Autore Topic: Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale  (Letto 82676 volte)

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Offline Batiza

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #440 : Lunedì 11 Luglio 2016, 22:38:24 »
Secondo me la trattativa con Bielsa è stata una recita con co-protagonista Inzaghi. Lotito lo aveva già scelto a maggio, ma non poteva proporlo dopo un campionato pessimo, come quello passato. Quindi ha finto di trattare con qualcuno, fino ad arrivare a Bielsa. L'unico, che si sarebbe dimesso, qualora non gli avessero comprato i giocatori richiesti. Una volta avuto il contratto firmato, che credo lotito non abbia nemmeno letto, tanto non gli interessava nulla di ciò che era scritto, visto che non avrebbe mai soddisfatto nulla di quelle richieste, se ne è rimasto in Francia a seguire gli europei. Inzaghi nel frattempo preparava le valigie per Auronzo. Il 6 luglio si è tutto perfezionato e Inzaghi è stato annunciato , senza che nessuno abbia invaso Villa San Sebastiano. Se non fosse così , Inzaghi sarebbe stato annunciato a Salerno a giugno, visto che non doveva essere nei programmi della Lazio e se non fosse stata la vera, unica scelta di Lotito, si poteva aspettare e cercare un altro allenatore almeno per un'altra settimana, visto che ad Auronzo in questi giorni stanno sgambettando tutti e molti sono ancora in ferie. Invece in un pomeriggio si è risolto il problema di Inzaghi traghettatore- allenatore. Lotito ha in bilancio ancora Petkovic e Pioli. Quest' anno Inzaghi non ce lo avrebbe tolto nessuno. Elmetto in testa, che questo sarà davvero un anno tosto e serviranno i Laziali veri a sostenerla, visto che in Società abbiamo solo pagliacci e marionette.
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esculapio

Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #441 : Lunedì 11 Luglio 2016, 22:45:45 »
quello che scrivi mi sembra troppo complicato ed inverosimile..... resta tuttavia inspiegabile perché con il contratto firmato quasi un mese fa senza in quel momento nubi all'orizzonte, inzaghi sia stati tenuto sempre in caldo e non annunciato a salerno.

Offline dokblu

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #442 : Lunedì 11 Luglio 2016, 22:54:40 »
quello che scrivi mi sembra troppo complicato ed inverosimile..... resta tuttavia inspiegabile perché con il contratto firmato quasi un mese fa senza in quel momento nubi all'orizzonte, inzaghi sia stati tenuto sempre in caldo e non annunciato a salerno.

Il contratto, a detta di Gentile, è arrivato il 30 giugno e depositato il 1luglio

SFL

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esculapio

Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #443 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:01:56 »
Il contratto, a detta di Gentile, è arrivato il 30 giugno e depositato il 1luglio

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gentile ha detto quando è stato depositato non quando è stato firmato... tra l'altro come faceva ad arrivare il 30 giugno' via fax?  ielsa ha detto che era un mese che trattava i rinforzi con la lazio... quindi....
20 giugno torna calveri:
http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Lazio/20-06-2016/lazio-c-firma-bielsa-contratto-una-stagione-28-milioni-16045377819.shtml

Offline Batiza

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #444 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:03:11 »
Il contratto, a detta di Gentile, è arrivato il 30 giugno e depositato il 1luglio

SFL
Appunto, e Inzaghi dal 1 giugno perché non è stato mai annunciato a Salerno? Se non rientrava nei piani della Lazio, che motivi c'erano per non annunciarlo. Svegliamoci dai.
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Offline Drenai

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #445 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:05:32 »
da quello che ho capito io della conferenza di gentile, quando calveri è tornato dall'argentina aveva l'accordo, ma non il contratto firmato. che è arrivato qualche giorno dopo.
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esculapio

Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #446 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:07:02 »
Appunto, e Inzaghi dal 1 giugno perché non è stato mai annunciato a Salerno? Se non rientrava nei piani della Lazio, che motivi c'erano per non annunciarlo. Svegliamoci dai.
tra l'altro firma il 30 e 3 giorni (quando lotito fa quell'uscita) dopo gli dice che non va.... questo non è loco ..è completamente scemo...

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #447 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:27:45 »
Interessante passo di una intervista odierna a Valeriano Fiorin, secondo di Sannino alla Salernitana.
"L'idea Salerno era in piedi già da qualche tempo. La situazione fra Bielsa e Inzaghi ha ritardato questa situazione. Adesso però è tutto sistemato, ci attende una dura stagione di Serie B in una piazza storicamente importante".
Quindi, come logica aveva già dato ampiamente ad intendere, nessun serio piano B previsto dalla società Lazio, già caricata di un paio di stipendi a buffo per gli allenatori.
Un colloquio a tempo perso con Prandelli.
Ed un tentativo, sincero nei modi ma raffazzonatissimo -per indole- nei contenuti-, per Bielsa.
Poi, probabilmente, la presa di coscienza che i costi e le aspettative stavano drammaticamente iniziando ad incrementare.
Indi Inzaghi, economico e fedele nei secoli.
Ironia della sorte, a Salerno arriva un tecnico più che adeguato alla categoria e la proprietà sta pure per chiudere 3/4 acquisti di rilievo, sempre in relazione alla serie di appartenenza, sia chiaro.
Che dire...
Dopo la Nazionale, il matrimonio della cugina, la pulizia del giardino dello zio e la Salernitana, arriveranno pure i botti Laziali.
Non ci resta che attendere con tanta, tanta, tanta pazienza.
Forza Lazio.
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Offline Batiza

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #448 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:31:57 »
Interessante passo di una intervista odierna a Valeriano Fiorin, secondo di Sannino alla Salernitana.
"L'idea Salerno era in piedi già da qualche tempo. La situazione fra Bielsa e Inzaghi ha ritardato questa situazione. Adesso però è tutto sistemato, ci attende una dura stagione di Serie B in una piazza storicamente importante".
Quindi, come logica aveva già dato ampiamente ad intendere, nessun serio piano B previsto dalla società Lazio, già caricata di un paio di stipendi a buffo per gli allenatori.
Un colloquio a tempo perso con Prandelli.
Ed un tentativo, sincero nei modi ma raffazzonatissimo -per indole- nei contenuti-, per Bielsa.
Poi, probabilmente, la presa di coscienza che i costi e le aspettative stavano drammaticamente iniziando ad incrementare.
Indi Inzaghi, economico e fedele nei secoli.
Ironia della sorte, a Salerno arriva un tecnico più che adeguato alla categoria e la proprietà sta pure per chiudere 3/4 acquisti di rilievo, sempre in relazione alla serie di appartenenza, sia chiaro.
Che dire...
Dopo la Nazionale, il matrimonio della cugina, la pulizia del giardino dello zio e la Salernitana, arriveranno pure i botti Laziali.
Non ci resta che attendere con tanta, tanta, tanta pazienza.
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Paro paro, come ho già tentato di spiegare. Mi stupisce che non sia evidente a tutti. Visto che ormai viene "confermato" anche dalle dichiarazioni dei diretti interessati
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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #449 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:34:29 »
da quello che ho capito io della conferenza di gentile, quando calveri è tornato dall'argentina aveva l'accordo, ma non il contratto firmato. che è arrivato qualche giorno dopo.
Impossibile, con accordo senza contratto non puoi chiedere il permesso di soggiorno, che va chiesto a Rosario, se c'e' Consolato o al Consolato che copre anche Rosario.
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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #450 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:41:27 »
e noi come facciamo a sapere quando si sono mossi col consolato? calveri è rientrato mi pare il 21, se il contratto è arrivato metti il 25 giugno (data a caso) da li in poi ogni giorno è buono, noi sappiamo solo che bielsa l'ha ritirato il 7, ma da quanti giorni era stato avviato l'iter che ne sappiamo?

non che abbia molta importanza a sto punto comunque.
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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #451 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:43:04 »
e noi come facciamo a sapere quando si sono mossi col consolato? calveri è rientrato mi pare il 21, se il contratto è arrivato metti il 25 giugno (data a caso) da li in poi ogni giorno è buono, noi sappiamo solo che bielsa l'ha ritirato il 7, ma da quanti giorni era stato avviato l'iter che ne sappiamo?

non che abbia molta importanza a sto punto comunque.
Il visto non te lo danno in un giormo eh!
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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #452 : Lunedì 11 Luglio 2016, 23:46:56 »
io non me ne intendo (mai lavorato all'estero), ma non può essere che l'hanno richiesto tipo il 25 ed era pronto per i primi di luglio?
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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #453 : Martedì 12 Luglio 2016, 00:31:55 »
Morale: un doppio incarico, anche per Bielsa, era proprio impossibile?

Non credo che le nostre norme lo consentano.

Offline Jim Bowie

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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #454 : Martedì 12 Luglio 2016, 00:48:51 »
io non me ne intendo (mai lavorato all'estero), ma non può essere che l'hanno richiesto tipo il 25 ed era pronto per i primi di luglio?
Puo' essere ma questo significa che al 25 giugno il contratto era firmato.
Comunque un visto di soggiorno in 5 giorni (non so se c'e' un week end in mezzo) sarebbe il record mondiale. In Italia ci vogliono 15 giorni per un passaporto!
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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #455 : Martedì 12 Luglio 2016, 02:22:28 »
Dice... Lotito e Tare dovevano saperlo prima chi era Bielsa...
Può essere, ma faccio una prima osservazione.
Bielsa... non doveva saperlo chi erano Lotito e Tare?
Non doveva conoscere la modalità di gestione della società biancoceleste, il suo modo di operare sul mercato nelle sessioni precedenti, la gestione orientata in modo scrupoloso a prudenza ed equilibrio economico e finanziario, la bassa attitudine al rischio, l'approccio sfiancante alle trattative al fine di spuntare un prezzo migliore?
Bielsa doveva conoscere tutto questo, se è vero che conosceva anche i calciatori della Primavera e che di ogni calciatore in rosa aveva visonato almeno cinque partite! Figurarsi se non si è informato sulla Lazio e il suo management.
Da chi si è informato? Non lo so, e non è neppure rilevante. A parte i suoi amici Veron e Sabatini che gli hanno potuto descrivere, immagino in modo entusiasta, le prerogative della dirigenza di questo club, non so con chi altro abbia potuto relazionarsi, ma di sicuro lo ha fatto.
Forse qualche altro informatore avrà tessuto le lodi del club biancoceleste. Anche se, su dieci addetti ai lavori informati sulla Lazio, nove ti diranno peste e corna. Ma Bielsa chissà avrà parlato anche col decimo.
Però Bielsa firma. Come si spiega? Si spiega con il fatto che è un professionista e va dove lo porta la moneta. Stavolta lo porta alla Lazio, ma con dentro di sé un pregiudizio e un macigno. Un pregiudizio che avrà il suo impatto anche a causa della sua vicenda personale pregressa, che lo ha segnato. Quella di Marsiglia. Le dimissioni dopo la prima di campionato, dopo un mercato non soddisfacente. Non il 5 luglio, ma dopo la fine del mercato. Il macigno che si porta dentro.
Torniamo un attimo ai Lotito e Tare. Dovevano saperlo chi è Bielsa. Appunto, si saranno documentati. Sapevano che se il mercato non fosse stato soddisfacente, quello se ne sarebbe andato il 1 settembre. Questo studiando i precedenti, il precedente, di Bielsa, a Marsiglia.
Quella del 5 luglio, e della scadenza dei primi di luglio come condizione risolutiva (non certo legale, diciamo morale) del contratto è quindi una novità nella storia di Bielsa. Quindi "dovevano saperlo chi è Bielsa" è fuori luogo. Quello che ha messo la scadenza al 5 luglio non è Bielsa, non è il Bielsa che “si doveva sapere chi fosse”, ma un nuovo Bielsa. Segnato da Marsiglia. E con un pregiudizio nel proprio intimo. L'uno o l'altro. O tutti e due.
C'è la nazionale argentina dietro? Non è tanto rilevante per giudicare il risvolto psicologico e comportamentale della vicenda. Può essere perfettamente possibile che Bielsa alleni tra una settimana la nazionale albiceleste e che non per questo abbia rinunciato al contratto con la Lazio, come al tempo stesso può essere possibile che non abbia alcuna altra offerta ma che si sia comportato scorrettamente.
C'era un Programma di lavoro. L'ha confermato Tare. Un programma di lavoro che prevedeva scadenze precise e il perfezionamento di alcuni acquisti prima della partenza per il ritiro. Acquisti che non si sono perfezionati.
E' irrilevante pure questo.
Il programma di lavoro pone una condizione risolutiva del contratto al non verificarsi di qualcuna di quelle attività (l'acquisto di uno o più calciatori) nei tempi previsti? Se sì, gli stessi DEVONO far parte del contratto, se no gli stessi sono una libera interpretazione dell'allenatore che lo porta a dimettersi.
Lotito e Tare possono benissimo non esserne stati consapevoli e possono benissimo non averne tenuto conto, anzi una corretta gestione societaria impone di non tenerne conto. Se mi impongo, e magari lo dichiaro anche a metà maggio (Tare…), di prendere un allenatore entro dieci giorni e poi salta fuori la possibilità di prenderne uno super come Bielsa mettendoci un mese in più, me ne frego della “scadenza” e prendo Bielsa. Lo stesso vale per i calciatori. Le valutazioni su tempi e modi di acquisizione dei calciatori li fa il club, se Bielsa pensa di poter porre vincoli in tal senso è uno scemo, se Tare e Lotito glielo hanno lasciato credere sono più scemi di lui.
Anche perché se Bielsa l'avesse esplicitata (la condizione risolutiva) l'avrebbe dovuta far inserire nel contratto. Su questo non ci sono opinioni o interpretazioni. Un contratto può esser sciolto da una delle parti solo per effetto di condizioni previste nel contratto stesso o dalla legge.
Ma, si dice, il problema non è giuridico, magari la Lazio lì otterrà pure ragione ma chissenefrega, il problema è morale.
Bene. Veniamo alla moralità.
Inizi un rapporto di lavoro, una collaborazione, con una società comunque importante, che ha più di un secolo di storia e un seguito importante di appassionati, conosciuta anche in Argentina per via di diversi campioni che vi hanno militato.
Detti le tue condizioni e ottieni tutto, anche su quelle apparentemente più strampalate. Poi... proponi degli acquisti e ti aspetti che la Lazio li perfezioni entro determinate scadenze. Questo chiedi ai tuoi interlocutori Lotito e Tare.
E' il primo mese di collaborazione, non hai ancora avuto fregature da loro, eppure... li metti sotto controllo. Vai a verificare presso i club che tesserano quei calciatori come e se la Lazio si muove, se davvero li tratta o se invece Lotito, Tare e/o Calveri gli abbiano promesso o garantito il falso. Una scorrettezza, da parte di un dipendente (tale è Bielsa dal momento della firma), che da sola dovrebbe prevedere per Bielsa sputtanamento pubblico, licenziamento e una causa giudiziaria, senza aspettare quella che sia annuncia adesso per via del mancato adempimento del contratto.
Ma anche questo non rileva si dice (anzi, non si dice, dato che su questa parte della vicenda, quella dello Bielsa che “spia” la Lazio, nessuno ha avuto niente da ridire… anzi…), Bielsa può essere anche scorretto quanto vogliamo, ma a noi interessa di Lotito e Tare che non ne indovinano una.
C'è un punto però... a Bielsa interessavano quei calciatori? Poterne disporre sul campo era il suo obiettivo primario? Perché se tu (Bielsa) hai delle conoscenze, degli agganci, una familiarità, con i club che detengono il cartellino di quei calciatori, utilizzi queste tue entrature per favorire l'acquisizione di quei calciatori, partecipi con Tare alla trattativa per la loro acquisizione cercando di spuntare per la Lazio, il tuo datore di lavoro, le condizioni migliori. Invece... usi quelle conoscenze per "spiare" la Lazio. Il tuo nuovo datore di lavoro da neanche un mese. A nessuno sembra vergognosa questa cosa? O comunque… a nessuno sembra “curioso” che la mancanza di fiducia sia latente già dal primo approccio?
Perché un personaggio così importante, così speciale, si riduce a questo? Brucia ancora Marsiglia? O è quel pregiudizio? O tutti e due?
Arriva luglio, gli acquisti non sono arrivati, la Lazio, attraverso Tare, ti ha segnalato delle difficoltà, pur nell'intenzione di perseguire gli obiettivi richiesti.
A Tare Bielsa non crede.
Non crede perché ha paura di essere bruciato ancora una volta come a Marsiglia. O quel pregiudizio, derivante dalle sue informazioni sulla società Lazio che aveva ricevuto. Ma perché aveva firmato? Perché era andato avanti un mese pur senza fidarsi?
Perché è un professionista, dicevamo, e va dove la professione lo porta. E la possibilità che il mercato gli proponeva era quella. La Lazio.
Nonostante l’ammirazione di Guardiola per la sua filosofia di gioco e i suoi metodi, che somiglia a quella di Allegri per i metodi di Pioli, la gradi squadre le alleneranno Guardiola e, in seconda battuta, Allegri, quelle di secondo piano le alleneranno Bielsa e, in seconda battuta, Pioli. Perché un allenatore non è solo filosofia e metodi, ma qualcosa di più complesso. Soprattutto a gradi livelli. E nessun top club ha mai cercato Bielsa.
Per cui la Lazio gli andava più che bene, ma non l’ha vissuta come un’opportunità o una sfida, ma come una potenziale nuova fregatura. E questo tarlo l’ha accompagnato nel primo mese del suo nuovo rapporto di lavoro e ha determinato le prime crepe nel momento in cui si buttano giù le fondamenta di un edificio da costruire. A Bielsa serviva una PROVA per superare il pregiudizio. La Lazio non gliela ha data e onestamente non doveva essere vincolata a dargliela, altrimenti il rapporto sarebbe partito malato. Se la Lazio avesse assecondato tutto, acquisito con contratti pluriennali (a fronte del contratto annuale cui il tecnico si era voluto legare, rifiutando egli stesso una programmazione di medio lungo periodo con il club biancoceleste) calciatori ad un prezzo più elevato di quanto ritenuto compatibile economicamente per rispettare una scadenza temporale senza altro significato di quello di far superare un pregiudizio all’altra parte, se la Lazio l’avesse assecondato in ciò avrebbe commesso un errore più grade e più impattante negativamente di tutta la serie di errori di valutazione che ha commesso nelle ultime settimane.
Questo errore, volutamente o causalmente, la Lazio non lo ha commesso e Bielsa ha tentennato. Ed ha minacciato, più o meno esplicitamente, di venir meno agli accordi. Ma restando ben ancorato al suo contratto in attesa della PROVA.
Ma, come un battito di farfalla, da un'altra parte del continente americano, Messi e Biglia, fallendo due rigori, aprono un'altra possibilità, un'altra destinazione per realizzare i propri progetti e le proprie ambizioni. E quella paura e quel pregiudizio hanno la meglio e diventano la giustificazione giusta per un cambio di programma. Sulla pelle di Lotito e Tare?
No, su quella della Lazio. Sulla quale, Bielsa piscia sopra in modo vigliacco. Poteva addurre "ragioni personali" e se la sarebbe cavata. Ma la sua presunzione, e il vittimismo che l'esperienza di Marsiglia gli ha lasciato in eredità, ha fatto si che scaricasse tutta la responsabilità di questo divorzio sull'altra parte. Quella che, tra l'altro, sapeva più debole, sia all'esterno, ma anche, ci conviviamo quotidianamente, anche al suo interno.
Conosceva anche i giocatori della Primavera, qualsiasi giocatore della Lazio l'ha visionato almeno cinque volte, conosceva anche la società, le sue dinamiche, i suoi difetti, i suoi limiti e i suoi vincoli.
E conosceva anche quello che sarebbe successo tra NOI una volta fallito il suo approdo alla Lazio, la disgregazione che ne sarebbe scaturita e l'alleggerimento della sua responsabilità che ne sarebbe derivata.
E ne ha approfittato. Vigliacco.
E Lotito e Tare due coglioni ad andargli dietro.
Meno male che c’è il campo che aggiusterà tutto. Forza Simone.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

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« Risposta #456 : Martedì 12 Luglio 2016, 03:24:44 »
Secondo me la trattativa con Bielsa è stata una recita con co-protagonista Inzaghi. Lotito lo aveva già scelto a maggio, ma non poteva proporlo dopo un campionato pessimo, come quello passato. Quindi ha finto di trattare con qualcuno, fino ad arrivare a Bielsa. L'unico, che si sarebbe dimesso, qualora non gli avessero comprato i giocatori richiesti. Una volta avuto il contratto firmato, che credo lotito non abbia nemmeno letto, tanto non gli interessava nulla di ciò che era scritto, visto che non avrebbe mai soddisfatto nulla di quelle richieste, se ne è rimasto in Francia a seguire gli europei. Inzaghi nel frattempo preparava le valigie per Auronzo. Il 6 luglio si è tutto perfezionato e Inzaghi è stato annunciato , senza che nessuno abbia invaso Villa San Sebastiano. Se non fosse così , Inzaghi sarebbe stato annunciato a Salerno a giugno, visto che non doveva essere nei programmi della Lazio e se non fosse stata la vera, unica scelta di Lotito, si poteva aspettare e cercare un altro allenatore almeno per un'altra settimana, visto che ad Auronzo in questi giorni stanno sgambettando tutti e molti sono ancora in ferie. Invece in un pomeriggio si è risolto il problema di Inzaghi traghettatore- allenatore. Lotito ha in bilancio ancora Petkovic e Pioli. Quest' anno Inzaghi non ce lo avrebbe tolto nessuno. Elmetto in testa, che questo sarà davvero un anno tosto e serviranno i Laziali veri a sostenerla, visto che in Società abbiamo solo pagliacci e marionette.
Questo è  un sospetto che ho sempre avuto, certo sembrerebbe veramente un piano diabolico.
Sulla stagione da elmetto calza To temo sia così.

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« Risposta #457 : Martedì 12 Luglio 2016, 03:28:47 »
gentile ha detto quando è stato depositato non quando è stato firmato... tra l'altro come faceva ad arrivare il 30 giugno' via fax?  ielsa ha detto che era un mese che trattava i rinforzi con la lazio... quindi....
20 giugno torna calveri:
http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Lazio/20-06-2016/lazio-c-firma-bielsa-contratto-una-stagione-28-milioni-16045377819.shtml

In effetti sbagliavo. Il contratto firmato è arrivato il primo luglio:
 http://www.sslazio.it/it/news/ultime-news/32532-l-avvocato-gentile-in-conferenza-stampa

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« Risposta #458 : Martedì 12 Luglio 2016, 03:32:44 »
Dice... Lotito e Tare dovevano saperlo prima chi era Bielsa...
Può essere, ma faccio una prima osservazione.
Bielsa... non doveva saperlo chi erano Lotito e Tare?
Non doveva conoscere la modalità di gestione della società biancoceleste, il suo modo di operare sul mercato nelle sessioni precedenti, la gestione orientata in modo scrupoloso a prudenza ed equilibrio economico e finanziario, la bassa attitudine al rischio, l'approccio sfiancante alle trattative al fine di spuntare un prezzo migliore?
Bielsa doveva conoscere tutto questo, se è vero che conosceva anche i calciatori della Primavera e che di ogni calciatore in rosa aveva visonato almeno cinque partite! Figurarsi se non si è informato sulla Lazio e il suo management.
Da chi si è informato? Non lo so, e non è neppure rilevante. A parte i suoi amici Veron e Sabatini che gli hanno potuto descrivere, immagino in modo entusiasta, le prerogative della dirigenza di questo club, non so con chi altro abbia potuto relazionarsi, ma di sicuro lo ha fatto.
Forse qualche altro informatore avrà tessuto le lodi del club biancoceleste. Anche se, su dieci addetti ai lavori informati sulla Lazio, nove ti diranno peste e corna. Ma Bielsa chissà avrà parlato anche col decimo.
Però Bielsa firma. Come si spiega? Si spiega con il fatto che è un professionista e va dove lo porta la moneta. Stavolta lo porta alla Lazio, ma con dentro di sé un pregiudizio e un macigno. Un pregiudizio che avrà il suo impatto anche a causa della sua vicenda personale pregressa, che lo ha segnato. Quella di Marsiglia. Le dimissioni dopo la prima di campionato, dopo un mercato non soddisfacente. Non il 5 luglio, ma dopo la fine del mercato. Il macigno che si porta dentro.
Torniamo un attimo ai Lotito e Tare. Dovevano saperlo chi è Bielsa. Appunto, si saranno documentati. Sapevano che se il mercato non fosse stato soddisfacente, quello se ne sarebbe andato il 1 settembre. Questo studiando i precedenti, il precedente, di Bielsa, a Marsiglia.
Quella del 5 luglio, e della scadenza dei primi di luglio come condizione risolutiva (non certo legale, diciamo morale) del contratto è quindi una novità nella storia di Bielsa. Quindi "dovevano saperlo chi è Bielsa" è fuori luogo. Quello che ha messo la scadenza al 5 luglio non è Bielsa, non è il Bielsa che “si doveva sapere chi fosse”, ma un nuovo Bielsa. Segnato da Marsiglia. E con un pregiudizio nel proprio intimo. L'uno o l'altro. O tutti e due.
C'è la nazionale argentina dietro? Non è tanto rilevante per giudicare il risvolto psicologico e comportamentale della vicenda. Può essere perfettamente possibile che Bielsa alleni tra una settimana la nazionale albiceleste e che non per questo abbia rinunciato al contratto con la Lazio, come al tempo stesso può essere possibile che non abbia alcuna altra offerta ma che si sia comportato scorrettamente.
C'era un Programma di lavoro. L'ha confermato Tare. Un programma di lavoro che prevedeva scadenze precise e il perfezionamento di alcuni acquisti prima della partenza per il ritiro. Acquisti che non si sono perfezionati.
E' irrilevante pure questo.
Il programma di lavoro pone una condizione risolutiva del contratto al non verificarsi di qualcuna di quelle attività (l'acquisto di uno o più calciatori) nei tempi previsti? Se sì, gli stessi DEVONO far parte del contratto, se no gli stessi sono una libera interpretazione dell'allenatore che lo porta a dimettersi.
Lotito e Tare possono benissimo non esserne stati consapevoli e possono benissimo non averne tenuto conto, anzi una corretta gestione societaria impone di non tenerne conto. Se mi impongo, e magari lo dichiaro anche a metà maggio (Tare…), di prendere un allenatore entro dieci giorni e poi salta fuori la possibilità di prenderne uno super come Bielsa mettendoci un mese in più, me ne frego della “scadenza” e prendo Bielsa. Lo stesso vale per i calciatori. Le valutazioni su tempi e modi di acquisizione dei calciatori li fa il club, se Bielsa pensa di poter porre vincoli in tal senso è uno scemo, se Tare e Lotito glielo hanno lasciato credere sono più scemi di lui.
Anche perché se Bielsa l'avesse esplicitata (la condizione risolutiva) l'avrebbe dovuta far inserire nel contratto. Su questo non ci sono opinioni o interpretazioni. Un contratto può esser sciolto da una delle parti solo per effetto di condizioni previste nel contratto stesso o dalla legge.
Ma, si dice, il problema non è giuridico, magari la Lazio lì otterrà pure ragione ma chissenefrega, il problema è morale.
Bene. Veniamo alla moralità.
Inizi un rapporto di lavoro, una collaborazione, con una società comunque importante, che ha più di un secolo di storia e un seguito importante di appassionati, conosciuta anche in Argentina per via di diversi campioni che vi hanno militato.
Detti le tue condizioni e ottieni tutto, anche su quelle apparentemente più strampalate. Poi... proponi degli acquisti e ti aspetti che la Lazio li perfezioni entro determinate scadenze. Questo chiedi ai tuoi interlocutori Lotito e Tare.
E' il primo mese di collaborazione, non hai ancora avuto fregature da loro, eppure... li metti sotto controllo. Vai a verificare presso i club che tesserano quei calciatori come e se la Lazio si muove, se davvero li tratta o se invece Lotito, Tare e/o Calveri gli abbiano promesso o garantito il falso. Una scorrettezza, da parte di un dipendente (tale è Bielsa dal momento della firma), che da sola dovrebbe prevedere per Bielsa sputtanamento pubblico, licenziamento e una causa giudiziaria, senza aspettare quella che sia annuncia adesso per via del mancato adempimento del contratto.
Ma anche questo non rileva si dice (anzi, non si dice, dato che su questa parte della vicenda, quella dello Bielsa che “spia” la Lazio, nessuno ha avuto niente da ridire… anzi…), Bielsa può essere anche scorretto quanto vogliamo, ma a noi interessa di Lotito e Tare che non ne indovinano una.
C'è un punto però... a Bielsa interessavano quei calciatori? Poterne disporre sul campo era il suo obiettivo primario? Perché se tu (Bielsa) hai delle conoscenze, degli agganci, una familiarità, con i club che detengono il cartellino di quei calciatori, utilizzi queste tue entrature per favorire l'acquisizione di quei calciatori, partecipi con Tare alla trattativa per la loro acquisizione cercando di spuntare per la Lazio, il tuo datore di lavoro, le condizioni migliori. Invece... usi quelle conoscenze per "spiare" la Lazio. Il tuo nuovo datore di lavoro da neanche un mese. A nessuno sembra vergognosa questa cosa? O comunque… a nessuno sembra “curioso” che la mancanza di fiducia sia latente già dal primo approccio?
Perché un personaggio così importante, così speciale, si riduce a questo? Brucia ancora Marsiglia? O è quel pregiudizio? O tutti e due?
Arriva luglio, gli acquisti non sono arrivati, la Lazio, attraverso Tare, ti ha segnalato delle difficoltà, pur nell'intenzione di perseguire gli obiettivi richiesti.
A Tare Bielsa non crede.
Non crede perché ha paura di essere bruciato ancora una volta come a Marsiglia. O quel pregiudizio, derivante dalle sue informazioni sulla società Lazio che aveva ricevuto. Ma perché aveva firmato? Perché era andato avanti un mese pur senza fidarsi?
Perché è un professionista, dicevamo, e va dove la professione lo porta. E la possibilità che il mercato gli proponeva era quella. La Lazio.
Nonostante l’ammirazione di Guardiola per la sua filosofia di gioco e i suoi metodi, che somiglia a quella di Allegri per i metodi di Pioli, la gradi squadre le alleneranno Guardiola e, in seconda battuta, Allegri, quelle di secondo piano le alleneranno Bielsa e, in seconda battuta, Pioli. Perché un allenatore non è solo filosofia e metodi, ma qualcosa di più complesso. Soprattutto a gradi livelli. E nessun top club ha mai cercato Bielsa.
Per cui la Lazio gli andava più che bene, ma non l’ha vissuta come un’opportunità o una sfida, ma come una potenziale nuova fregatura. E questo tarlo l’ha accompagnato nel primo mese del suo nuovo rapporto di lavoro e ha determinato le prime crepe nel momento in cui si buttano giù le fondamenta di un edificio da costruire. A Bielsa serviva una PROVA per superare il pregiudizio. La Lazio non gliela ha data e onestamente non doveva essere vincolata a dargliela, altrimenti il rapporto sarebbe partito malato. Se la Lazio avesse assecondato tutto, acquisito con contratti pluriennali (a fronte del contratto annuale cui il tecnico si era voluto legare, rifiutando egli stesso una programmazione di medio lungo periodo con il club biancoceleste) calciatori ad un prezzo più elevato di quanto ritenuto compatibile economicamente per rispettare una scadenza temporale senza altro significato di quello di far superare un pregiudizio all’altra parte, se la Lazio l’avesse assecondato in ciò avrebbe commesso un errore più grade e più impattante negativamente di tutta la serie di errori di valutazione che ha commesso nelle ultime settimane.
Questo errore, volutamente o causalmente, la Lazio non lo ha commesso e Bielsa ha tentennato. Ed ha minacciato, più o meno esplicitamente, di venir meno agli accordi. Ma restando ben ancorato al suo contratto in attesa della PROVA.
Ma, come un battito di farfalla, da un'altra parte del continente americano, Messi e Biglia, fallendo due rigori, aprono un'altra possibilità, un'altra destinazione per realizzare i propri progetti e le proprie ambizioni. E quella paura e quel pregiudizio hanno la meglio e diventano la giustificazione giusta per un cambio di programma. Sulla pelle di Lotito e Tare?
No, su quella della Lazio. Sulla quale, Bielsa piscia sopra in modo vigliacco. Poteva addurre "ragioni personali" e se la sarebbe cavata. Ma la sua presunzione, e il vittimismo che l'esperienza di Marsiglia gli ha lasciato in eredità, ha fatto si che scaricasse tutta la responsabilità di questo divorzio sull'altra parte. Quella che, tra l'altro, sapeva più debole, sia all'esterno, ma anche, ci conviviamo quotidianamente, anche al suo interno.
Conosceva anche i giocatori della Primavera, qualsiasi giocatore della Lazio l'ha visionato almeno cinque volte, conosceva anche la società, le sue dinamiche, i suoi difetti, i suoi limiti e i suoi vincoli.
E conosceva anche quello che sarebbe successo tra NOI una volta fallito il suo approdo alla Lazio, la disgregazione che ne sarebbe scaturita e l'alleggerimento della sua responsabilità che ne sarebbe derivata.
E ne ha approfittato. Vigliacco.
E Lotito e Tare due coglioni ad andargli dietro.
Meno male che c’è il campo che aggiusterà tutto. Forza Simone.
Tra un po' ci faranno un film su questa tua scenografia.
Bielsa non aspetta la fine del mercato, proprio per quello che è successo a Marsiglia dove ha dato credito ai datori di lavoro, non dimentichiamoci che a Marsiglia era al secondo anno, rimanendo scottato.
Lui stava a Rosario e non ha cercato la Lazio ma la Lazio ha cercato lui e se cerchi uno così e gli prometti che adempirai agli impegni presi, no dopo un giorno ma nel giorno in cui ti sei impegnato, quegli impegni devi mantenere.
Perché si sarebbe dovuto far scrupolo per Lazio? Se non se ne fanno Lotito e Tare, adesso lui doveva pensare alle conseguenze del suo gesto, non i mandanti di quel gesto?
Giudichi l'uomo, ma lo conosci?
La nazionale Argentina non c'entra niente con Bielsa, tanto è vero che ne il Clarin né la Nacion riportano la notizia che ha lanciato Sky.
Ed allora visto che alla tua scenografia manca un finale, voglio fantasticare come fai tu e il finale te lo scrivo io.
Lotito e Tare hanno pagato Sky per scrivere quella stronzata.
Ti sembra una cazzata? Ne hai scritte tante tu che una me  la puoi anche far passare.
Su di una cosa mi trovi d'accordo
Forza Simone che è il nostro presente.


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Re:Rottura Lazio-Bielsa: ufficiale
« Risposta #459 : Martedì 12 Luglio 2016, 03:35:03 »
Dice... Lotito e Tare dovevano saperlo prima chi era Bielsa...
Può essere, ma faccio una prima osservazione.
Bielsa... non doveva saperlo chi erano Lotito e Tare?
Non doveva conoscere la modalità di gestione della società biancoceleste, il suo modo di operare sul mercato nelle sessioni precedenti, la gestione orientata in modo scrupoloso a prudenza ed equilibrio economico e finanziario, la bassa attitudine al rischio, l'approccio sfiancante alle trattative al fine di spuntare un prezzo migliore?
Bielsa doveva conoscere tutto questo, se è vero che conosceva anche i calciatori della Primavera e che di ogni calciatore in rosa aveva visonato almeno cinque partite! Figurarsi se non si è informato sulla Lazio e il suo management.
Da chi si è informato? Non lo so, e non è neppure rilevante. A parìImite i suoi amici Veron e Sabatini che gli hanno potuto descrivere, immagino in modo entusiasta, le prerogative della dirigenza di questo club, non so con chi altro abbia potuto relazionarsi, ma di sicuro lo ha fatto.
Forse qualche altro informatore avrà tessuto le lodi del club biancoceleste. Anche se, su dieci addetti ai lavori informati sulla Lazio, nove ti diranno peste e corna. Ma Bielsa chissà avrà parlato anche col decimo.
Però Bielsa firma. Come si spiega? Si spiega con il fatto che è un professionista e va dove lo porta la moneta. Stavolta lo porta alla Lazio, ma con dentro di sé un pregiudizio e un macigno. Un pregiudizio che avrà il suo impatto anche a causa della sua vicenda personale pregressa, che lo ha segnato. Quella di Marsiglia. Le dimissioni dopo la prima di campionato, dopo un mercato non soddisfacente. Non il 5 luglio, ma dopo la fine del mercato. Il macigno che si porta dentro.
Torniamo un attimo ai Lotito e Tare. Dovevano saperlo chi è Bielsa. Appunto, si saranno documentati. Sapevano che se il mercato non fosse stato soddisfacente, quello se ne sarebbe andato il 1 settembre. Questo studiando i precedenti, il precedente, di Bielsa, a Marsiglia.
Quella del 5 luglio, e della scadenza dei primi di luglio come condizione risolutiva (non certo legale, diciamo morale) del contratto è quindi una novità nella storia di Bielsa. Quindi "dovevano saperlo chi è Bielsa" è fuori luogo. Quello che ha messo la scadenza al 5 luglio non è Bielsa, non è il Bielsa che “si doveva sapere chi fosse”, ma un nuovo Bielsa. Segnato da Marsiglia. E con un pregiudizio nel proprio intimo. L'uno o l'altro. O tutti e due.
C'è la nazionale argentina dietro? Non è tanto rilevante per giudicare il risvolto psicologico e comportamentale della vicenda. Può essere perfettamente possibile che Bielsa alleni tra una settimana la nazionale albiceleste e che non per questo abbia rinunciato al contratto con la Lazio, come al tempo stesso può essere possibile che non abbia alcuna altra offerta ma che si sia comportato scorrettamente.
C'era un Programma di lavoro. L'ha confermato Tare. Un programma di lavoro che prevedeva scadenze precise e il perfezionamento di alcuni acquisti prima della partenza per il ritiro. Acquisti che non si sono perfezionati.
E' irrilevante pure questo.
Il programma di lavoro pone una condizione risolutiva del contratto al non verificarsi di qualcuna di quelle attività (l'acquisto di uno o più calciatori) nei tempi previsti? Se sì, gli stessi DEVONO far parte del contratto, se no gli stessi sono una libera interpretazione dell'allenatore che lo porta a dimettersi.
Lotito e Tare possono benissimo non esserne stati consapevoli e possono benissimo non averne tenuto conto, anzi una corretta gestione societaria impone di non tenerne conto. Se mi impongo, e magari lo dichiaro anche a metà maggio (Tare…), di prendere un allenatore entro dieci giorni e poi salta fuori la possibilità di prenderne uno super come Bielsa mettendoci un mese in più, me ne frego della “scadenza” e prendo Bielsa. Lo stesso vale per i calciatori. Le valutazioni su tempi e modi di acquisizione dei calciatori li fa il club, se Bielsa pensa di poter porre vincoli in tal senso è uno scemo, se Tare e Lotito glielo hanno lasciato credere sono più scemi di lui.
Anche perché se Bielsa l'avesse esplicitata (la condizione risolutiva) l'avrebbe dovuta far inserire nel contratto. Su questo non ci sono opinioni o interpretazioni. Un contratto può esser sciolto da una delle parti solo per effetto di condizioni previste nel contratto stesso o dalla legge.
Ma, si dice, il problema non è giuridico, magari la Lazio lì otterrà pure ragione ma chissenefrega, il problema è morale.
Bene. Veniamo alla moralità.
Inizi un rapporto di lavoro, una collaborazione, con una società comunque importante, che ha più di un secolo di storia e un seguito importante di appassionati, conosciuta anche in Argentina per via di diversi campioni che vi hanno militato.
Detti le tue condizioni e ottieni tutto, anche su quelle apparentemente più strampalate. Poi... proponi degli acquisti e ti aspetti che la Lazio li perfezioni entro determinate scadenze. Questo chiedi ai tuoi interlocutori Lotito e Tare.
E' il primo mese di collaborazione, non hai ancora avuto fregature da loro, eppure... li metti sotto controllo. Vai a verificare presso i club che tesserano quei calciatori come e se la Lazio si muove, se davvero li tratta o se invece Lotito, Tare e/o Calveri gli abbiano promesso o garantito il falso. Una scorrettezza, da parte di un dipendente (tale è Bielsa dal momento della firma), che da sola dovrebbe prevedere per Bielsa sputtanamento pubblico, licenziamento e una causa giudiziaria, senza aspettare quella che sia annuncia adesso per via del mancato adempimento del contratto.
Ma anche questo non rileva si dice (anzi, non si dice, dato che su questa parte della vicenda, quella dello Bielsa che “spia” la Lazio, nessuno ha avuto niente da ridire… anzi…), Bielsa può essere anche scorretto quanto vogliamo, ma a noi interessa di Lotito e Tare che non ne indovinano una.
C'è un punto però... a Bielsa interessavano quei calciatori? Poterne disporre sul campo era il suo obiettivo primario? Perché se tu (Bielsa) hai delle conoscenze, degli agganci, una familiarità, con i club che detengono il cartellino di quei calciatori, utilizzi queste tue entrature per favorire l'acquisizione di quei calciatori, partecipi con Tare alla trattativa per la loro acquisizione cercando di spuntare per la Lazio, il tuo datore di lavoro, le condizioni migliori. Invece... usi quelle conoscenze per "spiare" la Lazio. Il tuo nuovo datore di lavoro da neanche un mese. A nessuno sembra vergognosa questa cosa? O comunque… a nessuno sembra “curioso” che la mancanza di fiducia sia latente già dal primo approccio?
Perché un personaggio così importante, così speciale, si riduce a questo? Brucia ancora Marsiglia? O è quel pregiudizio? O tutti e due?
Arriva luglio, gli acquisti non sono arrivati, la Lazio, attraverso Tare, ti ha segnalato delle difficoltà, pur nell'intenzione di perseguire gli obiettivi richiesti.
A Tare Bielsa non crede.
Non crede perché ha paura di essere bruciato ancora una volta come a Marsiglia. O quel pregiudizio, derivante dalle sue informazioni sulla società Lazio che aveva ricevuto. Ma perché aveva firmato? Perché era andato avanti un mese pur senza fidarsi?
Perché è un professionista, dicevamo, e va dove la professione lo porta. E la possibilità che il mercato gli proponeva era quella. La Lazio.
Nonostante l’ammirazione di Guardiola per la sua filosofia di gioco e i suoi metodi, che somiglia a quella di Allegri per i metodi di Pioli, la gradi squadre le alleneranno Guardiola e, in seconda battuta, Allegri, quelle di secondo piano le alleneranno Bielsa e, in seconda battuta, Pioli. Perché un allenatore non è solo filosofia e metodi, ma qualcosa di più complesso. Soprattutto a gradi livelli. E nessun top club ha mai cercato Bielsa.
Per cui la Lazio gli andava più che bene, ma non l’ha vissuta come un’opportunità o una sfida, ma come una potenziale nuova fregatura. E questo tarlo l’ha accompagnato nel primo mese del suo nuovo rapporto di lavoro e ha determinato le prime crepe nel momento in cui si buttano giù le fondamenta di un edificio da costruire. A Bielsa serviva una PROVA per superare il pregiudizio. La Lazio non gliela ha data e onestamente non doveva essere vincolata a dargliela, altrimenti il rapporto sarebbe partito malato. Se la Lazio avesse assecondato tutto, acquisito con contratti pluriennali (a fronte del contratto annuale cui il tecnico si era voluto legare, rifiutando egli stesso una programmazione di medio lungo periodo con il club biancoceleste) calciatori ad un prezzo più elevato di quanto ritenuto compatibile economicamente per rispettare una scadenza temporale senza altro significato di quello di far superare un pregiudizio all’altra parte, se la Lazio l’avesse assecondato in ciò avrebbe commesso un errore più grade e più impattante negativamente di tutta la serie di errori di valutazione che ha commesso nelle ultime settimane.
Questo errore, volutamente o causalmente, la Lazio non lo ha commesso e Bielsa ha tentennato. Ed ha minacciato, più o meno esplicitamente, di venir meno agli accordi. Ma restando ben ancorato al suo contratto in attesa della PROVA.
Ma, come un battito di farfalla, da un'altra parte del continente americano, Messi e Biglia, fallendo due rigori, aprono un'altra possibilità, un'altra destinazione per realizzare i propri progetti e le proprie ambizioni. E quella paura e quel pregiudizio hanno la meglio e diventano la giustificazione giusta per un cambio di programma. Sulla pelle di Lotito e Tare?
No, su quella della Lazio. Sulla quale, Bielsa piscia sopra in modo vigliacco. Poteva addurre "ragioni personali" e se la sarebbe cavata. Ma la sua presunzione, e il vittimismo che l'esperienza di Marsiglia gli ha lasciato in eredità, ha fatto si che scaricasse tutta la responsabilità di questo divorzio sull'altra parte. Quella che, tra l'altro, sapeva più debole, sia all'esterno, ma anche, ci conviviamo quotidianamente, anche al suo interno.
Conosceva anche i giocatori della Primavera, qualsiasi giocatore della Lazio l'ha visionato almeno cinque volte, conosceva anche la società, le sue dinamiche, i suoi difetti, i suoi limiti e i suoi vincoli.
E conosceva anche quello che sarebbe successo tra NOI una volta fallito il suo approdo alla Lazio, la disgregazione che ne sarebbe scaturita e l'alleggerimento della sua responsabilità che ne sarebbe derivata.
E ne ha approfittato. Vigliacco.
E Lotito e Tare due coglioni ad andargli dietro.
Meno male che c’è il campo che aggiusterà tutto. Forza Simone.
Molto più realistica questa, anche se ritengo che dopo il rientro di Calveri Lotito non era convinti simo.
Cmq Bielsa è stato un vigliacco.