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Radu da leader “Con Inzaghi siamo un gruppo”
« : Venerdì 14 Ottobre 2016, 21:40:59 »
La Repubblica - ed. romana



Radu da leader “Con Inzaghi siamo un gruppo”

MARCO ERCOLE

NON chiamatelo “senatore”, l’etichetta non gli piace. Ma insomma dopo 9 stagioni e 195 presenze con la maglia della Lazio, il pensiero di Radu è di quelli da tenere in considerazione: «I risultati arrivano se il gruppo è unito. Per questo non sono sorpreso di vedere la Lazio terza in classifica». Un’analisi semplice, ma estremamente esplicativa della realtà biancoceleste. Basti guardare cosa accaduto nelle ultime due stagioni. In quella 2014/2015, la prima di Pioli, tutto era perfetto, il gruppo era granitico tra inni cantati in campo, risultati e unione d’intenti: e la cavalcata ha portato al terzo posto in Serie A e la finale di Coppa Italia. L’anno successivo è accaduto l’esatto opposto, con il gruppo sfaldato da risultati pessimi, egoismi e “scontenti”: l’ottava posizione in classifica e la prematura uscita da tutte competizioni a marzo sono solo una logica conseguenza.
Quest’anno Simone Inzaghi sembra aver rimesso le cose a posto dal punto di vista del gruppo: «È cambiato totalmente - spiega Radu da quando eravamo compagni di squadra. Prima non avrei mai pensato di vederlo allenare, ora sono convinto che vincerà qualcosa di importante. Con Bielsa sarebbe stata un’altra storia? Non lo so, so solo che mi piace questa di storia, con Inzaghi. È sulla strada giusta». Parole importanti, perché arrivano da uno che se fosse ancora in vigore la regola di “anzianità biancoceleste” sarebbe il capitano. Per questo è interessante anche il “perdono” concesso a Keita: «È cambiato. Ora si è messo a disposizione della squadra con umiltà». Inzaghi è pronto a lanciarlo di nuovo domenica all’Olimpico con il Bologna, questa volta in un tridente puro con Immobile e Felipe Anderson. Parolo verso la conferma in regia, affiancato da Milinkovic e Lulic. E Patric resta in vantaggio su Basta, per completare la difesa con de Vrij, Hoedt e Radu. Con Marchetti, Parolo e Lulic, il romeno sarà tra i 4 più “anziani” in campo. Ma non chiamatelo senatore.

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