Autore Topic: Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).  (Letto 9492 volte)

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Offline fish_mark

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Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« : Martedì 27 Settembre 2016, 16:21:45 »
Estate 1971: un esonero mal digerito ed un arrivo non gradito

Uscita con le ossa rotte dal campionato 1970/71 che vede la Lazio retrocedere in Serie B e dopo innumerevoli diatribe fra la presidenza e l'allenatore, le strade di Juan Carlos Lorenzo e Umberto Lenzini si dividono con l'esonero del trainer da parte del contestatissimo presidente. Lenzini, dopo aver sondato il terreno con alcuni allenatori (Pugliese, Helenio Herrera, secondo i giornali), opta a sorpresa per Tommaso Maestrelli fresco anch'egli di retrocessione con il Foggia e, secondo la stampa ed i tifosi, nome di secondo piano nel panorama calcistico. La rottura del rapporto con Lorenzo provoca, da parte dell'allenatore, numerose polemiche velenose che, alimentate dai giornali, rendono l'ambiente elettrico.

A nulla vale la vittoria ottenuta nella Coppa delle Alpi per stemperare gli animi surriscaldati che si addensano a Via Col di Lana. Malgrado un ottimo precampionato e la qualificazione in Coppa Italia (unica squadra di Serie B a qualificarsi) con una clamorosa vittoria nel derby, la ritrosia verso Maestrelli da parte di una frangia del tifo laziale non sembra sopirsi, anzi monta giorno dopo giorno e si aspetta la scintilla giusta per accendere il fuoco della contestazione.


I bidoni di Terni

Il momento buono per scatenare la prima contestazione avviene venerdi 1 ottobre quando la squadra preannuncia uno sciopero per la trasferta di Terni, con conseguente rifiuto di scendere in campo nel caso non fossero pagate le spettanze ed i premi partita per la qualificazione in Coppa. Il general manager Antonio Sbardella preannucia intanto denunce alla Lega e sanzioni severe, assumendo un atteggiamento intransigente al quale si contrappose quello "buonista" di Umberto Lenzini che la domenica mattina arriva a Sangemini per saldare le spettanze dovute, creando un dissidio con il dirigente. Il neo capitano Pino Wilson addirittura riconsegna la fascia a Maestrelli dichiarandosi "non idoneo", ma l'allenatore reagisce con fermezza bloccando il gesto sul nascere.

Intanto sabato 2 ottobre vengono esposti 14 bidoni della spazzatura, numerati da uno a tredici più uno con la scritta "mister" fuori dal campo di allenamento dove sarebbe dovuta scendere la Lazio, che invece rimane chiusa in albergo a causa dell'ammutinamento dei giocatori. Dapprima si pensa ad un gesto ironico dei tifosi locali, ma poi si scopre che i bidoni venivano da Roma. Comunque il fatto finisce su tutti i giornali scatenando l'ironia dei tifosi.


Maestrelli e Lenzini i bersagli

Martedi 5 ottobre i giocatori biancazzurri che si allenano allo stadio Flaminio vengono fatti oggetto di una violenta contestazione che costringe Maestrelli a sospendere la seduta ma,senza nessun timore, il tecnico va ad affrontare i tifosi inferociti iniziando a discutere con loro guardandoli negli occhi. La folla vuole le dimissioni di Lenzini reo, secondo loro, di essere la rovina della Lazio, per sostituirlo con un nuovo presidente ed il ritorno di Lorenzo che, intanto, non smette di inviare parole di fuoco a mezzo stampa. Lenzini, da parte sua, pensa seriamente di lasciare la mano ad Andrea Ercoli o al dirigente delle minori Fabrizio Di Stefano. Inoltre le disastrose finanze della Lazio stanno convincendo il presidente a cedere Giuseppe Massa e Giorgio Chinaglia per fare cassa, e la vicenda porta ancora più sconforto nell'ambiente laziale.

Sbardella denuncia persino un settimanale sportivo, reo di aver scritto che è stato lo stesso direttore generale a bloccare la cessione di Chinaglia nel luglio precedente quando era già tutto concordato con una squadra del nord. La situazione nel frattempo si fa giorno dopo giorno sempre più insostenibile. Le contestazioni avvengono domenicalmente allo stadio con insulti all'uscita del presidente. Scritte offensive appaiono sui muri in città assieme a volantini firmati dal sedicente gruppo "La Coscienza della Lazio" che racchiude una parte degli oppositori alla dirigenza e all'allenatore. In soccorso del presidente arrivano i due fratelli Aldo ed Angelo che portano un po' di soldi freschi che scongiurano cessioni eccellenti. Per aumentare la rosa a disposizione dell'allenatore si ricorre agli acquisti di due giocatori sulla via del tramonto: Carlo Facchin e Giambattista Moschino.

La Lazio comunque balbetta e non gioca bene. C'è malumore continuo anche se la squadra, in definitiva, non si allonta mai dalle posizioni di vertice. Maestrelli è più volte contestato e rischia l'esonero. La fermezza di Lenzini lo mette però al riparo da ogni pericolo.


Nostalgia di Lorenzo o regista?

Ma chi c'è dietro a tutte queste contestazioni? Non è mai stato chiarito. Nell'ambiente si vocifera che è Lorenzo, assieme ad alcuni dirigenti biancazzurri ed ad alcuni giornalisti a manovrare i fili della contestazione facendo leva su alcuni capitifosi a lui fedeli. La tifoseria smentisce seccamente quest'ipotesi, ma il sospetto rimase e non si fa molto per chiarire la situazione. C'è anche la sensazione che in società si abbia una sorta di timore di qualche ritorsione se si fosse scavato a fondo sui mandanti. L'inverno in casa biancoceleste è duro per l'altalena di risultati e per le dure dichiarazioni di Lorenzo dopo ogni sconfitta. La squadra ne risente ed è emblematica la ribellione del portiere Rosario Di Vincenzo che ha un violento alterco con l'allenatore durante una partita di allenamento. Insomma si va avanti così fino a primavera quando, il 25 marzo 1972, Lorenzo accetta l'ingaggio di allenare il San Lorenzo de Almagro facendo così ritorno in Argentina. Di colpo si calmano le contestazioni e svaniscono nel nulla anche i contestatori della Coscienza della Lazio. I buoni risultati della Lazio in lotta per la promozione fanno sì che la tifoseria si schieri finalmente con Maestrelli e con la squadra mettendo così una pietra tombale su dissidi e contestazioni di ogni sorta.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline BobLovati

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #1 : Martedì 27 Settembre 2016, 16:25:17 »
nil sub sole novi
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

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Offline franz_kappa

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #2 : Martedì 27 Settembre 2016, 17:07:24 »

[...]

Testo che dimostra una volta in più, come se ce ne fosse bisogno, che da quasi mezzo secolo opera, all'interno dell'ambiente laziale, un eterogeneo gruppo - rinnovatosi degli anni - di soggetti di varia estrazione ma tutti più o meno riconducibili al cosiddetto ambientone, definibili non indebitamente tifosoni, che operano con una rara pertinacia per danneggiare la Lazio a dispetto di una fede e una vicinanza al Club che viene spacciata, a parole, come tangibile manifestazione di una passione senza eguali.

Nel 1971 i tifosi della Lazio volevano la cacciata di Maestrelli e Lenzini. Oggi, a distanza di 45 anni, chiedono a gran voce la testa di Lotito.
Sono sempre gli stessi. Sbagliano da sempre e lo fanno sempre allo stesso modo.

Ci sarebbe da essere preoccupati, a un primo superficiale esame. Ma poi ragioni, ti rendi conto che la tifoseria laziale è estinta (salvo un migliaio di reduci, destinati comunque a una inevitabile scomparsa) e non puoi darti gran pena.
I tifosi, d'altronde, non contano quasi nulla e quindi ogni loro manifestazione, sia essa positiva o negativa, non ha alcun impatto misurabile (e statisticamente descrivibile, mi viene da aggiungere) sugli eventi che si svolgono sul terreno di gioco. E' sull'erba verde che si scrivono le uniche sentenze che contano. E' infatti il campo il supremo giudice.

Il resto alimenta i dibattiti btuizzati, a dirla tutta.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline surg

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #3 : Martedì 27 Settembre 2016, 17:25:58 »
Estate 1971: un esonero mal digerito ed un arrivo non gradito

...................... Il neo capitano Pino Wilson addirittura riconsegna la fascia a Maestrelli dichiarandosi "non idoneo", ma l'allenatore reagisce con fermezza bloccando il gesto sul nascere.
................................................

Pino Wilson. Già da allora baluardo della lazialità

Panzabianca

Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #4 : Martedì 27 Settembre 2016, 17:47:34 »
Pino Wilson. Già da allora baluardo della lazialità
None?
ah già...

bah

Offline SAV

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #5 : Martedì 27 Settembre 2016, 18:21:10 »
Un ringraziamento a Fish per questa ricostruzione. Ma è vera o frutto della tua fantasia? Quel Coscienza della Lazio mi ricorda così tanto Emozione Lazio... Potresti comunicarci la fonte?
La storia della contestazione a Maestrelli ci è stata menzionata tante volte da Zapruder... hai voluto ricamarci sopra o è tutto vero?


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Offline fish_mark

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #6 : Martedì 27 Settembre 2016, 18:54:13 »
Un ringraziamento a Fish per questa ricostruzione. Ma è vera o frutto della tua fantasia? Quel Coscienza della Lazio mi ricorda così tanto Emozione Lazio... Potresti comunicarci la fonte?
La storia della contestazione a Maestrelli ci è stata menzionata tante volte da Zapruder... hai voluto ricamarci sopra o è tutto vero?


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NO, per carità, e chiedo scusa per il ritardo.
La ricostruzione non è mia, assolutamente. Ma rivedibile, con tanto di corredo fotografico su

http://www.laziowiki.org/wiki/La_%22coscienza_della_Lazio%22
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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #7 : Martedì 27 Settembre 2016, 20:07:22 »
NO, per carità, e chiedo scusa per il ritardo.
La ricostruzione non è mia, assolutamente. Ma rivedibile, con tanto di corredo fotografico su

http://www.laziowiki.org/wiki/La_%22coscienza_della_Lazio%22

Beh... ti fa onore perché quanto riportato da fonte estremamente autorevole (la più autorevole direi) sembra confermare pienamente la posizione di Zap, uno dei tuoi maggiori critici, mirabilmente sintetizzata, seppur con una buona dose di ironia, prima dal buon Franz :D


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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #8 : Mercoledì 28 Settembre 2016, 10:16:27 »
Beh... ti fa onore perché quanto riportato da fonte estremamente autorevole (la più autorevole direi) sembra confermare pienamente la posizione di Zap, uno dei tuoi maggiori critici, mirabilmente sintetizzata, seppur con una buona dose di ironia, prima dal buon Franz :D


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Estate 1971: un esonero mal digerito ed un arrivo non gradito
Dunque retrocediamo e arriva un tecnico reduce da una retrocessione. Un capolavoro! Lenzini vattene! Aridatece Juan Carlos (Lorenzo, non chiediamo il Re di Spagna).
Che poi vinciamo pure la Coppa delle Alpi e ci qualifichiamo in Coppa Italia con il tecnico, ma si tratta di trofei quasi virtuali, insomma vittorie estemporanee.

Maestrelli e Lenzini i bersagli
E scoppiano pure le magane per gli stipendi arretrati, segnod i una società in difficoltà. Lo spogliatoio si ribella al che risponde a muso duro Sbardella ma arriva il presidente Lenzini e sistema tutto. Il bene trionfa sul male? Immaginatevi Lotito che accorre a saldare l’arretrato di Djordevic “giustamente” punito da Tare.
Intanto i tifosi si fanno sentire con una protesta colorita e oltraggiosa verso la sacertà della squadra. Non si specifica il contenuto dei bidoni, ma il valore simbolico del gesto è oltre modo eloquente. Tutto questo verrà ripreso decenni dopo con l’aggiunta di materia organica tanto per chiarire il senso del gesto rivolto questa volta alla augusta persona del presidente, non più verso la sacertà della squadra.

Nostalgia di Lorenzo o regista?
La squadra faticain campionato mentre aleggia il sospetto che dietro a queste contestazioni ci sia la mano di Lorenzo che poi con il ritorno in Argentina fa venir meno i sospetti. Curiosa la società che per non esacerbare gli animi rinuncia ad andare a fondo per capire chi siano effettivamente i pupari della contestazione.
Ma intanto la squadra giornata dopo giornata avanza in campionato con passo giusto verso la promozione mentre mister Tommaso (chi?) Maestrelli riesce a conquistare la fiducia della gente laziale.

In tutto questo è divertente notare come - tolte le sovrastrutture degli smartphone, pay tv e magliette replica, che rappresentano l’armamentario “necessario” del tifoso del XXI secolo - la dinamica dei rapporti tra campo tribuna e curva sia praticamente la stessa, con i complotti, i retroscena e.

Di tutto questo mi piace soprattutto la bellezza di questa foto. I tifosi e Maestrelli. La tensione e la passione che si legge nei volti di quella gente. Bellissimo. Commovente.

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Zapruder

Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #9 : Mercoledì 28 Settembre 2016, 16:46:07 »
Testo che dimostra una volta in più, come se ce ne fosse bisogno, che da quasi mezzo secolo opera, all'interno dell'ambiente laziale, un eterogeneo gruppo - rinnovatosi degli anni - di soggetti di varia estrazione ma tutti più o meno riconducibili al cosiddetto ambientone, definibili non indebitamente tifosoni, che operano con una rara pertinacia per danneggiare la Lazio a dispetto di una fede e una vicinanza al Club che viene spacciata, a parole, come tangibile manifestazione di una passione senza eguali.

Nel 1971 i tifosi della Lazio volevano la cacciata di Maestrelli e Lenzini. Oggi, a distanza di 45 anni, chiedono a gran voce la testa di Lotito.
Sono sempre gli stessi. Sbagliano da sempre e lo fanno sempre allo stesso modo.

Ci sarebbe da essere preoccupati, a un primo superficiale esame. Ma poi ragioni, ti rendi conto che la tifoseria laziale è estinta (salvo un migliaio di reduci, destinati comunque a una inevitabile scomparsa) e non puoi darti gran pena.
I tifosi, d'altronde, non contano quasi nulla e quindi ogni loro manifestazione, sia essa positiva o negativa, non ha alcun impatto misurabile (e statisticamente descrivibile, mi viene da aggiungere) sugli eventi che si svolgono sul terreno di gioco. E' sull'erba verde che si scrivono le uniche sentenze che contano. E' infatti il campo il supremo giudice.

Il resto alimenta i dibattiti btuizzati, a dirla tutta.

Perfetto.

Zapruder

Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #10 : Mercoledì 28 Settembre 2016, 17:09:06 »
la dinamica dei rapporti tra campo tribuna e curva sia praticamente la stessa,


Sicuro. Addetti ai lavori da una parte; gente che non capisce un caxxo dall'altra.

Offline Drenai

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #11 : Mercoledì 28 Settembre 2016, 17:11:29 »
dovìè scattata? al parterre del flaminio?
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Larry Bird

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #12 : Mercoledì 28 Settembre 2016, 17:32:01 »
[
dovìè scattata? al parterre del flaminio?

certo, Drenai, il che gli conferisce ulteriore fascino.

Invidio però i tifosi che sputano veleno sul resto dei tifosi della stessa squadra per cui tifi.
Deve dare un senso di onnipotenza davvero invidiabile.
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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #13 : Mercoledì 28 Settembre 2016, 17:34:49 »
Di fronte a Ponte Risorgimento.

A quanto ne so, la forma è corretta.

lo affermava anche Padre Innocenzo Schipani, vicepreside della Pontificia Università Lateranense, dove insegnava Latino, Greco e Sanscrito; ed indegnamente (per noi, chiaro) anche insegnante a me e compagni, al liceo classico. Altrimenti non l´avrei scritto  ;)


dovìè scattata? al parterre del flaminio?

sembra di si   
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Offline Skorpius

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #14 : Giovedì 29 Settembre 2016, 15:53:05 »
[
certo, Drenai, il che gli conferisce ulteriore fascino.

Invidio però i tifosi che sputano veleno sul resto dei tifosi della stessa squadra per cui tifi.
Deve dare un senso di onnipotenza davvero invidiabile.

Mentre farlo su quelli di un'altra squadra è accettabile.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline SAV

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #15 : Giovedì 29 Settembre 2016, 17:29:45 »
Mentre farlo su quelli di un'altra squadra è accettabile.


Io e molti altri sputiamo volentieri veleno sui rommerdisti...  credo che si tratti di pratica non solo accettabile, ma auspicabile ed opportuna... :D

Offline fish_mark

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Re:Tommaso chi? E i bidoni della spazzatura (cose viste e riviste).
« Risposta #16 : Giovedì 29 Settembre 2016, 17:31:57 »
Io e molti altri sputiamo volentieri veleno sui rommerdisti...  credo che si tratti di pratica non solo accettabile, ma auspicabile ed opportuna... :D

a volte capita anche a me.
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Offline Marcincus

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« Risposta #17 : Giovedì 29 Settembre 2016, 17:46:51 »
Testo che dimostra una volta in più, come se ce ne fosse bisogno, che da quasi mezzo secolo opera, all'interno dell'ambiente laziale, un eterogeneo gruppo - rinnovatosi degli anni - di soggetti di varia estrazione ma tutti più o meno riconducibili al cosiddetto ambientone, definibili non indebitamente tifosoni, che operano con una rara pertinacia per danneggiare la Lazio a dispetto di una fede e una vicinanza al Club che viene spacciata, a parole, come tangibile manifestazione di una passione senza eguali.

Nel 1971 i tifosi della Lazio volevano la cacciata di Maestrelli e Lenzini. Oggi, a distanza di 45 anni, chiedono a gran voce la testa di Lotito.
Sono sempre gli stessi. Sbagliano da sempre e lo fanno sempre allo stesso modo.

Ci sarebbe da essere preoccupati, a un primo superficiale esame. Ma poi ragioni, ti rendi conto che la tifoseria laziale è estinta (salvo un migliaio di reduci, destinati comunque a una inevitabile scomparsa) e non puoi darti gran pena.
I tifosi, d'altronde, non contano quasi nulla e quindi ogni loro manifestazione, sia essa positiva o negativa, non ha alcun impatto misurabile (e statisticamente descrivibile, mi viene da aggiungere) sugli eventi che si svolgono sul terreno di gioco. E' sull'erba verde che si scrivono le uniche sentenze che contano. E' infatti il campo il supremo giudice.

Il resto alimenta i dibattiti btuizzati, a dirla tutta.

Scusami ..se mi permetto di dissentire....
Anzitutto il tifare Lazio è una fede sì, ma non indottrinata nello status "yesman" almeno non per tutti e questo dovrebbe valere per tutte le "fedi"
Molti criticano i propri partiti e i loro leader, volendone la testa....c'era gente che criticava con odio Berlinguer, o Almirante, ed erano attivisti degli stessi due partiti!.... eppure parliamo di fede politica
Vogliamo parlare dei cattolici e anche dei sacerdoti e alti prelati che storsero la bocca quando fu eletto papa Benedetto il "freddo glaciale tedesco "...? ed.esultarono nemmeno tanto sommessamente quando poi si dimise?..eppure parliamo di fede religiosa e di un papa.
Del resto io penso che per criticare una squadra tecnicamente, un allenatore, un presidente, non è necessario un patentino rilasciato a Coverciano, o una laurea in economia e commercio
Io credo che tutti noi abbiamo criticato aspramente un dottore per una cura inefficace,  anche se non abbiamo una laurea in medicina, definendolo spesso eufemisticamente "manco bbono pè li cani" e poi cambiato dottore o ospedale ....così come volere la testa di Renzi da parte degli stessi elettori PD, anche non avendo una laurea in scienze politiche, così come criticare le scelte del nostro amministratore di condominio, pur non avendo un diploma da commercialista, facendo volare parolacce e sedie durante l'assemblea...
Tornando al calcio, ti elenco alcune delle grandi critiche e violenti mal di pancia dei tifosi che io ricordo, roba da prima pagina all'epoca, sulle testate dei principali quotidiani all'avvento di:
Angelo Moratti all'Inter, nei primi anni quando a fronte di investimenti faraonici vinceva zero...vedi anche scooter lanciato dagli spalti
Dino Viola (dopo l'epoca Anzalone) quando lo aspettavano sotto casa, senza parlare della freddissima accoglienza a Nils Liedholm, di cui volevano la testa già ad inizio campionato e dopo la finale persa con il Liverpool
E ricordi le polemiche quando Ericksson arrivò alla riomma, mentre all'arrivo di Zeman lo portarono a tricicoria in trionfo?...poi il santone ceco venne defenestrato in 24 ore, optando per il tanto (da loro odiato) juventino Capello, con la dichiarazione di Sensi che è tutto dire..."ci dispiace per Zeman, che salutiamo, ma avevamo bisogno di un allenatore vincente"
Vogliamo parlare della mezza rivoluzione popolare a Napoli, (tipo le 4 giornate del '43) all'ingresso di Ferlaino dopo l'epopea decennale di Lauro nel 1970 (un armatore-sindaco che regalava i pacchi dono ai tifosi bisognosi per accaparrarsi i voti), dopo aver scaricato Chiappella?....con i blindati ai cancelli di Soccavo e le bombe carta lanciate al San Paolo?
E per arrivare ai nostri giorni al boato di critiche al cianuro dei tifosi juventini, anche dei vip dopo la fuga del vincente Conte e l'ingaggio dello scarto pipparsugo del Milan, cioè il supervincente (oggi) Allegri che non doveva arrivare nemmeno al panettone?
Parlo di violente critiche a personaggi che POI hanno fatto la storia ed oggi portati con grande nostalgia, come esempi di grandi capacità pallonarie.
Io nel 1971 avevo 13 anni, ma ricordo bene mio zio quando criticava apertamente Lenzini e Maestrelli, perchè adorava l'argentino Lorenzo e voleva portarsi le bottiglie di gazzosa allo stadio per lanciarle in campo....e ti confermo che mio zio non era pilotato da nessuno e da nessuna cornice marcia all'epoca, nulla di cui tu scrivi..." da quasi mezzo secolo opera, all'interno dell'ambiente laziale, un eterogeneo gruppo - rinnovatosi degli anni - di soggetti di varia estrazione ma tutti più o meno riconducibili al cosiddetto ambientone, definibili non indebitamente tifosoni, che operano con una rara pertinacia per danneggiare la Lazio"...figurati! mio zio non aveva nessuna tessera di nessun Lazio Club eppure ce l'aveva a morte con Lenzini e probabilmente sta in quella folla nella foto che lo contesta
Il tifoso (dal greco antico typhos che sta per febbre, forte accesso febbrile - Wikipedia) è appunto a volte una persona accecato dalla febbre, nel bene e nel male e il tifoso laziale lo è di più degli altri perchè ne ha passate di cosedecisamente non belle e dolorose più degli altri tifosi, Paparelli...Re Cecconi ... Maestrelli...Gabriele Sandri....Il calcio scommesse..la beffa dell'eslusione dalla Coppa Campioni nel 74 per colpa degli inglesi.....la serie B...i meno 9...la vendita di Nesta
Siamo cioè più sensibili dentro, vogliosi di emergere dalla anonima mediocrità, tutto quì e probabilmente critichiamo di più, nessun ambientone, almeno per quel che mi riguarda e credo nel 90% dei casi dei tifosi "febbricitanti" ma sani

tu dici..." Sono sempre gli stessi. Sbagliano da sempre e lo fanno sempre allo stesso modo"
Mi sembra una sentenza troppo da giudice inflessibile della terza corte d'appello.  Probabilmente è solo un tuo punto di vista, valevole quanto il mio che la penso un po diversamente, ma entrambi non abbiamo le tavole della legge e delle verità assolute e come dici bene, non abbiamo nessun "peso" che possa incidere in un modo o nell'altro sulle vicende del prato verde
Io amo la Lazio da oltre mezzo secolo, però credere, obbedire e combattere non mi piace a priori, soprattutto la seconda
A vedere certi film penso quanto sia bella la pubblicità.
(Oliviero Toscani)