Uno due tre pronto prova, sssa... sssa... sssa...

[Monsieur Opale]

https://www.facebook.com/antony.mattone.5/videos/1481093798572220/

i 5s e i consiglieri del 3 Municipio

a tutto volume

 

[Ceres]

Questa sarebbe la classe dirigente che sta governando Roma.
Questa.

[BobLovati]

Questa sarebbe la classe dirigente che   NON  sta governando Roma.
Questa.

[Frusta]

a tutto volume

Spero sia almeno chiaro il fatto che se tutte le lenti di ingrandimento puntate su di loro fossero state puntate sulle giunte che hanno fatto carne di porco insieme ai Buzzi e ai Carminati ora i ballerini di cui sopra nemmeno esisterebbero.

[Ceres]

Spero sia almeno chiaro il fatto che se tutte le lenti di ingrandimento puntate su di loro fossero state puntate sulle giunte che hanno fatto carne di porco insieme ai Buzzi e ai Carminati ora i ballerini di cui sopra nemmeno esisterebbero.

Verissimo!

[Monsieur Opale]

Azz, sul Forum sorpasso dei Si sul NO

 

[Frusta]

  buon segno. Noi laziali siamo romantici, ci piace abbracciare le cause perse.

[Jim Bowie]

Berlusconi ha governato per meno di 10 anni, e non per venti come ci viene ripetuto una volta si e l'altra pure.
Per verificarlo basta andare a sommare la durata degli esecutivi Prodi 1 - Dini - D'Alema 1 e D'Alema 2 - Amato 2 - Prodi 2 - Letta (contando soltanto i giorni successivi al passaggio all'opposizione di Forza Italia) e Renzi per scoprire che nell'arco temporale 1994-2014 il centrosinistra può contare su 3.366 giorni di governo: Lamberto Dini 486 giorni; Romano Prodi 1.609; Massimo D'Alema 552 giorni; Giuliano Amato: 412 giorni; Enrico Letta (dal 26 novembre, giorno in cui Forza Italia ritira l'appoggio a questo esecutivo): 88 giorni; Matteo Renzi: 219 giorni. I quattro governi Berlusconi arrivano, invece, a un totale di 3.340 giorni.
Nel computo non vengono inclusi i giorni del governo Monti né quelli del governo Renzi dal 1 gennaio del 2015 ad oggi.
Nel ventennio, quindi, il centrosinistra ha governato per 3.366 giorni ed il centrodestra per 3.340
Potremmo poi passare ai giorni di governo delle singole regioni e delle province, il calcolo è più lungo e più articolato ma posso assicurarti che anche nei governi locali durante il "ventennio berlusconiano" ha prevalso il centrosinistra.
Sorvolando sulle le cessioni di sovranità e su tutto quello che riguarda la UE, questo è più o meno l'elenco dei provvedimenti presi dai due schieramenti.
Centrodestra:
Riforma Maroni delle pensioni; legge Biagi; eliminazione dell'imposta di successione; bonus bebè; abolizione della leva obbligatoria; creazione della social card; aumento delle pensioni minime; trasparenza nella Pubblica amministrazione; introduzione della patente a punti; divieto di fumo nei locali pubblici.
Centrosinistra:
Innalzamento dell'obbligo scolastico; il tre più due universitario; il pacchetto Treu sul lavoro interinale; la (pessima) riforma del Titolo V; la legge Draghi sulle Opa e le lenzuolate di Bersani con l'abolizione del tariffario per gli ordini professionali, una forte tracciabilità dei pagamenti e la portabilità gratuita del mutuo.
Poi ci sono i provvedimenti non presi e di cui magari ci sarebbe stato estremo bisogno, ma quelli non sono stati presi con la medesima inefficienza sia dall'uno che dall'altro schieramento.
Ora possiamo discutere su chi ha fatto meglio o peggio, ma attribuire tutto il disastro ad una parte sola mi sembra un pochino esagerato.
Se poi vogliamo parlare del provvedimento che secondo i riformatori di oggi ha fatto più danni in assoluto, cioè della (ripeto: pessima) riforma del titolo quinto (magari non sarà stato nelle tue intenzioni ma da come scrivi sembra che tu voglia attribuirne la colpa a Salvini quando si tratta di una riforma addirittura passata con i voti dei transfughi della Lega) c'è poco da dire se non che ha inaugurato la pessima abitudine di riformare la costituzione a colpi di maggioranza.
Come quella a cui (insieme al 60% degli italiani) mi appresto a dire di NO il 4 dicembre prossimo venturo 

Io ho solo detto che quando Berlusconi e stato al governo con una maggioranza che neanche la DC aveva, ha promesso ma non ha mantenuto lo snellimento dell'apparato pubblico per esempio.
Lui che disse che avrebbe governato come un imprenditore non ha fatto niente per valorizzare il Made in italy, perche di economia reale, ho il sospetto ci capisca poco, essi che il calzolaio marchigiano glielo ha detto piu volte che il titolo quinto eta una cagata.
Non e riuscito a mantenere neanche le promesse fatte al padre del trota e il Senato federale, campagna della Lega, non e mai stato discusso.
Non mi soffermo su cio che i governi nel ventennio abbiano fatto letche il si o il no non e' sull'azione di governo.

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[Jim Bowie]

Se vuoi chiamare tecnico un governo sostenuto da una maggioranza formata dal Pds, da Rifondazione comunista e dal Ppi sei libero di farlo, ci mancherebbe, però, anche cassando Dini, il ventennio berlusconiano continua ad essere un ventennio composto da meno di un decennio.

P.s.
Per Jim Bowie.
Il discorso sul senato a costo zero, sullo stallo (solo quando gli pare) del bicameralismo perfetto e sul cosa tiene in realtà lontani gli investitori lo possiamo continuare, se vuoi.

Con molto piacere, con la postilla che io le cose italiane le vedo dal fuori e le azioni le  paragono a quelle delle realta in cui sono immerso, quindi potrei avere idee e/o vedute distorte o filtrate.

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[Monsieur Opale]

Io ho solo detto che quando Berlusconi e stato al governo con una maggioranza che neanche la DC aveva, ha promesso ma non ha mantenuto lo snellimento dell'apparato pubblico per esempio.

e c'è da dire che Prodi aka er mortadella, oltre a risanare i conti pubblici governò con una maggioranza talmente risicata (ricordate la compravendita dei senatori? ...il senato, appunto) che faceva pensare ar poro toto (quello che s'è liqueso)

[DinoRaggio]

Berlusconi ha governato per meno di 10 anni, e non per venti come ci viene ripetuto una volta si e l'altra pure.
Per verificarlo basta andare a sommare la durata degli esecutivi Prodi 1 - Dini - D'Alema 1 e D'Alema 2 - Amato 2 - Prodi 2 - Letta (contando soltanto i giorni successivi al passaggio all'opposizione di Forza Italia) e Renzi per scoprire che nell'arco temporale 1994-2014 il centrosinistra può contare su 3.366 giorni di governo: Lamberto Dini 486 giorni; Romano Prodi 1.609; Massimo D'Alema 552 giorni; Giuliano Amato: 412 giorni; Enrico Letta (dal 26 novembre, giorno in cui Forza Italia ritira l'appoggio a questo esecutivo): 88 giorni; Matteo Renzi: 219 giorni. I quattro governi Berlusconi arrivano, invece, a un totale di 3.340 giorni.
Nel computo non vengono inclusi i giorni del governo Monti né quelli del governo Renzi dal 1 gennaio del 2015 ad oggi.
Nel ventennio, quindi, il centrosinistra ha governato per 3.366 giorni ed il centrodestra per 3.340

Perdonami, ma credo che l'ultimo governo che si possa effettivamente chiamare di centro-sinistra sia stato quello affossato da Mastella. Quello attuale, soprattutto, ha pochissimo, se non nulla, di sinistra, come ormai il Partito Democratico. Sia nelle parole dei suoi dirigenti, sia nelle alleanze che gli permettono di governare.

[Jim Bowie]

Perdonami, ma credo che l'ultimo governo che si possa effettivamente chiamare di centro-sinistra sia stato quello affossato da Mastella. Quello attuale, soprattutto, ha pochissimo, se non nulla, di sinistra, come ormai il Partito Democratico. Sia nelle parole dei suoi dirigenti, sia nelle alleanze che gli permettono di governare.

Ma infatti, diciamo che il PD non e' altro che la reincarnazione dei DC di Carlo Donat-Cattin.

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[AlenBoksic]

Ma infatti, diciamo che il PD non e' altro che la reincarnazione dei DC di Carlo Donat-Cattin.

Che nel panorama attuale è come inserire Jimmy Connors nel tabellone di un torneo over 70 del circolo di paese
 
Comunque JB conferma quanto osservato tra i miei (pochi) conoscenti all'estero e che ho letto riportato anche da un residente a Belgrado: all'estero qualunque siano le credenze politiche (destra, centrodx, centrosx, sx) votano tutti Sì.
Sarà colpa di quei fantomatici 50€ dentro la lettera che nessuno ha ricevuto?
 

[zorba]

[zorba]

[zorba]

[disabitato]

Mi viene voglia di votare sì.

[borgorosso]

Mi viene voglia di votare sì.

Non sei il solo


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[cartesio]

debito pubblico

2006   Berlusconi, Prodi      102,6%
2007   Prodi                                     99,8%
2008   Prodi, Berlusconi      102,4%
2009   Berlusconi                      112,5%
2010   Berlusconi                      115,4%
2011   Berlusconi-Monti      116,5%

se parliamo di quegli anni li...

se torniamo un po' indietro vediamo che dal 1983 al 1992, cioè il decennio "da bere", il debito pubblico passa da circa 60 a 98, un incremento mostruoso che getta le fondamenta del dramma odierno

http://www.irpef.info/debito.html

Interessante la scelta dei dati che hai deciso di proporre per la discussione. La tabella completa alla pagina che indichi è questa:

1970   Rumor, Colombo   5,1%   14.285   40,5%
1971   Colombo   5,0%   17.585   45,7%
1972   Andreotti   5,6%   22.008   52,2%
1973   Andreotti, Rumor   10,4%   27.499   54,0%
1974   Rumor, Moro   19,4%   34.361   53,2%
1975   Moro   17,2%   43.205   58,4%
1976   Moro, Andreotti   16,5%   52.909   56,8%
1977   Andreotti   18,1%   64.063   56,6%
1978   Andreotti   12,4%   81.810   61,5%
1979   Andreotti, Cossiga   15,7%   98.632   60,6%
1980   Cossiga, Forlani   21,1%   118.038   58,0%
1981   Forlani, Spadolini   18,7%   146.410   60,1%
1982   Spadolini, Fanfani   16,3%   186.961   65,0%
1983   Fanfani, Craxi   15,0%   235.520   70,3%
1984   Craxi   10,6%   284.825   74,4%
1985   Craxi   8,6%   346.005   80,5%
1986   Craxi   6,1%   401.499   84,5%
1987   Craxi, Fanfani, Goria   4,6%   460.418   88,6%
1988   Goria, De Mita   5,0%   522.732   90,5%
1989   De Mita, Andreotti   6,6%   589.995   93,1%
1990   Andreotti   6,1%   667.848   94,8%
1991   Andreotti   6,4%   755.011   98,1%
1992   Andreotti, Amato   5,4%   849.920   105,0%
1993   Amato, Ciampi   4,2%   959.713   115,1%
1994   Ciampi, Berlusconi   3,9%   1.069.415   121,2%
1995   Berlusconi, Dini   5,4%   1.151.539   116,9%
1996   Dini, Prodi   3,9%   1.213.535   116,3%
1997   Prodi   1,7%   1.239.879   113,8%
1998   Prodi, D'Alema   1,8%   1.258.223   110,8%
1999   D'Alema   1,6%   1.285.054   109,7%
2000   D'Alema, Amato   2,6%   1.302.548   105,1%
2001   Amato, Berlusconi   2,7%   1.360.285   104,7%
2002   Berlusconi   2,4%   1.371.679   101,9%
2003   Berlusconi   2,5%   1.397.460   100,5%
2004   Berlusconi   2,0%   1.449.657   100,1%
2005   Berlusconi   1,7%   1.518.634   101,9%
2006   Berlusconi, Prodi   2,0%   1.588.072   102,6%
2007   Prodi   1,7%   1.605.945   99,8%
2008   Prodi, Berlusconi   3,2%   1.671.130   102,4%
2009   Berlusconi   0,7%   1.769.988   112,5%
2010   Berlusconi   1,6%   1.851.500   115,4%
2011   Berlusconi-Monti   2,7%   1.907.781   116,5%
2012   Monti   3,0%   1.989.781   123,3%
2013   Monti-Letta   1,1%   2.069.847   129,0%
2014   Letta-Renzi   0,2%   2.136.204   132,5%
2015   Renzi   -0,1%   2.171.671   132,7%


E dimentichi di osservare che dal 1993 al 2002 passa da 115,1% a 101,9%, con governi di ogni tipo. E nei tre anni successivi, berlusconiani, passa da 101,9% a... 101,9%.

Andiamo, MO, non è tutta colpa di Craxi e Berlusconi.

[Frusta]

Con molto piacere, con la postilla che io le cose italiane le vedo dal fuori e le azioni le  paragono a quelle delle realta in cui sono immerso, quindi potrei avere idee e/o vedute distorte o filtrate.

-Senato a costo zero.
Secondo le stime della Ragioneria dello Stato, elaborate e trasmesse il 28 ottobre 2014 su richiesta dello stesso ministero delle Riforme, i risparmi certi per la finanza pubblica derivanti dal ddl Boschi, ammontano solo a 57,7 milioni di euro, mentre le spese di Palazzo Madama diminuiranno solo del 9%.
In pratica, considerato che, stando all’ultimo bilancio, nel 2016 il Senato costerà 540 milioni di euro, secondo le stime della Ragioneria dello Stato, per effetto della riduzione del numero dei senatori il risparmio sarà di circa il 9%.
540 milioni prima della riforma e 57,7 dopo. Non c'è costo zero.
Se poi aggiungessimo le spese di rimborso (per ora non quantificabile) per i senatori nominati, otterremmo un risparmio ancora inferiore.

-Stallo del bicameralismo perfetto.
Premesso che il bicameralismo perfetto non ci è stato di nessun ostacolo quando ci siamo risollevati dalle macerie del dopoguerra e siamo riusciti a guidare il paese portandolo dalla miseria al boom economico, è inoppugnabile il fatto che quando una maggioranza parlamentare vuole approvare una legge l'approva. Vedi il lodo Alfano approvato in un mese, o il Porcellum in due mesi e mezzo, o la Buona Scuola” in meno di quattro e così via.
Così come è altrettanto inoppugnabile il fatto che quando una maggioranza non vuole approvare una legge la lascia tranquillamente insabbiare. Per esempio la legge sulla Concorrenza non è stata insabbiata a causa del bicameralismo ma dalla protezione per i soliti pochi gruppi amici del potere, la legge contro l'omofobia presentata da Scalfarotto non è stata insabbiiata dal bicameralismo ma dal conformismo bigotto che caratterizza una bella fetta della maggioranza, lcosì come a legge sul conflitto di interesse (che non conveniva alla maggioranza berlusconiana per ovvi motivi ed alla maggioranza antiberlusconiana perché avrebbe perso comodissimo un cavallo di battaglia) e via dicendo.
Questo senza voler contare le leggi frettolosamente approvate dalla Camera che sarebbero state pessime senza le correzioni del senato, come il ddl sul voto di scambio o la legge sulla responsabilità civile dei magistrati, tanto per citarne un paio.
In sintesi, ripeto: tutte le volte che un governo ha voluto approvare velocemente una legge lo ha fatto, e tutte le volte che ha voluto trascinarla fra Camera e Senato fino a lasciarla insabbiare l'ha lasciata insabbiare.

Qui http://blog.openpolis.it/impatto-leggi-navetta-sui-lavori-parlamentari-speciale-referendum?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_term=MailUp&utm_content=MailUp&utm_campaign=Newsletter c'è uno studio fatto recentemente da Openopolis: su 252 leggi approvate dal Parlamento, sono 50 quelle che hanno richiesto più di due letture, il 20 per cento scarso. E se si considerano solo gli atti del governo i numeri scendono ulteriormente a poco più del 15 per cento. Chi ci ha rimesso, semmai, sono i progetti di iniziativa parlamentare: le poche andate in porto sono state sottoposte al ping pong nel 38,3 per cento dei casi.

Se mai, e questa è una possibilità assolutamente da considerare, col nuovo senato lo stallo potrebbe aumentare soprattutto tenendo conto che le leggi riguardanti le modifiche costituzionali prevedono l'approvazione delle due camere.
Ad esempio, con la nuova riforma, oggi il Senato sarebbe composto da una maggioranza Pd, ma se poi le elezioni venissero vinte dal Centrodestra o il M5S, Camera e Senato si troverebbero in una situazione di conflitto praticamente irrisolvibile. E allora altro che stallo..!

P.s.
Il discorso sui motivi che allontanano dall'Italia gli investitori stranieri è un po' lunghetto, se mai lo possiamo riprendere in un secondo momento, mò vado a da n' occhiata a Siviglia-Juventus che avevo messo in registrazione prima di rientrare a casa.