Approfitto dell'argomento per un accenno a Gomorra, inteso come libro e solo indirettamente come serie televisiva: qualcuno ha avuto occasione di leggere questo libro?
http://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/75615-arromog-ecco-il-libro-che-smaschera-gomorra-di-roberto-saviano/
Caro Mata non ho letto il libro di Ciro Perna perché credo che più o meno ripeta cose che già si sanno, e cioè che Saviano altro non è se non un plagiario (incauto, fra l'altro, perché più volte sorpreso con il sorcio in bocca) con il solo merito di essere risultato fruibile dall'establishment che ne ha fatto l'icona redditizia che sappiamo.
E penso che nemmeno lo leggerò, dal momento non potrei trovarvi niente che mi possa far avere di Saviano una opinione peggiore di quella che ho già.
Lessi Gomorra solo per fare un piacere a mio figlio che me lo aveva regalato, sapevo del successo che stava avendo ma onestamente non è che mi interessasse più di tanto andare a verificarne i motivi, e questo perché sono convinto che la letteratura di denuncia e il giornalismo di denuncia (e ci metto pure la satira di denuncia) non hanno mai risolto un cazzo di niente di diverso dal far sbarcare il lunario di chi se ne serve.
E in chi legge rassegnazione e fatalismo: tutto viene denunciato ma nulla cambia, diffondendo la sensazione che nulla cambierà mai.
Ho trovato il libro semplicemente disgustoso, ed il disgusto è cresciuto man mano che andavo avanti con la lettura non tanto per quello che c'era scritto, ma per il fatto che (in quel periodo Gomorra era un best seller in tutta Europa) l' impressione che se ne ricavava che il Paese intero fosse fatto in quel modo.
E questo in un momento in cui di tutto avevamo bisogno meno che di un autosputtanamento di quel genere.
L'affermazione che la mafia sia “la prima industria del paese” (nonostante non sia né un’ industria né tantomeno la prima) può lasciare indifferenti gli economisti che magari la trovano così priva di senso economico da non discuterla nemmeno, ma persuade tutti gli altri che sia proprio così. E la cosa non può che ricaderci addosso: Gomorra non è altro che lo spot pubblicitario dell'equazione che più dovrebbe farci imbestialire: italiano= mafioso.
Per il resto questo libro ha risolto qualcosa? Ha detto qualcosa che Mario Puzo non avesse già detto una quarantina di anni fa? E cambiato qualcosa in Italia dopo Gomorra? Ha fatto catturare più boss mafiosi? Ha dato una mano alla legalità?
Ha aiutato gli investimenti in Italia con la frase “non c’è imprenditore che sfugga” dal momento che chi legge fuori dei nostri confini legge esattamente questo: “non c’è imprenditore che sfugga”?
Un libro (ed un autore insieme a tutta la cricca dei suoi apologeti alla Fabiofazio) fastidiosamente in sintonia con il solito coretto dell' "l'Italia è una merda", questo è -e niente altro- il best seller intitolato Goomorra.
Onestamente se ne può fare a meno tanto di lui quanto di chi ho messo fra le due parentesi