SS Lazio - Cluj: Commenti

[ThomasDoll]

Con la Conference se passiamo ci saranno occasioni per i ragazzi in panca.
Ieri tutto è stato condizionato dall'espulsione, altrimenti avrebbero avuto spazio anche i Basic e i Pellegrini, forse.
Comunque lieto di aver rivisto Cancellieri. Giovine che va tenuto nel gruppo, poi a fine stagione si vedrà il da farsi.

[SAV]

Personalmente l'espulsione non mi ha scandalizzato, la chiara occasione da gol c'è, si può discutere sulla direzione data alla palla prima del contrasto con Patric ma va anche detto che il buon Gabarron non è nuovo a questi interventi irruenti...

Sono d'accordo.
Ricordo però un episodio analogo in un derby di coppa Italia nel 2011.
Zarate salta Juan che lo stende appena entrato in area: rigore netto e, all'epoca, sarebbe stato anche fallo da ultimo uomo con espulsione diretta. La giustificazione per evitare il rosso fu proprio che la palla era diretta verso il fondo del campo e non verso la porta... l'ho appena rivisto... col metro di ieri sarebbe stato rosso senza dubbio... 

[cartesio]

Bella analisi del Matador. Ho visto solo il secondo tempo e rivisto l'espulsione di Patric e il gol di Ciro, bellissimo. Lui SMS e Vecino mi sembrano in miglioramento, ne abbiamo bisogno. Che la Conf sia una coppetta non mi leva il piacere di vedere la Lazio giocare. Mi guardo anche le amichevoli precampionato, figuriamoci una partita di coppa. Se si può vincerla, perché no? Abbiamo in bacheca una Coppa delle Alpi, affiancarle una CL - ehm - non mi farebbe schifo.

[Amolalazio71]

Secondo me gila e maximiano sono buoni.
Ma il cluj è una squadra improponibile.
Uscire con questi per la seconda volta consecutiva sarebbe una gravissima onta.

[Gasco luis veron]

Secondo me gila e maximiano sono buoni.
Ma il cluj è una squadra improponibile.
Uscire con questi per la seconda volta consecutiva sarebbe una gravissima onta.

Non conosco il Cluj ma io ho visto una Lazio fare dei movimenti perfetti per tutta la gara con i reparti cortissimi tra di loro.

Certamente non abbiamo affrontato il Real ma il Cluj per quello che ho visto, secondo me battrebbe un Verona , una Samp, o, una Salernitana.

Noi in dieci li abbiamo distrutti: il solo l' 1-0 puo' ingannare ma questa e' stata una delle migliori Lazio di Sarri per applicazione.

Ragion per cui non ridimenskonerei troppo il Cluj: noi quando ci stiamo possiamo battere parecchie squadre (nel girone di andata abbiamo battutto tutte le Big tranne il Napoli e la Juve che sono troppo piu' forti di noi).

🤟

[Er Matador]

Sul piano tattico, Sarri ha confermato il tridente – laddove il boemo avrebbe sacrificato il Rambaudi di turno – preferendo rinunciare a Marcos Antônio.
Sarà che col povero Calimero i biancocelesti giocavano comunque in dieci – si veda il patetico intervento sull’azione del rosso a Patric, dove comunque non è stato l’unico a darsi malato – e l’ingresso di Gila ha ripristinato la consistenza numerica originaria.
Sarà che il doppio centrale a metacampo, in luogo dell’unico perno/birillo previsto dal Corano sarrista, ha talmente giovato agli equilibri da restituire un assetto più funzionale di quello con undici elementi.
Sarà la necessità di improvvisare per tappare il buco dell’uomo in meno, che ha defossilizzato lo schieramento sincronizzandolo con le esigenze della partita.
Fatto sta che la Lazio ha fornito una tra le migliori prestazioni stagionali nella protezione della difesa: e la cartina di tornasole è rappresentata dalla serata di Gila, mai così sicuro perché non abbandonato a spazi e complessità tattiche che non riesce a gestire.
Della pertinenza territoriale più ristretta, cui ha contribuito l’encomiabile lavoro degli esterni offensivi, hanno beneficiato anche Vecino e Milinković-Savić.
Padroni del reparto in tutte le fasi di gioco: compresa quella conclusiva se solo il serbo non fosse sceso in campo coi calzini di spugna bagnati al posto delle scarpe, vanificando in conclusioni troppo fiacche la facilità con cui si presentava sul perimetro.

Scusandomi per l'autocitazione, ancora una riflessione sui benefici dell'improvvisato 4-2-3 a partire da un precedente storico.
13 aprile 1997, Stadio delle Alpi: l'Udinese di Zaccheroni si presenta al cospetto dei futuri Campioni d'Italia con un 4-4-2 molto romagnolo e piuttosto scontato.
Dal quale ha ricavato una stagione anonima, il cui volto più negativo è il fallimento di un nuovo acquisto dalle discrete aspettative: Marcio Amoroso, per il quale - ed è cosa risaputa - è già stato pianificato il rientro in Patria.
La partita ha una svolta inattesa dopo pochissimi minuti, quando l'arbitro Bettin di Padova espelle per motivi mai chiariti (proteste?) il povero Régis Genaux, terzino destro nella linea a quattro dei friulani.
Anziché ricostituire lo schieramento difensivo originario, il salumiere avvicenda a centrocampo Locatelli col più solido Gargo lasciando invariato il resto per un 3-4-2 inventato al momento.
Contro ogni pronostico, le zebrette dilagano - fino al finale di 0-3 - in una gara rocambolesca fra la doppietta di Amoroso e la doppietta alla rovescia dei padroni di casa, che sbagliano due volte dagli undici metri.
La domenica successiva, contro il Parma rivale dei torinesi per il titolo, Zaccheroni conserva quello schieramento scoperto letteralmente per strada completando l'undici con la terza punta Paolo Poggi.
Da lì, con un'altra vittoria esterna di grande prestigio, nasce tutto: il 3-4-3, la qualificazione in Coppa UEFA, il terzo posto dell'anno successivo, Amoroso passato da bidone a cannoniere e poi capocannoniere.
Un'inversione di tendenza partita da un'intuizione casuale quanto coraggiosa, e a sua volta forzata da un cartellino rosso che sembrava far precipitare la situazione.
Più o meno quanto accaduto col 4-2-3 contro il Cluj, che ha svelato i benefici del doppio centrale di metacampo: basterebbe ripetere l'operazione Paolo Poggi, limitandosi ad aggiungere Luis Alberto finalmente nel suo ruolo, e forse si troverebbe la quadratura.
Sarri coglierà l'omaggio, sin qui poco meritato, da parte della Dea Fortuna? O confermerà il 4-3-3 continuando a sbattere contro un muro?

[Matita]

Sarri coglierà l'omaggio, sin qui poco meritato, da parte della Dea Fortuna? O confermerà il 4-3-3 continuando a sbattere contro un muro?

Sarri 6.5 Quel cartellino rosso, imprevisto... Chissà..

 

[Gasco luis veron]

Scusandomi per l'autocitazione, ancora una riflessione sui benefici dell'improvvisato 4-2-3 a partire da un precedente storico.
13 aprile 1997, Stadio delle Alpi: l'Udinese di Zaccheroni si presenta al cospetto dei futuri Campioni d'Italia con un 4-4-2 molto romagnolo e piuttosto scontato.
Dal quale ha ricavato una stagione anonima, il cui volto più negativo è il fallimento di un nuovo acquisto dalle discrete aspettative: Marcio Amoroso, per il quale - ed è cosa risaputa - è già stato pianificato il rientro in Patria.
La partita ha una svolta inattesa dopo pochissimi minuti, quando l'arbitro Bettin di Padova espelle per motivi mai chiariti (proteste?) il povero Régis Genaux, terzino destro nella linea a quattro dei friulani.
Anziché ricostituire lo schieramento difensivo originario, il salumiere avvicenda a centrocampo Locatelli col più solido Gargo lasciando invariato il resto per un 3-4-2 inventato al momento.
Contro ogni pronostico, le zebrette dilagano - fino al finale di 0-3 - in una gara rocambolesca fra la doppietta di Amoroso e la doppietta alla rovescia dei padroni di casa, che sbagliano due volte dagli undici metri.
La domenica successiva, contro il Parma rivale dei torinesi per il titolo, Zaccheroni conserva quello schieramento scoperto letteralmente per strada completando l'undici con la terza punta Paolo Poggi.
Da lì, con un'altra vittoria esterna di grande prestigio, nasce tutto: il 3-4-3, la qualificazione in Coppa UEFA, il terzo posto dell'anno successivo, Amoroso passato da bidone a cannoniere e poi capocannoniere.
Un'inversione di tendenza partita da un'intuizione casuale quanto coraggiosa, e a sua volta forzata da un cartellino rosso che sembrava far precipitare la situazione.
Più o meno quanto accaduto col 4-2-3 contro il Cluj, che ha svelato i benefici del doppio centrale di metacampo: basterebbe ripetere l'operazione Paolo Poggi, limitandosi ad aggiungere Luis Alberto finalmente nel suo ruolo, e forse si troverebbe la quadratura.
Sarri coglierà l'omaggio, sin qui poco meritato, da parte della Dea Fortuna? O confermerà il 4-3-3 continuando a sbattere contro un muro?

Buongiorno, Lazialotto: detto che l' allenatore e' Sarri e che e' giusto che il modulo lo scelga l' allenatore io penso che introdurre un modulo alternativo (da ignorante tifoso), possa essere solamente un arma in piu' da utilizzare in diverse partite magari non in tutte visto che persino il Napoli che e' primo utilizza il doppio modulo.

Il discorso annoiera' i non amanti dibtattica ma vedo che tu sei un appassionato quanto me (attenzione non c'e' nessuna critica a Sarri da parte mia semmai una curiosita'csu un eventuale piano "B", futuro).

Non inventatevi cose che ora si sta' parlano si tattica in generale e non dell' Allenatore.

Vorrei un esempio di modulo alternativo da parte tua: quale potrebbe essere e con quali intepreti?

E' un Forum, non si fa' nulla di male a giocare un po' con allo stesso tempo postare delle idee tattiche (sempre da umili tifosi e non da tecnici).

Mi potresti scrivere il tuo modulo alternativo piu' adatto a questi giocatori mettendomeli in griglia partendo dal portiere con i nomi degli undici interpreti ideali (secondo te)?

[Gasco luis veron]

SCRIVO MEGLIO

Scusandomi per l'autocitazione, ancora una riflessione sui benefici dell'improvvisato 4-2-3 a partire da un precedente storico.
13 aprile 1997, Stadio delle Alpi: l'Udinese di Zaccheroni si presenta al cospetto dei futuri Campioni d'Italia con un 4-4-2 molto romagnolo e piuttosto scontato.
Dal quale ha ricavato una stagione anonima, il cui volto più negativo è il fallimento di un nuovo acquisto dalle discrete aspettative: Marcio Amoroso, per il quale - ed è cosa risaputa - è già stato pianificato il rientro in Patria.
La partita ha una svolta inattesa dopo pochissimi minuti, quando l'arbitro Bettin di Padova espelle per motivi mai chiariti (proteste?) il povero Régis Genaux, terzino destro nella linea a quattro dei friulani.
Anziché ricostituire lo schieramento difensivo originario, il salumiere avvicenda a centrocampo Locatelli col più solido Gargo lasciando invariato il resto per un 3-4-2 inventato al momento.
Contro ogni pronostico, le zebrette dilagano - fino al finale di 0-3 - in una gara rocambolesca fra la doppietta di Amoroso e la doppietta alla rovescia dei padroni di casa, che sbagliano due volte dagli undici metri.
La domenica successiva, contro il Parma rivale dei torinesi per il titolo, Zaccheroni conserva quello schieramento scoperto letteralmente per strada completando l'undici con la terza punta Paolo Poggi.
Da lì, con un'altra vittoria esterna di grande prestigio, nasce tutto: il 3-4-3, la qualificazione in Coppa UEFA, il terzo posto dell'anno successivo, Amoroso passato da bidone a cannoniere e poi capocannoniere.
Un'inversione di tendenza partita da un'intuizione casuale quanto coraggiosa, e a sua volta forzata da un cartellino rosso che sembrava far precipitare la situazione.
Più o meno quanto accaduto col 4-2-3 contro il Cluj, che ha svelato i benefici del doppio centrale di metacampo: basterebbe ripetere l'operazione Paolo Poggi, limitandosi ad aggiungere Luis Alberto finalmente nel suo ruolo, e forse si troverebbe la quadratura.
Sarri coglierà l'omaggio, sin qui poco meritato, da parte della Dea Fortuna? O confermerà il 4-3-3 continuando a sbattere contro un muro?

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Buongiorno, Lazialotto: detto che l' allenatore e' Sarri e che e' giusto che il modulo lo scelga l' allenatore io penso che introdurre un modulo alternativo (da ignorante tifoso), possa essere solamente un arma in piu' da utilizzare in diverse partite magari non in tutte visto che persino il Napoli che e' primo utilizza il doppio modulo.

Il discorso annoiera' i non amanti di tattica ma vedo che tu sei un appassionato quanto me (attenzione non c'e' nessuna critica a Sarri da parte mia semmai una curiosita'su un eventuale piano "B", futuro).

L' idea e' pertinente i  quanto siamo sul Topic-partita dove lo stesso Sarri ci ha fatto vedere un nuovo assetto che e' andato molto, molto bene (pur se costretto dagli eventi anzi da un arbitro scarsissimo).

Siamo quindi in tema:

non inventatevi altre cose che ora si sta' parlano solamente di tattica in generale e non dell' Allenatore nello specifico prendento spunto pero' da un ottimo assetto tattico con degli ottimi interpreti decisi dallo stesso Sarri.

Vorrei un esempio di modulo alternativo da parte tua: quale potrebbe essere e con quali intepreti?

E' un Forum, non si fa' nulla di male a giocare un po' allo stesso tempo postando delle idee tattiche (sempre da umili tifosi e non da tecnici quindi rimanendo nell' ipotesi senza la presunzione che le proposte possano funzionare o, essere attuabili).

Pero' contro il Cluj, questa cosa e' successa sul serio come piano "B", (anche se costretto dall' arbitro), e si e' vista in atto concreto una delle Lazio piu' equilibrate dell' era-Sarri.

Complimenti quindi a Sarri perche' questi 10 giocatori e la loro disposizione con i loro comopiti tattici li ha decisi lui stesso.

Quindi la risposta se un piano "B", possa realmente funzionare in determinati casi (magari anche quando si e' in 11 senza per forza rinunciare al 4/3/3 in quanto trattasi di piano "B"), in alcune gare particolari e specifiche l' abbiamo avuta contro il Cluj!


Mi potresti scrivere il tuo modulo alternativo piu' adatto a questi giocatori mettendomeli in griglia partendo dal portiere con i nomi degli undici interpreti ideali (secondo te)?


Anche io penso che pur se casualmente la gara contro il Cluj potrebbe aver dato un occasione di analisi in piu' rispetto al solo 4/3/3: in fondo Mertens venne messo centravanti a causa  di aspetti del tutto casuali in quanto il Napoli si ritrovo' senza Higuain.

A volte, i fattori del caso vanno sfruttati: Sarri, fu' bravissimo a sfruttare l' occasione con Mertens come poi e' stato bravo nella Lazio con F.Anderson (che chiaramente non e' Mertens ma li' ci puo' giocare e ci ha giocato pure bene).
Aspetto le tue idee....

[Er Matador]

Vorrei un esempio di modulo alternativo da parte tua: quale potrebbe essere e con quali intepreti?

Ciao Gasco, la chiave di tutto è la diversa geometria del trio di centrocampo.
Dalla disposizione in linea, rivelatasi carente sul piano muscolare e difensivo e ostaggio del fantasma di Dioleiva (un Leiva umano secondo me non basterebbe), a un triangolo coi due mediani come base e un vertice avanzato.
Per le prime due maglie concorrerebbero Milinković-Savić, Cataldi, Vecino e Bašić.
Per la terza Luis Alberto e Milinković-Savić.
Con Marcos Antônio in teoria spendibile per entrambe le posizioni, in pratica - almeno finora - per nessuna delle due.
Un reparto carente sul piano numerico e dell'assortimento ritroverebbe un minimo di competitività su entrambi i fronti.
Col recupero di Immobile, di cui si spera che il magnifico gol contro il Cluj sia una premessa, e il lavoro dei due esterni in entrambe le fasi il quadro è completo.
Un modulo del genere potrebbe essere leggibile in tre varianti:

1) 4-2-3-1: lo schieramento elastico per antonomasia, adatto al possesso palla, nel quale Felipe Anderson e Zaccagni possono alternare liberamente il ruolo di ali con gli inserimenti da seconda punta

2) 4-2-1-3: esterni offensivi avanti a testa bassa, difesa alta e terzini che sovrappongono.
Solo per gare con superiorità tecnica e territoriale assoluta o per finali in rimonta disperata, ma può servire

3) 4-4-1-1: difesa più bassa, due linee serrate, pressing solo dalla metacampo in giù e, una volta recuperata palla, contropiede breve: soluzione che, a partire dalla verticale Luis-Ciro, sembra congeniale agli interpreti

Il concetto è variare sempre, e qui bastano semplici ritocchi, anche all'interno della stessa partita.

[Er Matador]

Si discute da sempre se sia meglio perdere un uomo per salvare un gol, la maggior parte degli addetti ai lavori la pensa così: meglio in dieci con lo 0-0 che in undici con un uomo in meno.

Mi ero perso questa osservazione, su un argomento certamente interessante.
Il pronunciamento più netto in materia l'ho sentito dal Cholo, secondo il quale - almeno nel primo tempo - si può prendere gol ma mai rimanere in inferiorità numerica.
Posizione comprensibile, se si pensa al calcio fisico e di squadra che impone ai suoi.
Poi la preferenza cambia, a mio avviso, da caso a caso.
Nella fattispecie è andata bene: l'imprevisto dell'espulsione ci ha restituito un plusvalore di imprevedibilità tattica.
Mentre lo psicodramma dello svantaggio, conoscendo questi giocatori, sarebbe risultato molto più difficile da affrontare.

[Orazio Scala]

Mi ero perso questa osservazione, su un argomento certamente interessante.
Il pronunciamento più netto in materia l'ho sentito dal Cholo, secondo il quale - almeno nel primo tempo - si può prendere gol ma mai rimanere in inferiorità numerica.
Posizione comprensibile, se si pensa al calcio fisico e di squadra che impone ai suoi.
Poi la preferenza cambia, a mio avviso, da caso a caso.
Nella fattispecie è andata bene: l'imprevisto dell'espulsione ci ha restituito un plusvalore di imprevedibilità tattica.
Mentre lo psicodramma dello svantaggio, conoscendo questi giocatori, sarebbe risultato molto più difficile da affrontare.

La questione fu oggetto di una lite furibonda col mio (non più ahinoi) collega e compagno di stadio, nonché come me all'epoca zemaniano di ferro e col quale si dava vita a grandi disquisizioni tattiche, in occasione di Italia Norvegia: giusto il sacrificio di Pagliuca ad evitare un gol fatto, o meglio restare in undici ma sotto di uno (peraltro venendo già da una sconfitta)?

Resta il fatto che contro un avversario più forte sia lo svantaggio numerico che quello nel punteggio risultano, nella maggior parte dei casi, decisivi. In una gara più facile, invece, è forse preferibile gestire l'inferiorità numerica.

[Frusta]

Dipende dall' avversariio. Se hai di fronte la trigoriese targata Zeman rimanere in 10 dopo sette minuti ti fa vincere 3 a 1.

[Er Matador]

Dipende dall' avversariio. Se hai di fronte la trigoriese targata Zeman rimanere in 10 dopo sette minuti ti fa vincere 3 a 1.

Vero.
Fu così anche a Lens nella Coppa UEFA 1996/'97: in dieci alla mezzora, con Favalli doppiato da una specie di Collina scozzese.
Gestita bene e risolta dal buon Chamot allo scadere.
Va detto che col boemo l'inferiorità numerica era preventivata, quindi si era pronti ad affrontarla.

[Gasco luis veron]

Ciao Gasco, la chiave di tutto è la diversa geometria del trio di centrocampo.
Dalla disposizione in linea, rivelatasi carente sul piano muscolare e difensivo e ostaggio del fantasma di Dioleiva (un Leiva umano secondo me non basterebbe), a un triangolo coi due mediani come base e un vertice avanzato.
Per le prime due maglie concorrerebbero Milinković-Savić, Cataldi, Vecino e Bašić.
Per la terza Luis Alberto e Milinković-Savić.
Con Marcos Antônio in teoria spendibile per entrambe le posizioni, in pratica - almeno finora - per nessuna delle due.
Un reparto carente sul piano numerico e dell'assortimento ritroverebbe un minimo di competitività su entrambi i fronti.
Col recupero di Immobile, di cui si spera che il magnifico gol contro il Cluj sia una premessa, e il lavoro dei due esterni in entrambe le fasi il quadro è completo.
Un modulo del genere potrebbe essere leggibile in tre varianti:

1) 4-2-3-1: lo schieramento elastico per antonomasia, adatto al possesso palla, nel quale Felipe Anderson e Zaccagni possono alternare liberamente il ruolo di ali con gli inserimenti da seconda punta

2) 4-2-1-3: esterni offensivi avanti a testa bassa, difesa alta e terzini che sovrappongono.
Solo per gare con superiorità tecnica e territoriale assoluta o per finali in rimonta disperata, ma può servire

3) 4-4-1-1: difesa più bassa, due linee serrate, pressing solo dalla metacampo in giù e, una volta recuperata palla, contropiede breve: soluzione che, a partire dalla verticale Luis-Ciro, sembra congeniale agli interpreti

Il concetto è variare sempre, e qui bastano semplici ritocchi, anche all'interno della stessa partita.

Ok, mi trovi d' accordo specificando che nel 4/3/3 i 3 giocano a Rombo non in linea (i 3 giocando  linea come partenza nel 4/3/1/2).

Tra l' altro i moduli piu' semplici da attuare per passare daun 4/3/3 ad un altro modulo sono quelli ondicati da te: il 4/2/3/1 (utilizzato da Spalleti), e il 4/4/1/1 che non va' tanto di moda ma e' il secondo modulo dopo il 4/3/3 che copre in maniera piu' omogenea,gli spazi.

Chiaramente e' un modulo piu' difensivo rispetto al 4/3/3 ma se si mettono gli interpreti giusti al posto giusto si puo' essere piu' equilibrati in entrambe le fasi.

Infatti, Sarri ha utilizzato uno dei due una volta rimasto in 10: un 4/4/1 una via di mezzo perche' avevamo chiaramente un uomo in meno e i reparti sono risultati cortissimi con ottime situazioni nelle due fasi.

Anche Zeman si metteva cosi' quando rimaneva in 10: parlo del Zeman della Lazio, del Fpggia e del Pescara perche' il Zeman della roma non l' ho minimamente seguito anzi l' ho ripudiato per l' affronto.

Sono d' accordo con te anche sul tipo di descrizione e di interpretazione che hai dato in merito ai vari moduli: non parlo del 4/2/1/3 che e' un sistema di gioco che esiste ma che non ho studiato per cui ammetto la mia ignoranza in quanto non so' come funziona ne' quali sono i supi movimenti standard.

[Fabio70rm]

Ho potuto vedere solo gli highlits causa impegni di lavoro e corsi di aggiornamento vari...missione compiuta, e questo è l'importante!