Il Messaggero
Inzaghi e Oddo: gli amici-nemici
ROMA C'è sempre il destino dietro certi scherzi. E così capita che il calendario preveda che la prima di Massimo Oddo all'Olimpico sia contro la Lazio guidata dal suo amico Simone Inzaghi. «Dal campo alla panchina in quindici anni» aveva scritto qualche giorno fa l'ex biancoceleste pubblicando una vecchia foto che li ritrae insieme. Hanno la maglia con l'aquila, quella che Oddo ha difeso per cinque anni dal 2002 al 2007 indossando anche la fascia di capitano. Non potrà essere certo una sfida normale, in ballo ci sono tanti sentimenti e ricordi che spunteranno fuori uno dietro l'altro appena i due amici, oggi nemici, si stringeranno la mano sul prato verde dell'Olimpico. La Lazio viene dallo scialbo pareggio contro il Chievo e deve immediatamente ritrovare gioco e gol per inseguire quell'Europa fallita lo scorso anno. Il Pescara ha dimostrato di essere una squadra in forma e che gioca un buonissimo calcio. Solo l'inesperienza gli ha negato la vittoria domenica sera contro l'Inter.
PAROLE PAROLE
E allora eccoli i due ex compagni uno di fronte all'altro per la prima volta nella massima serie. Prima i sentimenti. «Saluterò Massimo con piacere. Siamo stati compagni, abbiamo vissuto insieme tante situazioni. Lo stimo, c'era un grande rapporto da giocatori e ora da allenatori. L'ho battuto in Primavera, speriamo di farlo anche oggi» dice Inzaghi. «Non sono uno molto emotivo, la storia non si può dimenticare ma al momento non sono emozionato. Sono stato il capitano della Lazio, c'è un legame con loro, quindi certamente non è una partita come le altre. Ho vissuto anni tormentati tra Cragnotti e Lotito, ho passato due ere diverse e per questo vengo ricordato bene» risponde l'ex terzino. Poi la ragione. Simone dopo un buon avvio sembra aver smarrito un po' il gioco e la via del gol. Per questo in settimana gli sono piovute diverse critiche addosso. Qualcuna lo ha un po' infastidito e a domanda precisa ha risposto così: «Ognuno è libero di giudicare. Io sono contento per i 4 punti fatti fuori, a Bergamo e con la Juventus abbiamo fatto bene a livello di prestazione. A Verona avremmo potuto fare meglio, giocavamo in un clima difficile con tanti nazionali appena tornati. Mi prendo quindi i 4 punti conquistati in trasferta»
LE SCELTE
In settimana Inzaghi aveva già provato un modulo diverso che potesse supportare maggiormente l'attacco. Ecco dunque che dal 4-3-3 si passa al 3-5-2. Sarà una Lazio camaleontica visto che l'assetto tattico permette di passare ad un 4-4-2 e di tornare al 4-3-3 in caso di necessità. In difesa Bastos, de Vrij e Radu. A centrocampo non ci sarà Biglia alle prese con un guaio muscolare ad un polpaccio. L'argentino resta a riposo precauzionale e tenterà di recuperare in extremis per la sfida di martedì a San Siro contro il Milan. Al suo posto potrebbe giocare Parolo: «In quel ruolo lo abbiamo visto all'Europeo, lo ha fatto nel migliore dei modi» sottolinea Inzaghi. Più probabile però che sarà Cataldi il sostituto del principito. Vicino avrà Milinkovic. Più larghi Anderson, fortemente catechizzato dal mister biancoceleste dopo Verona, e Lulic. In avanti resta il ballottaggio Keita-Djordjevic per chi affiancherà Immobile. Il bilancio contro il Pescara è sicuramente in positivo. Nei dieci precedenti giocati in Serie A, la Lazio ha ottenuto 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. L'ultima risale alla stagione 79/80, quando il Pescara si impose in casa per 2-1. A Roma, però, la storia è decisamente dalla parte della Lazio. All'Olimpico, i biancocelesti, in cinque incontri, sono arrivati 4 successi e un solo pareggio. L'ultima vittoria all'ombra del Colosseo risale a tre stagioni fa: era il 25 febbraio del 2013 e Radu e Lulic regalarono la vittoria a mister Petkovic.
Emiliano Bernardini
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