Autore Topic: Adios, Comandante!  (Letto 22111 volte)

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Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #20 : Sabato 26 Novembre 2016, 19:37:58 »
Donald Trump: “Oggi il mondo segna la scomparsa di un dittatore brutale”

Morte Fidel Castro, Papa Francesco: "Notizia triste"

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #21 : Sabato 26 Novembre 2016, 19:43:11 »
quando muore un gigante cianciano i pigmei

http://www.repubblica.it/esteri/2016/11/26/news/morte_di_fidel_castro_l_omaggio_musicale_al_lider_maximo-152879531/

NON c’è niente come la rivoluzione per infiammare la musica. Cuba, la revolucion, Fidel Castro, ma soprattutto, va da sé, il mito imperituro del Che, cantato in ogni modo, latitudine e stile, perfino dalla canzone d’autore italiana, vedi Daniele Silvestri con Coiba, vedi il rap “positivo” di Jovanotti, fino all’avanguardia jazz, con un pezzo del grande maestro Ornette Coleman, Song for Che, splendidamente consegnato alla storia in un celebre disco della Liberation Orchestra di Charlie Haden, con tanto di citazione dell’inno degli inni del Che, ovvero Hasta siempre, scritta dal fedelissimo Carlos Puebla.

Grande cantore della Cuba rivoluzionaria, Puebla non mancò di omaggiare ovviamente anche il lider maximo, con la deliziosa Gracias Fidel e altre melodie esaltatorie sullo stesso tono. In zona cubana ovviamente di inni a lui dedicati ce ne sono svariati, sulla falsariga di Que viva Fidel e simili.

Ma Castro è stato molto presente anche nella canzone anglosassone, più di quanto si potrebbe immaginare considerando la strabordante aura immaginifica legata a Guevara. Ne parlava Leonard Cohen in Field commander, lo citava il premio Nobel Bob Dylan in una sua antica e stupenda canzone intitolata Motorpsycho nightmare, l’hanno rappato i Wu-Tang Clan, si ricorda perfino un vecchio ska strumentale firmato dai mitici Skatalites, intitolato semplicemente Fidel Castro.

A lui e Che Guevara pensava Milva quando cantava Lungo la strada. Gli Inti Illimani ci hanno messo del loro, di continuo, in linea con la nuova canzone cilena, dominata da Victor Jara che inneggiava a Cuba e a suoi leader rivoluzionari, mentre in Italia i nuovi movimenti adottavano come propri pezzi come Cuba que linda es Cuba.

C’è ovviamente un lato più gaudente che riguarda Cuba, perfettamente incarnato da Zucchero che a Cuba c’è andato a cantare, e con la sua Cuba libre rappresenta tutti coloro che dall’isola si sono lasciati incantare per le sue bellezze, per la sua intensa e irresistibile cultura musicale, rivoluzione a parte. Ma nell’isola certe figure erano ineliminabili. L’ombra forte di Fidel era lì, in piedi, solida e marcata perfino nella voce blues del cantautore italiano.

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #22 : Sabato 26 Novembre 2016, 20:31:31 »
....Haiti, Panama, El Salvador, Repubblica Domenicana, Nicaragua ai tempi di Somoza.... tanto per citare alcuni paesi vicini a Cuba, dove i governi sono amici dei nordamericani

perle di democrazia, luoghi di sicurezza e amore...ma son dettagli


Offline Jim Bowie

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #23 : Domenica 27 Novembre 2016, 01:19:21 »
Castro, MAO, rappresentano cio che serviva ai loro popoli nel tempo in cui, 1956 l'uno e il 1934 l'altro, si sono impadroniti del potere per uscire da una condizione sociale miserrima. Il vero comunismo si avrà solo in quei paesi in cui lo status e' di rivoluzione perenne. I due non hanno capito che nessun popolo può mantenere lo status di rivoluzionari.
Il comunismo e fallito ovunque si sia imposto perché, come già detto in un altro topic, le ideologie sostengono le utopie mai le realta'.
Ma ci siamo mai chiesti perché gente come Hitler, Mussolini, Castro, MAO abbiano iniziato da una parte e finito in una degenerazione delle loro idee?



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Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

Offline Whistle

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #24 : Domenica 27 Novembre 2016, 07:37:03 »

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #25 : Domenica 27 Novembre 2016, 09:05:21 »
Ma ci siamo mai chiesti perché gente come Hitler, Mussolini, Castro, MAO abbiano iniziato da una parte e finito in una degenerazione delle loro idee?

affrontare questo tema in un forum è sostanzialmente inutile, risparmiamocelo, sarebbe un mero consumo di polpastrelli.

Rilevo soltanto che mettere assieme quei nomi, quasi fossero assimilabili, secondo me, è un errore storico e politico

Offline Arch

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #26 : Domenica 27 Novembre 2016, 10:56:40 »
I suoi nemici dicono che è stato un re senza corona e che ha confuso l'unità con l'unanimità.
E in questo i suoi nemici hanno ragione.

I suoi nemici dicono che se Napoleone avesse avuto un giornale come il "Gramma", nessun francese sarebbe stato messo al corrente del disastro di Waterloo.
E in questo i suoi nemici hanno ragione.

I suoi nemici dicono che esercitò il potere parlando molto e ascoltando poco, perché era più abituato agli echi che alle voci.
E in questo i suoi nemici hanno ragione.

Però i suoi nemici non dicono che non fu per posare davanti alla Storia che mise il petto di fronte ai proiettili quando venne l'invasione,
che affrontò gli uragani da uguale a uguale, da uragano a uragano, che sopravvisse a seicento trentasette attentati, che la sua contagiosa energia fu decisiva per convertire una colonia in una patria e che non fu né per un artificio del Demonio né per un miracolo di Dio che questa nuova patria ha potuto sopravvivere a dieci presidenti degli Stati Uniti, che avevano il tovagliolo al collo per mangiarla con coltello e forchetta.

E i suoi nemici non dicono che Cuba è uno dei pochi paesi che non compete per la Coppa del Mondo dello Zerbino.
E non dicono che questa rivoluzione, cresciuta nel castigo, è quello che ha potuto essere e non quello che avrebbe voluto essere. Né dicono che in gran parte il muro tra il desiderio e la realtà si fece sempre più alto e più largo grazie al blocco imperiale, che affogò lo sviluppo della democrazia cubana, obbligò la militarizzazione della società e concesse la burocrazia, che per ogni soluzione tiene un problema, l'alibi per giustificarsi e perpetuarsi.

E non dicono che considerando tutte le afflizioni, considerando le aggressioni esterne e l'arbitrarietà interna, questa isola rassegnata però testardamente allegra ha generato la società latino-americana meno ingiusta.

E i suoi nemici non dicono che questa impresa fu opera del sacrificio del suo popolo, però anche fu opera dell'ostinata volontà e dell'antiquato senso dell'onore di questo cavaliere che sempre combatté per i vinti, come quel suo famoso collega dei campi di Castilla.
(Eduardo Galeano - dal libro Specchi)


Offline Frusta

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #27 : Domenica 27 Novembre 2016, 11:45:58 »
Strano che nessuno finora abbia citato Gianni Minà.
Far raccontare la vita di un dittatore dai suoi apologeti è il peggior servizio che si possa fare alla verità.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Il lodolaio

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #28 : Domenica 27 Novembre 2016, 11:49:26 »
Io penso che su un argomento del genere andrebbe affrontato con serietà e non con faciloneria, con semplici battute provocatorie.
Come minimo un lungo post.
Oh vivacchiare...

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #29 : Domenica 27 Novembre 2016, 12:19:48 »
http://www.giannimina.it/index.php?option=com_content&task=view&id=241&Itemid=65

vero, lo ha ricordato questa mattina Ascanio Celestini sulla sua pagina Facebook
<Invece di perdere tempo a leggere i commenti di giornalisti e politici che non ne sanno nulla, perché non rileggere un pezzo che ha cambiato il giornalismo del '900?>

Offline AlenBoksic

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Voglio 11 Scaloni

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #31 : Domenica 27 Novembre 2016, 18:00:18 »
Norberto Bobbio, con una lezione ancora valida, così commentava la fine delle dittature comuniste:
"Io scrissi su La Stampa un articolo in cui dicevo che il comunismo era una 'utopia capovolta', perché era un'utopia di liberazione degli esseri umani che si era capovolta nel suo contrario, e cioè nella costrizione e nell'oppressione degli esseri umani. Però, in quello stesso articolo, scrivevo anche che i motivi per i quali il comunismo era nato sono ancora vivi. Sono in grado le democrazie che governano i Paesi più ricchi del mondo di risolvere i problemi che il comunismo non è riuscito a risolvere? Questo è il problema. Il comunismo storico è fallito, non discuto. Ma i problemi restano, proprio quegli stessi problemi che l'utopia comunista aveva additato e ritenuto fossero risolvibili. Questa è la ragione per cui è da stolti rallegrarsi della sconfitta e fregandosi le mani dalla contentezza dire: 'L'avevamo sempre detto!'. O illusi, credete proprio che la fine del comunismo storico (insisto sullo "storico") abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia? La democrazia ha vinto la sfida del comunismo storico, ammettiamolo. Ma con quali mezzi e con quali ideali si dispone ad affrontare gli stessi problemi da cui era nata la sfida comunista? ".

Offline Skorpius

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #32 : Lunedì 28 Novembre 2016, 07:16:28 »
Io penso che su un argomento del genere andrebbe affrontato con serietà e non con faciloneria, con semplici battute provocatorie.
Come minimo un lungo post.

Io penso che un argomento del genere andrebbe affrontato su un forum con modalità da forum non da facebook (una lunga sequenza di articoli)
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #33 : Lunedì 28 Novembre 2016, 07:29:57 »
Io penso che un argomento del genere andrebbe affrontato su un forum con modalità da forum non da facebook (una lunga sequenza di articoli)

....se qualcuno posta link interessanti a me fa piacere. Si chiama condivisione di informazioni e, personalmente, lo ritengo più utile che leggere robetta da Facebook condita da battutine isteriche nella stessa modalità.

Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #34 : Lunedì 28 Novembre 2016, 11:26:35 »
Anche se qualcuno non apprezza, vorrei postare la lettera d’addio di Pepe Mujica a Castro

Voglio dire una cosa, c’è in Fidel, e con lui in una parte del popolo cubano, una statura di Quijote perché gli è toccato vivere per un lungo periodo della sua storia sfidando la prima potenza mondiale che aveva proprio di fronte. Non è cosa semplice avere coraggio, decisione e capacità di resistenza in questa epoca».
Così, paragonandolo a Don Quijote, Pepe Mujica ricorda Fidel Castro poche ore dopo la morte del Lider Maximo, a Telenoche.


Poi, scrive di suo pugno una lettera d’addio. Dove, tra un’appena accennata intimità e una esplicita ammirazione, rimprovera a Fidel di averci lasciati “orfani”. Eccola.

Querido Fidel:
appena appresa, la notizia è stata devastante. Non mi riesce di immaginarti, steso sul piccolo letto di legno che si è trasformato nel tuo ultimo rifugio. E sto qui, seduto all’ingresso della fattoria, pensando a cosa dirò al mondo e a come nascondere questa lacrima, anche se alcuni pubblicitari direbbero che sarebbe meglio che si vedesse, che è così che si costruiscono le leggende. Le leggende non si possono costruire, tu sei stato una leggenda, forgiata con lo stesso colpo della mitraglia e la bandiera sventolante nell’accampamento, là nella sierra, non importa che fosse selva o pampa, è lo stesso, la battaglia duole nelle viscere di quella che chiamiamo la nostra terra, questo pezzo di geografia che possiamo percorrere ma che percorre noi stessi.
E penso di aver avuto fortuna perché ho raggiunto la sedia da vecchio e la faccia da bonaccione non mi ha mi lasciato, nonostante la prigionia e la tortura; le critiche verso di me sono state minori, non ho dovuto affrontare il rigore del controllo pubblico al quale tu hai fatto fronte con questa statura di gigante con la quale hai dato esempio al mondo e non sono stato costretto a combattere tra patrioti e traditori, nessuno mi ha mai bollato come un tiranno. Ma questa fortuna può anche essere intesa in modo differente.
Il mondo che ho affrontato io è quello delle carte di credito e delle vite consumate in una lotta per la quale non c’è guerriglia possibile. Tutti mi ascoltano con attenzione, sorridono, applaudono e continuano a condurre le loro vuote vite con cose che li consumano, nel tempo, ma inevitabilmente. Lasci Cuba che continuerà lì, senza analfabetismo, con il miglior sistema di sanitario pubblico, con la migliore educazione del Continente e io ancora qui, nella battaglia, non per la vita, ma contro l’oblio, assorto in una lotta che non ha alcun senso perché il Sud diventa sempre più Sud ogni giorno, i mostri insistono nell’avanzata e adesso ci attaccano da tutte le parti.
La breve illusione del continente bolivariano torna a svanire, con la scomparsa di Hugo (Chavez, ndr), l’ignominiosa uscita di Dilma (Rousseff, ndr) e Cristina (Kirchner, ndr), il mio confino in uno scranno del Parlamento e lo stato di orfani in cui ci lasci, sicuramente presto l’assurdità di un mondo che non impara dalla sua Storia ci divorerà nuovamente.
Le ombre ci perseguitano e per oggi, caro amico, te ne sei andato e non terremo, perlomeno non in questo ciclo, un’altra di quelle interminabili conversazioni in cui si respiravano amore e vittoria, dalle quali uscivo ringiovanito, sentendo che avrei potuto affrontare il più temibile dei gárgolas (doccione con sembianze di mostro, ndr) o attraversare l’abisso con una sola spinta, la tristezza è inevitabile.
Ma che diresti tu? «Dai loco, non devi essere triste e cosa c’è di più? È solo carne e pelle, non fare il morto tu, la lotta segue e va avanti in ogni caso», e io dico alla mia mente allucinata: «Lui non parlava così, non era irriverente», meglio pensare che avresti detto qualcosa di più brillante, non le storie di questo vecchio pazzo che strappa applausi della folla, ma non è riuscito a muovere il suo popolo come te. Da Oriente* appare una battaglia finale? Difficile, non impossibile… nel frattempo, a te, stella dei Caraibi, una strizzatina d’occhio e un “¡Hasta la victoria… siempre!”.

El Pepe



Offline Skorpius

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #35 : Lunedì 28 Novembre 2016, 12:27:56 »
....se qualcuno posta link interessanti a me fa piacere. Si chiama condivisione di informazioni e, personalmente, lo ritengo più utile che leggere robetta da Facebook condita da battutine isteriche nella stessa modalità.

Si certo una sfilza di link
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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #36 : Lunedì 28 Novembre 2016, 13:17:57 »
Si certo una sfilza di link

Non si può?

io, ad esempio, trovo inutili oltrechè dannosi alla fruizione i post come il tuo
stiamo occupando uno spazio pubblico co' sto botta e risposta insignificante, no?

Offline Skorpius

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #37 : Lunedì 28 Novembre 2016, 13:48:13 »
Non si può?

io, ad esempio, trovo inutili oltrechè dannosi alla fruizione i post come il tuo
stiamo occupando uno spazio pubblico co' sto botta e risposta insignificante, no?


Che siano inutili è evidente visto che ti era stato già detto (non da me) che ci interessano le tue opinioni e non la tua rassegna stampa, e tu, come al solito, ti sei risentito come un bimbo offeso per ritornare alla rassegna stampa anche qui
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Offline Monsieur Opale

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #38 : Lunedì 28 Novembre 2016, 13:57:26 »
Che siano inutili è evidente visto che ti era stato già detto (non da me) che ci interessano le tue opinioni e non la tua rassegna stampa, e tu, come al solito, ti sei risentito come un bimbo offeso per ritornare alla rassegna stampa anche qui

Le mie opinioni le ho espresse, quella che chiami rassegna stampa è informazione (non ho linkato le agenzie...m aper te è uguale evidentemente)
non è un mio problema, leggi quel che vuoi ma non impedire agli altri di approfondire
a me leggere alcuni post interessa poco e magari se posti un articolo interessante che mi è sfuggito gradisco di più

questo è un topic di saluto per un personaggio titanico, l'ultimo gigante del Novecento
molti di noi volevano solo ricordarlo e salutarlo, altri insultarlo e fare il solito anticomunismo da balera

ma una cosa è sicura: scrivere di e su Fidel non è materia che risolvi con un post, lungo o corto che sia

non diciamo sciocchezze

Offline disabitato

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Re:Adios, Comandante!
« Risposta #39 : Lunedì 28 Novembre 2016, 14:26:07 »
Sì potrebbe anche evitare di scrivere di Fidel, ad esempio.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.