Indecenti fischi inglesi all'inno russo dopo aver distrutto Marsiglia.
Gli hooligans da loro me li aspettavo, uno schifo del genere no.
Fra parentesi, sembra che ad alcuni facinorosi presente a Marsiglia - e già noti alle forze dell'ordine - sia stato revocato un divieto di espatrio in precedenza esteso a tutto il 2016: il che chiamerebbe pesantemente in causa le autorità britanniche.
Se quanto sopra fosse accaduto da parte russa, domani leggeremmo editorialo dal titolo "Putin, così è troppo" e i media "liberi" comincerebbero a tambureggiare per chiedere l'esclusione di Berezuckij e compagni.
Quanto alla partita, a dissacrare ulteriormente il clima dell'incontro hanno provveduto le divise da gioco: sembrava Jugoslavia-Qatar del 1982, e francamente non si capisce il senso dello svilire in maniera così gratuita casacche con un po' di Storia calcistica.
Inghilterra ricca di talento individuale e Russia assai meno, ma entrambe sembrano necessitare soprattutto del lettino dello psicanalista: raramente si è assistito a una partita così importante giocata da entrambe in maniera svagata, indolente, non finalizzata, come se si trattasse di un'esibizione.
L'1-1 finale conferma due trend di questa edizione.
Uno riguarda i portieri: magari protagonisti di grandi parate - ed è successo anche ad Akinfeev - ma imbarazzanti, persino amatoriali, in occasione dei gol.
La ripresa da dietro della punizione di Dyer, fra piazzamento della barriera e tecnica nell'intervento, ha le sembianze di uno scherzo.
L'altro motivo ricorrente è il risultato che sinora non ha quasi mai premiato la formazione più meritevole, nello specifico quella di Hodgson: forse ci vorrà Germania-Ucraina per riunificare, alla maniera pugilistica, i due titoli.