www.corrieredellosport.itdi Fabrizio Patania
Lotito aspetta Kezman nei prossimi giorni per parlare di rinnovo. Nessuna offerta monstre dalle big, ma per trattenerlo servirà un miracolo L ’ultima volta all’Allianz Stadium, domenica 13 novembre, non si era ancora abbattuta la tempesta giudiziario-sportiva sulla Juve, stava per diventare padre e la valigia era pronta per decollare verso il Qatar. Il Mondiale di Milinkovic è stato una delusione o quasi, il mercato invernale si è chiuso, dalla Premier non sono state recapitate proposte irresistibili a Villa San Sebastiano e resta l’interrogativo principale: dare l’addio alla Lazio dopo otto anni o prolungare il contratto? Prima o poi bisognerà trovare una risposta. Lotito e Tare hanno convocato Kezman, il suo agente. L’ex attaccante di Chelsea, Psg e Psv Eindhoven ieri non era a Torino per i quarti di Coppa Italia, ma in Serbia. Nei prossimi giorni tornerà a Roma. L’incontro è stato fissato. Lo attendono i dirigenti della Lazio e l’appuntamento rischia di diventare decisivo per decifrare il futuro. Nell’incertezza, è ovvio, non si potrà andare avanti a lungo.
Costo in picchiata
Il contratto scade nel 2024 e la prossima estate diventa un bivio, soprattutto in ottica aziendale. Il tempo lavora a favore di Sergej, che può permettersi (in teoria) il lusso di andare via anche tra dodici o diciotto mesi, valutando l’opportunità più affascinante per la propria carriera. La Lazio, in assenza di rinnovo, deve compiere una scelta o commercializzare il cartellino, recuperando soldi per finanziare il progetto futuro, ancora legato a Sarri: Lotito, a un anno dalla scadenza, non potrà mai chiedere 100 milioni e forse neppure 60-70. Dall’Inghilterra, dove pure alimentano il mercato internazionale, non sono arrivate negli ultimi mesi offerte di quello spessore. Kezman ha avuto contatti con Arsenal e Newcastle, ma nessuno si è mai spinto alle cifre pretese dalla Lazio per un centrocampista di quasi 28 anni e con una limitatissima visibilità in Europa. La Juve, che pure rappresentava una destinazione gradita, appartiene ai miraggi del passato e ora ha ben altre urgenze a cui pensare, nonostante l’operazione Pellegrini (prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni) abbia scongelato i rapporti con Lotito.
Ultimo assalto
Il vertice romano servirà per mettere sul tavolo, da una parte e dall’altra, le reali intenzioni. Kezman ha sempre spiegato di voler portare via il giocatore con il consenso della Lazio e attraverso un accordo, non andando via a parametro zero. Sogna un top club nella stagione della maturità di un giocatore che ha frequentato una sola volta la Champions, quando gli stadi erano chiusi per la pandemia. Lotito confida sulla mozione dei sentimenti per trattenere il suo pupillo: Milinkovic alla Lazio è trattato come un re, dalle altre parti diventerebbe uno dei tanti? Sarri, guadagnando l’ingresso nei primi quattro posti, gli darebbe una mano. Sergej, legatissimo alla piazza e con la Champions da giocare, avrebbe il coraggio di chiedere la cessione senza la garanzia di un Real Madrid o un Chelsea o un Bayern Monaco alle costole? Chissà. Lotito prepara l’ultimo assalto. Lui sì, deve riuscire in un miracolo.