Autore Topic: La Lazio sogna il colpo Champions: idea Berardi  (Letto 218 volte)

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La Lazio sogna il colpo Champions: idea Berardi
« : Giovedì 6 Aprile 2023, 14:00:58 »
www.corrieredellosport.it



di Fabrizio Patania

Non solo un vice Ciro, Sarri ha chiesto un esterno top da affiancare a Zaccagni, Pedro e Felipe: Lotito pensa all’azzurro del Sassuolo

                   Due rinforzi veri in attacco, non solo un vice Ciro. Sarri ha chiesto a Lotito un esterno top da affiancare a Felipe, Zaccagni e Pedro (se rinnoverà). La sorpresa è legata al nome: Domenico Berardi, bandiera del Sassuolo e campione d’Europa con l’Italia di Mancini, 29 anni da compiere ad agosto. E’ entrato nei pensieri della Lazio, conferme trapelano da Formello. Se ne parla, è un’ipotesi, premettendo la difficoltà dell’eventuale operazione e legandola al piazzamento in campionato. Un conto è pensarci, un altro è prenderlo.


Colpo Champions

Lotito potrebbe lanciare l’assalto, intavolando una trattativa, nel caso in cui la squadra biancoceleste chiudesse il campionato tra le prime quattro. Altro aspetto da sottolineare con forza: il Sassuolo è bottega cara, il dg Carnevali nei giorni scorsi ha chiarito che potrebbe disfarsi soltanto di uno dei suoi gioielli più ambiti (Frattesi o Berardi) e nelle scorse estati la valutazione dell’esterno era considerata fuori mercato. Vedremo tra giugno e luglio. Per adesso va segnalata la traccia, abbinandola alle dichiarazioni ripetute di Sarri. Se la Lazio ha intenzione di alzare il tiro e le ambizioni, avrà bisogno di una panchina ricca e di rotazioni credibili (cioé senza scendere di livello) nel reparto avanzato. Sono gli attaccanti, nell’epoca dei cinque cambi, a decidere le partite nell’ultima mezz’ora. Non a caso ha parlato più volte delle alternative di Gasp: dietro Zapata e Muriel, si sono imposti Lookman e Hojlund. C’è anche Boga. Spaccano l’equilibrio, ribaltano i risultati. Non serve citare gli attaccanti in organico di Napoli, Inter, Milan, Juve e Roma senza arrivare alle tre punte del Bar Corallo al Quarticciolo, evocato da Paolo Di Canio.


Più attacco

Gli oltranzisti della panchina lunga si arrendano all’evidenza. Nella Lazio, complice la stagione disgraziata di Immobile, non ci sono cambi offensivi. Cancellieri non è pronto, ha bisogno di rodaggio e di giocare, potrebbe essere ceduto in prestito e chissà non diventi una pedina di cui parlare in un eventuale affare con il Sassuolo: i neroverdi lo cercavano l’estate scorsa. Romero è un ragazzino di 18 anni, supervalutato e ora lontano dal rinnovo del contratto in scadenza: Keita, alla sua età, faceva la differenza. Pedro, da alternativa di lusso, è diventato un titolare fisso sino a giocare più di Ciro. Ci sono due linee strategiche indicate dall’allenatore in sede di programmazione: rinforzare l’attacco con giocatori pronti, in caso di Champions, è un obbligo, a maggior ragione nell’anno in cui potrebbe salutare Milinkovic, rendendo meno fantasiosa e imprevedibile la linea di centrocampo. Berardi al momento va classificato come un sogno. Sarri lo prendererebbe di corsa, semmai una riflessione verte sul prezzo e sul budget disponibile: investirebbe gli stessi soldi per Zielinski (se non rinnoverà con il Napoli) oppure andrebbe su esterni più giovani, purché forti. La scorsa settimana alla Lazio è stato accostato Jesper Karlsson, quasi 25 anni, svedese dell’Az Alkmaar, appena entrato nella scuderia di Lucci. Il giustiziere della Lazio in Conference è un satanasso capace di giocare su tutte e due le fasce e ha buona confidenza con il gol, come racconta il suo curriculum: può costare tra i 15 e i 20 milioni. 


Vice Ciro

Berardi o un altro esterno non escludono la prima punta che dovrà diventare l’alter ego di Immobile. Mateo Retegui, lo ribadiamo, è un’ipotesi concreta e che Lotito valuta da fine gennaio. La Nazionale e la concorrenza ne altereranno la valutazione, ragion per cui a Formello prenderanno in esame anche altre candidature. Mulattieri (Frosinone) è bravo ma non trova conferme. Il mercato, come a gennaio e la scorsa estate, lo condurranno Lotito e Sarri. Vale il principio strategico: aggiungere titolari allo stesso livello dei dodici-tredici che hanno trascinato la Lazio al secondo posto. 

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