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Lazio e Immobile cercano la formula
« : Venerdì 23 Settembre 2016, 18:29:08 »
Corriere dello Sport



Lazio e Immobile cercano la formula 
Inzaghi chiede di più a Ciro a cui servono rifornimenti

 
di Fabrizio Patania
 
ROMA
 
Inzaghi gli chiede e si aspetta di più. Ciro Immobile corre e si sfianca, è un generoso, sarebbe pronto a caricare l’avversario palla al piede e sfondare il muro difensivo. A volte lo fa, provando azioni individuali da quaranta-cinquanta metri. A San Siro si è mosso persino troppo, girando per il campo e perdendo lucidità sotto porta. Ha segnato due volte, con l’Atalanta al debutto e con il Pescara. Chissà che l’Empoli non lo aiuti ad accendersi ed a trascinare la Lazio, che ha bisogno dei suoi gol. E’ una delle squadre a cui ha segnato di più in carriera. Tre partite e altrettanti centri. Giocava, però, ancora nel campionato di serie B. Una doppietta con il Pescara allo stadio Adriatico, era il 30 agosto 2011, alla seconda giornata di quel campionato pazzesco sotto la guida di Zeman. E un altro gol nella stagione precedente, quando era in prestito al Grosseto. Ciro andò a segno e finì 2-1 con l’Empoli, era il 18 febbraio 2011. Sono passati cinque anni e domenica può essere una buona occasione per consolidare la tradizione anche in serie A.
 
DUBBI. E’ un momento delicato per la Lazio. Tormenti d’attacco. La difesa funziona, anche se fuori casa ha preso qualche gol. Inzaghi non ha ancora trovato la formula giusta nella fase offensiva. Una o due punte? Esterni d’attacco o più peso in area di rigore? Sono queste le domande e gli interrogativi che lo hanno guidato nelle scelte di formazione. L’attesa per Keita, in ritardo di condizione. La mancanza di profondità e di movimento senza palla di Felipe, abituato ad andare incontro ai centrocampisti o ai difensori per ricevere il passaggio. L’assenza di un’alternativa di ruolo a Candreva, come Inzaghi aveva chiesto in estate, perché Luis Alberto è una mezza punta o può essere utilizzato sulla fascia sinistra, completa il reparto con diverse caratteristiche. Il tridente, come era stato pensato in estate, non s’è mai visto e il centrocampo non è semplice da quadrare: se gioca Milinkovic sta fuori Lulic oppure il contrario. Il 4-2-3-1, come l’aveva pensato Pioli, può rappresentare il compromesso.
 
DUE PUNTI. Con il Pescara il lavoro sporco di Djordjevic, un «mazzo enorme» come lo aveva definito Parolo, era stato determinante per aprire gli spazi e portare al tiro Immobile. Non è andata nello stesso modo a San Siro con il Milan. Ciro si è innervosito, Lulic un paio di volte ha sbagliato la misura del cross, Basta ha messo due o tre cross pericolosi su cui Paletta e Romagnoli si sono salvati per un soffio. La formula con due punte serviva per mettere in difficoltà la difesa del Milan, ma non è detto che sia la soluzione migliore. Mancavano gli assist. Immobile ha bisogno di rifornimenti, deve agire in profondità, è adatto al contropiede, sa muoversi bene in area. E tutti, compreso Inzaghi, sono curiosi di vederlo all’opera con Keita e Felipe ai suoi fianchi.
 
TRIDENTE. Alla prima giornata il tridente della Lazio era completato da Kishna (a sinistra) e il baby Lombardi, il più veloce di tutti e forse anche quello che garantisce maggior pericolosità per la predisposizione ad arrivare sul palo quando l’azione si sviluppa sul lato opposto del campo. Al Bentegodi con il Chievo, Inzaghi aveva dato fiducia a Kishna (escluso con la Juve) e lanciato Felipe Anderson sulla destra. Risultati modesti in termini di costruzione del gioco. Nella passata stagione, quando aveva preso il posto di Pioli, Candreva e Keita erano i suoi punti fermi sulle corsie esterne e Klose agiva da suggeritore. La visione di gioco del tedesco si abbinava alla corsa dell’azzurro e agli spunti dello spagnolo-senegalese, portato al dribbling e all’uno contro uno. Caratteristiche complementari. Felipe, Keita e Immobile, ognuno in modo diverso, sono abituati a portare palla. Creano superiorità, possono essere decisivi nell’uno contro uno, se aggiungeranno movimento senza palla diventeranno devastanti. E la Lazio comincerà davvero a divertirsi.

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