INZAGHI 6.5-Primo tempo guastato da un pizzico di sufficienza e leziosità, col risultato di non chiudere il match nonostante la chiara superiorità.
Difficile accusare la sosta, dato che per il resto la Lazio appare pienamente in partita: rimane comunque il deficit di cinismo.
La squadra sprizza energie e potenzialità, ma sul taccuino e sui guanti di Perin in proporzione rimane poco.
Causa di una manovra sostenuta da un trio in giornata di vena, i cui componenti interagiscono però in maniera approssimativa e con movimenti non abbastanza coordinati.
Organizzazione offensiva, qui c’è da lavorare: nel timore che “palla a quello bravo e speriamo bene” sia semplicemente la sua idea di calcio.
Non sarei così ingeneroso nei riguardi di Inzaghi; la duttilità tattica è per me un enorme pregio, l'adattarsi ad un avversario per non soffrirlo e colpirlo nei punti deboli non è da tutti.
Sulle manovre d'attacco, direi che abbiamo affrontato un tipo di squadra che da sempre soffriamo, ossia tosta fisicamente, fallosa, aggressiva sul portatore di palla e che non ti fa ragionare e costruire. Altre volte abbiamo pagato dazio, questa volta li abbiamo aspettati, contrastati in mezzo e colpiti in ripartenza agile piuttosto agevolmente, mai avuto timore di prenderle. E mi sembra un bel canovaccio tattico ben diverso dal difensivismo rejano.