Mister Maurizio Sarri (e tre...)

[Orazio Scala]

Quindi 'era stato deciso', presumibilmente da parte della società in accordo col Loco.
Mi sembra diverso rispetto a 'Bielsa pretendeva diciotto cessioni'.

Non mi pare che la Lazio, una volta rinunciato a Bielsa, abbia ceduto 18 calciatori.

[Panzabianca]

No, l’ha deciso lui. Ormai quello che scrive è legge.

Ah ah ah ah

Orazio è un guaio.

E quanno jé passa un altro anno col Mahagma in panca...

[MagoMerlino]

Fonte Lazio Wiki

Rosa 2015/2016
Portieri: 22 Marchetti, 55 Guerrieri, 66 Matosevic, 99 Berisha;
Difensori: 2 Hoedt, 3 de Vrij, 5 Braafheid, 8 Basta, 13 Biševac, 18 Gentiletti, 26 Radu, 27 Seck, 29 Konko, 33 Mauricio, 44 Prce, 80 Mattia, 97 Germoni;
Centrocampisti: 4 Patric, 6 Mauri, 7 Morrison, 10 Felipe Anderson, 15 Gonzalez, 16 Parolo, 19 Lulic, 20 Biglia, 21 Milinković Savić, 23 Onazi, 32 Cataldi, 70 Oikonomidis, 87 Candreva, 96 Murgia;
Attaccanti: 9 Djordjević, 11 Klose, 14 Keita, 17 Matri, 46 Rossi, 77 Palombi, 88 Kishna

Il calciomercato 2016/17
Acquisti sessione estiva:

Bastos (Rostov), Lukaku (Ostenda), Immobile (Siviglia), Wallace (Sporting Braga), Leitner (Borussia Dortmund), Luis Alberto (Liverpool), Javorcic (RNK Spalato), Bari (Porto), Muzzi (svincolato Torino), Luiz Felipe (Ituano), Adamonis (Atlantas Klaipeda), Alia (Nuova Tor Tre Teste), Spizzichino (Nuova Tor Tre Teste), Zitelli (Fiorentina),

Rientri da prestito sessione estiva:

Strakosha (Salernitana), Pollace (Salernitana), Tounkara (Crotone e Salernitana), Prce (Salernitana), Oikonomidis (Salernitana), Ronaldo (Salernitana), Gonzalez (Atlas Guadalajara), Perea (Troyes), Vinicius (Zurigo), Crecco (Lanciano e Modena), Filippini (Pro Vercelli), Rozzi (Lanciano e Siena), Elez (Aarhus), Minala (Latina e Bari), Lombardi (Ancona), Vargic (Rijeka), Fiore (Akragas), Insegno (Teramo), Cinti (Trastevere), Rausa (Vicenza).

Acquisti sessione invernale:

Baxevanos (Aris Salonicco), N'Diaye (Renate), Mohamed (Tps).

Rientri da prestito sessione invernale:

Filippini (Cesena), Crecco (Avellino), Pollace (Gubbio), Lazzari (Racing Roma).

Cessioni sessione estiva:

Oikonomidis (Aarhus - prestito), Berisha (Atalanta - prestito), Mauricio (Spartak Mosca), Onazi (Trabzonspor), Candreva (Inter), Elez (Rijeka - prestito), Bisevac (Metz - rescissione contratto), Seck (Roma - fine contratto), Klose (fine contratto), Mauri (fine contratto), Konko (Atalanta - fine contratto), Braafheid (Utrecht - fine contratto), Matri (Sassuolo via Milan - fine prestito), Perea (Lugo - prestito), Matosevic (Catania - fine prestito), Germoni (Ternana - prestito), Crecco (prima al Trapani, poi all'Avellino - prestito), Guerrieri (Trapani - prestito), Luis Felipe (Salernitana - prestito), Mattia (Sambenedettese), Filippini (Cesena - prestito), Pollace (Gubbio - prestito), Gentiletti (Genoa), Palombi (Ternana - prestito), Ronaldo (Salernitana - rinnovo prestito), Rozzi (Lupa Roma), Quaglia (Flaminia Castellana), Cinti (Flaminia Castellana), Manoni (Viterbese), Calì (Carrarese), Borecki (svincolato - poi al Chrobry Glogow), Cardelli (cessata attività), Verkaj (Neumünster - fine contratto), Rokavec (svincolato - poi al NK Radomlje), Bernardi (Albalonga - svincolato), Impallomeni (svincolato), Nolano (svincolato - Flaminia Castellana), Petroselli (svincolato - Viterbese), Lazzari (Racing Roma - prestito), Rausa (Carpi), Cotani (Racing Roma), Serpieri (Pavia), Insegno (Pisa).

Cessioni sessione invernale:

Cataldi (Genoa - prestito), Prce (Brescia - prestito), Minala (Salernitana - prestito), Filippini (Virtus Entella - prestito), Leitner (Augsburg), Vinicius (AEK Atene), Kishna (Lille - prestito con diritto riscatto), Morrison (Queen Park Rangers - prestito), Pollace (Racing Roma), Gonzalez (Nacional Montevideo), Lazzari (Flaminia - prestito).

Calciatori confermati:

Marchetti, Hoedt, de Vrij, Basta, Radu, Patric, Felipe Anderson, Parolo, Lulic, Biglia, Milinković-Savić, Cataldi (poi ceduto sessione invernale), Murgia, Djordjevic, Keita, Rossi, Kishna (poi ceduto sessione invernale).

Calciatori fuori organico:

Morrison (poi ceduto sessione invernale), Tounkara (poi reintegrato a gennaio), Gonzalez (poi ceduto a gennaio), Minala (poi ceduto sessione invernale).

Giocatori posti in lista di svincolo estate 2016:

Bellistri (difensore, classe ’98) - Poi alla Lupa Roma
Certini (difensore, classe ’99)
Colarieti (centrocampista, classe ’99) - Poi al Latina
Cotani (difensore, classe ’98) - Poi al Racing Roma
De Cosmi (difensore, classe ’99)
Insegno (centrocampista, classe ‘98) - Poi al Pisa
Kokali (difensore, classe ’99)
Macci (portiere, classe ’00) - Poi al Crotone
Tiozzo (centrocampista, classe ’99) - Poi al Città di Ciampino
Primavera non riconfermati dopo il ritiro estivo:

Bernardi
Impallomeni
Nolano
Petroselli

[Orazio Scala]

Ma certo, Bielsa quando parlava di 18 cessioni si riferiva a Rossi Quaglia e Impallomeni.

Citati episodio e fonti, ma un laziopiattista non si arrende mica alle evidenze....

[MagoMerlino]

Ma certo, Bielsa quando parlava di 18 cessioni si riferiva a Rossi Quaglia e Impallomeni.

Citati episodio e fonti, ma un laziopiattista non si arrende mica alle evidenze....

Dai su fai il serio, almeno prova a leggere, dalla rosa dell'anno precedente sono evidenziati 15 nominativi di calciatori ceduti durante l'anno successivo, dovremmo aggiungerne altri di quella rosa, mi sono limitato solo ai possibili titolari.
Inoltre, lo scrivi tu, manco più quello che scrivi tu riconosci come vero? Tenendo in conto che era stato deciso di cedere 18 giocatori della passata stagione, l’arrivo dei rinforzi era necessario e dalla rosa dell'anno precedente, Bielsa o non Bielsa quello è stato fatto. Che poi a leggere i nomi.... esclusi Klose, Mauri, Candreva, il resto.....
Rosa 2015/2016
Portieri: 22 Marchetti, 55 Guerrieri, 66 Matosevic, 99 Berisha;
Difensori: 2 Hoedt, 3 de Vrij, 5 Braafheid, 8 Basta, 13 Biševac, 18 Gentiletti, 26 Radu, 27 Seck, 29 Konko, 33 Mauricio, 44 Prce, 80 Mattia, 97 Germoni;
Centrocampisti: 4 Patric, 6 Mauri, 7 Morrison, 10 Felipe Anderson, 15 Gonzalez, 16 Parolo, 19 Lulic, 20 Biglia, 21 Milinković Savić, 23 Onazi, 32 Cataldi, 70 Oikonomidis, 87 Candreva, 96 Murgia;
Attaccanti: 9 Djordjević, 11 Klose, 14 Keita, 17 Matri, 46 Rossi, 77 Palombi, 88 Kishna

Il calciomercato 2016/17
Acquisti sessione estiva:

Bastos (Rostov), Lukaku (Ostenda), Immobile (Siviglia), Wallace (Sporting Braga), Leitner (Borussia Dortmund), Luis Alberto (Liverpool), Javorcic (RNK Spalato), Bari (Porto), Muzzi (svincolato Torino), Luiz Felipe (Ituano), Adamonis (Atlantas Klaipeda), Alia (Nuova Tor Tre Teste), Spizzichino (Nuova Tor Tre Teste), Zitelli (Fiorentina),

Rientri da prestito sessione estiva:

Strakosha (Salernitana), Pollace (Salernitana), Tounkara (Crotone e Salernitana), Prce (Salernitana), Oikonomidis (Salernitana), Ronaldo (Salernitana), Gonzalez (Atlas Guadalajara), Perea (Troyes), Vinicius (Zurigo), Crecco (Lanciano e Modena), Filippini (Pro Vercelli), Rozzi (Lanciano e Siena), Elez (Aarhus), Minala (Latina e Bari), Lombardi (Ancona), Vargic (Rijeka), Fiore (Akragas), Insegno (Teramo), Cinti (Trastevere), Rausa (Vicenza).

Acquisti sessione invernale:

Baxevanos (Aris Salonicco), N'Diaye (Renate), Mohamed (Tps).

Rientri da prestito sessione invernale:

Filippini (Cesena), Crecco (Avellino), Pollace (Gubbio), Lazzari (Racing Roma).

Cessioni sessione estiva:

Oikonomidis (Aarhus - prestito), Berisha (Atalanta - prestito), Mauricio (Spartak Mosca), Onazi (Trabzonspor), Candreva (Inter), Elez (Rijeka - prestito), Bisevac (Metz - rescissione contratto), Seck (Roma - fine contratto), Klose (fine contratto), Mauri (fine contratto), Konko (Atalanta - fine contratto), Braafheid (Utrecht - fine contratto), Matri (Sassuolo via Milan - fine prestito), Perea (Lugo - prestito), Matosevic (Catania - fine prestito), Germoni (Ternana - prestito), Crecco (prima al Trapani, poi all'Avellino - prestito), Guerrieri (Trapani - prestito), Luis Felipe (Salernitana - prestito), Mattia (Sambenedettese), Filippini (Cesena - prestito), Pollace (Gubbio - prestito), Gentiletti (Genoa), Palombi (Ternana - prestito), Ronaldo (Salernitana - rinnovo prestito), Rozzi (Lupa Roma), Quaglia (Flaminia Castellana), Cinti (Flaminia Castellana), Manoni (Viterbese), Calì (Carrarese), Borecki (svincolato - poi al Chrobry Glogow), Cardelli (cessata attività), Verkaj (Neumünster - fine contratto), Rokavec (svincolato - poi al NK Radomlje), Bernardi (Albalonga - svincolato), Impallomeni (svincolato), Nolano (svincolato - Flaminia Castellana), Petroselli (svincolato - Viterbese), Lazzari (Racing Roma - prestito), Rausa (Carpi), Cotani (Racing Roma), Serpieri (Pavia), Insegno (Pisa).

Cessioni sessione invernale:

Cataldi (Genoa - prestito), Prce (Brescia - prestito), Minala (Salernitana - prestito), Filippini (Virtus Entella - prestito), Leitner (Augsburg), Vinicius (AEK Atene), Kishna (Lille - prestito con diritto riscatto), Morrison (Queen Park Rangers - prestito), Pollace (Racing Roma), Gonzalez (Nacional Montevideo), Lazzari (Flaminia - prestito).

Calciatori confermati:

Marchetti, Hoedt, de Vrij, Basta, Radu, Patric, Felipe Anderson, Parolo, Lulic, Biglia, Milinković-Savić, Cataldi (poi ceduto sessione invernale), Murgia, Djordjevic, Keita, Rossi, Kishna (poi ceduto sessione invernale).

Calciatori fuori organico:

Morrison (poi ceduto sessione invernale), Tounkara (poi reintegrato a gennaio), Gonzalez (poi ceduto a gennaio), Minala (poi ceduto sessione invernale).

[Frank 73]

I rinforzi si chiamavano Pato (che aveva praticamente smesso di giocare da un pezzo, data la fragilità fisica, ma che era in cima alla lista del Loco), Enner Valencia, Tauvin (ha giocato con l'Udinese stasera).
Dovevano arrivare entro il 4 luglio, inderogabilmente.
La Lazio non ci pensava proprio, ma non sapeva se la richiesta di Bielsa sarebbe stata davvero inderogabile.
Mise in frigorifero per un mese Inzaghi nell'attesa (la sua presentazione a Salerno, prevista per il 9 giugno, il giorno dopo la promozione in B dei campani, fu "inspiegabilmente" rimandata di settimana in settimana per venti giorni...), poi Bielsa confermò la richiesta e l'inderogabilità della data limite, e si consumò la rottura. La Lazio annunciò la sua firma per stanarlo, lui fece il comunicato.
Inzaghi prese il timone, la Lazio glielo aveva consegnato almeno venti giorni prima del comunicato di Bielsa, che formalmente rifiutò di firmare il contratto, sostanzialmente era stato scaricato dalla Lazio da diversi giorni a seguito delle sue richieste folcloristiche o comunque reputate tali dalla dirigenza biancoceleste e, secondo alcune voci non verificabili, di alcuni comportamenti non lineari durante le trattative con i club proprietari dei calciatori richiesti.
A mio avviso, non ci sono colpevoli e innocenti, cattivoni e mammolette.
Ognuno ha fatto i propri legittimi interessi.
Fortunatamente per noi, dal punto di vista sportivo questa situazione ha determinato l'avvio di un ciclo tecnico molto positivo, con Inzaghi, Immobile e Luis Alberto, tre tesseramenti diretta conseguenza della rottura con Bielsa.

Non vedo similitudini nel rapporto Lazio-Sarri. Con Sarri, la Lazio ha sempre seguito (nei limiti delle proprie possibilità) i desiderata del tecnico, per esempio nella prima campagna acquisti, quando, a fronte dell'esigenza di mettere in squadra esterni di attacco (di cui la Lazio era sprovvista), furono contrattualizzati in una sola sessione Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni.
O anche nello scorso mercato estivo, quando a fronte della necessità di rivoluzionare la difesa a causa di scadenze contrattuali (Strakosha, Luiz Felipe) e inevitabili addii (Acerbi), furono acquisiti giocatori del valore di Provedel, Casale e Romagnoli. Il tutto assicurando al tecnico la permanenza dei giocatori più rappresentativi (Immobile, Sergej, Luis Alberto).
Sembra ci sia un rapporto complicato col DS, ma nell'ultimo anno alcune scelte della presidenza sembrano indirizzate verso una piena fiducia al tecnico (rinnovo contrattuale prima, inserimento di varie figure, anche familiari  , nei ruoli e negli ambiti prima seguiti dal DS stesso, evidentemente nella fase conclusiva del suo lungo e, tutto sommato, positivo rapporto con la Lazio).
Sarri è un tecnico bravo, ma, quando si parla del suo cv, si fa riferimento ai suoi successi, l'EL con il Chelsea, lo scudetto con la Juve.
Chi conosce Sarri sa che, su un cv scritto di suo pugno, quelle due stagioni neanche sarebbero citate, in quanto lontane dal suo modo di concepire il calcio e durante le quali, per forza maggiore, ha dovuto rinunciare ai suoi principi e alle sue regole.
E forse è questo il suo limite. E' un allenatore che ha vinto, ma che non conosce la vittoria. Perché quando l'ha conosciuta, in realtà la vittoria l'ha subita, essendo stata la stessa il risultato dell'accantonamento o comunque del ridimensionamento della sua Idea.
Per questo, una volta sceso leggermente di livello approdando da noi, non può più concepire quel ridimensionamento, non può più prevalere il risultato, comunque ottenuto, sulla perfezione del suo lavoro.
E quando, provocando, qualcuno di noi afferma che le coppe sono un fastidio in quanto impediscono l'esaltante svilupparsi della settimana formativa a Formello, non andiamo molto lontano dalla realtà. Perché lui non cerca "una" vittoria, cerca "la" vittoria, quella ottenuta con la perfezione del suo gioco.
Quando ci parla del motivo per cui lo ha entusiasmato lavorare per la Lazio, dice tutto. Poter tornare allenatore, l'allenatore di serie C tutto campo, allenamento e partita. Quando ci dice che la parita infrasettimanale è "ingiocabile", in realtà ci comunica che lo è per lui, perché confligge con la ricerca della perfezione che può svilupparsi solo con l'allenamento e il lavoro.
Ma noi siamo in Serie A, ma non per lui. L'Empoli era più importante di lui quando lo allenava, il Napoli pure, Chelsea e Juve non ne parliamo. E' venuto da noi perché aveva quel cv e quindi, per la prima volta, lui non sarebbe stato meno importante. E poteva tornare ad essere l'allenatore che desiderava essere.
Non so se è la cosa migliore che ci potesse capitare.

[MCM]

Esserci scampato quel cialtrone di Bielsa è stata una fortuna celeste che temo stiamo pagando con gli interessi con la sciagura Sarri da noi e Murigno all rioma.

[Dissent]

Ad Alkmaar Sarri è andato di nuovo giù duro: «Non siamo strutturati per tre competizioni. Dobbiamo crescere sotto tutti i punti di vista. L'Az ha battuto 5-2 il Real in Youth League e noi siamo in Primavera 2, cominciamo a migliorare dal basso». Frecciata che in nottata ha scatenato nuove frizioni con Tare - che controllava il settore sino all'anno scorso - all'hotel Van der Valk Akersloot. Son volate urla, ieri è calato il gelo fra ds e tecnico sino al ritorno a Formello.
(L'Abbate quotidiano)

Diciamo è stato un bel siluro lanciato in conferenza l'altra sera.
Ma in realtà il siluro è partito da tempo in società, ma è un siluro che scotta, almeno da 6 mesi.
diciamo che qualcuno ha realizzato che il danno economico che si è venuto a creare è più grande di quanto si potesse immaginare.
e sempre qualcuno è andato a chiedere ad un anziano signore toscano, ma stracciarolo, di fare all-in sulla cassa CL, altrimenti sono cazzi neri

Divertente invece leggere chi tutto ciò neanche l'immagina
e pensa che sarri sia voluto uscire dalla conference
beata ingenuità
ah la fanciullezza...

[Orazio Scala]

Molto bello il post di Frank73.

A proposito di filosofie.

Quando mio figlio più piccolo, classe 2003, frequentava la scuola calcio, faceva parte di un gruppo in cui la miglior squadra possibile era di ottimo livello, mentre alcuni avevano difficoltà palesi anche solo nel toccare il pallone. Spesso si giocava mescolando bravi e meno bravi; in particolare succedeva di veder schierato centravanti il peggiore in assoluto sul piano tecnico. In mezzo, i due migliori in assoluto del gruppo: che, quando avevano nel passaggio al centravanti lo sbocco naturale dell'azione, si comportavano in maniera opposta: uno serviva comunque la palla, l'altro evitava sistematicamente di farlo (richiesto del perché, molto candidamente rispose "perché è 'na pippa"). Il risultato era: in un caso, una palla sprecata, nell'altro la ricerca di soluzioni personali o meno naturali e, soprattutto, neganti il concetto di "scuola calcio": ma più utili sul piano pratico.

Chi aveva ragione? Entrambi, o forse nessuno: l'istinto tattico di uno finiva per penalizzare il risultato, quello più utilitaristico dell'altro penalizzava il concetto di squadra.

Ma come sempre la spiegazione più semplice tende ad essere quella giusta: c'era un elemento fuori posto: perché uno di pari valore dei due compagni avrebbe eliminato a monte qualsiasi valutazione filosofica sul loro comportamento.

Questo per dire che nel calcio conta soprattutto chi va in campo. Da sempre si tende a sovradimensionare il ruolo di altre componenti: a ognuno piace credere di aver inciso in qualche modo sui risultati: stampa, tifosi, politica. E allenatori. Anzi, probabilmente loro sono ben coscienti del proprio ruolo e del proprio peso: altrimenti non farebbero gli allenatori, specie i professionisti: nel senso che in un mondo altamente competitivo chi non lo è va fuori molto rapidamente.

Un "filosofo" come Sacchi ha segnato uno spartiacque nella storia tattica e atletica del calcio: ma non appena ci si è resi conto che la sua pretesa di "scalabilità" del modello-Milan stava cadendo nel grottesco, nessuno lo ha voluto più manco pe' patocco al portone, come si dice a Roma.

Per questo, il concetto per cui Sarri è qui alla ricerca di un "ritorno alle origini" mi preoccupa assai: perché nel calcio l'eccessiva astrazione si scontra col campo e col materiale umano. Spesso con modalità grottesche, come detto, quando in alcuni scatta il delirio di onnipotenza: vedi Zeman per cui Marcolin o Di Matteo pari sono, vedi Sacchi che a fronte di una prestazione favolosa della coppia Casiraghi-Zola all'Europeo... li manda in panca la partita dopo per far giocare un MAI SCHIERATO Ravanelli-Chiesa: perché quello che conta è il "zoco".

Onestamente, Sarri non mi sembra su questa strada, anzi mi pare non manchi di pragmatismo. Se poi vuole elementi di un certo tipo per completare una squadra a sua immagine, insista pure per averli: tanto, se va via domani, non è che la "sua" squadra diventi inutilizzabile per i successori: questo dei "calciatori adatti" è un altro dei miti più radicati e infondati.

Il calcio si fa coi calciatori validi. Se la Lazio è quarta in campionato, è perché ha calciatori validi. Se è andata male nelle coppe è perché ha "investito" poco in questi tornei o forse semplicememte perché ha perduto le partite invece di vincerle: anche la ricerca a tutti i costi di una spiegazione strutturale è spesso priva di senso: a monte, perché I pronostici "strutturali" finiscono quasi sempre a whores, vedi tutto il pippone sulla ristrutturazione del calcio tedesco dopo i fallimenti dei Novanta: bene, bravi, wunderbar: adesso non hanno più un "nome" manco a pregarli: quindi erano tutte cazzate: in realtà hanno avuto una buona nidiata di calciatori che per un decennio ha fatto bene, fine: e abbiamo invertito nell'immaginario il rapporto causa-effetto. Anche la faccenda dell'insostenibilità dei doppi impegni non regge: questo vale per tutti tranne il Napoli ma le "rotazioni" di calciatori delle altre non sono più delle nostre, anche se ci piace crederlo. L'as ha vinto la Conference ruotando i calciatori MENO di quanto abbia fatto la Lazio in questi due anni. Ma prima di andare in Spagna ha regolarmente perso col Sassuolo, perché era zeppa di riserve. La spiegazione può essere una sola a questo punto: l'obiettivo quarto posto è così prioritario da escludere sforzi per tutto il resto. L'AS può rischiare di arrivare quinta per puntare sulla EL: noi evidentemente no.

Quanto a Mourinho: non va dimenticato che negli ultimi anni l'AS ha disputato due semifinali, e non della ridicola Conference. Più la finale di questa ovviamente. E questo lustro coincide con la cessazione di un calciatore che in quarto di secolo e facendo parte di squadre ben più forti non è mai andato oltre i quarti, in Europa. Ecco, per me questa potrebbe essere una spiegazione strutturale: un calciatore che ha finito per essere più importante del club per cui gioca, al quale per amore o per forza si è piegato tutto l'ambiente romanista. E uno che nelle partite importanti ha sempre fallito. Che però faceva da parafulmine morale per gli altri. È un caso che le cose siano cambiate in modo cosi radicale dopo di lui? Potrebbe anche essere, ma io tendo sempre a pensare che un calciatore così "pesante" incida molto più di un Mourinho ormai agli sgoccioli.

[violator]

questo qui allena ancora nel campionato più competitivo al mondo.

No, cacciato dal Leeds l'anno scorso fondamentalmente perché li stava portando in B.

(sì, il Leeds è quello che è, non è che abbia cominciato a veleggiare nella parte alta della classifica quest'anno e dopo l'esonero di Bielsa , ma la sua avventura si è conclusa male)


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[cartesio]

Vale la pena di frequentare questo forum anche solo per leggere interventi come quello di Frank73. Non solo il suo, per fortuna. Estraggo un periodo che mi pare centrale.

 E' un allenatore che ha vinto, ma che non conosce la vittoria. Perché quando l'ha conosciuta, in realtà la vittoria l'ha subita, essendo stata la stessa il risultato dell'accantonamento o comunque del ridimensionamento della sua Idea.
Per questo, una volta sceso leggermente di livello approdando da noi, non può più concepire quel ridimensionamento, non può più prevalere il risultato, comunque ottenuto, sulla perfezione del suo lavoro.

Sarri non conosce la vittoria ma conosce la sconfitta. Come tutti noi, non si diverte a perdere, e spero che questo gli dia motivazioni per insistere sulla strada del pragmatismo, che ha dato anche buoni risultati. Spero anche che non dica a se stesso che la sconfitta è solamente dovuta alla mancata applicazione delle sue idee. Sarebbe un fatale eccesso di egotismo. 

[Panzabianca]

Oddio mio!

Mi scuserà l'apprezzato, anche da me, Frank, ma dire che

 Sarri "è un allenatore che ha vinto, ma che non conosce la vittoria" è un bel pippone a due mani su quanto ci piace rintorcinà sofisticamente le cose.

A proposito di egotismo...

Ma si, Sarri è tutto questo, e poi la conferenz vinta dai tribali è na coppa vera...

Complimenti a tutti.

[Il frigorifero]

I rinforzi si chiamavano Pato (che aveva praticamente smesso di giocare da un pezzo, data la fragilità fisica, ma che era in cima alla lista del Loco), Enner Valencia, Tauvin (ha giocato con l'Udinese stasera).
Dovevano arrivare entro il 4 luglio, inderogabilmente.
La Lazio non ci pensava proprio, ma non sapeva se la richiesta di Bielsa sarebbe stata davvero inderogabile.
Mise in frigorifero per un mese Inzaghi nell'attesa (la sua presentazione a Salerno, prevista per il 9 giugno, il giorno dopo la promozione in B dei campani, fu "inspiegabilmente" rimandata di settimana in settimana per venti giorni...), poi Bielsa confermò la richiesta e l'inderogabilità della data limite, e si consumò la rottura. La Lazio annunciò la sua firma per stanarlo, lui fece il comunicato.
Inzaghi prese il timone, la Lazio glielo aveva consegnato almeno venti giorni prima del comunicato di Bielsa, che formalmente rifiutò di firmare il contratto, sostanzialmente era stato scaricato dalla Lazio da diversi giorni a seguito delle sue richieste folcloristiche o comunque reputate tali dalla dirigenza biancoceleste e, secondo alcune voci non verificabili, di alcuni comportamenti non lineari durante le trattative con i club proprietari dei calciatori richiesti.
A mio avviso, non ci sono colpevoli e innocenti, cattivoni e mammolette.
Ognuno ha fatto i propri legittimi interessi.
Fortunatamente per noi, dal punto di vista sportivo questa situazione ha determinato l'avvio di un ciclo tecnico molto positivo, con Inzaghi, Immobile e Luis Alberto, tre tesseramenti diretta conseguenza della rottura con Bielsa.

Non vedo similitudini nel rapporto Lazio-Sarri. Con Sarri, la Lazio ha sempre seguito (nei limiti delle proprie possibilità) i desiderata del tecnico, per esempio nella prima campagna acquisti, quando, a fronte dell'esigenza di mettere in squadra esterni di attacco (di cui la Lazio era sprovvista), furono contrattualizzati in una sola sessione Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni.
O anche nello scorso mercato estivo, quando a fronte della necessità di rivoluzionare la difesa a causa di scadenze contrattuali (Strakosha, Luiz Felipe) e inevitabili addii (Acerbi), furono acquisiti giocatori del valore di Provedel, Casale e Romagnoli. Il tutto assicurando al tecnico la permanenza dei giocatori più rappresentativi (Immobile, Sergej, Luis Alberto).
Sembra ci sia un rapporto complicato col DS, ma nell'ultimo anno alcune scelte della presidenza sembrano indirizzate verso una piena fiducia al tecnico (rinnovo contrattuale prima, inserimento di varie figure, anche familiari  , nei ruoli e negli ambiti prima seguiti dal DS stesso, evidentemente nella fase conclusiva del suo lungo e, tutto sommato, positivo rapporto con la Lazio).
Sarri è un tecnico bravo, ma, quando si parla del suo cv, si fa riferimento ai suoi successi, l'EL con il Chelsea, lo scudetto con la Juve.
Chi conosce Sarri sa che, su un cv scritto di suo pugno, quelle due stagioni neanche sarebbero citate, in quanto lontane dal suo modo di concepire il calcio e durante le quali, per forza maggiore, ha dovuto rinunciare ai suoi principi e alle sue regole.
E forse è questo il suo limite. E' un allenatore che ha vinto, ma che non conosce la vittoria. Perché quando l'ha conosciuta, in realtà la vittoria l'ha subita, essendo stata la stessa il risultato dell'accantonamento o comunque del ridimensionamento della sua Idea.
Per questo, una volta sceso leggermente di livello approdando da noi, non può più concepire quel ridimensionamento, non può più prevalere il risultato, comunque ottenuto, sulla perfezione del suo lavoro.
E quando, provocando, qualcuno di noi afferma che le coppe sono un fastidio in quanto impediscono l'esaltante svilupparsi della settimana formativa a Formello, non andiamo molto lontano dalla realtà. Perché lui non cerca "una" vittoria, cerca "la" vittoria, quella ottenuta con la perfezione del suo gioco.
Quando ci parla del motivo per cui lo ha entusiasmato lavorare per la Lazio, dice tutto. Poter tornare allenatore, l'allenatore di serie C tutto campo, allenamento e partita. Quando ci dice che la parita infrasettimanale è "ingiocabile", in realtà ci comunica che lo è per lui, perché confligge con la ricerca della perfezione che può svilupparsi solo con l'allenamento e il lavoro.
Ma noi siamo in Serie A, ma non per lui. L'Empoli era più importante di lui quando lo allenava, il Napoli pure, Chelsea e Juve non ne parliamo. E' venuto da noi perché aveva quel cv e quindi, per la prima volta, lui non sarebbe stato meno importante. E poteva tornare ad essere l'allenatore che desiderava essere.
Non so se è la cosa migliore che ci potesse capitare.

Un paio di considerazioni :

1) Se davvero fosse andata così con Bielsa , il comportamento della Lazio sarebbe inspiegabile.

Perché se uno ti chiede giocatori che tu reputi possano portarti in B , non è che stai un mese a cercare di fargli cambiare idea...semplicemente lo saluti e vai su un altro tecnico.

Non è che gli forzi la mano, dopo aver atteso 21 giorni, annunciando una firma che non c’è...

Insomma , sta storia secondo me non la conosceremo mai...



2) Condivido quanto hai scritto a proposito di Sarri, però mi preoccupo.

Perché la tua descrizione racconta di una visione secondo cui l’idea tattica viene prima ancora del bene della Lazio.

Ma il mondo normale dovrebbe funzionare al contrario....l’idea tattica è lo strumento, non può essere il fine ultimo ( che invece è il risultato ).

[Panzabianca]

L'uomo descritto da alcuni alla Lazio dura una settimana.

... E perde pure tutti i derby sin qui disputati.

Ad ogni modo, oggi c'è  Lazio-roma. Il resto non conta.

[Frank 73]

Ha ragione Panza, ora solo il derby!
Volo allo stadio.
Forza mister, forza Lazio!

 

[Il lodolaio]

Un monumento a quest'uomo.
Un monumeto.

[giocher74]

Uomo derby, va detto.
Grande mister!!!

[superaquila]

Questa Lazio ha bisogno di Lotito, di Tare e di Sarri.
Se qualcuno non è d'accordo si arrovelli pure ma sono affari suoi.

Per dire, Giuntoli ha ringraziato pubblicamente il
suo allenatore per averlo valorizzato.

[Panzabianca]

Questa Lazio ha bisogno di Lotito, di Tare e di Sarri.
Se qualcuno non è d'accordo si arrovelli pure ma sono affari suoi.

Chiara semplice verità, ma prima di avviare qualsiasi trattativa si dia ascolto al tecnico.
Lasciamogli giocare le sue carte. Dopo stasera ne ha ancora più diritto.

Spero che gli anti si sedino.

[Orazio Scala]

Chiara semplice verità, ma prima di avviare qualsiasi trattativa si dia ascolto al tecnico.
Lasciamogli giocare le sue carte. Dopo stasera ne ha ancora più diritto.

Spero che gli anti si sedino.

Se ne ha diritto lui, ne ha chi gli ha costruito la squadra.

Le dietrologie da bene informati sono un pacco di cazzate. E con Immobile facciamo meno punti che senza.