SPEZIA -- S.S. LAZIO : commenti

[Fabio]

Quello che sto per dire è palesemente superfluo, se vuoi andare bene anche in Europa devi disporre di almeno 20 giocatori di primo livello, già con 18 puoi avere difficoltà notevoli a meno che non disponi di qualità extra. 

concordo se non si entra in questa ottica scordiamoci passi in avanti..

[Amolalazio71]

Vittoria che conferma la forza che la squadra ha in campionato.

Vedendo giocare queste partite il rammarico forte per l'Europa buttata e la Coppa Italia abbandonata diventa ancora più forte.

Ciononstante si va avanti, sperando che un secondo posto almeno riscatti in parte la stagione.

Riscatti in parte
Fabio ti devo far notare che il secondo posto sarebbe il terzo miglior risultato di sempre?

[SAV]

Il secondo posto riscatterebbe alla grande le figuracce europee. Non scherziamo.

[Il frigorifero]

Panza !!!

Il mondo mi gira intorno , non ci capisco più nulla !

Questo è Mr Sarri che mi manda fuori di testa !

Oggi mia moglie mi ha sorpreso ad uscire di casa la mattina presto: ero convinto fosse lunedì , e stavo andando in ufficio a prendere per il culo i suini !

 

[MagoMerlino]

Ottima prestazione collettiva, partenza da brividi, ma poi con un pizzico di fortuna che smorza le velleità dei padroni di casa la Lazio prende il comando del gioco. Salgono le prestazioni individuali, ora dipende tutto da noi, il secondo posto è un obiettivo perseguibile.

[Il lodolaio]

Il secondo posto riscatterebbe alla grande le figuracce europee. Non scherziamo.

.

[SAV]

Comunque, la vittoria di ieri certifica il trionfo di Sarri e la definitiva sconfitta del duo Lotito-Tare, il cui piano di affossare la Lazio sta fallendo clamorosamente.
E' un dato chiarissimo e inconfutabile! 

PS E chissà che Marcos Antonio non si trasformi da acquisto di Tare in acquisto di Sarri... ce lo auguriamo tutti!

[Batiza]

Una partita di grande qualità tecnico-tattica e caratteriale. I primi dieci minuti da brivido certificano quella mancanza, ancora per adesso, di cilindrata per diventare definitivamente "grande squadra", come ha sottolineato il Mister in diverse occasioni. Ho più volte dimostrato il mio disappunto verso un gioco fatto di troppi passaggetti orizzontali e all'indietro. Se continua così, e lo spero tanto perché è una goduria, mi tocca cominciare a camminare ginocchioni sui ceci indossando il cilicio

[Panzabianca]

Vittoria che conferma la forza che la squadra ha in campionato.

Vedendo giocare queste partite il rammarico forte per l'Europa buttata e la Coppa Italia abbandonata diventa ancora più forte.

Ciononstante si va avanti, sperando che un secondo posto almeno riscatti in parte la stagione.

E niente...
C'è sempre un motivo pé annà a dormì incazzati.

Bene, a tuo personalissimo modo, Sarrista anche tu, pure ante-litteram

Una partita di grande qualità tecnico-tattica e caratteriale. I primi dieci minuti da brivido certificano quella mancanza, ancora per adesso, di cilindrata per diventare definitivamente "grande squadra", come ha sottolineato il Mister in diverse occasioni. Ho più volte dimostrato il mio disappunto verso un gioco fatto di troppi passaggetti orizzontali e all'indietro. Se continua così, e lo spero tanto perché è una goduria, mi tocca cominciare a camminare ginocchioni sui ceci indossando il cilicio

Batì, prego affinché la tua sia una gioiosa cecio-genuflessione.

Comprane anche per Orazio, MCM, Geddy, Franz etc etc..., ché po esse che li cerchino prima o poi.

[Ataru]

Sarri è andato a letto incazzato anche ieri sera, per i 10 minuti iniziali. lo ha detto ai microfoni di dazn

[Matita]

E niente...
C'è sempre un motivo pé annà a dormì incazzati.

Na sentenza.


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[Goemon]

Sarri è andato a letto incazzato anche ieri sera, per i 10 minuti iniziali. lo ha detto ai microfoni di dazn

Si ma raramente in questa stagione ho visto una Lazio distratta i primi 10 minuti della gara. È invece successo più nei secondi tempi (fiorentina verona e lecce).

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[Er Matador]

Alla vigilia si temeva il calo di tensione, brillantemente evitato dopo il derby ma sempre dietro l’angolo contro un avversario per nulla privo di insidie.
E il calo c’è stato, nei primi dieci minuti, con due azioni sulla stessa falsariga muovendosi dalle fasce all’interno del terreno.
Fatte le debite proporzioni, sembrava Valencia-Lazio con avversari che sbucavano da tutte le parti senza trovare una reazione.
La traversa di Bourabia e l’intero specchio della porta mancato da Nzola hanno graziato gli ospiti, lasciando il dubbio su come sarebbe andata con un micidiale uno-due in avvio.
Bene aver giocato il jolly, scaricando senza conseguenze un passivo quasi inevitabile nel bilancio stagionale, ma su questi passaggi a vuoto urge parecchio lavoro.

Riassestatasi dopo lo sbandamento iniziale, la Lazio ha di fatto chiuso la partita col vantaggio e la conseguente mazzata psicologica per gli uomini di Semplici che, ben messi in campo, giocavano anche sui nervi.
Da lì, a parte un’occasione concessa a Ekdal che poteva riaprire il match sullo 0-2 (e sulla quale l’omone si è confermato portiere da punti, facendosi trovare pronto dopo lunghe fasi di inattività), è stato sostanzialmente un monologo.
Con ottima coralità, ma anche con alcune eccellenze individuali da sottolineare.

Innanzitutto Felipe Anderson, mattatore assoluto sulle prime due segnature.
Cosa non sorprendente se si pensa alle sue qualità tecniche, ma che va considerata sotto un’altra angolazione.
Il brasiliano ha prima provocato il fallo da rigore poi interrotto con fare perentorio una sessione di torello tutta di prima, tanto sublime quanto in odore di delittuosa inconcludenza.
Un contribuito non da semplice virtuoso bensì da leader, da trascinatore nel dare concretezza.
Difficile scontornare in maniera più nitida i passi avanti compiuti in stagione non solo sul piano tattico ma su quello mentale e della personalità, da sempre un vetro invisibile fra ciò che era e ciò che poteva essere.
Il confronto con la prestazione di Immobile, ottimo solo dal dischetto, lascia un’altra sensazione: che, a furia di giostrare come centravanti adattato, la squadra lo abbia individuato come riferimento principe per le verticalizzazioni in velocità.

Poi Luis Alberto e Gnonto, e proprio perché meno scintillanti rispetto ai fulmini di Zeus con cui avevano abbagliato il pubblico contro la Juventus.
Una giornata più ordinaria che non ha impedito loro di far giocare la squadra in undici, alternando cose buone/ottime col pallone fra i piedi a un lavoro costante e organico al collettivo in fase di non possesso.
Un percorso di crescita simile, dato che entrambi – uno alla Lazio, l’altro al Verona – partivano dal ruolo di lunatico a responsabilità limitata dietro le punte.
In più Gnonto si è confermato una vera e propria calamita di falli avversari, a volte così plateali da costringere obtorto collo a tirare fuori cartellini di vari colori.
Quella compiuta su di lui da Sarri è una vera e propria operazione di player building, coronata da una meritatissima titolarità in azzurro.

Discorso a parte per Marcos Antônio, protagonista di un coast to coast alla Weah con velocità e tempismo imprendibili, perfetta lettura dei corridoi per tagliare fuori la difesa, pallone perfettamente incollato ai piedi.
Come inserire nel 4-3-3 le qualità, si spera non occasionali, di cui ha dato prova?
Difficile che possa adattarsi come centrale di metacampo fra i due tenori perché lì, con tutto il lavoro possibile da parte del tecnico, il problema è hardware (fisico alla Giovinco) e non software (testa alla Luis Alberto).
Una collocazione come esterno offensivo, per la quale avrebbe anche delle qualità, presuppone un lavoro di quantità che non sembra nelle sue corde.
E anche da mezzala/interno, con più spazio per accelerazioni del genere, il rischio spalle scoperte pesa parecchio sugli equilibri d’insieme.
Per il momento si potrebbe dargli spazio nella mezzora finale, con schemi meno cogenti e magari spazi in ripartenza, alla ricerca di fiducia (per il giocatore) e dello spunto individuale (per la squadra) che può risolvere una partita ancora aperta.

[Dissent]

Tutte le squadre che hanno giocato l'Europa perdono punti.
Con rose di valore doppio rispetto a quella di Sarri.
Ma quando lo diceva Sarri era uno scienziato mentecatto perchè non si doveva permettere di uscire dalla coppa settimini.
Bene, il tempo è galantuomo.

[Geddy]

Siamo i più forti. Battere la Lazio da un senso alla stagione. Avanti Lazio, vinciamole tutte!! 

[Davide]

Tutte le squadre che hanno giocato l'Europa perdono punti.
Con rose di valore doppio rispetto a quella di Sarri.
Ma quando lo diceva Sarri era uno scienziato mentecatto perchè non si doveva permettere di uscire dalla coppa settimini.
Bene, il tempo è galantuomo.

Un po' differente giocare quarti di finale secchi vs gironi di europa league...ma non devo spiegarlo ad un esperto come te vero?

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[Geddy]

Alla vigilia si temeva il calo di tensione, brillantemente evitato dopo il derby ma sempre dietro l’angolo contro un avversario per nulla privo di insidie.
E il calo c’è stato, nei primi dieci minuti, con due azioni sulla stessa falsariga muovendosi dalle fasce all’interno del terreno.
Fatte le debite proporzioni, sembrava Valencia-Lazio con avversari che sbucavano da tutte le parti senza trovare una reazione.
La traversa di Bourabia e l’intero specchio della porta mancato da Nzola hanno graziato gli ospiti, lasciando il dubbio su come sarebbe andata con un micidiale uno-due in avvio.
Bene aver giocato il jolly, scaricando senza conseguenze un passivo quasi inevitabile nel bilancio stagionale, ma su questi passaggi a vuoto urge parecchio lavoro.

Riassestatasi dopo lo sbandamento iniziale, la Lazio ha di fatto chiuso la partita col vantaggio e la conseguente mazzata psicologica per gli uomini di Semplici che, ben messi in campo, giocavano anche sui nervi.
Da lì, a parte un’occasione concessa a Ekdal che poteva riaprire il match sullo 0-2 (e sulla quale l’omone si è confermato portiere da punti, facendosi trovare pronto dopo lunghe fasi di inattività), è stato sostanzialmente un monologo.
Con ottima coralità, ma anche con alcune eccellenze individuali da sottolineare.

Innanzitutto Felipe Anderson, mattatore assoluto sulle prime due segnature.
Cosa non sorprendente se si pensa alle sue qualità tecniche, ma che va considerata sotto un’altra angolazione.
Il brasiliano ha prima provocato il fallo da rigore poi interrotto con fare perentorio una sessione di torello tutta di prima, tanto sublime quanto in odore di delittuosa inconcludenza.
Un contribuito non da semplice virtuoso bensì da leader, da trascinatore nel dare concretezza.
Difficile scontornare in maniera più nitida i passi avanti compiuti in stagione non solo sul piano tattico ma su quello mentale e della personalità, da sempre un vetro invisibile fra ciò che era e ciò che poteva essere.
Il confronto con la prestazione di Immobile, ottimo solo dal dischetto, lascia un’altra sensazione: che, a furia di giostrare come centravanti adattato, la squadra lo abbia individuato come riferimento principe per le verticalizzazioni in velocità.

Poi Luis Alberto e Gnonto, e proprio perché meno scintillanti rispetto ai fulmini di Zeus con cui avevano abbagliato il pubblico contro la Juventus.
Una giornata più ordinaria che non ha impedito loro di far giocare la squadra in undici, alternando cose buone/ottime col pallone fra i piedi a un lavoro costante e organico al collettivo in fase di non possesso.
Un percorso di crescita simile, dato che entrambi – uno alla Lazio, l’altro al Verona – partivano dal ruolo di lunatico a responsabilità limitata dietro le punte.
In più Gnonto si è confermato una vera e propria calamita di falli avversari, a volte così plateali da costringere obtorto collo a tirare fuori cartellini di vari colori.
Quella compiuta su di lui da Sarri è una vera e propria operazione di player building, coronata da una meritatissima titolarità in azzurro.

Discorso a parte per Marcos Antônio, protagonista di un coast to coast alla Weah con velocità e tempismo imprendibili, perfetta lettura dei corridoi per tagliare fuori la difesa, pallone perfettamente incollato ai piedi.
Come inserire nel 4-3-3 le qualità, si spera non occasionali, di cui ha dato prova?
Difficile che possa adattarsi come centrale di metacampo fra i due tenori perché lì, con tutto il lavoro possibile da parte del tecnico, il problema è hardware (fisico alla Giovinco) e non software (testa alla Luis Alberto).
Una collocazione come esterno offensivo, per la quale avrebbe anche delle qualità, presuppone un lavoro di quantità che non sembra nelle sue corde.
E anche da mezzala/interno, con più spazio per accelerazioni del genere, il rischio spalle scoperte pesa parecchio sugli equilibri d’insieme.
Per il momento si potrebbe dargli spazio nella mezzora finale, con schemi meno cogenti e magari spazi in ripartenza, alla ricerca di fiducia (per il giocatore) e dello spunto individuale (per la squadra) che può risolvere una partita ancora aperta.

Anche io ho avuto l'impressione di un Felipe furente. A Luis sembra dire: "mica la dobbiamo passare sempre'. Squadra meravigliosa, nettamente più forte di qualunque avversaria. Bravo Mister. 

[Orazio Scala]

Tutte le squadre che hanno giocato l'Europa perdono punti.
Con rose di valore doppio rispetto a quella di Sarri.
Ma quando lo diceva Sarri era uno scienziato mentecatto perchè non si doveva permettere di uscire dalla coppa settimini.
Bene, il tempo è galantuomo.

Stai dicendo che le "rose lunghe" di cui tutti dispongono meno noi, in realtà non sono così determinanti?

La tua presa d'atto ti fa onore, ma va estrinsecata alla SS Lazio con le note modalità.

[Dissent]

Stai dicendo che le "rose lunghe" di cui tutti dispongono meno noi, in realtà non sono così determinanti?

La tua presa d'atto ti fa onore, ma va estrinsecata alla SS Lazio con le note modalità.

Che pollo.
No sono più che determinanti, infatti siamo gli unici costretti fuori dall'Europa a causa di una rosa infarcita degli errori di Valona.
Il vero merito è di Sarri, che ha scelto senza paura e messo alla porta i sabotatori.
E alzato in faccia a chi lo ha definito, senza vergogna alcuna, scienziato e portasfiga, 61 punti.
Ora devi solo sciegliere come auto-metterti alla berlina, a parole oralmente, o in forma scritta inviando un modello di scuse con la testa sotto i suoi piedi e ti puoi anche muovere.
che botta...

[violator]

Che pollo.
No sono più che determinanti, infatti siamo gli unici costretti fuori dall'Europa a causa di una rosa infarcita degli errori di Valona.
Il vero merito è di Sarri, che ha scelto senza paura e messo alla porta i sabotatori.
E alzato in faccia a chi lo ha definito, senza vergogna alcuna, scienziato e portasfiga, 61 punti.
Ora devi solo sciegliere come auto-metterti alla berlina, a parole oralmente, o in forma scritta inviando un modello di scuse con la testa sotto i suoi piedi e ti puoi anche muovere.
che botta...

scusa eh, hai inquinato ogni luogo con ste rose lunghe, rose rosse e senza spine, torni qui a contraddirti palesemente, te lo si fa notare e riattacchi con gli anti Mahatma. Io boh.

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