www.calciomercato.comdi Luca Capriotti
La partita contro il
Bologna è andata come sarebbe dovuto andare l’inizio dell’anno. Partiamo da qui: quel tipo di gestione (a parte gli ultimissimi minuti), di concentrazione, di stare in partita è esattamente quello che ci si aspetta dalla
Lazio di Sarri. Sarri che, su questo vorrei un attimo ragionare, ha rimesso al centro
Luis Alberto. In maniera importante.
LUIS ALBERTO E MILINKOVIC - Questo gennaio, focalizzato su
Fares, che strano il mondo, poteva essere quello della
decurtazione del bagaglio tecnico della Lazio. Se ricordate le chiacchiere di mercato di dicembre, sia Luis Alberto sia Milinkovic Savic sembravano con la valigia in mano. O comunque fortemente a rischio. Il rischio di vederli partire è del tutto svanito? No, però le cose si sono un po’ normalizzate. Per molti motivi diversi.
Su Luis Alberto, Sarri è stato chiarissimo: non c’è niente. Ma non è questo che è ha rimesso al centro il centrocampista spagnolo. Da due mesi a questa parte, ci dice Sarri e non abbiamo motivo di dubitarne, il suo rendimento è cresciuto. Non si è giocato, e ce lo siamo perso, ma questa vita oscura, lontana dai riflettori, ha fatto virare lo
storytelling di Sarri verso complimenti vivissimi. E
titolarità.
Su Milinkovic Savic il discorso è diverso. Tacciato subito di essere tornato dai Mondiali scarico, inefficace, vaporoso, in realtà sembra banalmente aver patito il carico di allenamenti e partite più alto del normale a cui è stato sottoposto. Semplicemente, alla fine, è opaco. E paga un po’ in termini di qualità, anche se sembra sempre molto strano parlare di qualità inferiore per il suo immenso bagaglio tecnico. Su di lui le sirene di mercato, per ora, tacciono.
Ma attenzione: è quel tipo di calciomercato, questo, che non si fa a sirena battente. Finché non sento il gong di questa sessione, non lo considererò al sicuro, e vi invito a non farlo nemmeno voi.
COSA CI ASPETTA - Quello che ci aspetta, a scanso di equivoci, è un’uscita per un attaccante. Fa molto ridere, avrete capito e percepito, che come al solito è tutto legato alla narrazione del giocato X o Y sempre fuori dai radar fino a quel momento, che all’improvviso diventa una pedina di mercato da piazzare. Adeguiamoci supinamente all’ennesima narrazione, e pensiamola così:
parte Fares, arriva una punta. Dalla Spagna? Bonazzoli? Nome a sorpresa? Tutto da capire, i piani si stanno facendo, ma resta l’ennesima occasione di raccontarci che X o Y ci blocca il mercato. Una routine rassicurante, alla fine, se ci pensate. Il solito gennaio, per ora. Vedremo se saprà segnare discontinuità anche su questo, Sarri.