Autore Topic: «La squadra che volevo»  (Letto 487 volte)

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«La squadra che volevo»
« : Lunedì 3 Ottobre 2016, 01:42:37 »
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Inzaghi esalta il gruppo più forte degli infortuni «Che bravi i miei giovani. Felipe e Keita due crack»

di Gianluca Cherubini

È il successo di Simone Inzaghi, ha cambiato un’altra volta la Lazio, ha espugnato la Dacia Arena con il 4-1-4-1. Il tecnico di Piacenza voleva la seconda vittoria consecutiva, venerdì però in conferenza stampa non s’era sbilanciato, aveva preferito affidarsi alla pretattica. Alla fine ha indovinato il modulo, ritrovato Keita e Felipe Anderson e festeggiato sei punti nelle ultime due partite: «Siamo molto contenti – ha spiegato l’allenatore a fine gara – la squadra si è divertita in campo, c’è grande soddisfazione nello spogliatoio. Ho fatto giocare elementi che ultimamente erano rimasti fuori, hanno risposto però in maniera positiva, significa che seguono il progetto e questo è motivo di orgoglio».

Una Lazio camaleontica, Inzaghi l’ha trasformata ancora, è tornato alla difesa a 4: «I moduli contano veramente poco, è fondamentale l’interpretazione dei ragazzi. Ho studiato con attenzione la partita tra Udinese e Fiorentina: i viola con la linea a 3 hanno sofferto molto, allora ho deciso di mettermi in maniera diversa. Alleno calciatori giovani ma già molto maturi, hanno accettato questa decisione senza battere ciglio».

La linea verde non si ferma, Lukaku ha preso il posto di Radu in extremis (problema alla spalla per il romeno), nella ripresa sono entrati anche Leitner e Lombardi: «Mi piace molto come filosofia – continua il mister – non ho problemi a lanciarli, guardo quello che succede in settimana e poi prendo delle decisioni. Gioca soltanto chi lo merita veramente, non regalo nulla a nessuno. Keita e Felipe Anderson? Sono due crack, giovanissimi e di grandissima prospettiva, il futuro è nelle loro mani».

Niente 4-4-2 o 3-5-2, Simone Inzaghi è passato al 4-1-4-1 per muoversi su quattro linee e bloccare con Parolo e Immobile il gioco dell’Udinese (rispettivamente su Kums e De Paul). Intuizione vincente e secondo successo in trasferta: «Noi l’abbiamo preparata proprio così, volevamo questo tipo di gara. L’atteggiamento poi mi è piaciuto, nonostante le assenze non ero preoccupato».
Ora la classifica sorride ai biancocelesti, tredici punti e terzo posto insieme al Chievo Verona (in attesa delle gare di oggi): «È un buon risultato – spiega il tecnico – ma nel calcio si fa in fretta a scendere. La partita con l’Udinese mi ha ricordato il mio esordio in panchina con il Palermo. Comunque sono soddisfatto, ci godiamo i punti e tra qualche giorno penseremo al Bologna».

Applausi per Senad Lulic: «Ha tanto cuore, posso schierarlo in più posizioni, è un calciatore fondamentale per noi. Ha qualità e si impegna tantissimo». Intanto la ripresa degli allenamenti è in programma martedì pomeriggio a Formello. Simone Inzaghi ritroverà il gruppo a ranghi ridotti, molti infatti partiranno con le rispettive selezioni. Andrà via per una settimana anche De Vrij, impegnato con l’Olanda nelle sfide contro Bielorussia e Francia (convocati dall’Italia di Ventura invece Parolo e Immobile). Lo staff medico biancoceleste cercherà di rimettere in piedi Basta e Marchetti in tempo per la gara con il Bologna alla ripresa del campionato, l’allenatore incrocia le dita. Rientro ancora lontano invece per Bastos e Biglia, resteranno fuori fino a metà novembre. Da valutare Luis Alberto, escluso dai convocati per Udine a causa di un leggero attacco influenzale.

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