Corriere della Sera - ed. romana
Lulic fa 200 e spinge la Lazio verso il tris Gli allenatori che si sono avvicendati negli ultimi cinque anni sulla panchina della Lazio non hanno mai potuto far a meno di sfruttarne le tante capacità in campo. Ora che si appresta a festeggiare, domani pomeriggio contro il Bologna all’Olimpico (fischio d’inizio alle ore 15), le 200 presenze in maglia biancoceleste, Senad Lulic è chiamato ancora una volta da Simone Inzaghi a un’ulteriore prova di grande dispendio energetico per legare i reparti e permettere a Parolo di gestire con più tranquillità la regia, alla ricerca della terza vittoria consecutiva in campionato. Proprio contro gli emiliani, ma al Dall’Ara, Lulic segnò il suo primo gol da giocatore della Lazio nell’ottobre 2011, primo passo verso lo status di leader non sempre silenzioso (vedi questione Keita) dello spogliatoio. Il trentenne jolly bosniaco, capace di forti autocritiche e un poco arruffone in campo, da quel famoso 26 maggio 2013, (gol decisivo e trionfo in Coppa Italia in finale contro la Roma) è diventato un punto di riferimento irrinunciabile per la Lazio e per il suo pubblico, che gli ha sempre riconosciuto la generosità e la voglia di battersi sempre, fino all’ultimo. Da lui e dagli altri dieci che scenderanno in campo, Inzaghi si aspetta la stessa attenzione e lo stesso cinismo sotto porta che prima della sosta avevano concorso a mettere al tappeto l’Udinese. Serviranno ancora una volta la fisicità garantita a tre quarti campo da Milinkovic- Savic ma anche le accelerazioni con cui Keita e Felipe Anderson hanno già dimostrato di poter aprire le difese avversarie. Già capace di confezionare sette assist vincenti, il brasiliano proverà a invertire la tendenza davanti alla porta, visto che l’astinenza dura dall’aprile scorso, da quel gol che a Palermo chiuse in conti con i siciliani proprio nell’esordio di Inzaghi alla guida della Lazio. Confermata la difesa a quattro con Radu a fare le veci dell’infortunato Lukaku e Marchetti al posto di Strakosha, il tecnico ha deciso, com’era prevedibile, di non cambiare altri interpreti nel 4-3-3 anti Bologna.
Sergio Torrisi
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