Giusto e condivisibile.
Ma, solo perché accennato da te, e per contribuire al ragionamento, proviamo a stare ai fatti.
Su lui e Pandev, sempre e solo illazioni (quanto agli atti ufficiali, ricordo una comica Conferenza Stampa cui i 3 attaccanti furono costretti per le illazioni di c.s.; la gioia di Tommaso e Goran ad ogni gol di Zarate; ed anche interviste a Rocchi su Zarate, sempre e solo intonate ad ammirazione per il grande talento di Maurito - come altrimenti non poteva essere)
Altri hanno sfanculato l'allenatore in mondovisione per una sostituzione - con il complemento delle sgradevolissime esternazioni del fratello-procuratore - e noi gli abbiamo retto il moccolo.
Cosa che secondo me è stato uno dei problemi di "governo" della Lazio negli ultimi 2 anni (anche Delio Rossi lo ha accennato, con il garbo che gli è tipico, nell'ultima intervista in cui ha parlato di Zarate).
Solo come memoria reciproca. Penso che il problema sia in buona misura superato, e lo stesso Maurito ne dà segni importanti.
Bene così. Lazio bene supremo.
Ciao Matador.
Giusta sottolineatura, in effetti con certi atteggiamenti dei fratelli Zarate siamo stati nel complesso meno severi: forse perché i moccoli all'indirizzo di Maurito li avevamo esauriti durante la partita, quando non la passava mai...
Rimanendo alla conta dei fatti, nel mio post precedente su Rocchi pensavo soprattutto al rigore negato a Bianchi: attaccante nuovo, importante per la squadra, bisognoso di sbloccarsi in fase realizzativa, al quale il Nostro strappò di mano il pallone prima di un tiro dal dischetto ininfluente per le sorti della partita.
A me è rimasto in mente - e sullo stomaco - come paradigma di un atteggiamento da anti-Capitano.
Non basta per una valutazione complessiva, ci mancherebbe, ma è uno fra gli indizi che mi rendono particolarmente urgente capire di più del Rocchi-non gol, quello fuori dal campo.
Anche perché, Norcia docet, i recenti destini della Lazio si sono decisi quasi più lì che sul terreno di gioco.
P.S. Naturalmente ricambio i saluti.