Autore Topic: Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...  (Letto 67915 volte)

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Offline Monsieur Opale

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #300 : Venerdì 25 Novembre 2016, 23:42:38 »
Sciocchino!

:lol:

Offline Frusta

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #301 : Sabato 26 Novembre 2016, 14:15:04 »
...mi zia Elvira
Non che ci voglia molto, ma evidentemente tu' zia ha più cervello di te.
Ricapitoliamo:
- JB motiva le sue scelte elettorali dichiarando di non riconoscersi in nessuna ideologia e di decidere di volta in volta secondo logica e non secondo ideologismo.
- Riprendo il concetto di assoluto che lui con le sue scelte dimostra di condividere.
- Cartesio aggiunge che le certezze assolute possono derivare solamente da esperimenti riproducibili e non dall'ideologismo.
- Cala dall'alto del suo vuoto pneumatico il nipote di zia Elvira (che dovrebbe chiedere alla zietta il significato di ideologia dato che non lo conosce) ed interviene a gamba tesa sparigliando il tutto e definendo fuffa tutto quello che il suo cervellino non gli consente di capire.

P.s.
Non siamo né parenti né conoscenti né amici, quindi Cicalò dillo a tua sorella, se e ce l'hai, sennò trovati uno specchio e dillo al cicalone che ci vedi riflesso.
E dato che la butti sempre sul personale, abbi almeno il pudore di non rotolarti per terra come un totti qualunque quando ritieni (fra l'altro sbagliando) che qualcuno la butti sul tuo.
E adesso levati dalle palle che ti ho data fin troppa importanza.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Monsieur Opale

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #302 : Sabato 26 Novembre 2016, 14:31:05 »
Cicaló hai iniziato tu a fare lo sprezzante e ad offendere.

Per il resto non ti leggo. Non ti reputo interessante.

Togliti dai coglioni

Offline Frusta

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #303 : Domenica 27 Novembre 2016, 12:19:53 »




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Offline AlenBoksic

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #304 : Martedì 29 Novembre 2016, 07:03:49 »
ELIMINAZIONE DEL BICAMERALISMO PERFETTO O PARITARIO
15 paesi su 28 dell'Unione Europea non hanno una seconda camera. Tra i 13 paesi restanti solo in 5 i deputati sono eletti direttamente dai cittadini. Tra questi 5 solo in Italia, Polonia e Romania si può dire che la seconda camera abbia poteri legislativi di rilievo. E solo l’Italia ha un sistema parlamentare in cui le due camere hanno gli stessi poteri.
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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #305 : Martedì 29 Novembre 2016, 10:14:22 »
Parliamo un po' di autonomie speciali. Quelle elargite generosamente dall'attuale Costituzione, in maniera un po' asimmetrica. Per esempio non è e non era chiaro neanche allora perché la Sardegna dovesse essere autonoma ma la Calabria no.
Vi segnalo un interessante articolo che dà un'ulteriore idea di come la riforma sia stata scritta coi piedi. Forse intenzionalmente.

 http://www.ilgiornale.it/news/politica/follia-riforma-regioni-autonome-restano-senza-senatori-1326927.html

Usando il linguaggio di oggi, quello proprio degli informatici e dei nativi digitali, si potrebbe dire che «c'è un baco nel sistema».

Sì, perché la nuova riforma costituzionale, quella che dovrebbe avere il suo definitivo battesimo con la vittoria dei Sì al referendum del prossimo 4 dicembre, nasconde un «baco», cioè un difetto difficilmente sanabile.

Per andare all'origine di questo «difetto» bisogna scendere in Sicilia e aprire lo Statuto regionale. Dove al comma 7 del terzo articolo si specifica chiaramente che chi viene eletto nell'assemblea regionale non può al contempo ricoprire la carica di parlamentare europeo, di deputato o di senatore della Repubblica.

In buona sostanza questo «difetto» renderebbe la Riforma Boschi monca e la Regione siciliana non rappresentabile a Palazzo Madama. A rilevare questa anomalia sono i Comitati per il No siciliano promossi da Sinistra italiana e Altra Europa con Tsipras. Al loro fianco, inaspettatamente un paladino della Padania leghista come Roberto Calderoli che, con la sua esperienza da ministro per le Riforme nei governi a guida Berlusconi, ha trovato un sacco di paradossi e punti deboli in questa «svolta» costituzionale voluta da Renzi e firmata dalla Boschi.

Intervenendo in Senato Calderoli avanza i suoi dubbi, definendo «pessima» questa riforma che considera «incompatibile con gli statuti delle regioni a statuto speciale che non ammettono compatibilità tra incarichi di consigliere regionale e senatore. «Ricordo che gli statuti delle Regioni speciali - ha aggiunto Calderoli - possono essere modificati solo con una legge costituzionale e solo dopo un'intesa con la Regione stessa». Un'intesa facilmente raggiungibile. Almeno secondo Anna Finocchiaro (Pd), presidente della Commissione affari costituzionali. «Se la riforma costituzionale entrerà in vigore - spiega la Finocchiaro nella sua replica - occorrerà una modifica degli Statuti, che avverrà con legge costituzionale su intesa con le Regioni interessate. A meno che Calderoli non ritenga possibile che ci siano Regioni a statuto speciale che non vogliano mandare i propri rappresentanti a comporre il Senato». «La pezza messa dalla presidente Anna Finocchiaro ai miei rilievi - è la replica del senatore leghista - è peggiore persino del buco e conferma la mia tesi sull'incompatibilità dei consiglieri regionali delle Regioni a statuto speciale di poter assumere anche la carica di senatori. Pertanto, prima che le Regioni a statuto speciale possano eleggere i propri senatori, sarà necessario modificare i loro statuti, attraverso cinque leggi costituzionali, con la necessità dei quattro passaggi parlamentari e il parere di ciascuna Regione».

Una sorta di via crucis legislativa che richiede il suo tempo. «Fino all'approvazione di queste leggi - conclude Calderoli - il Senato non potrà andare a rinnovo, eppure teoricamente lo scioglimento del Senato potrebbe avvenire già dal giorno dopo della riforma costituzionale. E quindi a quel punto sarebbe il caos».

e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #306 : Martedì 29 Novembre 2016, 10:19:55 »
ELIMINAZIONE DEL BICAMERALISMO PERFETTO O PARITARIO
15 paesi su 28 dell'Unione Europea non hanno una seconda camera. Tra i 13 paesi restanti solo in 5 i deputati sono eletti direttamente dai cittadini. Tra questi 5 solo in Italia, Polonia e Romania si può dire che la seconda camera abbia poteri legislativi di rilievo. E solo l’Italia ha un sistema parlamentare in cui le due camere hanno gli stessi poteri.

Anche la Francia ha la doppia camera con gli stessi poteri, con l'eccezione della fiducia al governo, data dalla sola camera "bassa".

Al di fuori dell'unione europea la Svizzera ha un sistema bicamerale perfetto.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #307 : Martedì 29 Novembre 2016, 10:27:19 »
...solo l’Italia ha un sistema parlamentare in cui le due camere hanno gli stessi poteri.
Ecco, mò stai a vedé che la colpa del disastro attuale sta nello stesso sistema che ha persmesso all'Italia di risollevarsi dal disastro del dopoguerra.
Dire che sipperò gli altri non ce l'hanno vuol dire chiudere strumentalmente gli occhi su tutto il resto che gli altri invece hanno.

Fortunatamente il quattro a sera dalle urne uscirà Totò in tutto il suo splendore.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #308 : Martedì 29 Novembre 2016, 11:34:55 »
un punto di vista....

UNA DOVEROSA DICHIARAZIONE
by Franco Cardini

Chi mi fa l’onore di frequentare questo blog sa bene che in varie occasioni mi sono espresso, sia pure con molta reticenza e magari perfino di malavoglia, per il Sì alla consultazione referendaria di domenica prossima, 4 dicembre. Avevo lealmente dichiarato, e lo confermo, che a tale scelta m’induceva e m’induce soprattutto il rapporto d’amicizia personale con Matteo Renzi. So bene – e ho scritto anche questo – che dovrebbe valere il principio Amicus Mathaeus, sed magis amica Veritas: ma a dire il vero, pur con condividendo molte scelte dell’attuale governo e di colui che lo presiede – e alludo in particolar modo alla politica sociale e quella estera – non vi ho ravvisato i casi estremi che potrebbero indurmi a modificare il mio atteggiamento.

Sia chiaro che la prospettata riforma non mi convince, per non dire che non mi piace. Condivido al riguardo, quasi uno per uno, gli argomenti esposti in rete dall’amico Marco Tarchi, con il quale molto di rado ormai da quarant’anni mi càpita di dissentire: e Tarchi è, “da sempre”, convinto sostenitore del No.

A questo punto potrei ben tacere, trincerandomi dietro il mio sacrosanto diritto alla segretezza del voto. A obbligarmi a non agire così è un principio di doverosa lealtà nei confronti di tutti coloro – amici, estimatori, critici, detrattori, denigratori – che seguono questo mio blog e che ormai a quanto pare sono diventati molti. So bene che queste parole pettineranno contropelo la maggior parte di loro, e me ne dispiace: ma l’escamotage del silenzio, per giunta appoggiato alla legittimità della riservatezza, mi sembrerebbe un’intollerabile atto di slealtà e di vigliaccheria. Anche a causa di un’ulteriore contraddizione: e non posso tacere né dissimulare nemmeno questa. Non potrò andar a votare: il 4 dicembre prossimo un inevitabile impegno a carattere personale e familiare mi porrà nelle inevitabili condizioni di rinunziare al mio diritto e a venir meno al mio dovere di cittadino. Me ne dispiace e me ne vergogno. Ma proprio per questo non posso approfittare di una coincidenza per nascondermi dietro un comodo silenzio.

Non ritenevo né ritengo la riforma costituzionale necessità primaria del paese. Non ho mai né approvato né fatta mia la “teologia della costituzione”; non ho nessuna voglia di difendere “la costituzione più bella del mondo”, anche perché non credo sia tale, né la costituzione “nata dalla Resistenza”, cioè di una cultura che rispetto ma che non è quella che appartiene alle mie radici e che non sento “mia”. Non mi convincono né la riforma del senato, che mi pare un papocchio, né la soppressione del CNEL, che forse è diventato un ente inutile ma che è un gran peccato sia diventato tale. Prendo atto che il referendum ha provocato una “spaccatura trasversale” dai contorni molto sfrangiati e che in particolare ha diviso il mondo cattolico, mentre delle divisioni all’interno della destra e della sinistra è inutile parlare dal momento che entrambe sono divenute ben povera cosa. Peraltro da molto tempo, a chi mi domanda se io sia “di destra” o “di sinistra”, o addirittura se sia “fascista” o “comunista”, sono abituato a rispondere “faccia Lei”: dal momento che il mio ideale sarebbe il vivere come un fedele suddito dell’impero di Francesco Giuseppe, che Dio l’abbia in gloria, e che a livello sociopoliticoculturale mi professo con decisione tre cose: cattolico, socialista, europeista.

Non so nemmeno se davvero augurarmi che vinca il Sì. Con tutto ciò, non potendo votare personalmente, raccomando a chi ancora sia indeciso al riguardo e disposto ad accettare il mio sincero, disinteressato consiglio, di votare Sì per due ragioni, diciamo così, pregiudiziali:

Il referendum obbliga ciascun cittadino a scegliere un “pacchetto” di norme che non sono “scorporabili”, il che crea forse un disagio ulteriore. Ma proprio qui sta il punto: questa è la sostanza, questo il senso della consultazione. Si tratta di un referendum confermativo. Si tratta cioè, nella forma, non già di approvare o meno il presidente del consiglio dei ministri e il suo operato, bensì di approvare la scelta di un parlamento che sulla legge di riforma costituzionale si è già espresso, approvandola a maggioranza. I cittadini italiani debbono aver ben chiaro che, formalmente, qui si tratta di confermare la loro fiducia nel parlamento della repubblica o di sfiduciarlo. E’ una responsabilità gravissima. Dal canto mio, stimo pochissimo la nostra classe politica ma ritengo altresì, purtroppo, che la nostra “società civile” valga politicamente, moralmente e culturalmente ancora di meno. Se potessi, mi dimetterei volentieri da italiano. Non essendo in grado di farlo, esorto i miei concittadini a fare il possibile, in questo momento, per non far precipitare la situazione.
Si è parlato di forma e di questioni formali. Ora vediamo la sostanza. Renzi ha fatto malissimo a “personalizzare” il referendum, per quanto era fatale che ciò avvenisse comunque. Ora però, come dice Marco Antonio concludendo i funerali di Cesare nel capolavoro shakespeareano, il malanno è combinato e non c’è più niente da fare. A parte la personale amicizia, Renzi mi era molto piaciuto come presidente della provincia di Firenze, un incarico che aveva assolto a mio avviso egregiamente. Mi piacque anche come sindaco e lo sostenni: credo di aver il diritto di pensare che la sua saggia e coraggiosa decisione di ampliare e rendere più rigorosa (anche se non ancora abbastanza) la “zona pedonale” di Firenze fu assunta anche, in piccolissima misura, sulla base del conforto che le mie posizioni gli avevano con fermezza fornito e grazie ad esso. Mi ha persuaso meno la sua azione di governo e mantengo larghissime riserve sul team dei suoi collaboratori e consulenti (per non parlare degli alleati, taluno impresentabile): a parte, s’intende, qualche amico carissimo che gode meritatamente di tutta la mia stima e di tutta la mia fiducia, ma che è rarissima avis.  Ciò premesso, e premesso altresì che la sua minaccia (perché è tale) di ritirarsi dalla politica in caso di vittoria del No mi è apparsa ricattatoria nei confronti del paese per quanto inevitabile, dev’essere chiaro che, ove ciò avvenisse, sarebbe una catastrofe. Voglio sperare ch’egli non accetterebbe mai di uscire dalla porta delle dimissioni per rientrare, indebolito e squalificato, per la finestra di un nuovo incarico presidenziale: l’autoevirazione è tanto penosa quanto poco dignitosa.
E allora, che cosa attenderebbe il paese dietro la curva del No? L’ennesimo governo dei “tecnici”, che di solito sono tutto men che quello? L’ennesimo governicchio di transizione? Qualche révenant del berlusconismo o dell’antiberlusconismo, della veterosinistra o della neodestra? I sedicenti puri-e-duri pentastellati con le loro buone intenzioni, la loro spocchia di superonesti per definizione, la loro “cupola” oligarchico-esoterica, i loro litigi,  i loro firmaioli falsari? I neomicronazionalisti con la loro ridicola retorica patriottarda? I neoultrasinistri con la loro nostalgia del tempo degli “eskimo innocenti”, come dice Guccini? Quelli della “destra e per il sì”, con la loro voglia di tornare a galla, la loro nostalgia dei bei tempi delle poltrone e della comparsate quotidiane in Tivù? Via, non scherziamo. Cari amici, il paese è nella merda: tutto quel che possiamo fare è consentire a Matteo Renzi di governare fino al 2018 (magari augurandoci nel frattempo che la follìa di Trump riesca a scuotere la NATO dalle fondamenta, obbligando Italia ed Europa a qualche passo qualificante, magari d’emergenza, in politica estera e in politica fiscale per far fronte alle accresciute spese militari che si renderebbero necessari se le imprevedibili conseguenze di un terremoto americano ci restituisse la sovranità militare – e  quindi politica – che dal dopoguerra in poi abbiamo perduto). Altri due anni di autocrazia rignanese potrebbe dare al paese, se non altro, uno straccio di stabilità: ed è quel che in questo momento è in primissima istanza necessario. L’alternativa è il buio oltre la siepe e il salto in quel buio. Qualcuno di voi crede che atterreremmo su un materasso di piume? Bene, allora: fatevi sotto. Accomodatevi pure, muniti di tuta imbottita e di paracadute. Votate No e che Dio vi aiuti.

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #309 : Martedì 29 Novembre 2016, 11:47:38 »
questi inviti a votare si o no per evitare una nefasta profezia mi mettono più paura di qualsiasi altra cosa
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline AlenBoksic

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #310 : Martedì 29 Novembre 2016, 11:56:31 »
Dire che sipperò gli altri non ce l'hanno vuol dire chiudere strumentalmente gli occhi su tutto il resto che gli altri invece hanno.

Tipo i referendum propositivi e senza quorum,
dici?
Oppure la possibilità di effettuare una politica sanitaria su tutta il territorio senza che ogni regione vada in ordine sparso a partire dai vaccini?
In effetti ci sono cose che altri hanno e che noi non abbiamo...

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« Risposta #311 : Martedì 29 Novembre 2016, 12:16:06 »
Però anche attualmente il livello minimo delle prestazioni sanitarie è in capo allo Stato.
Non lo so.. Qualche spinto buono in questa riforma c'è (a partire dal rischio deriva autoritaria che invece tutti temono), ma è accettarla nella sua interezza a lasciarmi più di un dubbio.
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Offline Jim Bowie

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #312 : Martedì 29 Novembre 2016, 12:41:23 »
Però anche attualmente il livello minimo delle prestazioni sanitarie è in capo allo Stato.
Non lo so.. Qualche spinto buono in questa riforma c'è (a partire dal rischio deriva autoritaria che invece tutti temono), ma è accettarla nella sua interezza a lasciarmi più di un dubbio.
Ma è chiaro che non tutto è come dovrebbe essere, ma più li sento parlare e più i sostenitori del NO mi danno l'impressione che vivono in un cinco de mayo tirando, con gli occhi bendati, botte alla pignatta.


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Offline AlenBoksic

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« Risposta #313 : Martedì 29 Novembre 2016, 14:11:17 »
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 :D

Però anche attualmente il livello minimo delle prestazioni sanitarie è in capo allo Stato.

Certo,
ma è molto difficile attuarla per i motivi di cui sopra, tant'è che la forbice della speranza di vita tra le varie regioni si sta allargando, il tutto senza a considerare il fattore "economie di scala" con il relativo innalzamento dei costi per acquisti.
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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #314 : Mercoledì 30 Novembre 2016, 14:34:23 »
Un rosicante Massimo Giannini sulla pagina fb di Repubblica in diretta con Renzi, a domanda: "tu sei di Roma,  giusto?" Risponde: "E romanista, precisiamo". Ecco, io  sempre più convinto per il SI!! :-D :-D :-D   

Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk

Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline Frusta

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #315 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 10:48:47 »


La cicciona dall' alto dal largo della sua sapienza mi dice che il NO sbancherà 60 a 40, forse pure deppiù, state sereni  :D
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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« Risposta #316 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 11:25:03 »
Ecco, mò stai a vedé che la colpa del disastro attuale sta nello stesso sistema che ha persmesso all'Italia di risollevarsi dal disastro del dopoguerra.
Dire che sipperò gli altri non ce l'hanno vuol dire chiudere strumentalmente gli occhi su tutto il resto che gli altri invece hanno.

Fortunatamente il quattro a sera dalle urne uscirà Totò in tutto il suo splendore.



Il sistema del bicameralismo perfetto  è ottimo per le democrazie nuove. Pessimo a lungo andare.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Frusta

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« Risposta #317 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 12:07:01 »
Il sistema del bicameralismo perfetto  è ottimo per le democrazie nuove. Pessimo a lungo andare.
Quindi deve essere peggiorato?
Io dico NO e tu dici SI ad una riforma costituzionale non condivisa, che sta spaccando in due il Paese e che ci è stata imposta a colpi di maggioranza da un governo rimpolpato al mercato delle vacche da oltre 250 voltagabbana. Questo è.
Come sai la Costituzione attuale non mi è mai piaciuta, ma fra il devastarla ed il lasciarla com'è con la possibilità che, dopo una seria riforma elettorale, possa essere attualizzata da un collegio di costituzionalisti che rappresenti tutta la nazione preferisco la seconda che ho detto.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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« Risposta #318 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 13:34:22 »
Per assurdo, votando Sì si avrebbero alcuni cambiamenti positivi, ma anche cambiamenti in peggio. Votando NO, si resterebbe come ora con tutte le piccole grandi inefficienze del caso.

Lo stesso Renzi dice che se passa il NO, per 20 minimo non si rimette mano alla costituzione. Gli voglio credere e ne deduco che se passa il Sì non è così automatico che verranno sistemate le criticità che questa riforma porta con sé.

A leggere il quesito referendario, come si può essere contrari? È entrando nel merito che le questioni vengono a galla.
Il discorso del "intanto iniziamo a cambiare" non fa molto testo, perché comunque si sta cambiando la costituzione. Per questo, magari sbagliando, non approvando in toto i punti della riforma, sono orientato a cassarla del tutto.
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Offline franz_kappa

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Re:Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...
« Risposta #319 : Giovedì 1 Dicembre 2016, 15:20:15 »
Per assurdo, votando Sì si avrebbero alcuni cambiamenti positivi, ma anche cambiamenti in peggio. Votando NO, si resterebbe come ora con tutte le piccole grandi inefficienze del caso.

Lo stesso Renzi dice che se passa il NO, per 20 minimo non si rimette mano alla costituzione. Gli voglio credere e ne deduco che se passa il Sì non è così automatico che verranno sistemate le criticità che questa riforma porta con sé.

A leggere il quesito referendario, come si può essere contrari? È entrando nel merito che le questioni vengono a galla.
Il discorso del "intanto iniziamo a cambiare" non fa molto testo, perché comunque si sta cambiando la costituzione. Per questo, magari sbagliando, non approvando in toto i punti della riforma, sono orientato a cassarla del tutto.
La Costituzione o la riforma?
Buon viaggio, caro Piero.