O.T, ma mica tanto.
Due minuti fa, volendo spiegare ad un amico rossonero il perché ed il percome i suoi () eroi non erano venuti anche stavolta a vendemmiare a casa nostra, sbaglio ditata sui nomi in elenco e dal cell mi parte la chiamata ad Aaron Winter.
Mai chiamata fortutita mi risultò più gradita!
Il grande (grandissimo) Aaron mi ha risposto dalla Slovenia, laddove, poco prima che la Lazio trionfasse all' Olimpico, lui aveva aveva portato i colori biancocelesti sul podio del campionato mondiale in acque gelide, conquistando la medaglia di bronzo nella distanza dei mille metri.
Acque (brrr) gelide vuol dire proprio acque gelide, cioè fredde-gelate-diacce che se nn te sbrighi a da' la seconda bracciata prima ancora de da' la prima divendi un bastoncino Findus e ti ritrovi incellophanato dentro al banco dei surgelati dell' Eurospin.
Quando torna l'applauso sarà obbligatorio, qualunque cosa scriva.
Scrivesse pure che in panchina abbiamo il più grande allenatore dell' universo munno!
Grazie Frusta!
Beh, non posso non essere orgoglioso della cosa, vista anche la natura estrema della specialità sportiva, e felice della condivisione dell'orgoglio (ovviamente, la mia medaglia va dritta dritta a patrimonio netto del medagliere mondiale biancoceleste)
Devo però dire che la cosa è stata offuscata (
et pour cause!) dal fenomeno della sparizione zozzonera all'Olimpico: anche in Slovenia, si parlava soltanto della sontuosa prestazione della Nostra e del massacro milanista.
Tanto che il giorno dopo, nella competizione sulla distanza inferiore (roba da giovinastri, non da motori diesel come me), con la paresi da sorriso ancora stampata in volto, non sono riuscito a regolare la respirazione, ed ho messo a segno una clamorosa controprestazione
Ma chissene
Grande, immensa Lazio
(e grandissimo Frusta)