Autore Topic: L'attesa di Prandelli: "Lazio? Stanno valutando, io non posso parlare..."  (Letto 781 volte)

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di Marco Valerio Bava

Nonostante i rumors degli ultimi giorni, Cesare Prandelli resta il favorito per diventare il nuovo allenatore della Lazio. L'ex ct è in stab by, è in continuo contatto con Lotito e Tare che lo hanno rassicurato e gli hanno garantito che sarà lui a guidare i biancocelesti nelle prossime due stagioni. Ventura è ormai a un passo dalla panchina della Nazionale, mentre Inzaghi ricomincerà altrove, per spiccare definitivamente il volo. La Lazio e Prandelli sono vicini, ma serve che Pioli trovi squadra e liberi il bilancio della Lazio dai due milioni lordi che Lotito dovrebbe sborsare da qui a giugno 2017 se l'ex allenatore non dovesse sistemarsi su una nuova panchina. Prandelli aspetta, ha ricevuto parole rassicuranti, spera di non rimanere con un pugno di mosche in mano.
Non si sbilancia ai microfoni di SpazioInter.it, in occasione della presentazione del decimo memorial "Tonino Cossetti", torneo giovanile che si svolge in provincia di Bergamo: "Nelle ultime settimane il mio nome è stato accostato più volte all’Atalanta. Posso solo dire che è sempre un grande onore essere affiancato a questa grande società. Ma non c’è mai stato un contatto, e ciò è stato confermato dalla stessa società bergamasca. Per quanto riguarda l’altra (Lazio ndr), invece, non dico nulla per rispetto di Presidente e società che stanno facendo le dovute valutazioni…”. Prandelli sa che la Lazio ha sondato e sta sondando diverse piste, è un uomo di calcio, sa come vanno le cose, vive in questo mondo da tanti anni, ma spera che la parola data dalla Lazio venga mantenuta.
Per aspettare i biancocelesti ha declinato diverse proposte, compresa quella dell'Anderlecht, freme per tornare sul campo e vivere l'avventura biancoceleste. Prandelli attende e nel frattempo spende parole dolci anche per Balotelli, accostato alla Lazio nelle ultime ore: "Lui non è difficile da gestire, perché non è un cattivo ragazzo, né un calciatore ingestibile. Io ho sempre sostenuto il suo grande potenziale tecnico. Evidentemente il calcio non è mai stato prioritario per lui e quindi sono venuti meno gli stimoli...". Chissà che un nuovo Mario non possa riabbracciare a Roma il suo vecchio maestro...

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