Autore Topic: Mister Maurizio Sarri (e tre...)  (Letto 40766 volte)

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Offline MCM

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #980 : Lunedì 29 Maggio 2023, 16:33:29 »
Non ho capito perché Pioli che arriva terzo il primo anno perdendo la finale di coppa italia col doppio palo di Djordjevic andrebbe cacciato mentre questo osannato.

Offline Ataru

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #981 : Lunedì 29 Maggio 2023, 16:46:25 »
Non ho capito perché Pioli che arriva terzo il primo anno perdendo la finale di coppa italia col doppio palo di Djordjevic andrebbe cacciato mentre questo osannato.
pioli fu cacciato l'anno successivo, dove non bissò né i risultati né il bel gioco espresso il primo anno

e pioli aveva una rosa che valeva la metà di questa (tanto ormai vale tutto)
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline SAV

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #982 : Lunedì 29 Maggio 2023, 16:52:52 »
Non ho capito perché Pioli che arriva terzo il primo anno perdendo la finale di coppa italia col doppio palo di Djordjevic andrebbe cacciato mentre questo osannato.

Il terzo posto all'epoca non dava la qualificazione diretta in CL.
Pioli perse male il derby di ritorno, costringendoci a fare un punto a Napoli... dove abbiamo vinto, ma ricordiamoci che il Napoli stava per ribaltarla con il rigore per fortuna tirato alle stelle di Higuain...
Quest'anno ci siamo qualificati con due giornate di anticipo.
E comunque Pioli era adeguatamente apprezzato all'epoca. Non ricordo contestazioni... tutt'altro! Dopo la vittoria di Napoli, in piena notte, molti tifosi andarono a Formello a festeggiare la squadra!

Offline Frank 73

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #983 : Lunedì 29 Maggio 2023, 17:08:30 »
Sarri va applaudito per il brillante lavoro svolto, come vanno applauditi i suoi predecessori, altrettanto bravi.
Tutti allenatori molto capaci. Scelte decisamente azzeccate da parte della società, che sulla stabilità tecnica sulla panchina ha costruito uno dei punti di forza di questi anni.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline Geddy

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #984 : Lunedì 29 Maggio 2023, 18:01:29 »
Sul culo Frank. Sono dilettanti. Gli altri stanno avanti anni luce, fanno player trading.

Offline Frank 73

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #985 : Lunedì 29 Maggio 2023, 18:19:24 »
Il player trading (degli altri) è stato uno dei vantaggi competitivi che hanno permesso alla Lazio di essere sufficientemente competitiva con le altre.
Sono stati dei fenomeni a fare e disfare squadre. Non perché incompetenti, ma perché le finalità di quel trading erano altre (con il campo in secondo piano).
Fossero state tutte gestite come la Lazio e partendo da risorse superiori di base, non avremmo visto palla...😁
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

ThomasDoll

Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #986 : Lunedì 29 Maggio 2023, 18:30:34 »
Il player trading (degli altri) è stato uno dei vantaggi competitivi che hanno permesso alla Lazio di essere sufficientemente competitiva con le altre.
Sono stati dei fenomeni a fare e disfare squadre. Non perché incompetenti, ma perché le finalità di quel trading erano altre (con il campo in secondo piano).
Fossero state tutte gestite come la Lazio e partendo da risorse superiori di base, non avremmo visto palla...😁

ti riapplaudirei ma non si può se non passa un'ora...

Offline giocher74

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #987 : Lunedì 29 Maggio 2023, 18:35:25 »
Il player trading (degli altri) è stato uno dei vantaggi competitivi che hanno permesso alla Lazio di essere sufficientemente competitiva con le altre.
Sono stati dei fenomeni a fare e disfare squadre. Non perché incompetenti, ma perché le finalità di quel trading erano altre (con il campo in secondo piano).
Fossero state tutte gestite come la Lazio e partendo da risorse superiori di base, non avremmo visto palla...😁
N’da retta, è tutto culo…

Panzabianca

Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #988 : Lunedì 29 Maggio 2023, 18:52:53 »
Il player trading (degli altri) è stato uno dei vantaggi competitivi che hanno permesso alla Lazio di essere sufficientemente competitiva con le altre.
Sono stati dei fenomeni a fare e disfare squadre. Non perché incompetenti, ma perché le finalità di quel trading erano altre (con il campo in secondo piano).
Fossero state tutte gestite come la Lazio e partendo da risorse superiori di base, non avremmo visto palla...😁

Si, questo è vero. Giusto il Napoli ci ha saputo fare.

Offline MagoMerlino

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #989 : Lunedì 29 Maggio 2023, 19:34:27 »
Il player trading (degli altri) è stato uno dei vantaggi competitivi che hanno permesso alla Lazio di essere sufficientemente competitiva con le altre.
Sono stati dei fenomeni a fare e disfare squadre. Non perché incompetenti, ma perché le finalità di quel trading erano altre (con il campo in secondo piano).
Fossero state tutte gestite come la Lazio e partendo da risorse superiori di base, non avremmo visto palla...😁
Per stare sul mercato, a meno di non essere Manchester City,  Chelsea &Co. trading lo devi fare, anche per sistemare i bilanci e molti neppure ci riescono e sperano nell'annata dove va tutto bene e rientrano.
Di certo se qualcuno fosse stato in grado di tenersi tutti i calciatori che aveva acquistato e poi ha dovuto rigirare ad altri per sostenere il trading avrebbe rischiato di fare un'ottima squadra e di ottenere risultati migliori.
In una finale champions, mi sembra, o in due successive c'erano squadre che schieravano 2 ex, che in totale fanno 4, ovvero potevano essere 4 undicesimi di una formazione potenzialmente forte.
Ultimamente lo hanno fatto meno provando a tenersi i calciatori e infatti...
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline cartesio

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #990 : Lunedì 29 Maggio 2023, 20:03:19 »
Per esempio, ha specificato che la Coppa Italia fa curriculum per lui, ma la società HA BISOGNO della CL.

Lo hanno indottrinato per bene, e lui ha ripetuto la lezioncina.

La rinuncia alle coppe non è una sua scelta, ma della società, ovvero di Lotito. Come dichiarato ad inizio stagione.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Frank 73

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #991 : Lunedì 29 Maggio 2023, 22:52:49 »
Per stare sul mercato, a meno di non essere Manchester City,  Chelsea &Co. trading lo devi fare, anche per sistemare i bilanci e molti neppure ci riescono e sperano nell'annata dove va tutto bene e rientrano.
Di certo se qualcuno fosse stato in grado di tenersi tutti i calciatori che aveva acquistato e poi ha dovuto rigirare ad altri per sostenere il trading avrebbe rischiato di fare un'ottima squadra e di ottenere risultati migliori.
In una finale champions, mi sembra, o in due successive c'erano squadre che schieravano 2 ex, che in totale fanno 4, ovvero potevano essere 4 undicesimi di una formazione potenzialmente forte.
Ultimamente lo hanno fatto meno provando a tenersi i calciatori e infatti...

Infatti, se il riferimento è alla municipalizzata nostra concorrente, hanno un potenziale e un livello tecnico inferiore, attestato dalle posizioni di retrovia nel gruppo di testa in campionato (addirittura ci arrivano dietro per il quarto anno consecutivo) e dall'abbandono, sono ormai cinque anni di assenza, della competizione europea principale dove avevano messo le tende per un decennio abbondante (anche agevolati dallo spin-off del post-Calciopoli).
Sono stati bravi, grazie soprattutto ad un allenatore poco avvezzo alla strategia ma con una visione tattica a trecentosessanta gradi, a metabolizzare il ridimensionamento e ad aggredire le opportunità che la competizione offre a squadre di secondo livello, in ciò dandoci, speriamo per il futuro, una lezione che, speriamo di no, potrebbe accompagnarsi anche ad una ferita nei prossimi giorni.

In generale, guardando ai club più importanti del panorama calcistico italiano, riscontriamo un miglioramento del calcio milanese nell'ultimo triennio, coinciso guarda caso con politiche di rientro dai deficit accumulati nel decennio precedente, tutto player tradig e acquisti a sensazione (ricordo i duecento milioni del Milan per Higuain, Bonucci e Biglia, un flop completo).
Come hanno cominciato a rientrare, come l'attenzione al bilancio (e quindi... al campo) e non al colpo a sensazione ha ripreso piede, allenatori come Conte, Pioli e Inzaghi hanno potuto costruire progetti vincenti.
Sul fronte juventino, è accaduto il contrario. Per diversi anni hanno unito l'attenzione al campo e quella al bilancio, creando nella sostenibilità una struttura di squadra stabile negli elementi migliori (in particolare, il gruppo nazionale del pacchetto difensivo). Non appena si sono dati alla finanza creativa, accompagnata anche da acquisti di grido come addirittura il calciatore numero uno o numero due, a seconda dei gusti, al mondo, hanno perso la leadership anche nel contesto nazionale e lo scudetto, cui erano abbonati, non lo vedono più.

Mi soffermo su questo punto:

trading lo devi fare, anche per sistemare i bilanci

Ho dei dubbi su questo.
Se il bilancio è in una condizione patologica, e non credo sia il caso della Lazio, singole operazioni di trading possono tappare la falla e scongiurare situazini critiche.
Ma in una situazione ordinaria, una politica di player trading, nell'accezione di politica sistemica, e non occasionale, di mercato, è, tendenzialmente e nel medio-lungo periodo, deleteria per i bilanci dei club calcistici.

Immagino che chi auspica il player trading non si riferisca a singole, occasionali, operazioni di mercato, altrimenti potremmo ben affermare che la Lazio è stata una delle regine in materia, per esempio riferendoci all'operazione Felipe Anderson, a consuntivo probabilmente l'operazione di player trading più vantaggiosa che io ricordi. Acquistato per meno di dieci milioni di euro, ceduto a 45 milioni, riacquistato a 5 milioni. Oggi è un titolare, uno dei punti di forza, della squadra, ha trentanni e ancora diverse stagioni davanti. Gioca nella Lazio e la Lazio, per averlo in rosa, ha... incassato, non pagato, più di una trentina di milioni (...).

Ma, ovviamente, i fautori del player trading non si riferiscono alla singola operazione, ma ad un metodo, ad un approccio sistemico al mercato che preveda il continuo o frequente turnover in rosa e un costante miglioramento del livello sfruttando il differenziale tra i prezzi medi di vendita dei propri calciatori e quelli medi di acquisto dei nuovi.
Se da un punto di vista tattico e congiunturale il gioco può funzionare (e Panza ha citato il caso del Napoli di questa stagione), da un punto di vista strategico e di medio-lungo periodo il metodo presenta falle evidenti.

Innanzitutto si basa sul presupposto che, nella valutazione del peso specifico (qualità) dei calciatori oggetto di compravendita, i prezzi di cessione siano sempre mediamente più elevati di quelli di acquisto, introducendo quindi il "fattore decisivo" della bontà delle scelte dei dirigenti che le compiono. Ma allora non è il player trading da sé, ma il tutto si basa sulla capacità di saper scegliere il momento migliore per cedere e di saper, eventualmente, "rifilare la sòla" e sulla competenza nel saper individuare ottimi calciatori ad un prezzo conveniente. Ma questa non è una peculiarità della politica del player trading, sono concetti validi anche per una politica "tradizionale", quella de "la squadra che vince non si tocca" e "teniamoci i migliori e compriamo quello che manca". Anche qui, anche con una politica di stabilità come quella biancoceleste, se non fai il player trading e ti tieni per anni Ciro, Sergej e LA e non toppi gli acquisti (non sbagli Muriqui, ecc.) ottieni lo stesso e forse anche meglio risultati positivi.

Non hai svoltato non perché non hai saputo vendere Sergej al momento giusto, ma perché forse non sei riuscito a puntellare la squadra con le, sia pur limitate, risorse di cui disponevi. Non che fosse facile, e non che sia stato tutto sbagliato (i risultati dell'ultimo decennio, mediamente positivi, leggi interventi di SAV, lo attestano).

Ma, soprattutto, nel valutare il player trading, si continua, secondo me in modo miope, a valutarne gli effetti esclusivamente in terminni di differenziale del costo dei cartellini, senza valutare gli effetti che, nel medio e lungo periodo soprattuto, si determinano sul costo medio del personale tesserato.

Il prezzo della contrattualizzazione dei calciatori, il livello degli ingaggi, è una linea tendenzialmente in ascesa nel tempo, annualmente lo stesso tende a crescere e il susseguirsi delle compravendite (nuove contrattualizzazioni o rinnovi) portano il costo medio ad un livello sempre superiore. Gli ingaggi che si pagavano cinque anni fa sono mediamente inferiori a quelli di oggi, che saranno probabilmente inferiori a quelli che saranno corrisposti tra un quinquennio.

Una politica di player trading spinta porta un club ad un profondo e continuo turnover nella rosa dei tesserati, aggiornando il costo del personale al livello medio dell'anno in corso, mettendo sotto contratto quindi nuovi calciatori al massimo prezzo per quel livello di calciatore. In altri termini, se invece di contrattualizzare un calciatore con uno stipendio X si fosse confermato quello in rosa dello stesso livello acquistato tre anni prima, e quindi ad un costo Y mediamente inferiore, "tendenzialmente" avrai una rosa dello stesso livello ai prezzi del triennio o quadriennio precedente.

E questa è stata la politica della Lazio, gestione in autofinanziamento e senza apporti esterni. La logica, per esempio, di portare a scadenza calciatori come Strakosha e Luiz Felipe... potevi ricavarne qualcosa dalla cessione del cartellino? Forse sì, ma portandoli a scadenza hai tenuto due titolari per cinque anni con l'ingaggio di un buon Primavera (600 mila euro ciascuno, mi sembra). Un Luiz Felipe, nel giro della nazionale, al terzo anno lo avresti messo sotto contratto per il triplo di ingaggio. Che invece hai risparmiato.
Ci hai perso col cartellino? Un club in autofinanziamento che non sia in default guarda i costi operativi, il livello degli ingaggi e la sostenibilità con i ricavi ordinari. E la politica di stabilità, fino all'estremo di portare i calciatori a scadenza o vicino a scadenza, rientra in questa logica.

Certamente è una politica poco spettacolare, poco propensa ai voli pindarici e alle adunate oceaniche a Fiumicino in attesa dei Messia di turno, ma, nel medio e lungo periodo, quella che ha consentito alla Lazio, alla fine del piano Baraldi, di collocarsi stabimente sull'ultima ruota del gruppo di testa, con possibilità di qualche ottimo exploit in qualche bella tappa e di scavalcare ora l'uno, ora l'altro avversario, nelle diverse stagioni calcistiche.
Si può fare meglio? Certo che sì, ma il player trading, di per sé, non aiuta. Anzi, preso da solo, nel medio-lungo periodo ci porta a perdere contatto con quell'ultima ruota del gruppo di testa. Si può fare meglio senza? Senza dubbio, i fattori decisivi sono altri.
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ThomasDoll

Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #992 : Lunedì 29 Maggio 2023, 23:30:38 »
Ogni strategia che espone una società al potenziale disastro è deleteria, a meno di non avere illimitate risorse disponibili, in grado di passare un colpo di spugna su un flop sanguinoso. Chi rischia troppo se non vince salta, e spesso salta anche se vince, a meno di non avere le spalle coperte. Quanto al player trading, si diceva due anni fa che per rifondare la squadra si doveva cedere Milinkovic-Savic, dovendo rimpiazzare i Parolo, i Lulic, i Radu, i Leiva eccetera. In realtà la società ha speso quanto poteva e ha rifondato senza grossi sacrifici tecnici, rifilando all'Inter la sòla-Correa: Romagnoli, Provedel, Anderson, Zaccagni, Casale, Hysaj, tutti titolari, hanno portato a un secondo posto con una spesa complessiva sui 20-25 milioni, e se non si fossero buttati i soldi per Maximiano saremmo di fronte a un capolavoro. Ma in parte rientreranno... Ora abbiamo un gruppo che ha fatto un grande campionato e per fare un altro passo avanti servono innesti di qualità importante: costano, ma bisogna saperli trovare, i Zaccagni, i Casale, i Provedel che ci sono in giro. Se si indovinano quegli acquisti mirati bastano i soldi della Champions a rinforzare la squadra per puntare allo scudetto e alle coppe.
Sarri non è tipo da non competitiva, sta qui perché vuole costruire una squadra in grado di vincere.
L'anno prossimo vedremo...

il player trading, oltre che dei giochi manageriali di calcio, è la specialità dei Preziosi, dei Pozzo, dei Percassi, lo è stata di Sabatini. Nessuno di questi ha mai vinto una cippa, in genere vince chi compra, e chi troppo traffica non va a finire bene. Poi ci sono gli Ajax, ma sono mondi a parte.

superaquila

Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #993 : Lunedì 29 Maggio 2023, 23:39:54 »
In un calcio professionistico i soldi sono importanti, ma le idee valgono molto di più.

Offline MagoMerlino

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #994 : Martedì 30 Maggio 2023, 00:31:06 »
Infatti, se il riferimento è alla municipalizzata nostra concorrente, hanno un potenziale e un livello tecnico inferiore, attestato dalle posizioni di retrovia nel gruppo di testa in campionato (addirittura ci arrivano dietro per il quarto anno consecutivo) e dall'abbandono, sono ormai cinque anni di assenza, della competizione europea principale dove avevano messo le tende per un decennio abbondante (anche agevolati dallo spin-off del post-Calciopoli).
Sono stati bravi, grazie soprattutto ad un allenatore poco avvezzo alla strategia ma con una visione tattica a trecentosessanta gradi, a metabolizzare il ridimensionamento e ad aggredire le opportunità che la competizione offre a squadre di secondo livello, in ciò dandoci, speriamo per il futuro, una lezione che, speriamo di no, potrebbe accompagnarsi anche ad una ferita nei prossimi giorni.

In generale, guardando ai club più importanti del panorama calcistico italiano, riscontriamo un miglioramento del calcio milanese nell'ultimo triennio, coinciso guarda caso con politiche di rientro dai deficit accumulati nel decennio precedente, tutto player tradig e acquisti a sensazione (ricordo i duecento milioni del Milan per Higuain, Bonucci e Biglia, un flop completo).
Come hanno cominciato a rientrare, come l'attenzione al bilancio (e quindi... al campo) e non al colpo a sensazione ha ripreso piede, allenatori come Conte, Pioli e Inzaghi hanno potuto costruire progetti vincenti.
Sul fronte juventino, è accaduto il contrario. Per diversi anni hanno unito l'attenzione al campo e quella al bilancio, creando nella sostenibilità una struttura di squadra stabile negli elementi migliori (in particolare, il gruppo nazionale del pacchetto difensivo). Non appena si sono dati alla finanza creativa, accompagnata anche da acquisti di grido come addirittura il calciatore numero uno o numero due, a seconda dei gusti, al mondo, hanno perso la leadership anche nel contesto nazionale e lo scudetto, cui erano abbonati, non lo vedono più.

Mi soffermo su questo punto:

Ho dei dubbi su questo.
Se il bilancio è in una condizione patologica, e non credo sia il caso della Lazio, singole operazioni di trading possono tappare la falla e scongiurare situazini critiche.
Ma in una situazione ordinaria, una politica di player trading, nell'accezione di politica sistemica, e non occasionale, di mercato, è, tendenzialmente e nel medio-lungo periodo, deleteria per i bilanci dei club calcistici.

Immagino che chi auspica il player trading non si riferisca a singole, occasionali, operazioni di mercato, altrimenti potremmo ben affermare che la Lazio è stata una delle regine in materia, per esempio riferendoci all'operazione Felipe Anderson, a consuntivo probabilmente l'operazione di player trading più vantaggiosa che io ricordi. Acquistato per meno di dieci milioni di euro, ceduto a 45 milioni, riacquistato a 5 milioni. Oggi è un titolare, uno dei punti di forza, della squadra, ha trentanni e ancora diverse stagioni davanti. Gioca nella Lazio e la Lazio, per averlo in rosa, ha... incassato, non pagato, più di una trentina di milioni (...).

Ma, ovviamente, i fautori del player trading non si riferiscono alla singola operazione, ma ad un metodo, ad un approccio sistemico al mercato che preveda il continuo o frequente turnover in rosa e un costante miglioramento del livello sfruttando il differenziale tra i prezzi medi di vendita dei propri calciatori e quelli medi di acquisto dei nuovi.
Se da un punto di vista tattico e congiunturale il gioco può funzionare (e Panza ha citato il caso del Napoli di questa stagione), da un punto di vista strategico e di medio-lungo periodo il metodo presenta falle evidenti.

Innanzitutto si basa sul presupposto che, nella valutazione del peso specifico (qualità) dei calciatori oggetto di compravendita, i prezzi di cessione siano sempre mediamente più elevati di quelli di acquisto, introducendo quindi il "fattore decisivo" della bontà delle scelte dei dirigenti che le compiono. Ma allora non è il player trading da sé, ma il tutto si basa sulla capacità di saper scegliere il momento migliore per cedere e di saper, eventualmente, "rifilare la sòla" e sulla competenza nel saper individuare ottimi calciatori ad un prezzo conveniente. Ma questa non è una peculiarità della politica del player trading, sono concetti validi anche per una politica "tradizionale", quella de "la squadra che vince non si tocca" e "teniamoci i migliori e compriamo quello che manca". Anche qui, anche con una politica di stabilità come quella biancoceleste, se non fai il player trading e ti tieni per anni Ciro, Sergej e LA e non toppi gli acquisti (non sbagli Muriqui, ecc.) ottieni lo stesso e forse anche meglio risultati positivi.

Non hai svoltato non perché non hai saputo vendere Sergej al momento giusto, ma perché forse non sei riuscito a puntellare la squadra con le, sia pur limitate, risorse di cui disponevi. Non che fosse facile, e non che sia stato tutto sbagliato (i risultati dell'ultimo decennio, mediamente positivi, leggi interventi di SAV, lo attestano).

Ma, soprattutto, nel valutare il player trading, si continua, secondo me in modo miope, a valutarne gli effetti esclusivamente in terminni di differenziale del costo dei cartellini, senza valutare gli effetti che, nel medio e lungo periodo soprattuto, si determinano sul costo medio del personale tesserato.

Il prezzo della contrattualizzazione dei calciatori, il livello degli ingaggi, è una linea tendenzialmente in ascesa nel tempo, annualmente lo stesso tende a crescere e il susseguirsi delle compravendite (nuove contrattualizzazioni o rinnovi) portano il costo medio ad un livello sempre superiore. Gli ingaggi che si pagavano cinque anni fa sono mediamente inferiori a quelli di oggi, che saranno probabilmente inferiori a quelli che saranno corrisposti tra un quinquennio.

Una politica di player trading spinta porta un club ad un profondo e continuo turnover nella rosa dei tesserati, aggiornando il costo del personale al livello medio dell'anno in corso, mettendo sotto contratto quindi nuovi calciatori al massimo prezzo per quel livello di calciatore. In altri termini, se invece di contrattualizzare un calciatore con uno stipendio X si fosse confermato quello in rosa dello stesso livello acquistato tre anni prima, e quindi ad un costo Y mediamente inferiore, "tendenzialmente" avrai una rosa dello stesso livello ai prezzi del triennio o quadriennio precedente.

E questa è stata la politica della Lazio, gestione in autofinanziamento e senza apporti esterni. La logica, per esempio, di portare a scadenza calciatori come Strakosha e Luiz Felipe... potevi ricavarne qualcosa dalla cessione del cartellino? Forse sì, ma portandoli a scadenza hai tenuto due titolari per cinque anni con l'ingaggio di un buon Primavera (600 mila euro ciascuno, mi sembra). Un Luiz Felipe, nel giro della nazionale, al terzo anno lo avresti messo sotto contratto per il triplo di ingaggio. Che invece hai risparmiato.
Ci hai perso col cartellino? Un club in autofinanziamento che non sia in default guarda i costi operativi, il livello degli ingaggi e la sostenibilità con i ricavi ordinari. E la politica di stabilità, fino all'estremo di portare i calciatori a scadenza o vicino a scadenza, rientra in questa logica.

Certamente è una politica poco spettacolare, poco propensa ai voli pindarici e alle adunate oceaniche a Fiumicino in attesa dei Messia di turno, ma, nel medio e lungo periodo, quella che ha consentito alla Lazio, alla fine del piano Baraldi, di collocarsi stabimente sull'ultima ruota del gruppo di testa, con possibilità di qualche ottimo exploit in qualche bella tappa e di scavalcare ora l'uno, ora l'altro avversario, nelle diverse stagioni calcistiche.
Si può fare meglio? Certo che sì, ma il player trading, di per sé, non aiuta. Anzi, preso da solo, nel medio-lungo periodo ci porta a perdere contatto con quell'ultima ruota del gruppo di testa. Si può fare meglio senza? Senza dubbio, i fattori decisivi sono altri.
Ma infatti rimanendo nel trading, in alcuni casi compulsivo, non è LA soluzione, è una delle soluzioni o dei tanti modi per muovere capitali, che puoi adottare per crescere ed affermarti, con tutti i distinguo che hai giustamente sottolineato.
Personalmente, ad esempio, credo che molta rilevanza la dovrebbero avere i settori giovanili e lo scouting al netto della statistica che vorrebbe meno ragazzini interessati al calcio ma orientati verso altri sport. Potremmo affermare che non ci sono più campetti della parrocchia di un tempo.
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« Risposta #995 : Martedì 30 Maggio 2023, 06:08:00 »
Il player trading non ha molto senso, meno ne avrà nei prossimi anni probabilmente. La pratica e' alimentata anche dalle commissioni accessorie pretese dai vari mediatori. Commissioni che hanno un senso se costituiscono la porzione più significativa del costo di un calciatore, ma non ne hanno alcuno invece nel sistema attuale. Che poi ho idea che si tratta di gran parte dei soldi veri che girano nel calcio.
La valorizzazione dei calciatori aveva un senso per le società più piccole fino a qualche tempo fa. Gli esempi più noti risalgono agli anni 80, ma credo che anche l'Empoli, il Sassuolo e altre si siano giovate di questo tipo di gestione.
Per il settore giovanile non so cosa dire onestamente. Lo sforzo di allestire una struttura simile a quella di olttretevere mi sembra titanico. Ai limiti dell'impossibile. Con  risultati che si possono apprezzare nel corso di anni. Lo scouting boh. Ogni avversario che abbiamo affrontato in questi anni era zeppo di giovani e giovanissimi. Difficile orientarsi. Ho idea che la pratica puoi utilizzarla solo muovendo un gran numero di giocatori ogni sessione di mercato.Ma poi ti riduci a fare solo quello ho paura.

Offline Geddy

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #996 : Martedì 30 Maggio 2023, 06:36:11 »
Facciamo un po' di complimenti a Sarri invece. Che e' un allenatore formidabile, va detto. Se ho avuto il dubbio sull'attualità del suo calcio devo dire che me lo ha fugato. Il problema,mio, e' che per capire quello che fa e dice davvero ci vuole tempo. Il suo grande lavoro si apprezza in campo. A me piace vedere la Lazio, ma mai come quest'anno mi e' capitato di non agognare la fine di una partita. Prima era una circostanza riservata esclusivamente a qualche modalità di pareggio, quello deludente per capirsi. Che un goal al 115° lo fa diventare vittoria epica. Quando succede. Mai però perché mi piaceva vedere il gioco. Come quest'anno. Non possibile se gli interpreti non sono di livello altissimo.
Capire quello che dice e' più difficile e va interpretato alla luce di quel che si vede in campo. Credo non riesca ancora a sintetizzare il suo calcio orizzontale e velocissimo con la verticalita' frenetica e improvvisa che si apprezza sempre più in giro per tutta Europa. E che ci crea problemi spesso. Ho pure l'impressione che sia lì per ovviare e trovare la soluzione. A noi tifosi dovrebbe prima spiegarci il problema. Non credo gli manchi la voglia di farlo, sicuramente la conferenza stampa non e' il modo. Si vede.

Panzabianca

Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #997 : Martedì 30 Maggio 2023, 09:05:51 »
Facciamo un po' di complimenti a Sarri invece. Che e' un allenatore formidabile, va detto. Se ho avuto il dubbio sull'attualità del suo calcio devo dire che me lo ha fugato. Il problema,mio, e' che per capire quello che fa e dice davvero ci vuole tempo. Il suo grande lavoro si apprezza in campo. A me piace vedere la Lazio, ma mai come quest'anno mi e' capitato di non agognare la fine di una partita. Prima era una circostanza riservata esclusivamente a qualche modalità di pareggio, quello deludente per capirsi. Che un goal al 115° lo fa diventare vittoria epica. Quando succede. Mai però perché mi piaceva vedere il gioco. Come quest'anno. Non possibile se gli interpreti non sono di livello altissimo.
Capire quello che dice e' più difficile e va interpretato alla luce di quel che si vede in campo. Credo non riesca ancora a sintetizzare il suo calcio orizzontale e velocissimo con la verticalita' frenetica e improvvisa che si apprezza sempre più in giro per tutta Europa. E che ci crea problemi spesso. Ho pure l'impressione che sia lì per ovviare e trovare la soluzione. A noi tifosi dovrebbe prima spiegarci il problema. Non credo gli manchi la voglia di farlo, sicuramente la conferenza stampa non e' il modo. Si vede.

questo post ti fa onore. Hai voluto vedé 'a fine ma ti fa onore. E lo sottolineo.
Non ci siamo mai sbagliati. Sarri è un enorme passo in avanti nell'evoluzione della società e pure del tifoso, aggiungo io.
(Uno dei peggiori incubi degli ultimi anni da Laziale è stato che il Sommo potesse finire dall'altra parte... con quel vivaio. Drammatica eventualità poi fortunatamente sventata da un intervento de Panza del Claudius, forse il migliore fatto negli ultimi 15 anni).

Questo momento è tra i più importanti della recente storia Laziale. In queste ore si decide se fare sul serio o no.
Oremus.

ThomasDoll

Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #998 : Martedì 30 Maggio 2023, 09:34:01 »
giocheremo per lo scudetto (nelle intenzioni di partenza, eh, che poi magari arriviamo decimi. Per limite, il cielo, che è celeste e bianco: Sarri non è tipo da accontentarsi)

Offline giocher74

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Re:Mister Maurizio Sarri (e tre...)
« Risposta #999 : Martedì 30 Maggio 2023, 09:43:44 »
Facciamo un po' di complimenti a Sarri invece. Che e' un allenatore formidabile, va detto. Se ho avuto il dubbio sull'attualità del suo calcio devo dire che me lo ha fugato. Il problema,mio, e' che per capire quello che fa e dice davvero ci vuole tempo. Il suo grande lavoro si apprezza in campo. A me piace vedere la Lazio, ma mai come quest'anno mi e' capitato di non agognare la fine di una partita. Prima era una circostanza riservata esclusivamente a qualche modalità di pareggio, quello deludente per capirsi. Che un goal al 115° lo fa diventare vittoria epica. Quando succede. Mai però perché mi piaceva vedere il gioco. Come quest'anno. Non possibile se gli interpreti non sono di livello altissimo.
Capire quello che dice e' più difficile e va interpretato alla luce di quel che si vede in campo. Credo non riesca ancora a sintetizzare il suo calcio orizzontale e velocissimo con la verticalita' frenetica e improvvisa che si apprezza sempre più in giro per tutta Europa. E che ci crea problemi spesso. Ho pure l'impressione che sia lì per ovviare e trovare la soluzione. A noi tifosi dovrebbe prima spiegarci il problema. Non credo gli manchi la voglia di farlo, sicuramente la conferenza stampa non e' il modo. Si vede.
Sottoscrivo, vanno dati meriti al mister, un grande campionato della Lazio dove abbiamo visto vette eccelse.
Si continui su questa strada, va data continuità quindi fiducia al Mister che se l'é guadagnata sul campo e si faccia di tutto, pero quanto sia possibile, per assecondarlo nelle scelte, di mercato e non.