Rifarsi una verginitá

[robylele]

Sull'ambizione di costoro a "ragionare serenamente di Lazio" mi consentirai qualche dubbio, perché se è sicuro l'intento di ragionare di Lazio, mi sembra meno dimostrata la volontà di aggiungervi serenità.

quoto! Anzi, é dimostrata la volontà opposta, direi.
Curioso tu te ne sia accorto dopo qualche lustro di frequentazione, pensa che io lo capii dopo un mio post ottimista di tanti anni fa a cui seguirono risposte insultanti.

Il più tenero parlò di vatuttobenemadamalamarchesa.

C'è chi è convinto che Benedetti impedisca a Vignaroli di esprimere tutto il suo potenziale.
C'è chi è convinto che Benedetti impedisca al tifoso sano di andare allo stadio.
C'è chi è convinto che Benedetti ...

benedetti, nel suo piccolo, contribuisce senz'altro all'abbandono della Lazio.
Inutile ciurlare nel manico.
Non lo sentivo dai tempi di radioradio ma proprio ieri, non sapendo che fosse a Radio Olympia, ad un ascoltatore che, SCUSANDOSI, assegnava a Tare anche dei buonissimi colpi in base al budget a disposizione, ha risposto, interrompendolo: sì, kakuta, postiga, alfaro, bisevac...

A questo punto, assurdo per assurdo, mi tengo il microfonato di turno che pretende di alzare la Champions.
Lo dirà per cazzi suoi, non ne dubito, ma sempre meglio del presidente che vede lo Scudetto come un danno e del sapiente che se spero in una terza punta per la panca mi vede come un folle o uno al quale augurare un tumore.

non so chi sia colui che possa aver criticato una giusta pretesa (terza punta per la panca)

o il mentecatto che ti abbia augurato un male.

Ma credo ci sia da dire qualcosa sulla facezia proposta in radio da anni e diventata un mantra.

er sor Lotito, COME TUTTI, compresi Cragnotti e Sensi, ha solo detto che conviene arrivare secondi per quanto riguarda l'aspetto economico.
E che quindi paradossalmente arrivare primi é meno conveniente.

Sensi e Cragnotti, ripeto, lo dicevano, mentre tutti gli altri presidenti lo pensano.

Così come pensano che é meglio Bari, Cagliari e Brescia in A in luogo di Carpi, Frosinone e Gallipoli.

Scusa per la segnalazione ma stiamo pur sempre parlando dell'attuale (speriamo per poco) presidente della Lazio.
Credo che questo mantra verrà comunque ciclicamente riproposto, così come quello di Perea con le movenze del primo Cavani.


Pazienza, d'altronde per fortuna non é un problema mio.

[Ataru]

ma chi caspio è benedetti?

[Panzabianca]

è uno alto alto ma credo che possiamo esserlo tutti se annamo sotto la finestra

[franz_kappa]

ma chi caspio è benedetti?

Stefano Benedetti, giornalista professionista (promosso all'esame di Stato con il punteggio di 54*), è una voce tra le più note dell'emittente radiofonica "RadioRadio". E' anche direttore del sito cittaceleste.it. Segue da anni le vicende della SS Lazio.
* L'utente Zapruder accredita un punteggio di 52. C'è tuttavia discordanza tra le fonti

Di seguito una foto nella quale riceve il premio "Lazialità" 2014 da un noto giornalista laziale il cui soprannome coincide con quello di una capitale di uno stato sudamericano:

[Mustaine]

....

pubblica anche l'ottimo periodico su cui poggio le terga la domenica. ottimo per pulire il seggiolino nelle giornate uggiose. molto utile anche per fare coriandoli per un tifo retro anni 80.

[darienzo]

Radio, che passione! Questi personaggi si ergono come Titani rispetto alle nostre polemicucce da cortile

[74]

Scusa per la segnalazione ma stiamo pur sempre parlando dell'attuale (speriamo per poco) presidente della Lazio.

Per me potrebbe rimanere pure 100 anni, a patto di pensare seriamente alla Lazio, di concentrarsi su di Lei, di impegnarsi per Lei.
Pur dicendo qualche stronzata, tanto ne ho sentite a milioni anche da altri.
O commettendo errori, chi non ne fa.
Errori, però, non omissioni o prese per il culo.
Tutto per migliorare quella che -fino a prova contraria- è la sua squadra, oltre che la Nostra.
Io allo Stadio penso solo alla Lazio, ma in un ipotetico lamento di rabbia e di dolore, avrei gridato un ridicolo e, me ne rendo conto, poco spettacolare "Lotito impegnati", piuttosto del più celebre e grintoso "Lotito vattene".
Poi capisco chi, dopo tanti comportamenti strambi, possa aver perso la pazienza.
Fin quando non si confonde la Lazio con chi la gestisce e viceversa, mi sta quasi tutto bene.
Quel che non torna, come detto, è altro.

Per quel che concerne Cragnotti, il buon Sergio ha sempre dichiarato di ambire a portare la Lazio ai massimi traguardi possibili.
E lo ha fatto.
Poi ha anche spiegato, e più volte, di come le vittorie possano rivelarsi un boomerang, se non gestite con oculatezza e lungimiranza, come ha ammesso egli stesso di non aver fatto allorchè Sven gli suggerì di non cullarsi sugli allori ma di smantellare la squadra dello Scudetto e di provare a ricostruirne una che fosse altrettanto forte ma che potesse avere motivazioni maggiori.
Si discorreva di vertici, quelli autentici, e di modalità gestionali.
Cragnotti ha commesso molti errori, soprattutto nel fidarsi di alcune persone a lui vicine che non possedevano gli strumenti atti a competere in quella che era, per altri aspetti, una struttura veramente di livello.
Ha però portato la Lazio in alto, Le ha dato una notorietà straordinaria, ha concepito e creato strutture che ancora oggi, dopo anni, risultano essere all' avanguardia.
Lotito ha fatto anch' egli diverse cose positive, è innegabile.
Inoltre ha sicuramente delle intuizioni geniali che però, puntualmente, restano tali se non prevedono un palese vantaggio per la sua persona, oltre che per la compagine che amministra.
Il problema è che Lazialmente parlando fa di tutto per apparire piuttosto che essere, col rischio di imitare Cragnotti nella sua triste parabola penale, anziché nel palmares sportivo.
La differenza sostanziale tra i due, oltre che dettata da situazioni di ordine economico e temporale, è che uno faceva di tutto per portare la Lazio ai vertici per interessi personali e, forse passione, mentre l' altro fa di tutto per portare se stesso ai vertici per interessi personali e, forse, per passione, mediante la Lazio.
Dal punto di vista Biancoceleste é una differenza notevole, direi.
Ma c' è sempre tempo per rimediare, come direbbe Tare sul gong del TMS.
FL.

[neweagle]

volevo raccontare la mia piccola esperienza. Essendo nato nel 76 non ho vissuto la gloria di Giorgio Chinaglia, ma piuttosto subito i danni, da giovanissimo tifoso, che procurò nel periodo della presidenza. Mio padre ed i suoi amici "dicevano" di detestarlo per come aveva ridotto la Lazio, lui come Giordano, Wilson, Manfredonia ecc. Ma ogni volta che poi si riunivano stavano ore a raccontare delle imprese sul campo di questi grandi calciatori, Chinaglia in primis ovviamente. Poi, tanti anni dopo, ci fu lo scandalo in seguito alla storia degli ungheresi (? se ricordo bene) e sempre mio padre a lamentarsi di Chinaglia e di quanti altri casini stesse combinando alla Lazio. Mio padre era malato, sapeva il tempo che gli restava. Mi trasferii a casa sua per stargli vicino. Una mattina, mentre preparava il caffè, si gira col viso rigato: "è morto Chinaglia, non è possibile, inconsciamente ho sempre pensato che fosse invincibile". Dopo poche settimane se ne andò anche lui.

Non credo si possa spiegare l'irrazionalità del tifo, della passione.

Ho quotato l'intervento di 74 perchè merita due giorni di applausi, fosse solo per l'amore per la Lazio che emana.

Nella ormai eterna battaglia tra chi non è più Laziale (e nella lotta contro lotito trova la scusa e la ragione di sacrificare la Lazio di oggi)  contro chi non difende la Lazio (e nella guerra contro chi contesta sacrifica la Lazio di ieri) per fortuna escono racconti come questo.

La Lazio mediocre di oggi contro la Lazio mediocre di ieri.
Concetti osceni.

Se ne esce raccontando e ascoltando pezzi di vita accanto la Lazio, quelli che riescono a far percepire il non raccontabile dell'essenza della Lazio.
Questa è la Lazio, e come sempre continua ad essere un'altra cosa.

[Jim Bowie]

mannò, solo che 20-30 messaggi al giorno dai soliti inquadrati fanno diventare questo spazio assolutamente infumabile.

Poi per carità, continuate pure, ci mancherebbe, rimanetece seduti nel "salottino"       

Ma pure dei soliti rotondi.

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[darienzo]

Fino a quando storie e personaggi della Lazio di ieri verranno usati come una clava per tentare di mettere al tappeto la Lazio di oggi, accadrà questa sorta di cortocircuito.
Occorre arginare questa deriva. Unica soluzione a mio avviso è quella di rientrare nei ranghi. Ri-nascere laziali bagnandosi nelle acque di un nuovo...Giordano. Recuperare il senso di compartecipazione in un afflato univoco in cui rincorrere l'anelito di una sana passione. In questo mi piacerebbe poter contare su tutti, quelli che ascoltano le radio e quelli che dicono di non farlo mai

[Panzabianca]

Fino a quando storie e personaggi della Lazio di ieri verranno usati come una clava per tentare di mettere al tappeto la Lazio di oggi, accadrà questa sorta di cortocircuito.
Occorre arginare questa deriva. Unica soluzione a mio avviso è quella di rientrare nei ranghi. Ri-nascere laziali bagnandosi nelle acque di un nuovo...Giordano. Recuperare il senso di compartecipazione in un afflato univoco in cui rincorrere l'anelito di una sana passione

il tuo apostolato mi conforta.
Già che ci sei, puoi pregare gli altri, in particolare le avanguardie, di bandire dal loro vocabolario i bruttissimi termini di nuovo conio dei quali inzeppano quotidianamente i loro post? Penso a "catetere", "ambientone" etc ...
Una pulizia lessicale che sia segno di pacificazione tra le fazioni. E se avrà successo anche tra i popoli. Al limite poi vennemo il brevetto pe combatte quei  boiacci dell'isis.
 

[fish_mark]

Fino a quando storie e personaggi della Lazio di ieri verranno usati come una clava per tentare di mettere al tappeto la Lazio di oggi, accadrà questa sorta di cortocircuito!

Occorre arginare questa deriva. Unica soluzione a mio avviso è quella di rientrare nei ranghi. Ri-nascere laziali bagnandosi nelle acque di un nuovo...Giordano. Recuperare il senso di compartecipazione in un afflato univoco in cui rincorrere l'anelito di una sana passione. In questo mi piacerebbe poter contare su tutti, quelli che ascoltano le radio e quelli che dicono di non farlo mai



?!?!?

[MagoMerlino]

Fino a quando storie e personaggi della Lazio di ieri verranno usati come una clava per tentare di mettere al tappeto la Lazio di oggi, accadrà questa sorta di cortocircuito.
Occorre arginare questa deriva. Unica soluzione a mio avviso è quella di rientrare nei ranghi. Ri-nascere laziali bagnandosi nelle acque di un nuovo...Giordano. Recuperare il senso di compartecipazione in un afflato univoco in cui rincorrere l'anelito di una sana passione. In questo mi piacerebbe poter contare su tutti, quelli che ascoltano le radio e quelli che dicono di non farlo mai

Ecco bravo, rientra nei ranghi, recupera il senso di partecipazione, hanno riaperto gli abbonamenti, abbonati, se non l'hai già fatto.
Che il luogo deputato all'afflato è lo stadio.
Che alla Lazio piacerebbe poter contare su tutti, soprattutto su quelli che si abbonano.
Meno radio, meno chiacchiere, più abbonamenti.
Abbonarsi è l'unico modo concreto per sostenere la Lazio.
Poi se continui con le illazioni, chiarisco meglio i concetti.

[fish_mark]

Sperando anche che chi non si è abbonato - per scelta - possa riuscire ad entrare ad un'ora decente, magari anche qualche minuto prima del fischio d'inizio, dopo aver parcheggiato comodamente a 5 km di distanza.

[darienzo]

Se vuoi posso scarozzarti io e poi trovare un parcheggio

[Jim Bowie]

Sperando anche che chi non si è abbonato - per scelta - possa riuscire ad entrare ad un'ora decente, magari anche qualche minuto prima del fischio d'inizio, dopo aver parcheggiato comodamente a 5 km di distanza.

Sabato Agosto 27,2016 in mattinata mi faccio un giro a Via Calderini per due motivi
-acquistare materiale Lazio
-informarmi di eventuali parcheggi e relative navette per raggiungere lo stadio la sera.
Faccio gli acquisti che dovevo fare ( non tutta la linea disponibile, in verita') poi con la macchina mi porto verso i parcheggi adiacenti alla Farnesina, dove vedo una macchina della Municipale, credo abbiano cambiato nome, con 4 agenti intenti a discutere di orari, turni e staordinari vari.
Mi avvicino e chiedo quale fosse il luogo piu vicino, a nord del tevere, dove parcheggiare.
A Tor di Quinto, risponde il piu Customer Oriented, ma no in mezzo a strada, ai parcheggi.
Da li c'e' la navetta? Chiedo.
A Mari' ma che da Tor di Quinto c'e' a navetta sta sera?
Allorche Maria, distolta un attimo dalla discussione circa i cazzi suoi, come se a lei del pubblico non dovesse importare, con aria stanca accenna un si con la testa.
Soddisfatto degli acquisti e delle preziose informazioni vado a pranzo, non prima di aver mandato affanculo mio fratello che mi voleva far prendere i mezzi pubblici.
Allora ho parcheggiato a Tor di Quinto appena sotto il ponte della tangenziale, abbiamo atteso un quarto d'ora e poi ci siamo resi conto che di navette neanche l'ombra cosi come di possibili transiti del 69.
Ho fermato al volo una macchina con la bandiera della Lazio ed ho mandato mio fratello,claudicante per via del femore rotto, con il gentile signore (Polacco, capito Salvini e xenofobi vari?) mentre io insieme agli altri siamo andati a piedi.
Arrivato alla Farnesina ho visto i parcheggi contigui occupati da macchine civili, allorche' ho approcciato un vigile ed ho chiesto chi erano i fortunati che avevano parcheggiato li e come mai il suo collega non era stato in grado di darmi delle corrette informazioni invero non complesse?
Il vigile quasi infastidito mi ha informato che li parcheggiano gli addetti ai lavori e che per quanto riguardava le informazioni datomi, i suoi colleghi si erano sbagliati.
Cioe loro stavano li per dare quelle informazioni e sbagliano l'unico compito assegnatogli?
L'errore non e il loro ma di chi li paga per non fare un cazzo e farlo male, pergiunta.
Del ritorno vi risparmio perche ci sarebbe da aprire un capitolo a parte circa l'ATAC.
Per una volta tutto questo e' tollerabile, per una volta.
Neanche a Lusaka mi sono capitate situazioni del genere.

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[fish_mark]

ma figurarsi carissimo Jim!

Peraltro alla Farnesina accadono cose abbastanza curiose. Tu puoi arrivare a qualunque ora, anche con giorni di anticipo, ma troverai sermpre un tappeto di macchine parcheggiate neanche fossimo a Via Flavio Stilicone o a Monteverde (quartieri che sono stati consegnati con in omaggio le auto parcheggiate su strada). Si dirà sono del MAE: giusto. Ma alle 20 della domenica sera il personale del MAE è già tutto in servizio? La domanda è retorica.

Ah, poi la sicurezza, signora mia. I viali dello Stadio sono liberi da macchine come se si fosse da Pyongyang, con lampioni messi qua e là per le partite in notturna, secondo le oculate scelte delle autorità giustamente attente a dare un ambientazione chiaroscurale e caravaggesca alla partita, forse in questo consultate da Vittorio Storaro.
E poi ti all'uscita dallo stadio ti tocca vedere il nugolo di macchine, auto, ciclopedi accalcate sotto al semaforo che porta alla Tangenziale completamente al buio perché non sia mai si veda troppo (le autorità in questa scelta si sono ispirate sicuramente al rigore del nostro azionista di maggioranza)*.

No, ma andare allo Stadio è un dovere, rectius un supplizio.

* come documentato in un documentario recentemente girato

[robylele]

Caro 74, hai equivocato.
Non volevo certo mettere a confronto l'attuale gestore con il Dott. Sergio Cragnotti (sempre sia lodato)

Ho scritto solamente che L. ha detto solamente quello che dicevano altri presidenti in passato e, immagino, quello che pensano anche oggi quasi tutti gli altri presidenti della serie A e cioè che paradossalmente da un punto di vista economico vale più un secondo posto che uno scudetto.
Non un terzo, non un decimo, ma un secondo posto.

Questo non é sufficiente quindi per dimostrare che l'attuale gestore voglia vivacchiare e non voglia vincere, che gli sta bene stare nel limbo e che non vuole nessun salto di qualità.


Certo, potrebbe pure essere che non lo voglia, credo e spero di no, ma non é certo quella frase che può dimostrarlo.
Invece viene utilizzata da anni e anni appunto come un mantra.

Al limite sarebbe più plausibile, imho, sentenziare che preferisca rimanere nella mediocrità e che é provato dal fatto che una volta raggiunte determinate posizioni di vertice non abbia mai messo una marcia in più.
Ma che al contrario ha preferito frenare, denotando un certo braccino corto o paura dell'ignoto.

Certo, neanche questo proverebbe nulla ma come dicevo é quantomeno più plausibile.

[darienzo]

Lo Stadio Olimpico paga da sempre il suo posizionamento, suggestivo  ma assai ingrato, tra una fiume e una collina. Una sorta di cul-de-sac. Nel tempo non si è mai cercato di ovviare a questa incongruità, se non per i radi viaggi del trenino di Italia '90. Ecco quindi che traffico congestionato, imbuti a collo di gallina sul Lungotevere, parcheggi al di fuori di qualsiasi regola del consesso civile la fanno da padrone anche in gare di scarsa affluenza.
Ora motivazioni di salute pubblica stanno cercando di porre un giro di vite a questo sfacelo.
Ci va purtroppo per le piste il tifoso normale costretto a lasciare il proprio autoveicolo a parecchia distanza dal luogo deputato all'evento.
Ma al momento non vedo soluzione

[fish_mark]

Puntare al secondo posto piuttosto che al primo serve a controllare meglio la salita dei costi ma rivela tutta la pochezza e l modestia di una visione sportiva volta al piccolo cabotaggio e on al traguardo massimo.
La giuve da 5 vince aumentando fatturati costi e anche investimenti perché se può sembrare ormai scontato che debbano vincere i bianconeri questo nei datti non é ovvio. Per dire per realizzare il miracolo si presero Pirlo e Tevez operazioni alla nostra portata.

La storia del secondo posto migliore del primo vale solo a Sanremo. Per il resto fate la cortesia non insistete oltre.