differenza.
È ovvo che così blocchi gli investimenti dall'estero. Chi vuoi che vada ad installare impianti che da un momento all'altro potrebbero essere requisiti?


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