Lazio - Lecce : commenti finali

[Il frigorifero]

Lascio a voi.

Io vi dico solo che , se stavolta non andiamo in Champions, pretendo la cacciata di Tare, Sarri, Milinkovic Savic e altri 10 giocatori.

E pure Lotito iniziasse a trova’ qualcuno coi soldi interessato a comprarci , e poi si levasse dalle palle insieme a moglie e figlio. Che, dopotutto, 19 anni possono pure basta’ !

Comunque io ci credo ancora, forza Lazio !

 

[Ataru]

Io non ci credo più. esigo le dimissioni di Sarri. 30 minuti fa.

[Panzabianca]

Lazio-Lecce, commento tecnico:

PORCA ZOZZA!

Bisogna crederci!

[Breizh]

Io, umilmente, non ce sto a capi' più 'n cazzo co' 'sta squadra.

[giocher74]

Un gol a dieci secondi dalla fine del primo tempo con un’azione partita dalla loro tre quarti palla a terra senza che nessuno arriva sul pallone, il secondo gol gentile omaggio con la specialità della casa: palla persa in uscita dal basso.
Sarri deve rendere coto anche lui, altro che cazzi.
Solo bestemmie, domani potremmo avere la quarta a meno uno

[giocher74]

Io, umilmente, non ce sto a capi' più 'n cazzo co' 'sta squadra.

Manco io

[Batiza]

Partita vergognosa. Il nulla. Manca tutto, gioco, forma fisica, cattiveria. Non si può prendere un gol all’ultimo secondo di recupero, non c’è la testa. Siamo usciti dalle coppe per fare queste figure. Se non si entra in CL Sarri va esonerato. Poi il mister spieghi perché non può giocare Pellegrini.

[Ataru]

8 gol subiti nelle ultime 4 partite. c'è poco da capire

[Eagleman]

Il discorso champions è finito con la sconfitta in casa col Torino

Mi chiedo solo perché siano usciti volutamente da coppa italia e conference e prima ancora Europa league se i risultati sono questi

Veramente...qui rischiamo di diventare lo zimbello d'italia e avranno ragione a prenderci per i fondelli.
Non oso Immaginare poi se gli schifosi maiali vincono l'Europa league

[Davide]

A me piacerebbe che qualcuno ci spiegasse cosa cazzo è successo prima di Lazio toro...ok gli arbitri stanno facendo un lavoro sporco incredibile con noi,quante partite le merde hanno risolto con un rigorino o con una espulsione a favore,ecco a noi mai,anche oggi,come altre volte,rigore a loro dato senza problemi,espulsione risparmiata alla merda loro,un rigore enorme non dato su Lazzari e uno discreto non dato su Savic...detto questo mi dicono di aspettare la fine del campionato per valutarlo...domani saremo quarti...non corriamo,con la testa non ci siamo più...gli unici che giocano decentemente sono quelli poco utilizzati tipo Pellegrini,ma guarda un po' che stranezza,sentiamo Sarri a chi darà la colpa oggi,non penso alle coppe...

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[MCM]

Sudditanza psicologica del forum nei confronti di Sarri. Va mandato a Figline a calci.

[Ataru]

per marelli maresca ha fatto una buona gara. segno che bamba o come si chiama andava espulso due volte e che i due rigori reclamati da noi erano palesi

[Matita]

Non è finito un cazzo.




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[Ataru]

Non è finito un cazzo.




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sembra di sì, molta poca convinzione da parte di tutti

[Panzabianca]

Non è finito un cazzo.




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Esatto.

Fino alla fine!

Ragà, troppa rassegnazione... e nun po esse.

Daje cazzo, daje!!!

[Goemon]

È tutta una questione di testa.

FORZA LAZIO !!!

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[Fabio]

lecce andava asfaltato invece arrivavano primi sempre e erano piu puliti di noi.. cè da riflettere.. Udinese 0 Cremonese 3 Empoli 1 punto
non vai in CL non prendi i soldi che intanto non vengono investiti come si devono e non ti fai figure di merda rilevanti..
voglio capire il ragionamento qua da noi che è refrattario al "prendo i soldi del piazzamento allestisco una squadra con ambizioni di vittoria".. ( eh ma il debito con l'agenzia delle entrate.. eh ma sti cazzi etc)

[chemist]

A parte le bestemmie un lato positivo ce lo trovo. L'ultimo quarto d'ora è stato un crescendo di furore che, anche se disordinato,  alla fine ha portato ai due tiri di Pedro e al gol finale.
Noi non ce ne rendiamo conto, ma sto gol al 95' , dopo un finale così intenso, potrebbe essere la cura ideale al braccetto corto/alla paura che ci attanaglia. Potrebbe risvegliare l'agonismo in loro.

Daje!

[gentlemen]

Delusione per non aver incamerato 3 punti, soddisfazione per il punto preso al 94esimo, punto che muove la classifica, ed a questo punto conta solo questo.
La squadra è sulle gambe e con la testa pesante, la rosa corta, come molte volte accaduto, almeno dal 2009.
Bisogna far punti e sperare che gli altri non facciano meglio.
La partita è stata brutta, abbiamo giocato male, molto prevedibili e centrocampo molto, troppo, lezioso.
Il Lecce non ha rubato nulla, importantissimo il punto per come si era messa.

[Er Matador]

Immaginate che una persona abbia mangiato una di quelle pastasciutte alla contadina con soffritto, pancetta, peperoni e ogni prodotto commestibile.
Che il suo stomaco non abbia retto e che tocchi a voi, rovistando fra quelle emissioni antiperistaltiche, ricostruire nel dettaglio gli ingredienti.
Analizzare la partita col Lecce, cercando di mettere ordine negli spunti (troppi e nessuno di nuovo al tempo stesso) che ha offerto, equivale a un’esperienza del genere.
Metafora ripugnante? Beh, mai come i novanta minuti più recupero di ieri sera.

Tentando di procedere in ordine cronologico, l’avvio vede una Lazio flebile e alle corde con un arbitraggio criminale che la colpisce più ancora dell’avversario stesso.
Fino al rigore, concesso ai salentini per un fallo non commesso ma subito da Hysaj: un assurdo da mettere nell’album di famiglia insieme al pallone calciato dal giocatore dello Zaire quando la punizione era per il Brasile.
Joseph Mwepu Ilunga, questo il suo nome, raccontò anni dopo di aver agito per bloccare i verdeoro sul 3-0, massimo scarto concesso dal regime di Mobutu pena gravi ritorsioni: chissà se anche il criminoso Maresca ha agito sulla base di simili sollecitazioni.

Sull’esecuzione del rigore è il caso di dilungarsi per analizzare il comportamento del portiere.
L’omone rimane in piedi fino all’ultimo, battezza l’angolo giusto, lo copre con una velocità e un’estensione impressionanti, costringendo Strefezza – che aveva puntato dritto da quella parte – ad allargare o alzare all’ultimo momento.
Soluzione che, se non si è molto freddi e tecnici, porta a mancare il bersaglio come puntualmente accade.
Errore, ma indotto direttamente dall’estremo difensore per il quale vale più di un penalty parato: bravissimo Provedel, davvero.

Passano pochi minuti e Luis Alberto inventa dal nulla la prima azione biancoceleste mandando in porta Immobile, che suggella un duetto sul filo dei millesimi di secondo tenendo il pallone incollato al piede.
Sì, proprio quell’Immobile che “non sa stoppare una palla”, mantra di certa critica con le mutande giallorosse (e sporche) che ha ridotto la Nazionale a scarico del cesso di trigoria.
A una squadra neppure grande ma appena concreta – e alle merde, spiace dirlo – un giro di boa del genere basterebbe per gestire fino ai tre punti una serata di sofferenza: e invece la sofferenza della Lazio è appena iniziata.

Milinković-Savić sfiora il raddoppio trovando una parata di piede alla Garella da parte di Falcone, poi arriva la doppietta di tale Oudin: nome troppo simile a Oudinot, e si vede che a Roma porta male.
In entrambi i casi gli ospiti – che, al netto dell’arbitraggio, hanno preso a pallate gli uomini di Sarri – lo riforniscono guadagnando incontrastati la trequarti avversaria.
Sul pari Marcos Antônio ci sarebbe anche, ma in fase di contrasto rimane improponibile; sul raddoppio la voragine è aperta e raggiunge l’interno dei sedici metri.
Il problema è la chiave del concetto stesso di fase difensiva: le distanze.
Fra i reparti, con un centrocampo impalpabile che non rientra e non contrasta e una difesa che non sale per accorciare, anzi rincula a ridosso del portiere.
Fra difendenti e avversari, perché grazie al sacchismo non si insegna più a marcare: come se il pressing, bandiera della scuola di Fusignano, non fosse una marcatura dinamica.

A quel punto, soliti cambi scolastici – Luca Pellegrini dall’inizio, anziché i soliti adattati a sinistra, proprio no? – e palloni buttati in mezzo senza movimenti in area che diano l’idea di cosa farne: come nell’era dei miracolati, solo con più parole e il doppio dell’ingaggio.
Un colpo di sfortuna (il palo di Pedro) e un colpo di fortuna (la carambola finale del serbo) plasmano il risultato finale, dettato anche da situazioni dubbie in area leccese su cui il killer col fischietto ha completamente sorvolato.

Di questo scempio rimane una squadra che ha smesso di giocare, in coincidenza con un poco precisato e tempestivo lavoro di richiamo atletico (o della volata per la CL?).
Un 8 settembre nelle Coppe, per potersi concentrare su una gara a settimana, e poi ci si presenta in queste condizioni psicofisiche.
Unito ai problemi cronici cui non tenta di porre rimedio, dovrebbe valere per Sarri la radiazione dall’albo.

Anche se il pesce puzza dalla testa, vale a dire dalla dirigenza: che, anche di fronte a una stagione definitivamente fallimentare col mancato ingresso nella competizione principale, proseguirà col solito tran tran.
Come accadrà puntualmente finché saranno in carica i soliti noti, il che impone la rimozione di Kim Il-sung ed Enver Hoxha.
Se necessario, rimozione forzata.