Autore Topic: Campionato mondiale 2022  (Letto 9928 volte)

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Offline Il lodolaio

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #200 : Giovedì 15 Dicembre 2022, 16:27:27 »
Quella di domenica è la quarta finale nelle ultime sette edizioni dei mondiali per la Francia.
Nelle ultime sei edizioni soltanto una volta l'Italia ha superato gli ottavi di finale.
Oh vivacchiare...

GEDDY

Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #201 : Giovedì 15 Dicembre 2022, 16:42:50 »
Quella di domenica è la quarta finale nelle ultime sette edizioni dei mondiali per la Francia.
Nelle ultime sei edizioni soltanto una volta l'Italia ha superato gli ottavi di finale.
Il record resta però ai crucchi. Cinque su sette dal 1966 al 1990.

Orazio Scala

Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #202 : Giovedì 15 Dicembre 2022, 18:11:13 »
Valeva per la Coppa Rimet, assegnata definitivamente al Brasile nel 1970.
Per l'attuale non mi risulta nulla di simile, ma forse mi sbaglio.

Non ti sbagli: la Fifa World Cup, disegnata dall'italiano Gazzaniga (autore anche della Coppa Uefa) non prevede alcuna assegnazione definitiva.

Tuttavia, il trofeo dovrà essere in ogni caso sostituito nel 2042, quando saranno esauriti i diciassette spazi sulla base per l'incisione dei nomi dei vincitori.

Orazio Scala

Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #203 : Venerdì 16 Dicembre 2022, 07:26:13 »
Partita equilibrata,molto bella.
Si cambia coppa? Francesi e argentini sono alla terza vittoria, quindi chi vince se la dovrebbe tenere per sempre.

No. Del resto, la Coppa del Mondo FIFA è già stata vinta tre volte dai crucchi.

Offline jegue98

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #204 : Domenica 18 Dicembre 2022, 14:58:26 »
Chi vince sta finale secondo voi?
A me stanno sul cazzo entrambe le squadre però preferirei che vincesse l'Argentina.
Never change the way you are...

Offline Frusta

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #205 : Domenica 18 Dicembre 2022, 15:03:20 »
Argentina senza dubbio.
Per i colori e per Scaloni.
Gufero' i franzosi come fossero trigoriopitechi.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline disabitato

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #206 : Domenica 18 Dicembre 2022, 15:30:27 »
Argentina.
Per tutto.
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Offline disabitato

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #207 : Domenica 18 Dicembre 2022, 15:54:34 »
Rai merda.
Antinelli merda.
Adani merda.

Qualità infima del carrozzone rai.

Spero che il prossimo mondiale i diritti li prenda Mediaset.
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Offline Il frigorifero

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #208 : Domenica 18 Dicembre 2022, 16:49:45 »
T. Hernandez ha una faccia che , se lo comprasse la Lazio, diventerei dei suini...

Ti va sui coglioni a pelle, solo a vederlo !

Comunque l'Argentina ha più qualità.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline disabitato

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #209 : Domenica 18 Dicembre 2022, 17:32:23 »
Argentina clamorosamente superiore.
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Offline Il frigorifero

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #210 : Domenica 18 Dicembre 2022, 17:50:16 »
L' Argentina, in vantaggio 2-0 all' 80' , piglia due gol in contropiede!!!
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Online MCM

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #211 : Domenica 18 Dicembre 2022, 18:03:28 »
Somari pazzeschi gli argentini
Ma Mbappe'vale già 3 Messi

Offline Frusta

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #212 : Domenica 18 Dicembre 2022, 19:02:45 »
Lacrime di gioia di Scaloni e tonitruante botta del palmo della mano destra sull' incavo del braccio sinistro del sottoscritto Frusta.
Franzosi pigliatevela in quel posto, anzi, s' il vous plait, pigliatevela proprio nder culo.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Wasicu

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #213 : Domenica 18 Dicembre 2022, 21:37:19 »
Potevamo fare nostro Scaloni, ...  che a 44 primavere,  ha vinto un casino de
cose con l'Argentina,  puo' essere culo  ??   

Io non lo credo affatto,  e allora nessuno ha sgamato che capisce bene le
cose di calcio, sicuramente molto-oltre la media  ??

Orazio Scala

Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #214 : Lunedì 19 Dicembre 2022, 01:31:39 »
Tifato Francia, a simpatia del momento e per amor di pronostico. Mondiale buttato, secondo me, per l'interpretazione spocchiosa della partita: al contrario degli argentini, motivati, compatti e ben messi in campo. Pure, il doppio gol di vantaggio è stato azzerato in due minuti dall'altra stella in campo, che con quella doppietta ha rovesciato la carta del volto del protagonista, girandola dal suo lato: una mazzata che avrebbe steso un bisonte, non gli argentini che una volta tanto tengono fede agli stereotipi e tornano prima in vantaggio, poi reggono fino ai rigori con tanto di paratissima al 120'.

Sul piano emotivo e anche su quello tecnico credo di aver assistito a una delle più belle partite mai viste: campionissimi protagonisti e una quantità di curiosità e di record: anche mancati, come il primato di Vittorio Pozzo (unico DT a vincere due Mondiali, e consecutivi tra l'altro) sfuggito a Deschamps; la tripletta di Mbappe che eguaglia Hurst (1966); un calciatore in finale (Thuram) dopo il padre; il rischio evitato da Messi di eguagliare gli otto calciatori (tre tedeschi e cinque olandesi) sconfitti due volte in finale, e tanto altro. Ripassando a mente a ritroso, trovo la finale senza storia del '18, quella brutta e spigolosa del '14, quella splendida sul piano tattico ma poco spettacolare del Sudafrica, la partita bloccata del 2006, quelle senza storia di Corea e Francia: e ancora, le due orrende di USA e Italia '90: forse quella del 1986 regge il confronto con questa. Sul piano di quelli che non sono ricordi diretti penso si debba tornare a 1974 e 1954 per trovare "tanta roba" così in una finale mondiale: non a caso, due gare celebrate dagli statistici come le migliori di sempre per livello tecnico.

La finale "ricompra" in modo deciso un Mondiale tutto sommato interessante. Vacillano i totem di scuole tradizionali che sembravano inscalfibili, tuttavia la tradizione viene difesa in modo egregio da Argentina (sesta finale) e Francia (quarta, curiosità: senza perdere mai finora nei tempi regolamentari). Il Marocco sembra poter aprire quella strada per il calcio africano che attendiamo da quarant'anni, da quando l'Algeria vinse quella famosa partita contro i tedeschi: lo fa con una politica nazionale di protezione delle origini dei calciatori, sperando sia questo il futuro e non quello di un "mercato" dei passaporti, che vedrebbe come al solito prevalere i soliti ricchi. 

Ultima nota per la solita ignoranza di alcuni addetti ai lavori, che continuano a sommare i gol della partita con quelli dei tiri di rigore (secondo il TG1, non La voce di Torpignattara, la partita sarebbe finita 7-5) o ad ignorare il fatto che la Coppa FIFA non prevede aggiudicazione definitiva: domanda di un ascoltatore su cui una pletora di giornalisti ed ex calciatori è caduta dalle nuvole in una trasmissione radiofonica. Mi chiedo come si possa essere così superficiali, su argomenti che tanti semplici appassionati conoscono in modo dettagliato e profondo. Nota di merito invece per aver evitato l'insopportabile Adani e per la radiocronaca di Repice, che coniuga nel modo migliore la tradizione e lo stile "sudamericano": un'altra categoria.

Offline Er Matador

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #215 : Lunedì 19 Dicembre 2022, 10:39:20 »
Difficile riordinare appunti e ricordi dal vivo dopo una partita del genere.
Un’autentica nemesi di calcio vero, proprio sul palcoscenico privilegiato dello spettacolo posticcio e telegenico che ne ha usurpato il posto.
Centoventi minuti, più recuperi più rigori, che entrano direttamente nella leggenda di questo sport.
Fra le gare immortali, il termine di confronto più diretto è probabilmente Italia-Germania Ovest 4-3.
Non per la successione dei gol, molto più piatta rispetto alla folle altalena di sorpassi e controsorpassi dell’Azteca, quanto per la struttura narrativa del match.
Che ha visto, in entrambi i casi, una lunga, noiosissima fase dei tempi regolamentari (poi rimossa dai meccanismi della memoria) prima di un pari nel finale che ha dato il “la” ai fuochi d’artificio (rimasti, invece, come un marchio a fuoco nell’immaginario collettivo).
Per un’ora abbondante, la finale sarebbe stata riassumibile in un solo concetto: una squadra è scesa in campo, l’altra no.
Con annessa analisi del dominio sudamericano e dei perché per il totale blackout mentale dei loro avversari, il cui torneo si è del resto svolto all’insegna della scarsa concentrazione.
Poi gli argentini si sono ricordati di discendere almeno in parte dagli spagnoli, e ne hanno mutuato il peggiore difetto calcistico: la propensione a festeggiare in anticipo.
Così va letta la troppo anticipata sostituzione di Di Maria, con la quale Scaloni ha rinnegato la mossa decisiva e inceppato un meccanismo sin lì perfetto.
Il ruolo troppo difensivo di Acuña e il suo pessimo ingresso in partita hanno rotto tanti equilibri.
Mentre Deschamps prima umiliava inutilmente Dembélé (uscito dal match dopo aver provocato il rigore dell’1-0) e Giroud (cambio meno comprensibile, con una rimonta da completare) sostituendoli allo scadere del primo tempo.
Quindi toglieva l’inesistente Griezmann, sin qui chiave del gioco francese in un ruolo da play offensivo alla Dennis Bergkamp, con un chiaro messaggio: la rinuncia a qualsiasi manovra d’insieme per schierare tutta la qualità individuale, sperando che il miracolo venisse da lì.
Mossa che ha funzionato alla distanza, ma passando per il vero giro di boa mentale nella gara dei transalpini: il primo rigore, che ha riaperto la partita non solo sul piano del punteggio.
Da lì al pari di Mbappé è stato un attimo; e a quel punto i Bleus hanno capito di poter vincere prima del novantesimo, andando vicini al colpaccio.
Il che dimostra due cose: quanto fossero più forti, se è bastato giocare dieci minuti per sfiorare la vittoria; quanto il domani ventiquattrenne Kylian sia in grado, magari fin troppo da solista, di prendersi la squadra sulle spalle.
I supplementari sono proseguiti su questa falsariga: più Argentina in presenza di una fisionomia minimamente ordinata; più Francia quando prevalevano individualità e schemi saltati.
Dopo il 3-2 di Messi, si è perso il conto di ribaltamenti di fronte e battiti cardiaci persi.
Lautaro Martínez che gioca uno spezzone simile a quello del compagno di club Lukaku contro la Croazia: tatticamente impeccabile nel dare profondità e trovarsi in situazioni pericolose, ma senza la freddezza per affondare il colpo.
Mbappé che cerca l’eternità con un poker senza precedenti, quando forse sarebbe servito l’assist.
Kolo Muani che ha sui piedi il gol del secolo ma trova la parata del secolo, con Emiliano Martínez a opporgli una copertura dello specchio da uomo vitruviano.
Il portiere fa la differenza anche ai rigori, mettendoci sia la bravura e la straordinaria esplosività, sia atteggiamenti antisportivi a deconcentrare i tiratori (stiamo pur sempre parlando degli eredi di vergogne come il caso Quiroga o la celeberrima Mano de Dios).
I quali tiratori, per parte loro, non avevano forse nervi abbastanza saldi per situazioni del genere.
Fino all’ultimo, beffardo sorriso da Gioconda che il calcio ci ha voluto regalare: affidare a Montiel, fieramente tra i peggiori in campo, l’istantanea destinata – come questa incredibile partita – a sfidare il tempo.

Detto almeno l’essenziale di una gara che andrebbe semplicemente rivista, va reso omaggio al vero mattatore di un trionfo spasmodicamente atteso per trentasei anni: Lionel... Scaloni.
Per capire la portata del suo contributo, bisogna riavvolgere il nastro fino alla nomina per la panchina più infrequentabile del pianeta.
Si era all’indomani del Mundial russo e della catastrofica gestione Sampaoli, un bravo allenatore cui l’esperienza sulla panchina cilena – che aveva fruttato l’unica vittoria in Copa América per quel Paese, in un’edizione casalinga e con una pressione insostenibile – aveva demolito il sistema nervoso.
Trasformandolo nel mostriciattolo oggetto di un plateale ammutinamento, e a cui quelle maniche corte col braccio foderato di tatuaggi avevano assestato il colpo di grazia anche sul piano dell’immagine.
Una Federazione allo sbando, l’organizzazione del Bahrein, le attese obbligate e le pressioni del Brasile: questo l’Iraq calcistico cui il buon Lionel era stato destinato, per un incarico da governatore più che da Ct.
Con nomi illustri che avevano fatto marameo e i suoi quasi inesistenti trascorsi in panchina, la sensazione era a metà fra la scommessa a caso e lo scaricabarile a danno di un nome sacrificabile.
E lì è uscito il profilo che avevamo conosciuto nel preliminare di andata contro la Dinamo Bucarest, con due cambi forzati in difesa, un gol di svantaggio e due ragazzini allo sbaraglio sulle fasce.
Vale a dire l’uomo che si piazza al centro di una linea a quattro inventata, distribuisce silenziosamente tranquillità, contribuisce in maniera decisiva a superare la tempesta e traghettare la squadra in acque più tranquille.
Un leader dal profilo basso, ma con personalità, carisma e sostanza da fuoriclasse.
Doti grazie alle quali ha varato una quotidiano opera di ricostruzione, innanzitutto di un ambiente dissolto da personalismi e caos disciplinare.
Alla maniera di un fiume carsico, il suo lavoro è affiorato in superficie con la Copa América del 2021.
Vittoria facile solo a parole, dato che il trofeo mancava nella bacheca dell’Albiceleste dal lontanissimo 1993.
Vittoria strappata in finale al Maracanà, che per gli argentini significa una sorta di 26 maggio (e per i verdeoro, fra Maracanaço e Mineiraço, il buonsenso di non organizzare competizioni calcistiche nei prossimi mille anni).
Nel dubbio, ha messo in carniere anche una non meglio precisata Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA: una via di mezzo fra una vecchia Intercontinentale per Nazionali, la Coppa Artemio Franchi disputata negli anni ‘80-’90 e l’appena archiviata Confederations Cup.
In concreto, si sfidavano i vincitori dei tornei continentali europeo e sudamericano: hanno vinto i secondi, ai danni dell’Italia, per 3-0.
Quindi il Mondiale, con le variabili di un’edizione atipica, e il debutto choc contro l’Arabia Saudita che sembrava preludere alla venuta dell’Anticristo.
Bastava vederlo in conferenza stampa dopo l’incontro: un uomo che aveva accusato il colpo, ma si preoccupava di abbassare i toni, di ridimensionare, di mettere in primo piano una classifica del girone niente affatto compromessa, se solo ci si fosse preoccupati di sistemare il necessario senza lasciarsi andare alla cupio dissolvi.
Guardiola si sarebbe intestardito a difesa del dogma, affondando con tutta la nave.
Maurigno avrebbe pensato a salvare sé stesso, scaricando le colpe sui giocatori e accelerando la dissoluzione del gruppo.
Scaloni ha tranquillizzato i suoi, rivisto qualche scelta di formazione, tastato il polso alle risorse a disposizione fra giovani da responsabilizzare (Enzo Fernández) e veterani sfioriti da rilanciare al momento giusto (Di Maria).
In più il capolavoro De Paul: difeso dopo la gara di apertura, dove era stato forse il peggiore, e reinserito in un centrocampo con un uomo in più, del quale è diventato il perno.
Questo per evitare che, parlandone come di un Socrate dello spogliatoio, lo si tratti con paternalistica supponenza riguardo alla parte tattica.
Scaloni non passerà alla Storia come Venerato Maestro che reinventa il calcio, ma ciò non significa che si limiti a un ruolo da mental coach.
Il pressing ordinato senza movimenti dispersivi e l’azione del 2-0, una sequenza di tocchi semplici in cui i movimenti coordinati diventano micidiali, non si inventano in autogestione.
Sono il frutto di un’idea precisa basata su elasticità e pragmatismo, di un canovaccio minimo ma solidissimo concepito per mettere i singoli in condizione di esprimersi al meglio.
Se l’altro Lionel ha trovato un Mondiale da protagonista – al di là della nauseabonda retorica da “santo subito” e degli accostamenti blasfemi – dopo le tristi comparsate delle scorse edizioni, lo si deve a un tecnico capace di trovargli una collocazione in cui le sue giocate risultassero immediatamente efficaci.
Laddove i soloni dei suoi predecessori, abusando di punte e mezze punte, avevano risucchiato la Pulce in un ruolo inoffensivo a distanza dalla porta, neanche avessero tra le mani Fernando Redondo.
Scaloni ha vinto con una base tattica duttile e organizzata, ma rimanendo innanzitutto un allenatore di uomini: tipologia di tecnico il cui archetipo rimane probabilmente Fulvio Bernardini.
In sostanza ha applicato ai singoli e al gruppo i criteri che aveva applicato a sé stesso, inventandosi un modo di allenare sagomato sulle sue doti migliori.
E smarcandosi dall’eterno duopolio fra menottisti e bilardisti, cosa che in Argentina richiede spalle davvero larghe.
Trionfo meritato per un tecnico saggio e un grande uomo.
Con la speranza che il suo passaporto italiano lo porti, un giorno, a compiere miracoli anche da questa parte dell’Oceano.
Con l’orgoglio di poterne parlare da laziali.

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #216 : Lunedì 19 Dicembre 2022, 16:53:00 »
Ho gufato contro i franzosi ma Mbappé merita considerazione e rispetto. Attualmente è il numero uno, non ci stanno né cristi né madonne, senza di lui quella che è già stata definita la finale del secolo sarebbe rimasto il piattume a senso unico che è stato fino a dieci minuti dalla fine.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #217 : Mercoledì 21 Dicembre 2022, 09:31:40 »
Da un punto di vista tattico c'è stata una curiosa alternanza di possesso palla e contropiede, fatto da tutti a turno. Il calcio migliore l'ho visto a sprazzi da Marocco e Argentina, piaciuta anche l'Olanda, dupalle la Spagna, male il Brasile, adoro la Croazia. Non ho guardato le partite della prima fase e peggio farò nella prossima edizione, quando giocheranno in 48. Vffncl alla Fifa.
Hanno vinto i più forti sul campo, ma la Francia con Benzema, Kanté e Pogba sarebbe stata molto più forte di quanto non fosse ora. Ha difettato un po' sul piano delle idee, ha sbagliato a tirare fuori er sentenza Giroud al 40' in finale, tutto sommato Deschamps ha preso gli schiaffi da Scaloni di brutto, anche perché il tanto criticato cambio dello stupendo Demaria non tiene conto del fatto che il giocatore ha avuto continui problemi fisici e che la gara era di un'intensità mostruosa. Poi se il sostituto fosse stato un po' mejo di Acuña se ne sarebbe sicuramente giovato di più.
A parte le stars, mondiale spaventoso di Rodrigo De Paul.
Comunque sarà che avevo i capelli, sarà che le finali più belle siano state altre, non saprei, ma non ricordo di aver mai visto una nazionale giocare bene come l'Italia del 1982.

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Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #218 : Mercoledì 21 Dicembre 2022, 09:51:07 »
Quello che sta succedendo a Buenos Aires non ha precedenti nella storia dei Mondiali.
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superaquila

Re:Campionato mondiale 2022
« Risposta #219 : Mercoledì 21 Dicembre 2022, 11:23:17 »
A mio parere Giroud è stato impiegato al contrario, cioè lo avrei fatto partire dalla panchina e lo avrei impiegato nel secondo tempo e poi mi ha deluso molto Griezmann, proprio impalpabile, e credo che qualche colpa ce l'abbia proprio Didier Dechamp al netto delle tre assenze dei super titolari per infortuni.