Autore Topic: Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport  (Letto 1019 volte)

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Bill Kelso

Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« : Sabato 25 Settembre 2010, 14:40:39 »

Trovandomi nel capoluogo ambrosiano per motivi di lavoro e non avendo avuto la possibilità di seguire la gara, il lunedì successivo sono tornato indietro di tanti anni quando, per sapere come fosse andata, ti recavi in edicola e (a Roma) ti compravi il Corriere dello Sport e/o Il Messaggero. Ebbene, di buon mattino, ho optato per l'acquisto della Rosea.
Dico subito che sono rimasto piacevolmente sorpreso per come è stata trattata la partita mettendo nello stesso risalto entrambe le squadre.
Infatti nella cronaca della gara che ci ha visto protagonisti, e nei successivi commenti, ho trovato un equilibrio che non ricordavo a memoria.

Vi faccio un esempio, stupido, riportando un trafiletto (che mi prendo la briga di trascrivere direttamente dal cartaceo) riguardante la Moviola a firma di Eli. Ru.

Bene Banti e i suoi assistenti, ma manca qualche ammonizione
Banti arbitra bene, ma si perde qualche cartellino. Al 7' Ibrahimovic scatta su lancio di Ronaldinho, sembra in fuorigioco ma Comino è bravissimo, Radu tiene in gioco lo svedese. Ammonito Gattuso per un brutto fallo su Mauri, sembra tirargli anche un po' i capelli (volontario?). Al 35' contrasto Gattuso-Biava, l'azione prosegue e Mauri conclude a rete, i rossoneri protestano, ma il fallo non c'era. Nella ripresa, Boateng entra in ritardo su Brocchi, Banti dà il vantaggio, ma il rossonero meritava il cartellino.
Il gol di Ibra: regolare la posizione sul lancio di Seedorf. Brutta l'entrata di Zambrotta su Zarate al 46', Banti lascia correre anche qui, ma l'ammonizione di stava.




Per quanto riguarda Milan ed Inter, a Milano è lapalissiano che ci sia un trattamento identico, per numero di pagine e risalto nei titoli. C'è una leggera pendenza a favore dei nerazzurri ma solo perché, credo, sono in testa alla classifica.
Dalle nostri parti non è così da almeno venti anni (nonostante i trionfi dell'epoca di Cragnotti) sul Corriere dello Sport e sugli altri quotidiani della Capitale.
Insomma, c'è un modo diverso di vedere le cose...

Che ne pensate?


paoletto

Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #1 : Sabato 25 Settembre 2010, 14:54:18 »
Sicuramente sì; ci sono sempre molti modi di vedere le cose.
E ci sono sicuramente tantissimi punti di vista e pure migliori quando quello che invece ci viene propinato assomiglia alla leggenda del Bromuro nelle caserme militari, quando il servizio di leva era obbligatorio
Leggendo quello che posti Bill mi viene in mente un parallalelo e prendo come spunto un commento su una notizia recente.
Citazione da: Mino Fuccillo per Blitz Blog
Il nuovo telegiornale de La7 è un telegiornale ed è questa la breaking news, la notizia che interrompe la normalità. Un telegiornale, niente di più, niente di meno,cioè una cosa che non c’è più, che non si fa più. Enrico Mentana fa un telegiornale ed è questa la novità, anzi la lieta novella. Un telegiornale, un giornale è qualcosa in cui è obbligo e natura rispondere alle classiche e banali cinque domande: chi, come, dove, quando, perchè. Mentana e il suo telegiornale lo fanno, rispondono come sanno e come possono alle cinque domande che poi sono, anzi erano, i cinque comandamenti del giornalismo.

Offline ammiraglio

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Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #2 : Sabato 25 Settembre 2010, 15:07:44 »
bill, il corsport ha delle politiche di geomktg spinte per contrastare localmente la gazza.
l'editore ha quindi sempre posizionato vil prodotto in modo diverso evitando così lo scontro frontale con la rosea.

naturalmente per me che ci lavoro e ci ho lavorato con i giornali , anche sportivi, la gazza sta cento anni avanti.

ottima la riflessione di paoletto e la citazione sul neo tg de la 7.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
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Offline giamma

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Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #3 : Sabato 25 Settembre 2010, 15:36:40 »
Caro Bill non è casuale che noi Laziali chiamiamo "trigoriere e menzognero" i 2 quotidiani citati. :'( :'( :'(
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline MagoMerlino

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Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #4 : Sabato 25 Settembre 2010, 15:39:32 »
Gli arbitri le pagelle sui giornali le leggono, perchè anche queste, oltre ovviamente a quelle della loro organizzazione, contano per conoscere il gradimento dei potenti, se verrai assegnato nelle partite di cartello, se hai possibilità di diventare internazionale.
A Roma nei noti ambienti, questo lo sanno e ne fanno uso, a volte smodato, ma sempre coperto dall'omertà che garantisce l'impunità.
Ad esempio sul messaggero, quando c'è la firma AA, le pagelle degli arbitri delle partite della Lazio vengono stilate in ottica trigoriota, ovvero se l'arbitro è gradito (o può tornare utile) all'associazione di stampo trigoriota, può commettere le peggiori nefandezze nella partita con la Lazio, che un sufficente 6 è assicurato, sorvolando con assoluta nonchalance sugli errori nel commento.
Se, al contrario, l'arbitro si è reso responsabile di errori nei confronti del trigoria, parliamo anche di una semplice rimessa in gioco inverita, questo potrà arbitrare senza il minimo errore, che la sua prestazione sarà censurata, senza minimamente vergognarsi di nascondere i  precedenti specifici col trigoria.
Quello che poi succede nelle trasmissioni televisive, lo vediamo tutti.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Bill Kelso

Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #5 : Sabato 25 Settembre 2010, 16:18:38 »

Per quanto mi riguarda non compro il Corriere dello Sport dal 15 Maggio del 2000, da quel penoso e ruffiano Grazie Lazio... se ci penso mi girano ancora le balle e non sto scherzando.

Quello che voglio dire è che qualitativamente tra il Corspor e la Gazzetta c'è un abisso; la Gazzetta tratta tutte le partite allo stesso modo evitando polemiche sterili, mettendo in risalto le azioni corali delle squadre, e solo in alcuni casi le giocate del singolo.
A Roma siamo un po' provinciali poiché si da in pasto al pubblico quello che vuole leggere. Come non dimenticare quel "Assunçao come fai?" dopo che il giocatore brasiliano aveva messo a segno una punizione contro una squadra di boscaioli austriaci in una gara di precampionato.

Il trigoria prende gol in Europa ed è colpa dell'erba alta o del campo troppo largo (Sic!), prendono cinque fischioni a Cagliari o non vengono a capo di partite abbordabili come Cesena, Bologna o Brescia (vabbè qui hanno ragione di lamentarsi) la colpa è sempre di altri.
Possiamo anche parlare di target o di marketing, ma il Corsport non fa più opinione. Nel corso degli ultimi vent'anni ha perso smalto ed autorevolezza. Insomma noi laziali, ma vi garantisco anche fuori dal Raccordo Anulare, non ce lo intruppiamo minimamente.
Io tornerò a comprare il Corsport quando questo avrà un approccio diverso con le gare e il calcio in generale. Sì, me metto comodo...


RobCouto

Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #6 : Sabato 25 Settembre 2010, 16:26:17 »
Vero quello che dice Merlino: a quanto pare in ballottaggio per RomaViolenta-Internazionale c'erano Morganti - l'arbitro più in forma del momento - e Tagliavento. I guappi a galena hanno fatto sapere che avrebbero ritenuto un messaggio chiaro la disegnazione di uno o dell'altro: naturalmente, fosse stato scelto Tagliavento la NCO avrebbe in sostanza raccolto il massimo dal post-Brescia, mentre la scelta di Morganti (arbitrerà lui) viene ritenuta una vera e propria aggressione. Insomma, la Municipalizzata non vuole arbitraggi corretti, ma semplicemente che venga ripristinato il metodo dell'ultimo decennio: gli arbitri ce li portiamo noi.

TD

Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #7 : Sabato 25 Settembre 2010, 16:57:05 »
Caro Bill K, se ci pensi ci stupiamo quando ci troviamo di fronte a qualcosa che funziona come si deve. Dovrebbe essere la normalità...
Mi hanno colpito, nella circostanza di mercoledì, due cose:
1) Che la rioma abbia perso a Brescia contro una squadra che è seconda in classifica è sfuggito a tutti, le rondinelle non esistevano, in campo c'erano i romoletti e l'arbitro;
2) Che nessuno dei conduttori e dei cronisti aggrediti e strumentalizzati dalla furia degli elementi abbia avuto la forza di replicare, anche facendo della semplice ironia, ricordando gli errori arbitrali che avevano nettamente favorito i lupini nel turno precedente, nel quale, nonostante un bell'aiuto del referee, la rioma aveva finito raggiunta e tremante la gara col Bologna.
In questo paese, si sa, le sorti della stampa sono appese ormai a un filo. Il fatto che ci sia chi "informa" in questo modo di propria sponte fa disperare, non tanto per le esagerazioni, che i non romanisti colgono facilmente, quanto per lo svilimento del ruolo di chi fa informazione, che qui si piega volontariamente a logiche promozional-commercial-mistificatorie. Pensando di portare un contributo a una causa. Aberrante.

bak

Re:Lazio-Milan e la Gazzetta dello Sport
« Risposta #8 : Sabato 25 Settembre 2010, 17:35:58 »
Bill, a Milano uno come mari one lo metterebbero ai margini dei margini, invece a Roma gli permettono di dettare le linee editoriali dei quotidiani. Te  lo dico con cognizione di causa visto che c'ho lavorato 6 anni. A Milano certi estremismi valgono solo per i Corno e i Crudeli, gli Scarpini e i Pellegatti, la gente comune non capirebbe mai e poi mai certe estremizzazioni della realtà che durano 7 giorni su 7.
In un contesto simile a Roma, cioè Torino, esiste Tuttosport, quotidiano se vogliamo, ancor più ridicolo del cds [almeno a vedere le edizioni on line].
Il cds in sintesi offre quello che la folla bramante reclama.
Detto questo, io leggo la Gazzetta da ben 25 anni, il provincialismo e il chiagni e fotti tipico di un certo meridionalismo, non l'ho mai sopportato.