Autore Topic: PRIMAVERA: Esordio al bacio, ma quanta sofferenza! Rossi è super, la Lazio no...  (Letto 592 volte)

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di Francesco Tringali

Dilaga, soffre, ma alla fine porta a casa i tre punti. E’ una pazza Lazio quella di Bonatti, all’esordio in campionato in casa del Perugia. Il risultato finale fa comunque sorridere, il modo in cui è arrivato molto meno. La Primavera biancoceleste vince 5-4, col rischio però di disfare quanto di buono creato in un’ora di gioco. Capitan Rossi trascina i suoi a suon di gol (4) e assist, in mezzo la rete di Rezzi che assicura un 5-1 teoricamente rassicurante. Invece il Perugia risorge e prova a rovinare la festa biancoceleste al debutto, andando a un passo dalla clamorosa rimonta. Patemi e sofferenze si risolvono in un triplice fischio che regala a Bonatti un debutto sudato, ma comunque felice. Siamo solo all’inizio del percorso, ma è già una pazza Lazio.

LE SCELTE - C'è grande curiosità intorno alla nuova creatura di Bonatti. Che tatticamente riprende da dove avevano lasciato lasciato i suoi predecessori.. Borrelli è l'unico a disposizione nell'organico portieri, con Adamonis rimasto in Lituania e Rus bloccato da problemi burocratici. La situazione difensori non rasserena il tutto, visto che con l'addio di Cardelli Bonatti può contare soltanto su Petro come centrale di ruolo. Spazio a Spizzichino con Dovidio adattato centralmente e Ceka al suo fianco. A metà campo spazio subito a Bari con Folorunsho e Rezzi ad agire da interni. Il trio d'attacco è già rodato: Bezziccheri a sinistra, Ennali a destra, a supporto di capitan Rossi.

PALLA ROSSI E S’ABBRACCIAMO - Il Perugia in avvio è indiavolato, corre e lotta su tutti i palloni e dopo soli due minuti mette già in apprensione la difesa laziale. Borrelli è fondamentale prima in uscita a tu per tu con Vicaroni, poi si distende bene sul tiro di Garofalo. E siamo solo al minuto e mezzo. La gara corre veloce, la Lazio stringe i denti, si rintana e poi colpisce. La fascia al braccio sembra dare una carica in più ad Alessandro Rossi, che al 4’ risolve lo stato d’apprensione dei suoi. L’attaccante sfonda a destra e in area di rigore lascia partire un missile terra-aria che buca le mani a Santopadre. I ventidue in campo sembrano imprendibili, il Perugia non abbassa i ritmi e colpisce dieci minuti dopo. Mirval sfonda centralmente, il classe ’96 è più veloce di Dovidio e in un attimo è già davanti a Borrelli: tocco sotto e gol del pari. Soltanto il tempo di gioire però, perché trenta secondi dopo Rossi ha già l’appuntamento col nuovo vantaggio. E da buon vecchio bomber di categoria, il viterbese mette alle spalle di Santopadre con il solito destro potente a incrociare. Perugia tramortito, Lazio sul velluto. Rossi fa ciò che vuole in mezzo a Vicaroni e Garofalo, poi apre a destra per Rezzi. Che prende la mira e firma il tris biancoceleste all’esordio da titolare in Primavera. La formazione di Bonatti è quadrata, attenta e sempre concentrata. Il lavoro di rottura di Folorunsho e il dinamismo di Rezzi e Bari rendono tutto più facile. Ed è proprio la metà campo laziale a recuperare un ottimo pallone e aprire un corridoio per Rossi. Troppo facile: 4-1 e tripletta del viterbese. Al riposo è tripudio Lazio, ma la ripresa sarà tutt'altra storia.

RIPRESA SOFFERTA – Il Perugia rientra dal tunnel ancora piuttosto timido: fatale se hai di fronte uno degli attacchi più forti del girone. Rossi non se lo fa ripetere due volte e ne approfitta per incrementare il suo bottino. Stop di petto dal limite, mirino puntato e palla prima sul palo poi in rete. Parte da qui la metamorfosi laziale. Il copione della gara, infatti, cambia pochissimi minuti dopo. La Lazio si siede su un risultato rassicurante, la squadra di Ciampelli prende campo e sorprende una disastrosa difesa biancoceleste. Venti minuti da incubo per la retroguardia di Bonatti, con la Lazio che rischia di dilapidare il vantaggio. Buzzi, Cercuzzi e Traore firmano la tripletta che avvicina pericolosamente i padroni di casa. Saranno ultimi minuti in affanno e in continua apprensione. La Lazio alza il muro, stavolta prova ad essere più concentrata e impenetrabile, complice anche la paura di perdere tutto. La stanchezza di un Perugia stoico facilità il compito, Bonatti deve salvare soltanto il risultato.

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